Anime & Manga > Code Geass
Segui la storia  |       
Autore: Pizeta    06/08/2013    0 recensioni
- Vostra Maestà, in cambio, vi chiedo di entrare a far parte dei Knights of Round, l’élite dei cavalieri più forti dell’Impero. - Questa è una delle battute fatidiche di R2. Quello che voglio raccontare è come ha fatto Suzaku Kururugi a diventare Knight of Seven, le battaglie che ha affrontato, sia contro i nemici che contro sè stesso, descrivendo il percorso che lo ha fatto diventare " La morte bianca di Britannia"
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Di Britannia, Gino Weinberg, Kururugi Suzaku, Schneizel El Britannia, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Suzaku si girò nel letto, voltandosi verso la sveglia sul suo comodino. Sullo schermo, quattro cifre brillavano pigramente nell’immobilità oscura della stanza. Era un appartamento molto ampio. Il Gran Ciambellano non aveva risparmiato sulla sua stanza.  Le dimensioni erano paragonabili senza ombra di dubbio a quelle della Club House del Consiglio Studentesco di Ashford.
 “ Troppo grande ” aveva subito pensato entrando in quella che da quel momento in poi sarebbe stata la sua casa. Casa. Era una parola che suonava così vuota, ormai. Entrando, proprio davanti alla porta,  si apriva una parete, occupata per la quasi totalità da un’ampia finestra, dalla quale era possibile godere di una visuale completa della Capitale del Sacro Impero di Britannia, Pendragon. Sulla parte libera era alloggiato un letto matrimoniale a due piazze.  Suzaku era certo che si trattasse di un oggetto di valore:
 lo dimostravano i ghirigori che correvano lungo i basamenti in legno che sorreggevano la mastodontica struttura, che sembravano essere di un legno pregiato, forse tasso rosso. Suzaku si era chinato ad osservarli. Rappresentavano scene di guerre che non riusciva a datare. Forse parlavano della cacciata della nobiltà Europea in Britannia. In ogni caso, quel dettaglio non gli interessava troppo. Appena di fianco, una cassettiera. Sulla parete che guardava a nord si trovava la bandiera dell’Impero, con il leone e il serpente rampanti in campo blu, davanti alla croce rossa. I simbolo del potere di Britannia: il leone, che ne rappresentava la forza devastante, capace di renderla legittima sovrana del mondo, sebbene i suoi primi fondatori altro non erano stati se non degli esuli. Il serpente, che ne indicava la capacità di arrivare ovunque, negli anfratti più nascosti e sulle scogliere più scoscese. Ma non indicava solo quello. Lelouch una volta gli aveva detto che quel simbolo rappresentava la vera essenza di Britannia: l’intrigo, interno ed esterno, che rendeva così potente l'Impero. Una forza che basava il sui potere sull’Antico motto: Divide et Impera.  Perché quella macchina di perfetta conquista che era Britannia aveva compreso fin da subito, che, con il suo sistema così metodicamente strutturato, e così rigidamente controllato, le altre potenze non potevano nulla contro di lei, se non unite. E in quel momento non lo erano assolutamente.  Davanti alla bandiera, un’amplia scrivania era occupata dallo schermo di un computer, che era invece alloggiato in un basamento più in basso. C’erano anche un calamaio e una penna stilografica. Ma Suzaku non ne aveva bisogno. Aveva sostituito subito la stilografica con una penna ben diversa. Stiletto dorato, adornato con piume bianchissime, soffici al tatto, dolci al cuore: la penna di Euphie.
