Salve!
Purtroppo per voi sono tornata a scrivere! E vedrete che in questa nuova Ff ho
intenzione di far succedere un bel po’ di casino!
Le
coppie sono: Bunny/Marzio, Usa/Helios e altre.
Per
chi non lo sapesse questo è il seguito di “Sailor Moon New Generation”
ma non è strettamente necessario aver letto quella sottospecie di storia
per capire questa mia nuova creazione. In caso qualcosa non vi sia chiaro potete
sempre chiedermi spiegazioni, ok?
I
nomi sono quelli Italiani per non crearvi confusione, ma gli attacchi delle
Sailor sono in inglese perché onestamente quelli creati dalla Mediaset fanno un
po’ pena….
È
probabile che durante
Bene…
sono un po’ emozionata a rimettere mano a questa storia, ma una promessa è
una promessa quindi mettetevi comodi che stanno per scorrere i titoli
d’apertura!
End Of Sun
Capitolo
1: Ritorno
Era
pieno Luglio ma nonostante fossero le ore principali della giornata il sole era
debole; nonostante questo però gli abitanti della Città andavano avanti con la
loro vita ormai rassegnati all’evidenza, infatti circa un mese prima
l’immensa stella che dominava il sistema solare aveva deciso di fare sciopero
oscurandosi improvvisamente. In quei giorni la gente era andata completamente
nel panico, i più noti giornali proclamarono la fine del mondo da li ad una
settimana. La corrente non era più sufficiente a coprire il fabbisogno
nazionale e molto spesso nelle città si verificarono enormi e sempre più
frequenti black out. Gli animali impazzirono completamente: gli uccelli
cominciarono ad attaccare le persone che passeggiavano sotto ai loro nidi, i
topi uscirono dalle fogne e cani e gatti randagi diventarono particolarmente
aggressivi tanto che la gente non uscì più di casa. Passarono tre giorni di
completo buio nei quali la criminalità si moltiplicò a dismisura. Quando il
quarto giorno un leggero raggio di sole verso l’una illuminò il pianeta
l’intera metropoli si riversò gioiosa per le strade rendendosi conto che
Tokyo era stata più o meno rasa al suolo dalla malavita: i negozi erano stati
depredati, molti edifici pubblici sfregiati, i tombini erano aperti e gli
idranti distrutti, per non parlare dell’effetto che la mancanza di luce aveva
prodotto sulle piante… era tutto marcio o raggrinzito…. Comunque quella
tenue luce non durò per molto, poco dopo mezzora il paese fu nuovamente invaso
dalle tenebre. Il giorno successivo la luce ritornò, sempre nello stesso
frangente di tempo, e anche il giorno dopo ancora. Piano piano i terrestri
riuscirono a riorganizzarsi e a vivere più o meno normalmente, anche grazie al
fatto che ogni giorno il sole rimaneva “acceso” qualche minuto di più. Ora
gli scienziati, che erano sempre più spesso ospiti dei talk show, parlavano di
un lento ritorno alla normalità anche se non erano in grado di spiegare il
perché dell’improvviso spegnimento del sole. La teoria più diffusa era che
la stella aveva improvvisamente perso energia ed ora aveva cominciato a pulsare,
sempre più velocemente, fino a che, tra qualche mese, non avesse di nuovo
raggiunto il suo normale stato di salute. Ora dopo un mese dallo spegnimento del
sole che era stato ribattezzato “End of Sun” gli abitanti di Tokyo
disponevano di luce naturale dalle nove di mattina alle tre di pomeriggio.
°19.17
- casa Tsukino°
Speaker1:
Buona sera, passiamo subito alle notizie principali.
Speaker2:
Ieri notte è scomparso un ragazzino di 14 anni; il suo nome è Aida Kensue.
Speaker1:
Con questo i rapimenti ammontano a 42.
Speaker2:
I sequestri sono avvenuti tutti nelle ore di buio. Le autorità consigliano
prudenza e se possibile di evitare di uscire in quell’arco di tempo.
