Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Beverly Rose    30/07/2013    3 recensioni
Anche pensandoci a mesi di distanza, Inuyasha spesso si trova sorpreso ed un po' spiazzato dal fatto di avere finalmente dei compagni di viaggio e, soprattutto, degli amici. Ha scoperto e sta scoprendo cosa significa stringere dei rapporti con altre persone e tutto sommato (anche se non lo ammetterebbe mai) si ritiene fortunato. Ma se un giorno sulla sua strada trovasse qualcuno che non solo apprezzerebbe ma che desidera letteralmente la sua amicizia e la sua compagnia? E se questo qualcuno non fosse una sola persona, ma un'autentica folla? Non solo: con loro non ci si deve preoccupare di fare mille complimenti per il talento culinario di Kagome, non ci si deve vergognare ogni volta che si pensa al proprio passato amore, non si viene scaraventati a terra con un incantesimo ogni volta che si punisce a ragione quel petulante di Shippo. E se per la prima volta nella sua vita, Inuyasha in fatto di amici avesse l'imbarazzo della scelta? E loro, chi sono? Perchè fanno ad Inuyasha una corte così spietata, anche a costo di allontanarlo dai primi amici che abbia mai avuto?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Inuyasha prese un altro boccone dal piatto preparato da Kagome sentendosi addosso gli occhi della ragazza. Sapeva che stava attendendo con trepidazione il suo giudizio circa il suo esperimento culinario e che una sola parola mal misurata l’avrebbe fatta scattare d’ira.

Che doveva dire? Quel manicaretto a lui sconosciuto non era male, certo, ma nulla avrebbe sostituito il ramen istantaneo nel cuore del mezzo demone.

Eppure anche il solo farlo presente avrebbe fatto reagire Kagome peggio che se l’avesse insultata pesantemente.

Inuyasha non alzò gli occhi dal suo piatto e tacque quel momento di troppo da consentire a Sango di precederlo:

-          -Kagome,  questo piatto è favoloso, davvero- affermò di tutto cuore –siamo così fortunati a poter assaggiare queste prelibatezze con quattrocento anni di anticipo.

-          -Mi associo- si aggiunse Miroku – inoltre ogni pasto è migliore del precedente. Hai un vero talento per queste cose.

-          - A proposito- rincarò Shippo, il viso coperto di cibo –posso averne un altro pochino?

Kagome arrossì, compiaciuta ed imbarazzata.

-          -Ma certo, Shippo- rispose con calore, prendendo il piatto vuoto che il piccolo demone volpe le tendeva.

Il silenzio che seguì altro non fece che sottolineare l’assenza di commenti provenuti da Inuyasha. Dal canto suo, il mezzo demone fissò con insistenza il fondo vuoto del proprio piatto. Se li sentiva tutti puntati contro, ora, gli occhi dei suoi compagni di viaggio.

Era sera, il fuoco era stato acceso, i loro pochi bagagli erano stati appoggiati poco lontano e lo strano giaciglio portatile di Kagome era stato srotolato appena fuori dall’arco di azione delle scintille che si levavano dalle fiamme.

La giornata era andata bene: non avevano trovato alcun frammento di Sfera dei Quattro Spiriti, ma nemmeno avevano rischiato la pelle. Un buon compromesso.

Ora che tutto suggeriva che la giornata si sarebbe conclusa senza tragedie, ecco che spuntava fuori una perfetta scusa per dare addosso a quel bruto insensibile di Inuyasha.

Per la prima volta dall’inizio della cena, il mezzo demone alzò gli occhi verso i suoi amici.

Kagome aveva un’espressione così ferita che pareva le fosse morto il gatto, mentre gli altri tre portavano l’accusa stampata in volto. Da vicino alla gamba di Sango, solo Kirara lanciò al ragazzo uno sguardo di comprensione e compatimento, accompagnata da un sommesso miagolio.