Sulla parete su cui si apriva la porta, c'era un armadio immenso, con all’interno ancora pochi vestiti, la maggior parte dei quali Suzaku non avrebbe indossato nemmeno sotto tortura. Però, c’era un dettaglio che tutto sommato non gli dispiaceva. Un dipinto,  di cui non riusciva a stabilire il periodo, che rappresentava una battaglia.   “ Altra morte ” Aveva pensato guardandolo. Poi si era reso conto che non narrava nessuna storia di gesti eroici di Britannia, ma rappresentava un atto di Ribellione. Un cavaliere, in armatura completamente azzurra, faceva da scudo ad una donna bellissima, dai capelli biondi cadenti sulle spalle. Nelle mani quel cavaliere stringeva spada e scudo, mentre innanzi a lui si ergevano un uomo maestoso, a cavallo di un destriero bianco bardato, con una corona in capo, barba e capelli biondi, e una spada d’oro in mano. Alle loro spalle, soldati e cavalieri si apprestavano a dar battaglia. Al fianco destro del cavaliere, un uomo in armatura di cuoio, in arcione ad un baio marrone, tendeva una lancia immensa contro un uomo in armatura nera, che stringeva in una mano un mazzo di chiavi, nell’altra un martello. Per la parte del cavaliere azzurro, un cavaliere in armatura verde, in arcione, con una fanciulla aggrappata al suo corpo, stringeva una spada, che teneva puntata contro un sovrano in armatura rossa e una spada dentellata. E con l’allontanarsi dal soggetto principale,i cavalieri rimpicciolivano, diventando indistinguibili alla vista. Sopra di loro, il cielo era in tempesta, nuvole blu che rassomigliavano ai colori del mare. L’idea che il pittore aveva voluto dare era proprio quella: il vento, ottenuto con sfumatura di bianco, rassomigliava la schiuma generata dalle onde in tempesta, rappresentate attraverso le nuvole. Suzaku si era perso ad osservare quella scena a lungo. Poi si era riscosso. Di fianco al letto, sulla parete che dava a sud, c’erano una grossa libreria, piena di tomi, sopra i quali spiccava fra tutti un grosso volume rilegato in pelle rossa. Il titolo, miniato in oro, recitava:
 “ Leggende dell’Età arcaica riguardanti sovrani e i di loro eroi ” 
Le pagine del libro si erano rivelate sottili al tatto, simili apergamene. Suzaku scorse rapidamente l’indice:

1.    Imprese di Chucullain
2.    Leggenda di Fionn:
3.    Infanzia di Fionn:
•    Ascesa di Fionn
•    La cacciata dei Thuatha de Danaan
•    Il matrimonio di Fionn
4.    La vicenda di Dairmuid Du Hibne, prima lancia di Fianna
5.    Ossian e Niamh
6.    Conn-eda
7.    La triste e lamentosa vicenda di Lusmore

Scorrendo più rapidamente l’occhio, arrivò alla parte che più lo interessava:

     45. Storia di Uther Pendragon:

•    Ascesa di Uther
•    Merlino ed Uther
•    Tintagel e Uther
•    Igraine e Uther
•    Concepimento di Artù
•    Morte del conte di Tintagel
•    Nascita di Artù
•    Morte di Uther

46. Storia di Artù Pendragon:

•    Nascita di Artù
•    Infanzia di Artù
•    Concepimento di Mordred
•    La sacra spada Caliburn o La spada nella roccia
•    Elezione di Artù
•    La lotta contro i baroni ribelli
•    Lotta a Carmelidia, in difesa di Leogadano
•    Ginevra
•    Camelot
•    La tavola Rotonda
•    Storia di Key, siniscalco di Logres
•    Storia di Merlino
•    Fine di Merlino
•    Storia di Percival
•    Storia di Galvano
•    Storia di Bedevire
•    Storia di Bor
•    Storia di Tristano
•    Tristano e Isotta
•    Storia di Lancillotto
•    Storia di Galaad
•    La Grande Cerca del Sacro Graal
•    La Cittadella della Grande Avventura.
•    Lancillotto e il ponte della spada
•    Lancillotto e Ginevra
•    Lotta tra Artù e Lancillotto
•    Duello tra Lancillotto e Galvano
•    Fine della Guerra tra Lancilotto e Artù
•    Lotta tra Artù e Mordred
•    Caduta di Camelot
•    Morte di Artù

Suzaku aveva richiuso il libro, ripromettendosi di leggerlo appena ne avesse avuto tempo.
 “ E’ ora di sapere chi era davvero Lancillotto. ” Si era detto.
Sulla stessa parete, una porta conduceva ad un bagno interamente piastrellato in avorio. Almeno, così aveva pensato osservando la sottile lucentezza che emanava da ogni oggetto, dai rubinetti alla vasca da bagno. Un ampio specchio si apriva sulla parete di sinistra.
