Note:
Questa è una storia a
copione ma un po’ particolare: I due protagonisti avranno le
battute colorate
in modo diverso: Ziva e Tony.
Grazie a Sweet
Cheeks per
l’idea dei colori, l’ho presa dalla sua storia
“Text Me”.
Un anno prima
“Si pregano i passeggeri per
il volo per Tel Aviv di
imbarcarsi il prima possibile, stiamo per decollare.” Ziva
aveva già fatto il Check-in
ed era pronta per partire, avrebbe lasciato per sempre Washington.
Prese i suoi
bagagli e si sollevò dalla panchina sopra cui aveva
aspettato qualcosa di
diverso dal richiamo all’imbarco… magari qualcuno
che la fermasse.
“Aspetta!” una
voce familiare la richiamò e vide Tony correrle
incontro
“Non andare.”
Aveva detto prendendole la mano, lei si
lasciò tenere per un po’ e poi liberò
la presa
“Ti prego, io non posso
vivere senza di te!” aveva
aggiunto dopo averla vista incamminarsi verso l’aereo
“Io devo partire, ti prego
non rendere tutto più
difficile.” disse lei con un filo di voce
“Non posso lasciarti andare
così.”
“Promettimi che mi
dimenticherai.” Sussurrò Ziva nervosa
“Non posso.” Fu la
risposta di lui
“Promettimelo!”
ripeté più autoritaria
“Te
lo prometto.” Disse poi Tony non molto sicuro. Lei si
incamminò senza voltarsi mai ma lui giurò di aver
sentito i suoi occhi
osservarlo dal finestrino dell’aereo mentre tornava
all’auto con il morale
sotto i piedi.
Presente,
un anno dopo.
“Pronto?”
“Ciao,
sono io.”
“Ziva?
Sei tu?”
“Sì, come
stai?”
“Bene…”
“Non è
vero, cos’hai? È successo qualcosa?”
“Ti
ho fatto una promessa che non riesco a mantenere.”
“…”
“Ci
sei?”
“Stai
lavorando, vero? Sei in ufficio?”
“Sì e
tu stai singhiozzando, che hai?”
“Non
avrei dovuto dirti di dimenticarmi, sapevo che non l’avresti
fatto… sei
cocciuto.”
“Come
mai dopo tutto questo tempo hai deciso di chiamarmi?”
“Forse
dovrei lasciarti, il cap… Gibbs se ti scopre al telefono ti
uccide.”
“Ehi
sono nel bagno degli uomini non potrebbe mai venire a cercarmi qui. Hai
tutto
il tempo per rispondermi.”
“Pensavo
che tu avessi bisogno di spiegazioni.”
“Spiegazioni?
Riguardo cosa? Non devi spiegare nulla, sei andata via
perché Tev Aviv aveva
bisogno di te.”
“Eppure
so che eri venuto a cercarmi.”
“Te
l’ho
detto non sono riuscito a mantenere quella promessa.”
“Quando
sono andata via, un anno fa, io…”
“Cosa?”
“Io avevo
paura, Tony.”
“Paura?
Un agente del Mossad addestrato ad uccidere con una graffetta? Oh mia
piccola
ninja credevo che tornare a casa ti avesse rinvigorita.”
“Non
cambi mai eh? Sei sempre un bambino.”
“Beh
e tu resti sempre la solita ragazza brava a nascondere i sentimenti.
Non avevo
notato tu avessi paura ma più un desiderio di
scappare.”
“Esatto,
era il mio istinto che mi diceva di scappare dalla paura…
come ho sempre fatto.”
“E di
cosa avevi paura Ziva David? Di me?”
“Non di te
ma di quello che avresti potuto dirmi.”
“Tu
non hai idea di ciò che avrei voluto dirti quel
giorno.”
“Avevo
paura che tu mi dicessi ciò che era evidente…
avevo paura che tu mi dicessi che
mi amavi.”
“Era
questo quello che pensavi volessi dirti? Beh sorpresa! Non è
così!”
“Se sei
ancora ferito per la storia di Adam io… io ho sofferto per
averti fatto del
male, mi sono sentita un verme e…”
“Per
favore, non far tornare a galla quella storia
perché…”
“Tu non
mi hai fatta finire…io…”
“Ti
avevo detto che non eri sola perché c’ero
io!”
“Lo so!…
e ora che non ci sei lo capisco ancora meglio.”
“Cosa
vuol dire? Ziva senti sono stanco va bene? Io… sto provando
ad avere una storia
con una ragazza che ho conosciuto in un bar.”
“…E…?”
“Lei è
dolce, carina, simpatica, ma… lei non è
te.”
“Cosa vorresti
dire?”
Voglio
dire che quel giorno avrei voluto chiederti di stare con me e non con
la
squadra ma con me!”
“Allora
ammetti che quello che ti ho detto è vero?”
“Non
potrei mai farlo, mi hai appena detto che avevi paura,
perché dovrei ammetterlo
ora?”
“Perché ora
io non ho più paura di quello che provo.”
“Addio.”
“Aspetta!
Non so se mi senti, ma, ora sei tu a scappare non io.”
“…”
“Non hai
staccato, lo so.”
“…”
“Rispondi!”
“Adesso
ho bisogno di… capire. Prima te ne vai e poi mi dici che mi
ami? Per fare cosa?
Pre farmi soffrire di nuovo?”
“Tony io
sono fuori casa tua.”
Lui andò e la baciò con tutta la forza che aveva in corpo. Ma quello che segue è un’altra storia.
i pensieri di una scrittrice in canna
eccomi! ^^
E' la prima volta che ci provoquindi siate magnanimi e clementi!
A me piace, ne sto scrivendo altre quattro di cui una mezza pronta quindi preparatevi perchè vi bombarderò di OS, i compiti per le vacanze non mi fermano!!! :D Fatemi sapere.
vostra
scrittrice in canna