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Autore: luxvato    02/08/2013    2 recensioni
dal capitolo uno;
«cazzo ti ridi, idiota?»
dissi alzandomi, passai una mano sugli shorts per pulirli.
«oh, che parole dolci.»
disse il tizio che fino a poco tempo prima stava ridendo.
«ne ho anche altre di parole dolci, testa di cazzo.»
lui sorrise.
aveva un sorriso magnifico, splendido, perfetto.
portava un cappello che si intonava al colore della sua maglia, pantaloni larghi e scarpe, che sembravano supra, o adidas, o modelli simili.
era bellissimo.
«oh, ‘testa di cazzo’ notevole.»
«ma vaffanculo.»
dissi irritata, salii sullo skate di nuovo, dandogli le spalle.
«cerca di non far di nuovo male a quel bel sederino.»
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''i'm not okay..3000 miles away.'
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Wesley Stromberg
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


osservavo il panorama dalla finestra della mia stanza, pioveva a dirotto, che gran rottura.
distolgo lo sguardo dalla finestra riportandolo nella mia stanza.
le pareti di una bellissima sfumatura di viola coperti da un paio di poster, il letto a una piazza con le coperte bianche, la scrivania posta accanto la finestra e tutto il disordine che c'è. 
la domenica sapeva proprio essere noiosa.
i miei non erano in casa, da buona californiana avrei potuto dare una festa o invitare qualche amica,ma da figlia tranquilla e responsabile non lo feci..e poi neanche mi piacevano le feste.
la pioggia iniziava a diminuire, finalmente, nel giro di poche ore sarebbe anche finita, ringraziando Dio. 
mentre ero immersa nei miei pensieri, sentii un suono provenire dal mio iphone. lo presi e passai un dito sullo schermo, che si sbloccò subito dopo. 
era un messaggio da parte di Aria, la mia migliore amica.
 
Da: Aria
«ehi!oggi ti va di fare skateboard? »
 
A: Aria
«certo, ho uno skate nuovo, devo esercitarmi, speriamo che questa pioggia fastidiosa finisca in fretta. »
 
Da: Aria
«magari per le 4 a.m finisce, ci vediamo a casa tua. »
 
A: Aria
«vabbene, sii puntuale. »
 
non era il massimo del divertimento, ma almeno Aria mi aveva salvato da una noisissima domenica sui libri o affacciata alla finestra.
lo skateboard nuovo giaceva chissà dove nella mia stanza, sepolto da centinaia di vestiti e fogli. 
controllai l’orario; 11 a.m. 
decisi di sistemare la casa per bene, almeno così il tempo sarebbe trascorso più velocemente.
Controllai per l’ennesima volta l’orario; 3.30 p.m 
entrai nel panico più assoluto, era tardissimo. 
mi catapultai in bagno e feci una doccia velocemente, poi corsi nuovamente in camera e presi un paio di shorts e una t-shirt dall’armadio, feci una treccia ai miei lunghi capelli castani e mi misi un po’ di trucco, che consisteva in; eyeliner, matita, mascara e lucidalabbra.
mi guardai allo specchio, come al solito mi vedevo conciata male. 
il fisico non era quello di una qualsiasi ragazza californiana, anzi ero totalmente diversa, ero piuttosto rotondetta, capelli lunghi castani senza un taglio ben preciso, occhi a mandorla castani, labbra poco carnose, uno schifo in teoria.
indossai le mie amate vans nere e recuperai lo skate.

Da;Aria 
 «dove sei?sto bussando da almeno dieci minuti! »
 
A;Aria
« arrivo!scusami per il ritardo. »
 
scesi velocemente di sotto, col mio skate, e aprii la porta ad Aria.
«oh!finalmente. »  
«scusami Aria!»   
lei mi sorrise.
«tranquilla, andiamo su.»  
«aspetta, recupero anche l’iphone e arrivo.»  
«vabeeene.»  
presi l’iphone e uscii di casa, chiudendo bene la porta.
«bello il nuovo skate Alyce.»  
«me l’ha regalato mio padre l’ultima volta che è venuto qui.»  
«capisco..fammi vedere che sai fare.»  
poggiai a terra lo skate a terra e ci salii sopra, mi diedi una spinta e dopo pochi secondi già sfrecciavo lungo il marcia piede.
«vai forte Alyce!»  
e grazie al magnifico intervento di Aria, persi la ‘concentrazione ‘ emi ritrovai a terra dolorante.
sentivo ridere, di gusto anche.
alzai lo sguardo e vidi un tipo, aveva un volto conosciuto, probabilmente frequentava la mia stessa scuola.
«cazzo ti ridi, idiota?»  
dissi alzandomi, passai una mano sugli shorts per pulirli. 
«oh, che parole dolci.»  
disse il tizio che fino a poco tempo prima stava ridendo.
«ne ho anche altre di parole dolci, testa di cazzo.»  
lui sorrise.
aveva un sorriso magnifico, splendido, perfetto.
portava un cappello che si intonava al colore della sua maglia, pantaloni larghi e scarpe, che sembravano supra, o adidas, o modelli simili. 
era bellissimo.
«oh, ‘testa di cazzo’ notevole.»
«ma vaffanculo.»  
dissi irritata, salii sullo skate di nuovo, dandogli le spalle.
«cerca di non far di nuovo male a quel bel sederino.»  
«fottiti.»  
alzai il dito medio, lo sentii ridere di nuovo mentre andavo verso Aria, che mi guardata sconcertata.
arrivai da lei pochi minuti dopo, aveva le mani sui fianchi, come se volesse dirmi ‘che cazzo hai fatto?ti rendi conto del terribile guaio che hai combinato?’
la guardai alzando un sopracciglio.
«beh?che c’è?»  
«ti rendi conto con chi hai parlato?eh?»  
«con un deficiente?»  
«AH AH AH, no demente!»  
«e allora con chi ho parlato?mr.universo?»  
sbuffò.
«è uno che viene nella nostra scuola, è molto popolare, faceva coppia con Jennifer , la capo cheerleaders, fino a qualche settimana fa e tu lo tratti così?»  
«io tratto chi ride di me come mi pare! e si può sapere almeno il nome di sto’ tizio?»  
«si chiama Wesley Stromberg.»  
« fammelo aggiungere alle cose di cui non me ne frega nulla, Aria, scusami, ma che mi interessa?solo perché è popolare, non vuol dire che debba essere trattato come un dio.»  
«ho sentito tutta la conversazione, visto che urlavi irritata, lui rideva, non starai più in pace, Alyce»  
«ma te sei fumata, e adesso cambiamo discorso, perfavore.»  
«okay.»  
passammo il pomeriggio a fare skate, parlare e scherzare, insomma, una classica giornata fra amiche.
erano ormai le 8 p.m,convinta che la mia amica non avesse più niente da dirmi, tornai a casa.
ero conciata malissimo, completamente sudata, tutto il trucco sbavato.
mi gettai subito sotto la doccia, una volta uscita dalla doccia, misi qualcosa giusto per stare in casa e mi gettai a ‘peso morto’ sul letto, presi l’iphone dal comodino, messaggio.
 
Da:Aria
«c’è una festa questa sera, andiamoci.»  
 
A:Aria
«non mi va, sai che non mi piacciono le feste.»  
 
Da;Aria
«forse non hai capito. tu ci vieni lo stesso, alle nove in punto sono da te.»  
  
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