Osservò l’ora segnata dalla sveglia: 04:00. Non aveva dormito. Nonostante tutte le cose successe in quei tre giorni, aveva ancora troppi pensieri per la testa: Euphie, Zero, Lelouch, Kallen, l’Imperatore… V.V.  Il ragazzo che lo aveva avvicinato sull’Avalon, gli aveva parlato del Geass, che gli aveva rivelato la Verità. Su tutti i  “ Miracoli “ realizzati da Zero. LA fonte del suo potere. L’origine della sua Maledizione. Quella che l’aveva spinto a disertare sull’isola di Shikine, che l’aveva portato a fidarsi di Zero quando stavano combattendo nel Kyushuu. “ Quella volta, credevo davvero che volessimo difendere il Giappone. Soltanto un’altra delle tue menzogne, giusto per guadagnare potere, vero? "  E poi.. Euphie      “ Se Euphie ha dato quell’ordine… è stata tutta colpa tua! ”
Ruggì quell’accusa che non era riuscito ad urlare davanti a Lelouch,  quando si fronteggiavano con le pistole spianate davanti ai loro volti. “ Lei era… così spaventata, mentre mi stringeva la mano e sentiva la vita che scivolava via dal suo corpo. Dannato! Io non ti perdonerò mai!MAI! ” “ Euphie… la mia Euphie… me l’hai portata via! ” Ricordava ancora il giorno in cui si erano confessati i propri sentimenti. Come ogni momento trascorso con lei. Era tutto lì, ben impresso nella sua memoria. Perché stando con Euphie, si era sentito protetto,capito,accettato…amato. Lui, che aveva ucciso suo padre, quand’era solo un bambino. “ Eppure tu non mi hai mai voltato le spalle. Hai continuato a seguirmi e a sostenermi con il tuo sorriso gentile e le tue parole comprensive. Eri la mia forza, Euphie. E lo sei ancora. ” Pensò stringendo in mano lo stemma di Cavaliere Onorario.  Si abbandonò per un istante ai ricordi…
“ Ci siamo. Il quartier generale ” Pensò Suzaku, mente respingeva una raffica sparata da un
elicottero. Usò uno slash haken per distruggerlo. La base di Fukuoka, nel Blocco di Kyushuu. Il quartier generale del nemico. E il nemico era... il Giappone. Mentre si avvicinava, lo schermo sopra
di lui bippò. << Un canale aperto. >>
Si illuminò, mostrando l'immagine di un uomo sui quarant'anni.
<< Tu che ti stai avvicinando,sei il figlio di Kururugi, vero? >>
 I due si fissarono negli occhi. Atushi Sawasaki. L'uomo che aveva fatto parte dell'ex governo Giapponese al fianco di suo padre.
 Il restauratore del Giappone. Il Fantoccio.
<< Capisco. Quindi aveva un figlio del genere. >>
 << Mio padre non c'entra. Io sono qui per far finire questo conflitto. Per questo vi chiedo di arrendervi. >>
<< TU vorresti infrangere il sogno d'indipendenza del Giappone? >> Gli domandò Sawasaki con un tono a metà tra l'incredulo e il divertito. Suzaku si chiese se fosse davvero così. Se il Giappone non potesse davvero risorgere in quel modo.
“ Forse sarebbe il modo giusto di espiare il mio peccato ”
Poi ricordò: Un giorno, in un cimitero chiamato Shinjiku, aveva protetto una ragazza. Un'amica. Una persona che aveva conosciuto quel giorno. E che lo aveva conquistato in meno di cinque secondi, con un solo sguardo. Una ragazza dai capelli rosa e gli occhi violetti, che gli aveva porto la mano, chiedendogli:
<< Aiutami a realizzare il mio sogno, Suzaku! >>
 E lui aveva risposto. Perché sentiva che un tale sogno... era un bel sogno. Un mondo gentile e in pace. La risposta gli affiorò subito sulle labbra.
<< No, io voglio solo che si realizzi con i giusti mezzi. >>
Rispose mentre atterrava, ripiegando le ali del sistema autonomo di volo o Float Sistem.