Il primo a parlare, naturalmente fu Shippo, che Inuyasha avrebbe picchiato volentieri ogni cinque minuti per quanto sapeva dimostrarsi petulante; tutti gli altri invece lo trattavano con infinita condiscendenza perché era un cucciolo orfano.

Quando era stato Inuyasha ad essere un cucciolo orfano, non ricordava che nessuno lo avesse mai trattato con condiscendenza, ma questi erano gli inconvenienti dell’essere mezzi demoni.

- Allora, Inuyasha? -buttò lì il piccolo demone con voce stridula – ti sei ingozzato per bene e ora non dici nemmeno grazie?

-          -Ma taci, Shippo!- sbottò lui per tutta risposta. Posò il piatto e i suoi occhi furono inevitabilmente attirati da Kagome, che abbassava la testa ostentando mortificazione.

-          -Non ti è piaciuto nemmeno stavolta, vero?- mormorò.

-          -Kagome, era tutto ottimo!- esclamò Sango all’istante –A Inuyasha è piaciuto tutto, vero?

La sterminatrice gli lanciò uno sguardo omicida, come a sfidarlo a contraddirla. Questo sarebbe bastato a spingerlo a dire che non aveva gradito proprio nulla di quello che aveva mangiato. Se Kagome cucinava per loro solo per essere lodata tutta la sera, poteva anche risparmiarselo; d’altro canto, lui preferiva veramente il ramen.

Tuttavia si costrinse a mugugnare un “certo, certo” fra i denti.

A sorpresa, questo non fece che peggiorare le cose.

Kagome alzò il capo di scatto, mostrando occhi pericolosamente lucidi.

-          -Oh, non serve che menti, Inuyasha- profferì lamentosa –dopotutto cosa ti importa se ho passato ore e ore a cucinare per te?

Questo era un colpo basso, pensò il mezzo demone; ora sia Sango che Shippo lo guardavano come se non chiedessero di meglio che picchiarlo e anche Miroku lo osservava con vaga disapprovazione. Solo Kirara guardava altrove, come a fargli capire che anche per lei quel discorso era meno grave di quanto i suoi amici volessero far apparire.

-          -E’ solo un egoista, Kagome- affermò Shippo con sdegno – non ti curare di lui!

-          -Ma stai zitto, Shippo!- ripeté Inuyasha.

Poi, visto che le sopracciglia di Kagome stavano assumendo una linea sempre più dura si affrettò ad aggiungere:

-          -Voi non capite, siete umani. I demoni non si fanno tutti questi complimenti fra di loro. Non sono abituato.

Capì di aver detto la frase sbagliata prima ancora di averla conclusa e a confermarlo fu lo stesso Shippo:

-          -Io sono un demone- puntualizzò – e i complimenti a Kagome li ho fatti.

-         - Sì, ma quello che volevo dire … - tentò Inuyasha ma Sango lo interruppe.

-          -Vuoi forse dire che i mezzi demoni non fanno complimenti se il cibo è buono?

-          -Beh … Sì?

Stavolta fu Kagome a parlare:

-          -Smettila di fingere che la tua sia una razza a parte: sei mezzo demone e mezzo umano, no? Sono entrambe razze che conosciamo. Penso solo che non ti sia piaciuto.

Detto ciò, la ragazza si alzò in piedi e si diresse verso il suo giaciglio srotolabile viola.

-          -Io invece penso solo che tu sia un maleducato- si intromise Sango – Kagome ha cucinato tutto questo per te, come fai a non capirlo?

Anche la seconda donna del gruppo si ritirò per la notte senza aggiungere altro. Kirara la seguì ma prima rivolse al mezzo demone l’ennesima occhiata di comprensione.

-          -Sei un cattivo, Inuyasha- concluse Shippo.

Lui non si diede neanche la pena di rispondere, ma lo osservò accoccolarsi vicino alla testa di Kagome.

Miroku non lo accusò ma neppure prese le sue parti e questo gli fece scendere l’umore ancora di qualche tacca.

Possibile che non lo lasciassero mai in pace?

