Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Violet Connor    02/08/2013    0 recensioni
Harry è una stella emergente del mondo della musica, ma è solo grazie a Louis e al suo supporto, che è riuscito a coronare il suo sogno.
Louis ed Harry si conoscono da anni, però il loro amore è molto più giovane: stanno insieme da un anno, e per questo giorno speciale Harry ha in mente una sorpresa per il suo fidanzato.
Ma quella sera stessa ha in programma un concerto proprio nella città in cui sono sono cresciuti e -di conseguenza- si sono innamorati.
ATTENZIONE:
Slash (uomoxuomo).
[LouisxHarry]
Se non gradite il genere, non entrate.
"Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Louis ricorda, mentre stringe il corpo del ragazzo sdraiato al suo fianco.
Ricorda ogni singola conversazione, ogni singolo momento passato insieme.
Quasi non ci crede, di essere arrivato a quel punto delle loro vite, della loro vita insieme.
E Louis sorride, mentre Harry si muove tra le sue braccia e lo cinge a sua volta.
Il riccio si sveglia e finalmente apre gli occhi verdi, per puntarli in quelli celesti del suo fidanzato.
Louis gusta quel pensiero da quasi un anno, ma ancora non ci crede quando -lui è il mio fidanzato- pensa.
E intanto mancavano circa dieci minuti al tanto aspettato giorno. Esattamente un anno (e dieci minuti) prima avevano trovato il loro posto nel mondo, accettandosi, dichiarandosi, amandosi.
 
 
 
Adesso erano sdraiati su quel letto che sapeva ancora di loro, dei loro sentimenti, del loro amore.
"Ehi" lo salutò il riccio, sistemandosi meglio e affondando il viso sul suo petto glabro. Louis sorrise ancora di più, se possibile, e lo salutò con un bacio sui ricci spettinati. Vi affondò il viso ed inspirò a pieni polmoni il suo profumo, che gli urlava che fosse quello il suo posto, che quello era il posto che poteva chiamare casa. Quel posto era l'incastro perfetto che formava il suo corpo con quello di Harry, perché in fondo per lui non aveva importanza dove si trovasse, purché stesse con colui che era diventato il motivo della sua felicità e ormai anche della sua stessa vita.
Eppure quando si era conosciuti non avrebbe mai immaginato che tutto quello sarebbe mai successo. 
Solo di una cosa era sempre stato sicuro Louis dopo aver incontrato il ricciolino: che lui sarebbe diventato qualcuno.
 
 
 
E si ritrovava a pensare sempre più spesso che aveva avuto più che ragione, mentre lo accompagnava in giro per il mondo guardandolo cantare dal backstage, mentre le fans si godevano il concerto da un altro punto di vista, sicuramente migliore del suo.
Ed era proprio mentre lo ascoltava cantare con la sua voce roca e calda che lui sorrideva ancora, ricordando quando lui gli disse per la prima volta "Vorrei essere musica" e lui gli rispose prontamente "Sii musica."
In effetti, ricordava tutti i dettagli di quella conversazione, avvenuta quando erano ancora soltanto degli ottimi amici.
Era una notte estiva, che i due stavano passando distesi uno accanto all'altro sul giardino di casa del giovane castano, guardando le stelle insieme. Avevano circa sedici anni l'uno e diciannove l'altro, ed era successo tutto quasi due anni prima.
"Come posso esserlo?" gli chiese Harry.
"Ascoltala e mutati in lei", consigliò Louis.
"Non è facile..."
"Lo so, ma basta che tu lo creda".
Dopo questa frase ci fu un leggero silenzio, tra i due, che venne poi interrotto da un "vorrei tanto poterla creare con la mia voce" del più piccolino. Era una semplice confessione detta a mezza voce, per paura di rivelare una parte di sé troppo profonda e privata.
"Allora canta". Louis si girò verso di lui, guardandolo negli occhi. Anche lui si girò, e restarono occhi negli occhi per un paio di minuti.
"Non ne sono capace" sussurrò Harry, "Non come vorrei", si corresse poi, perché la sua voce metteva già i brividi.
"Non importa come lo fai. Importa che lo fai" lo incoraggiò allora il castano. L'altro sorrise e subito dopo chiuse gli occhi, come se volesse indicare così che anche la loro conversazione fosse ufficialmente chiusa.
 