Speaker1:
Ora passiamo la linea al nostro inviato.
Bunny
spegnendo la tv trasse un profondo respiro. Tutte quelle sparizioni… forse Rea
aveva ragione, forse si trattava sul serio di nuovi nemici. La ragazza si alzò
dal divano e uscì in terrazza. S’infilò la giacca… nonostante fosse pieno
Luglio sembrava di essere in Gennaio. Il vento freddo prese a far ondeggiare i
fili dorati che erano i suoi capelli. Gli occhi color del cielo brillavano di
preoccupazione, ma si accesero di sorpresa non appena riconobbero la macchina di
Marzio parcheggiarsi davanti al suo cancello. Rientrò e di corsa scese le scale
riuscendo ad aprire la porta un istante prima che lui suonasse.
“Mi
hai visto arrivare o leggi il futuro?” Le chiese lui da dietro il cancello.
“La
seconda, mi sembra ovvio!” Scherzò lei correndogli in contro.
“Ciao
testolina buffa!” La salutò con un delicato bacio.
“Mh…
lo sai che non mi piace quel nomignolo… non sono più una bambina!”
“Si
amore lo so. È che mi viene automatico!”
“Vieni
dentro o sei qui di passaggio?” Chiese lei imbronciata.
“Veramente
sono venuto a prenderti!”
“Ah
si? Avevamo un appuntamento? Oddio me ne sono dimenticata!” Si preoccupò
allora la bionda suscitando l’ilarità del ragazzo.
“Non
ti preoccupare, è una sorpresa! Non avevamo appuntamenti, ho solo pensato che
siccome non usciamo da soli da un po’ e tu in questi ultimi giorni sei
leggermente giù di corda forse uscire ti farà bene.”
“Sul
serio?”
“Ti
sembro uno che scherza?”
“E
dove mi porti?”
“Luna
park!”
“Wow!”
“
Vai a cambiarti muoviti!”
“Corro!”
“Non
metterci un secolo! Io ti aspetto in macchina!”
“Okay!”
Marzio
salì nella sua sfavillante auto rossa e accese la radio, cambiò più volte
stazione finché non si sintonizzò su Tokyo-Dj. Ascoltò almeno una decina di
canzoni più vari intermezzi pubblicitari poi si stufò di aspettare la sua
ragazza e cominciò a suonare il clacson sperando che lei capisse l’antifona e
si muovesse.
“Arrivo!”
Urlò lei affacciandosi alla finestra.
Marzio
sospirò e prese a tamburellare le dita sul volante. Aveva deciso di portarla
fuori nelle ore di buio nonostante tutti i Tg e i giornali lo sconsigliassero.
Per un istante credette di aver avuto una cattiva idea ma poi la radio trasmise
nuovamente la pubblicità che lo aveva convinto a formulare l’invito.
“
Stanchi di restare chiusi in casa? Avete l’umore sotto i piedi? Affranti di
non poter più uscire la sera per paura della criminalità? Si? Noi abbiamo la
soluzione che fa per voi! Venite a trovarci a Dream Land! Un fantastico
quartiere è messo a vostra disposizione. Potrete usufruire di negozi,
ristoranti, sale giochi, bar, piscine e tutto quello che serve per distrarsi un
po’ in completa sicurezza! I vigilanti e il personale veglieranno su di voi
mentre ve la spasserete nel nostro fantastico Luna Park o mentre passeggerete
per il corso principale divertendovi a fare acquisti! Ritornate a vivere! Venite
a Dream Land ! Per maggiori informazioni chiamate l’166 166 ***”
“Eccomi!”
Esclamò Bunny chiudendo lo sportello della macchina. Indossava un paio di jeans
a vita bassa e una maglia di cotone con le maniche a tre quarti. Non era molto
truccata, aveva solo un velo di lucidalabbra e un po’ di matita nera per far
risaltare gli occhi color cielo. Il tutto poi era completato da un magnifico
sorriso. Appoggiò la borsa e la giacca nel sedile posteriore e mentre Marzio
partiva si allacciò la cintura.
