Sangue, sangue sparso ovunque.Ne è rimasto solo un cadavere di quello che fino a poco fa era un essere vivente. Uno qualcunque? No, il mio assasino. Perchè l'ho uccisso? un perchè preciso non c'è, ho solo deciso che se Dio non voleva farlo morire oggi, ci ho pensato io, infondo che c'è di male,ho solo accorciato i tempi. Ho calcolato 10 minuti per uscire di qui,devo pulire casa sua mi ci vorra un po'. Pulisco parte del arredamento, ma il pavimento no, ho usato scarpe numero 45. Mi stavano un po grandi, ma questo fa parte del mio lavoro. Scendo per le scale sul retro. Arrivato giu' passeggio normalmente nessuno ha visto niente. Poco più in la un negozio di scarpe. Decido di vestirmi bene, stasera vado a festeggiare il mio nono assasinio. Scarpe nere e smoking. Decido di gettare le scarpe poco più in la,in un bidone della spazzatura.Voglio dare un ultima occhiata a "x", l'uomo che ho ucciso. Per veder se ho fatto un buon lavoro. Tante macchine della polizia sostano davanti al enorme grattacelo, stanno ispezzionando le persone,ma tanto io non ho paura di loro, ormai ci sono abbiutato, sono esseri che non ragionano molto, come tutti,esseri inutili, come anche le mie vittime.Mi avvicino a uno dei agenti e chiedo cosa fosse successo. Lui mi racconta in breve la storia, dimenticando alcuni dettagli,anzi molti dettagli. Sembra che stia mentendo,lo noto subito dato che continua a toccarsi i capelli e sbaglia alcune frasi. Infatti mi dice "vedrà lo troveremo presto", poco dopo si corresse decidendo: "sa le confido una cosa:quello stolker ha lavorato davvero bene, vedra' presto sarà un caso archiviato, ne ho visti tanti cosi, ma lui niente, tutto perfetto nessuna traccia"...