Ma Atsushi Sawasaki sapeva come gestire una conversazione.
 << Proseguirai egoisticamente per la tua strada?! La tua idea di Giustizia è ingenua. >>
 “ No! Non era quello che intendevo. Perché...”
 << No! Non è così! Si sbaglia! >> Si affrettò a chiarire
 << Invece... >> E in quel momento capì di essere stato davvero ingenuo. Dalle sue spalle partì una raffica. Cercò di schivare i colpi, ma ormai era troppo tardi.
Riuscì a ruotare di sessanta gradi, schivando due distinte raffiche di proiettili, senza però riuscire ad evitare che centrassero la mano in cui impugnava il VARIS, che roteò al suolo. Cercò di afferrarlo, prima che lo colpissero di nuovo. Troppo tardi. Un proiettile sfrecciò più rapido della sua mano,
mandando il VARIS in pezzi davanti ai suoi occhi.
<< Il Mio VARIS! >> Sollevò lo sguardo.
 << I GanLiu della Federazione Cinese! >>
Sterzò all'indietro, impugnando l' MBS nella mano sinistra, mentre con la destra accendeva l' Energy Shield. Lo usò per proteggersi, nascondendocisi dietro, ma il Float Sistem era troppo ingombrante.
Cercando di rifugiarsi nello spazio tra due edifici, due proiettili colpirono il serbatoio della Sakuradite, incendiandola.
Suzaku schiacciò un pulsante sulla carlinga, sferrandogli un pugno. Il Float Sistem si staccò, esplodendo sotto il fuoco nemico. Nella radio, sentì Lloyd e Cecile discutere sulla strategia.
Ma qualcos'altro attirò la sua attenzione. Il monitoraggio dell'energy filler scese, passando da sei a
cinque tacche. I sistemi andarono in rosso.
<< L'energy filler è quasi... >>
“ Così, è finita. Morirò qui. ” Pensò.
“ Ma non così presto. ”
<< Suzaku, dai energia solo ai sistemi di combattimento e comunicazioni! >> Urlò Cecile
preoccupata. Eseguì. Le telecamere per la registrazione della battaglia si chiusero. Non aveva bisogno, ora.
<< E' il momento di arrendersi, Suzaku. Ti garantisco un trattamento degno del figlio del compianto Genbou Kururugi.>> Propose Sawasaki. Non indugiò, stavolta.
<< Rifiuto l'offerta. Se sfruttassi il nome di mio padre per avere salva la vita non potrei mai perdonarmelo. >>
<< Capisco. Gli somigli molto, sai? Quel lato inflessibile e severo mi ricorda molto tuo padre. >>
Assomigliava all'uomo che aveva ucciso? Bene! Si voltò, preparandosi ad un'ultima carica, quando lo schermo per le comunicazioni private si accese. E l'ultima voce che si
aspettava si sentire disse << Suzaku Kururugi! >> Sollevò lo sguardo, incredulo davanti a quello che vide.
Abito bianco, pelle candida come la neve, capelli biondo fragola lunghi lungo le spalle, con la sua pettinatura imprevedibile sulla fronte.. Euphie.
<< Vostra Altezza Euphemia! >>
<< Suzaku, ascolta, io voglio dirti che... >>
Cominciò Euphie, distogliendo però lo sguardo.
Sembrava a disagio, preoccupata da qualcosa. Bè, non aveva tempo, ora. Si lanciò in quella famosa ultima carica.
<< Scusatemi, ma adesso... >> Disse portando la spada dal fianco destro al sinistro, preparandosi a colpire. Sfrecciò verso un GanLiu, facendolo a pezzi con un colpo di spada. Proseguì
di sfondamento. Euphie tornò a fissare lo schermo
<< Suzaku, io ti chiedo di amarmi! >> << Sì! >>
Rispose senza riflettere. Poi “ Che cosa? ” Non riuscì a riflettere. “ Cosa significa? É quello che penso oppure...? ”
I GanLiu ripresero a sparare, mentre lui si proteggeva con lo scudo, cercando di
avvicinarsi abbastanza da distruggerli. Euphie intanto aveva ripreso a parlare, e non si fermava più.