“Ci
hai messo un secolo!” La rimproverò il ragazzo.
“Non
è vero!”
Il
ragazzo la guardò storto.
“Beh,
prima ho dovuto vestirmi, poi truccarmi, ho scelto le scarpe, ho perso un ora a
cercare la borsa perché non la trovavo più. Ho dovuto chiudere tutti i balconi
e lasciare un biglietto ai miei se no se tornavano e non mi trovavano gli veniva
un infarto, poi ho dovuto salutare Luna che non la smetteva più di farmi
raccomandazioni e…”.
“Okay
okay ho capito!” La interruppe Marzio.
“Oh
no! Che schifo, io odio questa canzone!” Fece la bionda cercando un altro
canale.
“Ehi
Bunny, te l’ha mai detto nessuno che sei di gusti difficili? Mi stai facendo
venire mal di testa! Per favore scegline una e lascia fermo li." Fece il
ragazzo esasperato mentre la lei continuava a fare zapping tra le varie stazioni
radio.
"Uff!"
Si lamentò Bunny scegliendo una canzone di qualche anno addietro.
°19.23
– centro di Tokio°
“Sai
Usa-chan, io non me la immaginavo così!” Fece Angel.
“Beh,
in effetti è un po’ strana… è deserta!” Rispose Chibiusa.
“Forse
sono tutti al mare… infondo è estate… le città in questo periodo si
svuotano!” Ipotizzò Alexander.
“Non
dire cazzate! Siamo a Tokyo! È una metropoli, di solito c’è caos in tutte le
stagioni!” Sbuffò Philips.
“E
tu come lo sai? Ci sei già stato?” Chiese Dafne.
“No,
però io i libri li leggo!” Rispose scocciato lui.
“Beh,
comunque ha ragione! Non ho mai visto Tokyo così vuota, ne qui ne nel XXX
secolo!” Esclamò Chibiusa guardandosi in giro.
“Ehi,
ma siamo sicuri che Chronos non ci abbia fatto uno scherzo? Non mi sembra per
niente luglio!” Esclamò Angel stringendosi nelle spalle.
“Già
sembra inverno!” Affermò Daniel calciando una lattina vuota.
“Credo
che Angy abbia ragione. Poi guardate l’ora… a luglio il sole non cala così
presto”. Assentì Dafne.
“Sentite,
andiamo a casa di Bunny… lei ci darà spiegazioni”. Propose Helios.
“Si
ma muoviamoci! Sto morendo assiderata!” Esclamò Chibiusa facendo strada alla
combriccola.
°19.40
– parcheggio Luna Park°
Marzio
parcheggiò l’auto tra una Panda e una moto.
“Hai
già mangiato?” Le chiese.
“No!
E adesso che mi ci fai pensare ho una fame da lupo!” Rispose la bionda
infilandosi la giacca.
“Beh,
ci dovrebbe essere una pizzeria o qualcosa del genere…”.
“Ma
dove siamo?”
“Dream
Land! Facevano la pubblicità alla radio e ho deciso di portartici”.
Uscirono
dal parcheggio e cominciarono a seguire le frecce al neon.
“Wow
quanta gente! Sembra di essere tornati alla normalità!” Esclamò la bionda
cominciando a strattonarlo perché si muovesse non appena scorse un lunghissimo
viale ghermito di persone che entravano e uscivano felici da ogni tipo di
negozio.
“Bunny
tesoro, andiamo a mangiare!”
“Nooo!
Voglio vedere i negozi!”
“Dai,
oggi dobbiamo andare al Luna Park, ho già prenotato i biglietti, ti porto
un'altra volta a vedere i negozi!”
“Promettilo!”
“Lo
prometto!” Fece lui rassegnato.
“Okay!
Però portami a mangiare! Sto morendo di fame!”
I
due camminarono a braccetto fino ad una pizzeria.
“Accipicchia
quanta gente…”.
