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Autore: MilesRedwing    01/08/2013    2 recensioni
La zia Quickdraw e Nonna Sparrow, due personaggi dai libri ispirati a pirati dei caraibi, due donne molto simili e due agguerrite piratesse. Come è cominciata la loro storia? Quante avventure hanno passato insieme? E perché si odiano al punto di non potersi vedere senza abbordare l'una la nave dell'altra?
Un grazie speciale a FannySparrow che mi ha dato l'ispirazione per questa mia prima long con le sue Famiglia, dalla raccolta del capitano e Noose- Accalappiati, di cui sono appassionata, grazie, Fan! ^.^
Ah, buona lettura e figli maschi
Milletta
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le sette e mezzo. Quel persistente seppur piacevole olezzo che ha Tortuga di solito a quest'ora oggi mi sta solennemente dando sui nervi.
Del resto è tutto uno schiamazzo da stamattina. Nemmeno riesco a sentire le ordinazioni.
Siamo già all'ora di punta e sembra già ora di chiudere, neanche l'ombra di un sudicio gentiluomo da due giorni.
Me la faranno chiudere questa bettola.
Niente di tanto strano o cosi fuori dal mondo da suscitare ribrezzo o paura, perlomeno da parte loro.
In fondo il mio locale non ha molto di diverso dagli altri. Clienti d'ogni sorta, sempre gli stessi, a bere o giocare a carte sollazzandosi con orride ballate.
Di loro non m'impiccia più del necessario o dello stretto indispensabile.
Cosa stiano facendo i forestieri accanto alla porta, intenti a discorrere con passanti e marinai mi sovvien nuovo e degno di una buona dose di preoccupazione
. "Quickdraw, porta una birra per il mio compare, donna!" . Il vecchio Marley della coffa della Victory richiama la mia mente da fantasie quantopiu inopportune e con grazia mi atteggio a servire al loro tavolo
. Due volti segnati da sciabole e bordate attirano i miei occhi come il miele fa con le zanzare.
Un moro alto e massiccio, dal fiato pesante e gli occhi bistrati siede sulla destra e gioca con un vecchio coltello spuntato
. Un biondino con un chiodo arrugginito ficcato nel labbro mi fissa con non poca curiosità.
Bestia pericolosa che porta gli uomini a uccidere piu del sentimento.
Forse facevo meglio a pulire il bancone dalle blatte.
"Allora, bella, che ne è di quella birra che t'avevo chiesto? " Mi rinfaccia il vecchio ubriacone scoppiando in una risata orribilmente sguaiata.
" Amici tuoi, vecchio?" Cerco di tenere lo sguardo fisso sul tavolo mentre appoggio i boccali pieni dinanzi a quei due diavoli poco marinareschi ma sin troppo pirati. Sbatto lo straccio sotto il naso di Marley quasi a volerlo svegliare.
" O c'è una nuova nave ormeggiata qui al molo?"
Tutto si blocca, l'omuncolo col chiodo non mi stacca di dosso le orbite ingliallite e quell'altro ammicca un ghigno.
Forse che speri di spaventarmi?
"Noi. Siamo appena arrivati, bambolina. E tu sai qualcosa che serve a noi."
Alzatosi, si avvicina minaccioso, l'altro afferra di sbieco il pugnale e lo occulta dietro la schiena.
Mi tiro indietro portando una mano alla pistola che tengo nella cintola sotto la gonna, poco piu sopra del cannoncino. Non per nulla mi chiamano pistolera.
"Signori ... io non so proprio di che stiate parlando ... perché non me ne mettete a parte e ci facciamo un bicchiere, mh?"
. Il vecchio Marley si tira indietro. Per la maggior parte i pochi clienti li presenti si attaccano alle bottiglie, vanno via o si fingono ubriachi e addormentati.
Strano. Di solito qui le risse sono ben viste.
I due uccellacci del malaugurio mi puntano due sciabole alla gola, mi vedo costretta a passare alle vie di fatto con queste due bestioline.
"Se vi posso servire, conviene che mi teniate ben stretta: potreste ritrovarvi a terra stecchiti e con le orbite rovesciate senza nemmeno rendervene conto. " La voce mi si fa sensuale mentre le due pistole puntano ben cariche e col grilletto alzato l'una sul ventre del ciccione, l'altra sul pacco di quello col chiodo. Questi prontamente si tira indietro e il compare lascia cadere il pugnale e la spada a terra.
"Ecco, bravi." Inizio ad avanzare verso il tavolo di legno costringendoli a finirci sopra sdraiati come due idioti.
"Orsu, ditemi. Da chi volevate portare zia Quickdraw, mh?"
La porta della locanda si spalanca cozzando contro le pareti, due quadri finiscono a terra e una folata di tempesta e guai mi spinge a girare il collo.
Sbattono, tonfano, le assi stridono.
Stivali di cuoio neri e con il tacco di legno spezzano il silenzio dovuto alla paura o all'assenza recentissima di clientela.
Alla cintola sette pistole di grossa taglia e una spada dall'elsa preziosa, tenuta ferma da uno straccio rosso al di sotto della cintura.
Sparrow, penso. Cosa ci fa un parente nella mia bettola a Tortuga?
Un tintinnio attira la mia attenzione, pendagli d'ogni sorta gingillano dai lunghi capelli scuri sui quali scivola una sfarzosa bandana. La camicia bianca lunga è tenuta su da un corsetto nero che ne evidenzia le forme al di sotto e una lunga giacca rossa le ricade sulle spalle.
Occhi neri m'azzannano a ogni passo, le pistole mi scivolano dalle mani mentre la minacciosa figura mi mostra un ghigno scintillante. Un rubino rosso sul suo canino destro.
Una stizza mi pervade sin dalle viscere, lo sguardo si contrae in una smorfia di stupore.
"Mildred." Sputo fuori con un filo di voce. Ma prima che possa proferir parola sono gia sulle assi del pavimento, priva di sensi, per effetto del veleno.
"Portatela a bordo." È tutto quello che riesco a sentire.
Poi passi, risa, grida, stridente buio.
  
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