<< E anche io! Anche io amerò te con tutto il cuore! >>
Proseguì, come per chiarire i termini della richiesta di prima.
 << Principessa Euphemia... >>
 Sussurrò Suzaku, senza riuscire a parlare.
Senza riuscire a pensare. Continuò a deflettere i colpi, certo. Ma il suo sguardo era tutto per Euphie. Le sue orecchie tutte per la sua voce.
 << Suzaku, amo il lato affettuoso del tuo carattere! E anche
quello ostile! >> Raggiunse un GanLiu, sventrandolo con un fendente dall'alto verso il basso.
<< Il tuo sguardo il triste, il fatto che a volte tu sia maldestro, e che i gatti ti mordano. Tutto quanto, Suzaku! >> Venne circondato, ma riuscì a liberarsi sparando uno slash haken in faccia ad un nemico. Euphie divenne più seria.
<< Quindi ti prego, non odiare te stesso! >>
Quelle parole lo colpirono al cuore, riscaldandolo dall'interno, spargendosi attraverso le sue vene come miele.
Era una sensazione di calore. Lei lo accettava... così com'era. Di più, lei lo amava. Ed era una persona... davvero gentile. << Ho capito. Quindi è per questo motivo che eravatepreoccupata. >>
<< Voi siete una persona... assolutamente imprevedibile. >> Scagliò il Knightmare che aveva agganciato antecedentemente contro un gruppo di due GanLiu.
<< E' stato così quando ci siamo conosciuti, quando vi siete presentata come Principessa,quando mi avete iscritto a scuola, quando mi avete scelto come Cavaliere. Sempre! >> Anche le sue parole avevano cominciato ad uscire più
rapidamente. Forse perché sapeva che aveva poco tempo. Probabilmente perché anche lui, come Euphie, voleva che quel momento fosse speciale. Euphie emise un leggero sbuffo di felicità, alle sue parole.
<< Hai ragione, sono imprevedibile! E all'improvviso... io ho capito di amarti, Suzaku. >>
Concluse in un soffio. Suzaku distrusse con un colpo il Knigtmare di fronte, come se fosse una mosca fastidiosa.
<< Però, quando agite in questo modo, è come... è come se apriste una porta nella mia anima. Vi ringrazio >>
Quindi, lei amava lui e lui amava lei. Tutto a posto, quindi. Ora c'erano solo un problema. Due, tre.
No, anzi, una montagna. Prima di tutto doveva raggiungere il QG nemico, passando attraverso due edifici e uno spiazzo completamente libero. E sapeva che, nelle condizioni attuali, non ci sarebbe mai riuscito.
<< Adesso, potrei chiedervi un ultimo favore? >>
Disse preparandosi a passare fra i due edifici.
<< L'ultimo? >> La voce angosciata di Euphie proruppe dall'altoparlante.
<< Qualunque cosa mi succeda, non dovete rimproverare voi stessa.>> Si immise nello spazio fra gli edifici e poi chiese:
<< E poi, se possibile, fate sparire ogni traccia della mia
esistenza. >>
 Disse atterrando di fronte ad un gruppo di GanLiu
 << Non voglio dare problemi ai miei amici. Voglio che
pensino che mi sono trasferito in un'altra scuola. >> Si preparò in posizione d'attacco. L'energy Shield cominciò a spegnersi.
 << Suzaku, non vorrai... >>
 << Già, non c'è più energia. >> Constatò osservando l'indicatore calare a uno.
L'MBS si spense, passando dal rosso al grigio metallico. Il
sistema di potenziamento tramite Sakuradite si era spento.
 << Ah, ma certo! Salutatemi la signorina Cecile e il Signor Lloyd, e anche sua altezza Schneizel. >>
 << Ho sopravvalutato le mie forze fino all'ultimo. >> Abbandonò i comandi, preparandosi a morire.
<< Suzaku, non morire! Resta in vita! >>
le parole, rotte dal terrore e dall'angoscia, pronunciate da Euphie, risvegliarono qualcosa.
 Lui voleva vivere. No, lui doveva vivere! Si preparò a saltare giù dal Knightmare, quando delle cannonate distrussero tutti i suoi nemici. Fasci rossi di energia proruppero dal cielo, simili a saette divine, bruciando nel fuoco tutti i suoi avversari.
