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Autore: Samara Cornelia    02/08/2013    2 recensioni
Quello sguardo per una volta è stato mio, ma ora è suo e lo sarà per sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Tom Kirk
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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That Day




La porta viene aperta, la tenda della finestra viene allargata facendo si che la luce entri nella stanza e le coperte, le quali coprivano il mio corpo fino a due secondi fa, ora giacciono ai piedi del letto.
«alzati scemo, devi dare una mano al tuo migliore amico, su, dai non fare il bambino dormiglione» Tom, dannato Tom che non mi lascia dormire!
«guarda che non sei mio padre e neanche mia madre, quindi lasciami in pace!» esclamo nascondendo la testa sotto il cuscino.
«dai, sai che quello lì ha bisogno di te oggi, è il giorno più importante della sua vita e se non vuoi rovinarglielo, ALZATI o chiamo papà Chris» grugnisco in segno d'assenso e finalmente sono solo; beh, dire solo non è esatto se calcolo la presenza degli innumerevoli pensieri che affollano la mia mente da giorni ormai.

Mi alzo dal letto, gentilmente accompagnato dai miei "amichetti", e mi dirigo verso il bagno, poggio i palmi delle mani sul lavabo e punto i miei occhi nello specchio: la pelle più pallida del solito sembra esser invecchiata di anni in un'unica notte, gli occhi spenti, senza vita, e i capelli, usciti vincitori da una lotta contro la forza di gravità, incorniciano il volto scarno.
Entro nella cabina doccia, l'acqua fredda cade sul mio corpo, come un fiocco di neve nell'oceano, e non la sento poiché i pensieri stanno prendendo il comando della mia mente.
Esco il più velocemente possibile, indosso boxer e calzini e mi fermo a guardare quell'abito posato impeccabile sull'enorme divano: i pantaloni neri, molto eleganti, la camicia rosa pallido e la giacca, nera con delle micro venature rosa sul colletto; niente cravatta per me, sai che le odio ma per farmela pagare mi hai obbligato a indossare quella camicia rosa... il rosa per un uomo, anzi per il testimone dello sposo, lo potevi scegliere solo tu, tu e il tuo gusto per la teatralità, tu e le tue manie di protagonismo, tu che hai scelto tutto per questo matrimonio, dalla location a Yoshino agli inviti profumati, escludendo la tua quasi moglie in buona parte dalle decisioni, ad eccezione dell'abito per lei e le damigelle.
«muoviti, lo sposo ha bisogno del suo migliore amico» la voce di Chris risuona dalla parte opposta della porta in legno scuro.
«va bene, faccio veloce» rispondo e subito sento i suoi passi farsi sempre più lontani.
Mi vesto rapidamente e prima di avviarmi guardo la figura riflessa sullo specchio: abiti troppo eleganti e formali, i capelli messi in ordine alla ben in meglio e la pelle che ancora troppo pallida risalta sul riflesso del cielo d'un azzurro brillante, senza neanche una nuvola; mi volto a guardare proprio quel cielo, pieno di vita, e i ciliegi in fiore. Hai scelto il giorno perfetto per il vostro matrimonio.
Chiudo la porta, faccio due passi e busso, tu e la tua fissa di aver sempre le camere una di fronte all'altra.
«è aperta!» esclami in modo agitato ma felice; spingo la porta e ti trovo davanti allo specchio, bello come sempre.
«grazie di esser venuto, ho bisogno di aiuto: questa cravatta mi vuol far impazzire» sei in preda al panico, ma non sei il solo; ti prendo dalle mani quella lembo di tessuto rosa e te la sistemo annodandola nel miglior modo possibile, un silenzio opprimente fa da padrone alla situazione, la gola è secca e i miei occhi guardano tutto tranne che te. Mi sorridi e mi ringrazi, io ricambio con un cenno della testa non alzando gli occhi; quel sorriso, non sarà più mio, anzi, non lo è mai stato ma il pensiero che ora tu sia sua, mi distrugge.
«non trovi che questa giornata sia stupenda?» chiedi, vuoi intavolare una conversazione, ma il massimo che ottieni è un cenno del capo.
«tra 5 minuti dobbiamo andare in giardino... gli anelli!! Li hai?» annuisco nuovamente bevendo da una bottiglia d'acqua trovata nel mini frigo-bar.
«ehm... andiamo?» inizi a camminare e ti seguo come un bravo cagnolino, senza dire una parola perché quella potrebbe essere sbagliata.

**

Il viale circondato dai ciliegi in fiore, il lungo tappeto rosa pallido, perfettamente liscio, divide in due gruppi le sedie bianche ornate da tulle rosa ed infine l'altare: un arco a tutto sesto in legno bianco ricoperto da rose rosa e fiori di ciliegio.

Una qualsiasi sposa avrebbe pagato oro pur di avere un uomo del genere lei, lei è la donna più fortunata di questo pianeta e non solo per la tua organizzazione, ma anche perché lei possiede il tuo sorriso.

« Abbiamo capito tutti che sei stanco, ma lo sposo ha bisogna del suo migliore amico, ORA » non so chi mi abbia detto queste parole, ma eseguo l'ordine e vado alla tua ricerca, muovendomi come un'anima in pena tra le persone.