Salvava loro la vita tutti i giorni! Loro l’avevano mai ringraziato per questo?

No, era ovvio che lui lo facesse!

Invece correvano tutti al sostegno di Kagome in qualsiasi situazione, bastava che lei assumesse quell’espressione triste e tutti erano automaticamente dalla sua parte.

Inuyasha si alzò in piedi e si stiracchiò.

Non era maleducato: quell’espressione dava per scontato che qualcuno l’avesse educato, ma male; lui invece non era stato educato per niente. Sua madre era morta troppo presto, ma lui era certo che se ne avesse avuto il tempo gli avrebbe fornito la migliore delle educazioni. Invece era troppo impegnata a preoccuparsi che nessuno lo colpisse alle spalle.

Dopotutto se tuo figlio è un mezzo demone le tue priorità sono che sappia come difendersi, piuttosto di conoscere quale inchino è consono in ogni occasione.

Ma a quello non ci pensava mai nessuno.

Di umore pessimo, Inuyasha si arrischiò ad avvicinarsi al punto dove Kagome stava sdraiata.

Ad occhi chiusi, ma sveglia, la ragazza stava a pancia in su vicino ad uno Shippo che si era addormentato in fretta.

Il mezzo demone si accovacciò al suo fianco e le parlò a bassa voce.

-          -Ti sei offesa?

Lei sospirò – No, Inuyasha- disse –ma ci sono rimasta un po’ male, tutto qui. Speravo ti piacesse.

-          -Mi è piaciuto!- insorse lui –ma gli altri ti hanno già detto tutto e non sapevo che altro dire.

Kagome aprì gli occhi e il mezzo demone osservò rapito tutte le stelle che riusciva a vederci riflesse. Kagome aveva gli occhi più caldi e luminosi che avesse mai visto. D’un tratto si sentì meglio.

-          -E’ stato fatto un gran discorso per nulla- concluse lei conciliante – sul momento mi sembrava importante ma … In effetti ti abbiamo dato tutti addosso per niente.

-         - Non tutti- corresse Inuyasha pensando a Kirara; ma aveva afferrato il punto.

-          - Vedrai che domani non ci penserà più nessuno- lo rassicurò la ragazza –io non ci penso già più.

Il mezzo demone annuì.

-          -Beh- tentò – scusa se non ti ho fatto i complimenti prima.

Lei ridacchiò – E’ tutto a posto, Inuyasha.

-          -Buonanotte, Kagome.

-          -Buonanotte.

Inuyasha si allontanò un poco dal bivacco, sentendosi meglio. Quelle discussioni erano sgradevoli sul momento ma poi andavano dimenticate in fretta. Passando davanti a Kirara, le sorrise e lei gli dedicò un’occhiata complice.

Miroku lo guardò senza espressione ma poi alzò le spalle come a dire “Sono donne, compare”.

Compare.

A volte gli suonava ancora strano pensare di essere il compare di qualcuno. Non era male però.

Sedette e nascose le mani nelle ampie maniche rosse.

Anche quella giornata era passata, nessuno di loro era ferito o morto e Naraku non aveva ancora vinto.

Inuyasha chiuse gli occhi pensando di non aver mai affrontato con meno preoccupazione quello che stava per succedere: di lì a due notti ci sarebbe stata la luna nuova.

Salve, salve!:)

Spunto con una fan fiction nuova e con questa tento un genere che non avevo mai provato prima. Finora sono rimasta a veleggiare nel porto del "sentimentale" "romantico" per la maggior parte del tempo, chissà cosa ne verrà fuori a scrivere qualcosa di diverso :D

E' anche la prima volta che inserisco Shippo... Quel demonietto non mi sta simpatico ma qui rischia di coprire un ruolo che in futuro sarà utile alla trama. Pensa te! XD

Detto ciò, spero che il prologo vi sia piaciuto e che quello che avete letto della trama vi spinga a dare un'occhiata anche al prossimo capitolo. Per ora saluti!

Ciao! :)

  
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