 << Eh, ma quello è... >> Disse voltandosi. Il Gawain.
L'unità trafugata da Zero. L'unico altro Knightmare in grado di volare. Ed era venuto da solo. Per salvarlo.
“ Che cos'hai in mente, Zero? ”
Pensò, mentre lo vedeva abbattere due elicotteri. Il Gawain atterrò davanti a lui, poi gli si inginocchiò davanti, portando la sua immensa massa allo stesso livello di quella del Lancelot.
 << Kururugi, riesci a muovere ancora il Lancelot? >>
<< Sei proprio tu, Zero? >>
Il Gawain stese un braccio verso di lui. Per la terza volta, Zero gli tendeva una mano, proponendogli un'alleanza. E infatti, nella mano del Gawain c'era... << Cosa? Un energy filler? >>
Domandò sconcertato.
<< Io vado a conquistare il quartier generale nemico. Tu cosa vuoi fare? >>
Suzaku ci rifletté solo un istante, poi sorrise.
<< Mi dispiace per te, Zero,le cose non andranno come
hai previsto. >> Gli disse rinfoderando la spada facendole percorrere un arco ed afferrando l'energy Filler.
<< Perché sarò io il primo a conquistarlo! >>

“ E poi l’abbiamo fatto. Abbiamo conquistato insieme il QG di Sawasaki, espugnandolo con il Gawain ed il Lancelot ” Riprese a fissare la sveglia. “ Quel giorno… io mi sono fidato di Zero. Ho creduto in lui. Ho pensato davvero che volessimo salvare il Giappone. No, ho sentito che era questo il motivo per cui era lì. Non per sconfiggere Atsushi Sawasaki, ma quello che rappresentava. Un usurpatore. E invece… anche quella era una menzogna. Solo un altro dei tuoi modi per raggiungere i tuoi scopi meschini! ” Aveva stretto la mano che Zero gli aveva stretto. E mentre combatteva aveva avvertito un sentimento che non provava da ormai sette anni: si era sentito invincibile. Come quando era bambino. E sapeva il perché. Lui e Lelouch, quando erano insieme, erano impossibile da fermare. E l’avevano dimostrato. Avevano combattuto fianco a fianco quella volta, e il quartier generale di Fukuoka, la roccaforte più grande e armata del Kyushuu, era stata espugnata in meno di un'ora. Da due Knightmare Frame. Ovviamente, nessuna onorificenza era stata spesa per lui. Ma quella volta non gliene era importato nulla. Quello che gli interessava allora era… Euphemia. La sua risata cristallina quando era tornato vivo, la sua espressione felice, la sua richiesta di aiutarla a realizzare il suo sogno. Un desiderio semplice, che era quasi diventato realtà: creare un mondo in cui tutti potessero sorridere felice. Si alzò dal letto. Tanto ormai non sarebbe comunque riuscito a dormire. Si cambiò d’abito, indossando un kimono da passeggio. Aprì il proprio armadio, in cui aveva depositato solo  pochi effetti personali. Uno di questi era un fagotto, lungo circa novanta centimetri, avvolto in una stola di seta verde e tenuto fermo da un legaccio viola. Lo afferrò e uscì. I corridoi del palazzo imperiale erano ormai deserti, sebbene qualche sporadico cameriere che si occupava di tenerli puliti fosse attualmente visibile.  Le feste terminavano generalmente verso le 3, quindi era comprensibile che i servi si attardassero a lavorare a quell’ora tarda. Osservandoli, Suzaku notò che per la maggior parte non erano britanni, eccezion fatta per coloro che occupavano una posizione privilegiata. Passò oltre agli insulti che ricevevano. Si avvicinò ad uno di loro. << Scusatemi. >> Disse avvicinandosi. Un britanno sui cinquant’anni lo squadrò. << Desiderate? >>
<< Sto cercando i Giardini Imperiali. >>
<< E perché mai qualcuno… come voi dovrebbe voler andare in un luogo del genere? >>
<< Queste non sono faccende che non dovrebbero riguardarvi. >> Suzaku cominciava ad alterarsi, ma l’altro lo sembrava ancora di più
<< Lo è, signore, perché tenevo informarvi che l’accesso ne è interdetto a coloro che non godono del privilegio di essere stati investiti di un Titolo Nobiliare Imperiale. E, mi perdonerete l’insolenza, non creo che voi lo  siate. >>
Questo in effetti non lo sapeva. E non sapeva nemmeno se ora fosse nobile. Immaginava di sì, in ogni caso. Per diventare Rounds, la nobiltà era il primo requisito. Quando stava per rispondere, una porta si aprì.
