Mosse le braccia bruscamente per spostare quel dannato lenzuolo che gli si appiccicava addosso per il sudore e rispose con un mugugno al raggio di sole che gli batteva così fastidiosamente sul viso. E quel cuscino era troppo basso, non gli piacevano i cuscini bassi… Poi, nei suoi scatti accompagnati da sbuffi, toccò un corpo caldo e allora aprì gli occhi, lentamente, confuso, ritrovandosi una cascata di capelli biondissimi a pochi centimetri dal viso. Emanavano un vago profumo di fragola.
Si tirò su a sedere, passandosi distrattamente una mano fra i capelli, ma venne subito colto da un capogiro, accompagnato da una nausea improvvisa.
"Ma cazzo.."
Fu costretto a rimanere immobile per qualche istante, con la testa appoggiata al muro alle sue spalle, gli occhi chiusi e il respiro affannato che tentava di farsi profondo. Una volta riuscito a tenere, almeno minimamente, il suo corpo sotto controllo, si asciugò il viso sudato in un lembo del lenzuolo e si voltò verso la ragazza distesa al suo fianco, sforzando la mente appannata, che sembrava muoversi a rilento.
Un bel corpo, nulla da obiettare, dei capelli come la seta, un viso grazioso, ma che non appariva rilassato nemmeno nel sonno.
Imbambolato sulla figura, Rick si rese conto di non avere idea di come fossero i suoi occhi. E come aveva detto di chiamarsi? Julia? No, forse Jane..
Si alzò dal letto, spinto, più che altro, da una vaga sensazione di tristezza e disgusto, e aveva appena iniziato a vestirsi quando lei si mosse, si voltò su un fianco e aprì gli occhi. Rick vide che erano color nocciola, opachi.
Gli rivolse una sguardo accompagnato da uno sbadiglio e sembrò avere bisogno anche lei di qualche istante per mettere a fuoco la situazione.
"Vai?" gli disse poi, con voce impastata.
Ma Rick era concentrato sui bottoni della camicia e i suoi pensieri andavano principalmente agli altri, che molto probabilmente lo stavano aspettando, maledicendolo per il ritardo: dovevano partire, ci sarebbe stato un altro concerto quella sera…un altro pubblico…
"Sì.." le rispose distrattamente e si avviò in direzione della porta. Appena appoggiata la mano sulla maniglia, però, si voltò, come colto da una scarica elettrica.
Lei se ne stava accucciata tra le lenzuola, ancora mezza addormentata e con le sostanze della sera prima non ancora completamente smaltite. Una bambina spaurita, non era nient’altro in quel momento.
"Would you like to say something before you leave? I would like to know how do you feel…" non sapeva nemmeno lui che cosa stesse dicendo.
Lei lo osservò per un attimo con espressione interrogative e dischiuse le labbra, come per prepararsi a dire qualcosa, ma le richiuse poco dopo, appena il tempo di sussurrare un: "Goodbye" abbassando il capo.
"Goodbye"
Mentre si chiudeva la porta alle spalle non poté fare a meno di chiedersi se si fossero mai detti “Hello”.


There's someone in my head..
Bè, dopo il concerto di Roger sono giorni che non riesco ad ascoltare altro che Pink Floyd, perciò questa "cosa" si è creata da sola nei 5.29 minuti di Summer '68 .. non è niente di che, ma se volete recensire, recensite gente! :)