Mi schiarisco la gola pensando a qualche frase da dirti per tranquillizzarti ed ecco che la mia mente elabora: « beh amico, non credo di esser la persona più adatta a far un discorso del genere, ma ecco... io e te siamo migliori amici da quanto tempo? 20 anni? Insieme abbiamo fatto tutto e siamo cresciuti e con noi c'era Chris, il più maturo, quello pronto a farsi una famiglia; ora la persona che sta per fare questo grande passo sei tu e sono felice per te... io... so che l'ami e lei ama te, ti renderà felice e ti sosterrà, ma non dimenticarti di me, son tuo 'fratello' e nel bene o nel male io ci sarò sempre e ovunque » ti sorrido ma evito i tuoi occhi, t'abbraccio e tu ricambi, ma quella furia di tua madre arriva a separarci per quei ultimi preparativi che t'aspettano.

Mi eclisso tra la folla, mi muovo velocemente per non farmi notare dagli invitati, immerso tra i ricordi di quella sera; -era il 30 ottobre, tu ed io seduti sul divano di casa mia, birra per te e vino per me, stavamo guardando una serie film scadenti. «vuoi essere il mio testimone di nozze?» me l'hai detto così, non l'avevi detto ancora a nessuno di averle fatto la proposta, volevi che fossi il primo a saperlo.

Un colpo al cuore, una mazzata sul collo, un calcio tra le gambe, la peggior sensazione del modo: la persona di cui sei innamorato da anni, nonché tuo migliore amico, il quale ti chiede di fargli da testimone nel giorno più bello della sua vita, ossia il peggiore della tua e tu non sai cosa dirgli oltre un sì sussurrato e un sorriso tirato, la tua felicità prima di tutto-.

**

La cerimonia è iniziata, la tua compagna, fasciata in un lungo e semplice abito bianco, sfoggia un sorriso raggiante e i vostri sguardi sono legati da un filo invisibile. Quello sguardo per una volta è stato anche mio -siamo alla tua festa, il tuo addio al celibato; manca una settimana al matrimonio e in questo momento sei completamente sbronzo, non ti reggi neanche in piedi.

«la vita è così bella, perché le ho chiesto di sposarmi?» la tua voce è impastata, segno che stai delirando: «ti porto a casa sposino, non riesci nemmeno a camminare»; il viaggio in taxi è silenzioso, la tua testa è poggiata sulla mia spalla, hai gli occhi chiusi e la bocca schiusa, sembri un bimbo.

Ti porto a fatica dentro l'appartamento e appena ti poso sul letto ti svegli, sembra che tu abbia voluto farmi un dispetto.

«dormi sposino, io vado nella mia camera»

«aspetta, non andare... dormi con me» il tono della tua voce è bassissima, non capisco se mi sono immaginato il tutto o no; in ogni caso mi tolgo le scarpe ed entro sotto le coperte.

«grazie» il tuo respiro è ad un centimetro dal mio orecchio, le tue braccia circondano la mia vita e la tua mano sinistra stringe la mia; le tue labbra sfiorano il mio collo come delle soffici piume, lasciando una scia umida: non è la prima volta che lo fai, è da quando ci conosciamo che mi coccoli in questo modo.

« ehi?» mi obblighi a voltare il viso nella tua direzione ed è un attimo: le tue labbra combaciano alla perfezione con le mie, è solo uno sfioramento ma il mio cuore è a mille, gli occhi sbarrati e la respirazione assente. Mi stacco leggermente dal tuo volto, non riesco a capire se sto sognando o cosa... « è da anni che volevo assaggiare le tue labbra, ma non ho mai avuto il coraggio, fino ad oggi»

«aspetta non è un sogno? Hai realmente detto ciò che hanno sentito le mie orecchie?» sono senza parole, tu ridi e sorridi in un modo meraviglioso

«sì, hai sentito bene stupido» e la tua bocca è di nuovo incollata alla mia, con la sola differenza che con la lingua apri un varco tra le mie labbra. Il bacio si fa sempre più profondo e finalmente ho preso coscienza di ciò che sta succedendo. Tu sopra e io sotto, sul tuo letto, la tua lingua che viola la mia bocca in un bacio altamente a luci rosse. Un sogno.

«...fermati...» perché l'ho detto?

«che c'è? Non ti piace?» sembri deluso, preoccupato

«no, cioè sì è fantastico, solo che... questo sarebbe dovuto succedere in un altro momento, con te sobrio e sopratutto non in procinto di sposarti; è stato il più bel bacio della mia vita, non lo potrò mai dimenticare e sopratutto rivivere. Ora è meglio se vado nella mia stanza. 'notte amore mio... » finisco la frase in un sussurro chiudendo la porta alle mie spalle.- ma ora è suo e lo sarà per il resto della vostra vita.


TBC...





*spazio a colei che ha scritto:
Buona sera gente, era da un po' che volevo pubblicarla e finalmente mi sono decisa; non voglio prolungarmi molto quindi vi dico subito che questa fanfic sarà composta da un altro capitolo (credo), il quale arriverà la prossima settimana se tutto fila liscio
:D
Nel frattempo spero che la lettura sia stata di vostro gradimento e spero vivamente di non aver commesso errori vari.
Se volete farmi qualche domanda o qualsiasi cosa la mia pagina Facebook è:
 https://www.facebook.com/pages/Samara-Cornelia-EFP/1383170575233528
E il mio account Twitter è: https://twitter.com/SamMuserTina 
Chiudo e vi saluto, cheers musers <3 

PS ringrazio coloro che hanno letto e/o recensito le mie fanfic precedenti. Grazie care/i <3


 

   
 
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