“Desiderate?”
Chiese il cameriere.
“
Un tavolo per due”. Rispose Marzio.
“Purtroppo
sono tutti occupati. Se avete pazienza posso prenotarvene uno per le dieci e
quaranta”.
Bunny
strabuzzò gli occhi.
“Ehm…
non ci sono altri posti dove mangiare?” Chiese Marzio.
“Beh,
potete proseguire per la strada, ma credo che sia dappertutto così… se vi è
lo stesso potete sempre fermarvi in un chiosco e mangiare qualcosa al volo”.
Suggerì il cameriere.
“Okay…
grazie!”
I
due uscirono dal locale e proseguirono verso il Luna Park.
“Uff…
ma cos’è, tutta Tokyo si è riversata qui dentro?” Sbuffò Bunny ora non più
contenta della gran folla.
“Dai,
non arrabbiarti, vedrai che qualcosa mangeremo!”
“Lo
spero! Muoio di fame”.
°19.52
– casa Tsukino°
“Sei
sicura di aver suonato bene?” Chiese Philips.
“Senti,
non ci vuole una laurea per suonare un campanello! Se non rispondono vuol dire
che non c’è nessuno”. Sbuffò Angel infastidita.
“Forse
il campanello è rotto!” Ipotizzò Daniel interrompendo il battibecco sul
nascere.
“Scavalco
il cancello e vado a bussare”. Fece Chibiusa arrampicandosi agilmente e
ricadendo dall’altra parte dell’inferriata.
“Beh?”
“Non
risponde nessuno!” Fece lei tornando indietro.
“Chibiusa?”
Chiese una voce alle sue spalle.
La
ragazza colta di sorpresa sobbalzò. Si girò lentamente mentre Angel dichiarava
“ditemi che non è stato il gatto a parlare!”.
“Luna!”
Esclamò la principessa di Crystal City riconoscendo la gatta.
“Oh
mio dio, ma sei proprio tu?” Chiese l’animale saltandole in braccio.
“Si!
Sono venuta a salutarvi! Ma non c’è nessuno?”
“No,
sono tutti fuori”.
“E
Bunny?”
“È
andata al Luna Park… benedetta ragazza”.
“Ah…
e noi che facciamo ora?”
“Beh,
dovete andare a cercarli perché io non ho le chiavi per farvi entrare! A
proposito, chi è tutta quella gente?”
“Sono
amici!”
“Ah…”.
Fece la gatta incerta.
“Beh,
in che Luna Park sono?”
“Vado
a prendere l’indirizzo!” Esclamò Luna balzando giù dalle braccia della
ragazza che nel frattempo scavalcò
il cancello ritornando in strada.
“Ecco
qua!” Fece la gatta tornando dopo pochi minuti con in bocca un foglietto sulla
quale era scarabocchiato con la brutta calligrafia di Bunny un indirizzo.
°20.11
– Luna Park°
“Aspettami
qui, io vado a prendere due panini a quel chiosco!” Fece Marzio abbandonando
Bunny in una panchina. Dopo qualche minuto fu di ritorno con le cibarie.
“Grozie!”
Esclamò Bunny addentando il panino.
“Allora
facciamo un giro sulla ruota panoramica?”
“Ma
è noiosa!” Rispose la bionda tra un morso e l’altro.
“Ma
da li vedremo tutto il Luna Park, così potremo scegliere che giostre che
preferisci!”
“Okay!”
I
due si incamminarono verso la ruota.
“Accipicchia
come siamo alti!” Esclamò Bunny da dentro la cabina dell’attrazione.
“Allora
io proporrei la casa dei fantasmi…”
“Voglio
fare le montagne russe!”
“…e
magari un giro nel labirinto degli specchi…”
“No,
quello no! Mi perdo sempre!” Fece la bionda scuotendo la testa in senso di
diniego.
“Okay…
allora proporrei una fermata allo spettacolo di magia…”
“Ci
sto! Però poi andiamo a fare un giro sul tunnel degli innamorati!”