<< Che cos’è tutta questa confusione? >> La voce atona non poteva appartenere ad una persona anziana. E così era. Per un momento a Suzaku si mozzò il respiro, poi però scacciò con forza il pensiero. “ Lei è morta ” “ Fattene una ragione ”. La ragazzina apparsa davanti a lui avrà avuto circa quattordici anni, capelli biondo fragola e occhi violetti.
 << Lady Alstreim! Perdonatemi, ma quest’individuo… >> Cominciò quello.   La ragazzina lo fissò intensamente, poi, inaspettatamente, estrasse un cellulare e gli scattò una foto. “ Ma cosa ci fa qui una bambina? Che sia una delle figlie dell’Imperatore? No, l’ha chiamata Alstreim. ” Poi notò la sua divisa. Spalletti bianchi imbottiti, petto nero con un ornamento ricamato in oro. La divisa dei Rounds. “ Questo non è… ” La ragazza lo osservò, poi gli fece un leggero sulle gambe.
<< Piacere di incontrarla, Lord Kururugi. Sono Anya Alstreim. Ricopro il ruolo di Knight of Six >>
Si presentò con voce priva di espressione.  L’uomo di fianco a lui sbiancò per la sorpresa.
<< Io, ecco… >> << Fuori dai piedi. >> Ordinò Anya.
L’uomo si affrettò ad obbedire.
 << Mi dispiace, ma del resto il tuo ID sarà attivo solo da domani, dopo l’investitura. >>
 << No, non è un problema >> Disse Suzaku, scuotendo la testa.
<< Non è strano un trattamento del genere. Però ti ringrazio, per avermi aiutato. >>
 Si fissarono un momento negli occhi.
 << Tu sei… una persona gentile. >>
Disse infine, dopo un momento di silenzio, scattandogli un’altra foto.
 << Stavi andando da qualche parte? >>
<< Stavo cercando i Giardini. >> Disse poi. La ragazza  piegò la testa di lato, come per riflettere, poi si decise.
<<  Ti ci accompagno.  >>
<< Cosa? No, non serve, le troverò…  >>
<< Nessun problema. Tanto ci sarei andata comunque. Stanotte non riesco a dormire. >>
 Suzaku la osservò un momento. No, non le assomigliava per niente.
<< In questo allora… Yoroshikun. >>
 La ragazza lo fissò, senza capire.
 << Yoroshi… kun? >> Non si era accorto di aver parlando in Giapponese. Si affrettò a spiegare.
<< Nella mia lingua significa  letteralmente:  Mi affido a te >>
<< Capisco. >> << Porti uno strano vestiario. >>
Proseguì poi. Suzkau si osservò.
<< Bè, sì. Non ho ancora ricevuto una divisa. E poi mi trovo comodo con questo addosso. >>
<< Capisco. Allora non importa. >>
Concluse la sua interlocutrice.
