Le risate della figlia; gli occhi azzurri che rispecchiavano il viso della persona che le stava dinnanzi come un lungo fiume d’estate; i capelli ricci e biondi che brillavano come l’oro giallo al sole; quei sorrisi così dolci da contagiare anche la più depressa delle persone.
La madre, Violetta, si ricorda tutto.
“Pronto? Pronto?!” la segretaria del servizio minori stava ormai perdendo le staffe per il silenzio di quella trentaseienne single che non aveva il coraggio di pronunciare manco un parola.
Era abbastanza giovane, ma tutte quelle frustrazioni sembravano le avessero aggiunto minimo otto o nove anni in più. Era visibilmente distrutta da tutto quanto.