“Cosa?”
Chiese Marzio storcendo il naso.
“Daiii…”.
“E
va bene… ma solo se rimane un po’ di tempo…”.
Quest’ultimo
passò in un baleno, e quando i due uscirono dallo spettacolo di magia erano gia
le undici e mezza.
“Andiamo
nel tunnel degli innamorati?” Chiese la ragazza trascinando Marzio che
controvoglia la seguì.
°22.19
– altra zona del Luna Park°
“Siamo
arrivati!” Esclamò Chibiusa varcando il cancello del parco divertimenti.
“Saremmo
qui già da un ora se qualcuno non ci avesse fatto sbagliare autobus”. Fece
notare Philips passando accanto ad Angel.
“Se
non sbaglio quando siamo saliti tu non hai obbiettato!” Sibilò la bionda in
risposta.
“Ehi,
smettetela! Piuttosto come facciamo a trovarli in mezzo alla ressa?” Chiese
Daniel.
“È
meglio che ci dividiamo! Io sto con Dan”. Fece Dafne.
“Io
vado con Helios!” Esclamò Chibiusa.
“Beh,
io sto con Alex!” Fecero in coro Angel e Philips.
“L’ho
detto prima io!” Affermò la ragazza.
“Non
è vero!” Ribattè lui.
“Beh,
noi andiamo, sbrigatevela da soli!” Fece Chibiusa parlando anche per Helios,
Dafne e Daniel lasciando i due a contendersi il compagno.
“Ragazzi,
dato che siamo in dispari perché non formiamo un gruppo da tre?” Propose
Alexander. Entrambi restarono in silenzio. “Lo prendo per un si?” I due
guardarono malissimo il ragazzo dalle iridi d’argento che esasperato si passò
una mano tra i capelli neri come l’inchiostro.
“Andiamo!”
Esclamò la bionda.
“Dove
vai? È meglio per di qua!” Sbottò Philips.
“No,
è meglio per di qua!” Sibilò Angel.
“Okay
okay… ragazzi mi è venuta un idea. Stiamo qui all’entrata. Mettete che ne
Helios e Chibiusa ne Dafne e Daniel riescano ad intercettarli e i sovrani
decidano di andare via… noi saremo qui a fermarli!” Disse sedendosi su una
panchina.
“Okay.
Io intanto vado a giocare a quel tiro al bersaglio!” Esclamò Angel
dirigendosi verso una baracca.
“Vengo
a vedere come perdi!” Fece Philips pedinandola. Alexander si mise le mani tra
i capelli e sbuffando li seguì.
“Salve
signorina vuoi fare una partita?” Chiese speranzoso l’uomo dietro al banco.
“Si!”
Rispose Angel afferrando il fucile che l’uomo le porgeva.
“Se
butti giù tutti i barattoli vinci un fantastico premio!”
“Tanto
non ci riuscirà mai!” Ironizzò Philips alle spalle della ragazza.
“Attento
Cesky, sono armata…”. Sibilò Angel puntandogli addosso il fucile.
“Ehm…
sei pronta?” Chiese l’uomo richiamando l’attenzione della ragazza.
Lei
in risposta alzò il fucile e cominciò a prendere la mira. I boccoli color
miele le incorniciavano il volto. Chiuse uno dei suoi bellissimi occhi verdi e
aggiustò il tiro di qualche centimetro poi sparò.
“Peccato!”
Urlò l’uomo.
“L’avevo
detto io!” Fece soddisfatto Philips.
“Beh,
fai vedere tu cosa sai fare!” Lo provocò lei pentendosene subito appena si
ricordò che il ragazzo era il migliore con arco e frecce e probabilmente con un
fucile non sarebbe stato tanto diverso.
“Dai
qua!” Fece lui strappandole l’arma dalle mani.
“Bene!
Una sfida!” Gridò l’uomo cercando di attirare altri possibili clienti.
“Hai
già perso”. Sibilò Philips diretto alla bionda.
