Desclaimer:
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non
intendo dare rappresentazione veritiera nè offedere in alcun
modo Jared Leto e Colin Farrell. Le situazioni, i personaggi e i
pensieri provengono puramente dalla mia testa, niente di ciò
è reale.
Note:
Eccomi tornata con un'altra Jared/Colin lampo scritta in un attimo di
ispirazione XD
Mi è balenata in testa guardando la copertina del mio
quaderno di greco.. Hercules, con un vestitino decisamente alla moda,
intento a combattere contro l'idra. Bello no?
Il chitone è lilla, il rosa ormai è out per Jared
XD
Il POV è quello di Colin.
Una recensione è sempre gradita!
Read & Enjoy ^-^
xXx Kim xXx
"Io. Non. Lo. Metto!"
Dalla prima roulotte impolverata sulla destra si alzano scandite queste
parole.
Voce stizzita, timbro piuttosto da checca. Avranno propinato una toga da
clausura ad Angelina.
Mi avvicino incuriosito alla porta, quando questa si apre di scatto e
un tipo della troupe esce velocemente, quasi correndo, con un aria
infastidita mista ad un pizzico di terrore, seguito a ruota da un
rettangolo di stoffa metallica, lanciatogli dietro dal pazzo nella
roulotte.
"E non osare più entrare con un'altra schifezza simile! Ci
manca solo un fiocco rosa e sembro il pony di Barbie!"
Mi avvicino cauto alla porta rimasta aperta e mi appoggio allo stipite
con un sorriso sbieco sul volto, indeciso se scoppiare a ridere o dare
la corda come il tipo di prima alla vista di ciò che mi si
presenta davanti agli occhi. Jared.
Un chitone lilla
stretto in vita da una corda dorata.
Sandali marroni allacciati alla schiava. Una grossa, imponente e pelosa
pelliccia striata lo copriva dalla vita in su, una coroncina infilata
nei capelli arruffati, il viso coperto da doppi strati di cipria,
fondotinta e phard color terra, che faceva a pugni con il colorito
più chiaro di gambe e braccia, non ancora abituati al sole
cocente del deserto. A completare il quadro uno spesso strato di nero
che incorniciava gli occhi azzurri, un qualcosa di violetto stretto in
una mano e una specie di spada di plastica incastonata di sassi
spacciati per pietre preziose nell'altra.
Tra salvarmi la vita e una sana e gustosa risata da crampi addominali,
scelgo incauto la seconda opzione. Non l'avessi mai fatto.
"Brutto figlio di puttana, che cosa cazzo hai da ridere?!"
Jared vede la mia reazione impulsiva dallo specchio circondato di
luminarie che troneggia davanti a lui e in un nanosecondo è
girato verso di me, il cipiglio da panda iracondo, e mi aizza contro la
sua lingua biforcuta da serpente.
"Scusa Jar. E' che sei un abominio della natura vestito così"
"Forse perchè non ti sei guardato allo specchio, Farrell"
Smetto di sganasciarmi e lo guardo negli occhi attraverso lo specchio.
Dopo essersi contemplato il diadema da principessa e la pelliccia da
grassa riccona con la puzza sotto al naso, capisce anche lui che la
battuta che avrebbe dovuto colpirmi non è stata una
brillante idea e ad una mia nuova e rinfrancante risata si butta
demoralizzato su di una sedia solitaria lì vicino.
"Colin, sono orrendo"
Mi guarda con gli occhioni pieni di tristezza e disgusto per la camicia
di forza impostagli.
"Ma no, Jar. Non se poi così male, dopotutto. Una
rivisitazione del look macedone alquanto sfrontata"
"Non cercare di tirarmi su di morale, Colin. Sembro una drag queen"
"Nah.. Non azzarderei a tanto. Somigli piuttosto alla cuoca dell'hotel,
quella che ci ha servito il pasticcio di carne. Un paio di stivali con
la zeppa e una borsetta rosa e sei apposto. Non era così
male. Magari un pò carente in zona tette.."
"Forse perchè era un uomo,
Farrell. E comunque quella sbobba bruciata faceva cagare"
"Dai Jared.. Non vedere tutto nero, sembri mia nonna"
"Almeno lei non sembrava stesse andando a battere sulla strada.
Ucciderei per una camicetta tutta fronzoli, collane di perle e scarpe
ortopediche."
"Il trucco è un'opera d'arte"
"Si, ormai il WWF deve essere qui. Sembra che mi abbiano preso a
steccate negli occhi"
"I capelli sono una favola"
"Ma dai.. Sembro un rocker sfigato con questa chioma cotonata. Sono
così unti che qualcosa deve aver fatto il nido da qualche
parte vicino all'orecchio"
"Magari un mantello sobrio potrebbe.."
"Il mantellino sobrio
che volevano propinarmi era un discreto metro di lamè
argentato! Come se le zampe di gatto qui mascherate in pelliccia non
fossero abbastanza!"
"Va bene, mi arrendo Jared. Sei veramente orrendo"
"Grazie Farrell! Tu sì che mi metti di buon umore!" Jared.
Testa dura.
"Hai ragione. Sembri il pony di Barbie. Solo che tu hai il cervello di
plastica."
"E tu il cuore, irlandese dei miei stivali!"
"Se fossi stronzo ti ricorderei che alle caviglie hai attorcigliato lo
spago con cui si lega il salame"
A questo punto Jared non trova niente di talmente brutale, talmente
offensivo che possa toccarmi, e si risolve distogliendo lo sguardo
infervorato e abbassando il musino imbronciato, più che mai
dalle parvenze di un panda, mentre lo guardo con dolcezza.
Mosso dalla tenerezza, mi avvicino piano a lui e gli alzo il mento
delicatamente costringendolo suo malgrado a guardarmi con quegli
occhioni cerulei.
"Dai Jared. Finchè non mettono a posto questa situazione,
sono caritatevole. Ti offro una birra"
Abbandonate le battutine e la voglia di litigare come una zitella
acida, Jared mi guarda negli occhi.
"Non ci sarà qualcuno che mi chiederà di uscire,
vero?
"Nah.. E se la cuoca ci prova, gli unici occhi da panda saranno i suoi"