 
 
E intanto Harry si chiedeva più volte come sarebbe stata la sua vita se non avesse incontrato il suo Lou.
Lui era stata la sua forza quando era debole, la sua luce quando tutto diventava buio e la sua àncora mentre naufragava nel mondo della popolarità.
E proprio per questo gli ripeteva sempre "sei tu la mia musica", mentre dormiva. Non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo quando era cosciente perché sapeva che quello lo avrebbe esposto molto più di quanto non lo fosse già....e lui era già totalmente alla sua mercé.
Eppure proprio in quel momento, mentre erano ancora stesi sul letto a coccolarsi, si era dovuto mordere la lingua pur di non dire quella frase. Non se sentiva ancora pronto, o forse lo era da tempo, ma non voleva ammetterlo.
Allo sguardo interrogativo del fidanzato rispose con un sorriso ed un bacio a fior di labbra, prima di alzarsi e stiracchiarsi.
"Stasera c'è l'ennesimo concerto, amore." gli ricordò. 
"Ma quello di stasera è ancora più speciale degli altri" iniziò a spiegare, ma venne interrotto da Louis che 
"Questa è la città in cui siamo cresciuti, ci siamo incontrati e ci siamo amati per la prima volta." sussurrò ridacchiando.
Si alzò a sua volta e si diresse verso la doccia, mentre l'altro si avviava verso i fornelli per cucinare ciò che ormai sarebbe stato il loro pranzo, per via dell'ora tarda a cui si erano alzati.
 


Ma proprio mentre Harry era totalmente immerso nei suoi pensieri e fischiettava mentre cucinava allegramente, Louis gli andò alle spalle e lo abbracciò. 
"Buon anniversario, amore mio" gli sussurrò all'orecchio e poi si allontanò di nuovo, per andare a fare la doccia che aveva rimandato proprio per fare gli auguri al suo fidanzato. In fondo, i dieci minuti che sembravano non volere scorrere erano già volati via.
 
 
***
 
 
 