“Signori
e signore! Per vincere questo giovanotto deve buttare giù tutte le lattine dato
che la ragazza ne ha lasciata su solo una!” Continuò l’uomo.
Philips
chiuse uno dei suoi occhi blu mentre prendeva la mira; i suoi capelli biondo
cenere alla luce del neon sembravano verdi. Sparò.
“Incredibile!
Ha fatto strike!” Urlò il proprietario della baracca mentre una folla di
curiosi li circondava. “Hai vinto un premio stupendo!” Continuò
infilandogli in mano un orso di peluche.
“Stupendo?”
Gli fece eco il ragazzo schifato.
“Quanto
le dobbiamo?” Chiese Angel ricordandosi che erano al verde.
“Non
fa niente! Offro io, mi avete attirato un sacco di clienti!” Rispose l’uomo.
“Grazie”.
Rispose lei tirando un sospiro di sollievo. Si girò verso Philips pronta ad
essere umiliata.
“Tieni”.
Sbottò lui ficcandole il peluche in mano non appena si voltò.
“Me
lo regali?” Chiese lei incredula.
“Beh,
che cosa vuoi che me ne faccia io di un pupazzo? Un fantastico premio…”. Lo
sentì borbottare mentre si allontanava.
Si
scambiò un occhiata con Alexander e poi lo seguirono. Incredibile, LUI le aveva
fatto un regalo. La bionda sorrise tra sé dimenticandosi completamente di aver
perso la sfida.
°23.39
– Luna Park°
“Bunny
tesoro è ora che ti riaccompagni a casa o i tuoi si arrabbieranno”.
“Cosa?
Ehi guarda che non ho mica sedici anni!”
“Beh,
comunque con i tempi che tirano è meglio tornare a casa ad una certa ora…”.
“E
va bene! Prometti che mi porti di nuovo?”
“Serenity!”
A quel grido a Bunny si gelò il sangue nelle vene… possibile che stessero
chiamando lei? Guardò Marzio, anche i suoi occhi esprimevano preoccupazione.
“Serenity!”
Al secondo grido portò la mano alla spilla che teneva sempre in tasca da quando
si era oscurato il sole. Si voltò e vide due ragazzi che le correvano in
contro.
“Ti
ho riconosciuto dai capelli!” Fece una ragazza dalla figura piuttosto
slanciata riprendendo fiato, aveva lunghi capelli mori e due profondi occhi blu
notte che però li al buio sembravano neri e incutevano un po’ di paura.
“Tu
chi sei?” Chiese Marzio piuttosto sospettoso.
“Oh
che stupida, non mi sono presentata… tu sei Endimion vero? Comunque io mi
chiamo Dafne e questo è il mio ragazzo, Daniel”. Sorrise indicando il suo
compagno che aveva capelli color del ebano e occhi color cioccolata.
“Siamo
amici di Chibiusa!” Fece il ragazzo cercando di conquistarsi la fiducia dei
due giovani che li squadravano sospettosi.
“Chibiusa?!”
Esclamò Bunny al settimo cielo.
“È
qui?” Chiese Marzio altrettanto felice.
“Si,
da qualche parte tra le attrazioni, vi stiamo cercando da ore…”. Rispose la
mora.
“Oh,
accidenti potevate dirlo prima, ho preso una paura quando mi hai chiamato
Serenity!”
“Scusa,
è l’abitudine, qui nel XX secolo sei Bunny vero?”
“Si,
e lui è Marzio, meglio che ci chiamate così”. Rispose la bionda.
“Okay,
andiamo all’entrata ad aspettare gli altri!” Fece Daniel.
Quando
arrivarono ai cancelli scorsero un gruppo di ragazzi attorno ad una panchina.
Due a quanto pareva stavano litigando. Bunny riconobbe Chibiusa, era cresciuta
parecchio, i capelli rosa erano
ancora legati nei soliti buffi codini, ma erano molto più lunghi e anche il
fisico non era più quello di una bambina. Marzio vedendo che la sua futura
figlia era seduta in braccio ad un ragazzo provò una strana sensazione mista
tra gelosia e possessività.