“ Di certo non è molto loquace. Mah, non importa. ” Attraversarono tutto il palazzo, scendendo fino al piano terra. Camminarono per almeno una mezz'ora, tanto erano distanti. Ma a Suzaku non dispiaceva. Quella sera, il tempo era magnifico e una bellissima brezza gli scompigliava i capelli. Sollevando lo sguardo, osservò il cielo, sgombro dalle nuvole, e osservò il cerhio luminoso nel cielo che gli uomini chiamano luna. Fu un viaggio silenzioso. La ragazza, Anya, sembrava assorta nei suoi pensieri e non faceva troppo caso a lui. Ma infine, in lontananza, scorse dei cancelli in ferro battuto, spalancati. E varcatili, innanzi a loro si aprirono i Giardini. Lì cresceva ogni tipo di pianta. Sempreverdi e caduchi. Pini, tini,tigli, biancospini e molte altre piante erano state relegate ai angoli, permettendo loro di inselvatichirsi e di crescere libere. Rose, ginestre, iris, viole, peonie e tantissimi altri fiori invece univano il loro profumo tutt’intorno, intrecciandosi in intricate siepi, che in alcuni casi andavano a formare labirinti, o che costeggiavano il pavimento lastricato in pietra, che si snodava per quasi due chilometri, inerpicandosi per un tratto su una collinetta. Laggiù le siepi si modellavano a forma di labirinto e, quando la strada ne fuoriuciva, i suoi lanuenti resti la conducevano, con una curva, ancora per qualche istante, per poi interrompersi in una bellissimo santuario, ornato e affrescato con immagini rappresentanti gli antichi dei Greci, ritratti intenti a risolvere le loro dispute o a soddisfare i propri piaceri. In lontananza si scorgeva un lago. Appena più avanti rispetto a loro, c'era una piccola costruzione in pietra, a volta, con delle panchine e uno spazio circolare libero al centro. Se ne trovavano molte di simili lungo tutta la strada. Fu lì che si diressero. Anya si sedette, mentre Suzaku slacciò il nodo al fagotto, che rivelò il suo contenuto: un bokken – bastone di kendo giapponese realizzato in bambù – da addestramento. Suzaku si mise in posizione, cominciando a fendere l’aria. Anya gli scattò un’altra foto, ma rimase in silenzio ad osservare. Finché, i capelli gli si rizzarono in testa. Percepì un rumore flebilissimo  alle sue spalle e si voltò, sferrando un fendente dall’alto verso il basso. Il bokken impattò contro una spada da cerimonia occidentale. A stringerla, era un giovane, di non molto più vecchio di Suzaku, dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Un mantello verde gli copriva le spalle, mentre la divisa era quella dei Rounds. Rise, soddisfatto. << Oh,oh. >>
Disse, allontanandosi e facendo un leggero inchino.
 << Il mio nome è Gino Weinberg, Knight of Three. Lieto di conoscerti, Suzaku Kururugi. >>
 Si sollevò, rimettendosi in posizione.
 << Perché mi hai attaccato? >>
Domandò freddo Suzaku.
<< L’imperatore può dire ciò che vuole, ma io voglio sincerarmi della forza e dell’abilità dei nuovi Rounds. Non ti pare normale, per un soldato che ha raggiunto questo onore dopo mille difficoltà e correndo moltissimi pericoli? >>
Rispose il ragazzo di fronte a lui con una luce di sfida negli occhi.
Suzaku si preparò a colpire.
<< Lord Gino Weinberg. Io sono Kururugi Suzaku, Cavaliere Onorario di Sua Altezza la Terza Principessa Imperiale Euphemia Li Britannia. E sono colui… >>
Disse con l’acciaio negli occhi, afferrando il bokken con entrambe le mani e portandolo vicino al suo viso, pronto all'affondo.
<< Ti sconfiggerà! >> . 

L'angolo di P.Z.

Allora, quando ho cominciato a scrivere questa FF non immaginavo che l'avrebbero letta così in tanti. Mi scuso per i vari errori di battitura che sono presenti nel testo. Sto cercando di eliminarli piano piano, anche se in realtà credo di esserci già riuscito. Ho riscritto e modificato alcune parti del capitolo, per adattare la mia narrazione ai dettagli mostrati nell'anime. Inoltre, vorrei rivolgermi a tutti pregandoli di commentare la mia storia, sia che pensiate che sia buona, sia che crediate che non lo sia. Penso che tutte le critiche siano necessarie per migliorarsi, e vorrei ascoltarle tutte. Questo anche perché io semplicemente ADORO Code Geass e non vorrei mai scrivere qualcosa che rovinasse quest'opera.

Cordialmente,

il Vostro Pizeta :):) E che la Forza sia con voi ( Vabbé non c'entra niente, però ci stava. )



  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Code Geass / Vai alla pagina dell'autore: Pizeta