Quella sera fu tutto fantastico, come in qualsiasi concerto di Harry Styles, il nuovo idolo delle ragazzine che era stato ben accettato anche dalle altre generazioni. Come ogni volta il giovane diciottenne cantava, saltava e si divertiva su quel posto che sembrava fatto per lui: il palco.
Ogni singolo istante di quel concerto era stato emozionante, unico, sconvolgente e fantastico, ma al contempo vi era qualcosa di diverso, di migliore, di più del solito. Qualcosa che non si poteva ancora spiegare, mentre il cantante si esibiva con maggior grinta e voglia di vivere addosso.
E non fu un caso che fu proprio quello il concerto in cui Harry fece la cosa più strabiliante e inaspettata.
Proprio quando la serata era agli sgoccioli, la sua voce -che aveva preso una tonalità dolce e carezzevole- disse "Adesso voglio invitare una persona davvero importante per me, qui sul palco.".
Aspettò che le urla delle fans diminuissero di volume, per poi continuare con un "Ecco, lui è nel backstage e so che mi sta guardando come ogni singola volta che mi esibisco. Louis, vieni qui." e sorridere girandosi verso il viso -prima confuso, poi stupito- del suo fidanzato. Allungò la mano ed il braccio verso di lui, aspettando che lo raggiungesse.
Dal canto suo, l'altro ragazzo rimase pietrificato per qualche istante, prima di raggiungere Harry. Avrebbe assecondato anche quella pazzia del fidanzato, proprio come aveva sempre fatto.
"Bene, oggi è un giorno davvero importante per noi" iniziò a dire Harry, parlando al microfono mentre stringeva la mano di Louis e si voltava verso il pubblico "e io voglio condividerla con voi."
Poi smise di parlare, si girò verso il castano e lo guardò negli occhi. Si mordicchiò il labbro inferiore, in ansia.
E se Louis non avesse apprezzato? E se si fosse arrabbiato? E se non fosse pronto per quello?, erano tutte le domande che affollavano la sua mente. Ma quando l'altro lo guardò con un sorrisetto imbarazzato sulle labbra e uno sguardo incoraggiante, decise di lasciare da parte tutte le sue paure e lanciarsi.
"Louis Tomlinson" iniziò di nuovo a parlare, guardandolo negli occhi e inginocchiandosi lentamente "ti amo più della mia stessa vita. Più di quanto ami fare i concerti, più della mia stessa carriera, più del tè prima di andare a dormire." e sorrise alla faccia scandalizzata del suo fidanzato, che però ridacchiò per l'allusione alla sua strana abitudine.
"Questo tempo passato insieme è stato il più bello della mia vita" ammise mormorando le parole più a sé stesso che al microfono "e non voglio assolutamente che finisca. Senza di te non vivo, semplicemente non ne ho motivo. E tu sei tutto ciò di cui ho bisogno per essere me stesso e per sentirmi davvero in pace col mondo e con me stesso. Tu sei la mia felicità." disse con sempre più sicurezza nella voce. In realtà si era preparato un discorso totalmente diverso per un momento così tanto importante, ma proprio quando lo stava vivendo si era lasciato trascinare dal suo istinto lasciando la lingua ed i pensieri a briglia sciolta.
"Vuoi sposarmi? Diventare mio marito, sopportandomi e supportandomi per il resto delle nostre vite?" chiese infine, arrivando al punto della situazione.
L'intera arena era silenziosa, in attesa insieme a lui. 
Solo alcune voci iniziarono a farsi sentire, urlando "Dì di sì!" e frasi molto simili a quella e fra loro, che incitavano il castano ad accettare.
"Io...Harry. Diamine!" iniziò il castano, commosso. "Lo avrei fatto lo stesso, idiota. Ti amo. E sì, Hazza, sì! Sì, sì, sì e altre mille volte sì!" disse infine mentre il riccio si alzava, per poi baciarlo e stringerlo forte a sé.
"Buon anniversario, amore" gli sussurrò infine all'orecchio.
 
 
 
***
 
 
 
Quello fu la sera in cui tutto cambiò, per il giovane cantante.
L'aver fatto coming out e aver annunciato il suo -imminente?- matrimonio nella stessa sera e agli esordi della sua carriera aveva scatenato reazioni diverse.
Molti lo abbandonarono, parlando male di lui e gettandogli fango addosso.
Altri invece, restarono a sostenerlo e supportarlo come sempre, se non con maggior entusiasmo di prima.
Ma a Harry non importava, perché tutto ciò di cui aveva bisogno nella sua vita era proprio Louis.
Quindi, che si fottessero i falsi fans, gli omofobi e tutti coloro che gli andavano contro! Louis era diventato suo marito, e a lui questo bastava.
Perché nonostante ci fosse in ballo la sua carriera, sapeva che comunque sarebbe andata lui sarebbe stato ugualmente felice, con suo marito al suo fianco, perché lui aveva accettato di stargli accanto in salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte. Perché dopo quel giorno non aveva più avuto paura nel dirgli "Sei tu la mia musica", con le lacrime agli occhi e un sorriso innamorato stampato in viso.
E sia Harry che Louis sapevano che così sarebbe stato, per sempre.


_______________________________________________________________________________________________________________________________________________



1592 parole, Larry.
Ebbene sì, finalmente mi sono decisa e ho scritto della mia coppia preferita.
Bene, non ho molto da dire, se non che per questa storia devo ringraziare una ragazza davvero tanto speciale.
Grazie, darling, ti voglio bene.
Il dialogo tra Harry e Louis, in cui Harry dichiara di voler diventare un cantante, si è svolto veramente.
No, non tra loro due, ma tra me e la sopracitata meraviglia vivente.
Giuro che è tutta tua, Alis, nonostante sia fluffuosa e dolce, proprio come tu le odi.
Grazie per sopportare ogni mio momento di tristezza, debolezza ed anche tristezza....come ogni altro di felicità e spensieratezza.

That's all, people.
Spero che vi piaccia e vi facia emozionare come ha fatto con me mentre la scrivero.
Un abbraccio 

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Violet Connor