“Ehi
voi! Li abbiamo trovati!” Urlò Dafne avvicinandosi.
“BUNNY,
MARZIO!” Esclamò Chibiusa non appena scorse i due giovani.
“CHIBIUSA!”
Gridò Bunny lasciando la mano del suo ragazzo e mettendosi a correre verso la
futura figlia. Le due si abbracciarono.
“Madre
sciagurata! Io vengo a trovarti e tu vai a divertirti!” Si finse offesa la
ragazza dai codini rosa.
“Se
avessi avvisato ti avrei aspettato a casa!” Rispose a tono la bionda.
“E
credi sia facile spedire una lettera nel passato?”
“Oddio,
non ditemi che siete come Ang e Phil!” Esclamò Alexander assistendo allo
scambio di battute delle due ragazze.
“Mi
chiamo Angel! Non Ang! Quante volte devo dirtelo?”
“Ehm…
stavolta ti sei portata dietro un po’ di gente?!” Notò Marzio.
“Si…
sono amici… diciamo che ci siamo presi una vacanza dopo aver salvato
l’universo!”
“Vi
hanno attaccato?” Chiese Bunny preoccupata.
“Si,
ma è acqua passata, sono diventata una guerriera molto più abile di te!”
“Non
credere, piccoletta!”
“Ah
no?”
“No!”
“Invece
si!”
“Invece
no!”
“Invece
si!”
“Invece
no!”
“Si!”
“No!”
“Si!”
“No!”
“Siii!”
“Nooo!”
“Oddio,
queste SONO peggio di Ang e Phil!” Si lagnò Alexander schiacciandosi una mano
in fronte.
“Angel,
Angel, lo vuoi capire che mi chiamo Angel?”
“Beh,
che ne dite se andiamo a casa?” Propose Dafne interrompendo lo sclero
generale.
“Si,
buona idea, sto morendo di freddo!” Fece Chibiusa.
“Ma
come siete vestiti?” Chiese sorpresa Bunny notando che i ragazzi avevano
maglie a maniche corte e pantaloni leggeri.
“Beh,
Chronos ha detto che ci riportava indietro a Luglio, ma credo che abbia fatto
qualche errore di calcolo. O almeno lo spero, perché se scopro che è uno
scherzo lo ammazzo!”
“No,
lui ha fatto giusto, è veramente luglio”. Rispose Marzio alla figlia.
“Cosa?
Allora avete spostato Tokyo nei pressi del polo nord?” Rispose questa confusa.
“È
una storia lunga…. Meglio non parlarne ora”. Andiamo a casa. Disse Bunny
diventando improvvisamente seria.
La
combriccola si incamminò verso il parcheggio attraversando il viale dei negozi.
Dafne e Angel rimanevano sempre indietro a fissare qualche vetrina
giustificandosi con la scusa che dovevano istruirsi sulla moda del ventesimo
secolo; Daniel, Alexander, Philips ed Helios invece camminavano parlottando al
centro della via, un po’ più indietro li seguivano Bunny, Marzio e Chibiusa.
“Allora
come stanno le altre?”
“Benissimo!”
Rispose Bunny alla sua goccia d’acqua coi capelli rosa.
“Dici
che domani posso andare a trovarle?”
“Si…
ma dimmi chi è tutta questa gente che ti sei portata dietro”.
“Te
l’ho detto, compagni di battaglia”.
“Mh…
e dove hai intenzione di farli dormire stanotte?” Chiese Marzio.
“A
casa vostra mi sembra ovvio!”
“Lo
sapevo che l’avresti detto!”
“Piuttosto
Marzio non è che puoi fare due giri con la macchina? Non credo di potermi
fidare a lasciarli da soli tra gli autobus”. Chiese Chibiusa.
“E
va bene”. Assentì rassegnato il ragazzo.
TO
BE CONTINUED…