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Autore: ChiaraMad    06/08/2013    2 recensioni
[Ninas Mal]
Post prima serie. Ho provato ad immaginare - con le informazioni prese su internet - come si fosse potuta evolvere la vita di Adela a New York, dopo la sua separazione da Ignacio.
Segue la trama della seconda serie, con alcuni cambiamenti per quanto riguarda la storia di Adela e Ignacio. Maca le chiede aiuto per gestire le nuove ragazze dell'istituto, e quindi si ritroverà anche lei come una volta a vivere in quella casa. Con non poche difficoltà..
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Todo lo que tengo, todo lo que hago"

Il cielo tappezzato di stelle, l'aria fresca che soffiava scompigliandole i capelli. Appoggiata alla ringhiera di quel tetto, su uno dei tanti grattacieli della città di New York. 
Guardava un punto fisso difronte a se, immobile. Il viso illuminato da quel gioco di luci sotto di lei. 
Erano mesi che si trovava in quella città, sola. Un loft nel centro di Brooklin, nello stesso quartiere in cui abitava suo fratello Edward. Avevano passato quei mesi assieme, riscoprendo quel rapporto tra fratello e sorella che entrambi sognavano di vivere da tempo. 
Ci avevano provato, o meglio lui ci aveva provato. Solo qualche mese prima, le aveva proposto di passare del tempo assieme, di conoscersi, di diventare finalmente una famiglia.  Ma Adela, non accettò. Ancora troppo insicura, incapace di rendersi conto del fatto di aver ritrovato un fratello della quale nemmeno sapeva l'esistenza. Un altro segreto, uno dei tanti, che il senatore non aveva voluto svelarle. Il mistero su sua madre, sulla sua infanzia tormentata. Fino all'arrivo a Casa Maca, dove finalmente aveva potuto riscoprire se stessa. Grazie a Maca, che ormai considerava una madre. Alle ragazze, che piano piano aveva imparato a conoscere e a voler bene. Ma soprattutto a lui, ad Ignacio. 
Prima il suo "gorilla", assunto dal padre. Poi amico, poi confidente, per poi diventare piano piano il suo amante. Il suo amore, il suo uomo. Sempre pronto a difenderla, a proteggerla, a starle accanto anche nelle situazioni più strane e impensabili.
 
"Quant'è bella New York. La mamma e Edward avevano proprio ragione. Solo uno stupido potrebbe mandare all'aria la possibilità di vivere in una città come questa. Le strade illuminate, i grattacieli che, se ci sali, ti sembra di poter dominare il mondo dall'alto. Il cielo di notte, mai troppo scuro per tutte queste luci. E' una città caotica, se ascolti bene si può sentire in lontananza il suono della sirena sempre accesa di una quasiasi pattuglia di guardia. 
Guardo il cielo, e non posso fare a meno di pensare al fatto che mi mancano quelle cinque svampite in giro chissà dove. 
Ricordo ancora il giorno in cui, dopo esserci ritrovate assieme fuori da Casa Maca, passammo la giornata a divertirci al Luna Park. "Amiche per sempre". Era il ritornello di quella canzone assurda che si era messa a cantare Marisa, trascinando tutte noi. Persino "Nina cretina" si unì al coro. Greta che salì assieme a me su quella giostra di cavalli. "Sali che sei adulto, e scendi che hai quattro anni."
Pia e Valentina che si erano perse assieme ad Ana. E' bello sentirle spesso, in quei mesi assieme abbiamo costruito un bel rapporto, che mai mi sarei immaginata di poter costruire con qualcuno.
E come spesso accade, mi sono ritrovata a dover rompere una condizione che avevo imposto a me stessa per evitare di soffrire, di star male, di vivere col pensiero di un uomo per la testa. Non innamorarmi.
Il fatto è che non posso fare a meno di sorridere, ricordando la notte in cui dopo esser scappata da casa di mio padre, lo dissi ad Ignacio, prima di baciarlo la prima volta sul tetto di quel grattacielo. "Hai anche tu le gomme al mango?" Glielo chiesi divertita, e lui sorrise imbarazzato. Amavo vedere i suoi occhi scuri che da sorridenti, passavano ad imbarazzati con un mio semplice sguardo. Amavo sentirmi stretta e protetta tra le sue braccia, amavo affondare le mie mani tra quei corti capelli castani, accarezzare quel corpo perfetto appoggiato al mio, svegliarmi ogni mattina col suo sapore tra le labbra. Amavo quel suo sorriso bianco, quelle mani calde che accarezzavano il mio corpo come mai nessuno aveva fatto prima. Amavo addormentarmi sul suo petto, cullata dal soffio del suo respiro sui miei capelli. Amavo il modo in cui ogni volta, anche se ero arrabbiata, riusciva a farmi cedere con uno sguardo, un sorriso o un bacio. Amavo amarlo e sentirmi amata da lui. 
Ma è finita. 
"Non ti posso spiegare niente, ti prego perdonami se puoi Forse un giorno ti spiegherò, ma ora non posso dirti niente Adela. Addio."
Richiuse la porta alle sue spalle, lasciandomi li sola, a piangere e ad urlare in preda alla disperazione più totale. Se n'è andato, mi ha lasciata. Senza nemmeno spiegarmi il motivo, come un bambino immaturo che si professa tanto uomo, e poi invece.. 
Non l'ho più sentito, ne tanto meno visto da quella notte. Otto mesi esatti stasera."
 
Venne distratta dalla suoneria del telefono, nella tasca dei jeans.  Guardò il display illuminato da quel numero. Rispose, incerta.
"Pronto?" 
"Adela, sono io, Maca." Sorrise incredula, sentendo la voce di quella donna.
"Non ci posso credere! Come stai?" Sorrise dando le spalle alla ringhiera.
"Io bene, grazie. E tu?" Chiese la donna, felice di risentirla.
"Non mi lamento. Qui a New York sto bene."
"Adela, ti ho chiamata perchè ti devo chiedere una cosa." Soffiò Maca, sospirando. Adela la lasciò continuare, confusa.
"Ho alcuni problemi a gestire le nuove arrivate nell'istituto. E dato che tu ne sai più di me su come comportarsi con persone di questo genere, stando al tuo percorso in questa casa.. Avrei bisogno del tuo aiuto. So che a New York hai la tua vita, e.." Insicura e dispiaciuta, venne interrotta dalla voce sicura di Adela.
"Non c'è problema Maca! Risparmiami pure le solite cose. Dammi solo il tempo di sistemare delle cose qui, e tra un paio di giorni sarò da te."
Maca sospirò sollevata dall'altra parte del telefono, ringraziandola.
"Davvero Adela, io non so come ringraziarti. Ovvio che sarà un lavoro retribuito, non mi sognerei mai di farti.."
"Non ce n'è bisogno, stai tranquilla! E poi ho bisogno anche io di cambiare aria, tornare mi farà bene." Sorrise infine, tranquillizzando la donna. 
"Ti ringrazio Adela, allora chiamami appena parti, d'accordo?"
"D'accordo, ti chiamo domani sera. A presto!"
"A presto cara." 
Richiuse il telefono, guardando un'altra volta il display che segnava le undici in punto.
Alzò lo sguardo al cielo, sospirando. Il corso degli eventi, era per lei cambiato un'altra volta. 

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Holà! :D 
E' una storia su "Ninas Mal", una serie che trasmettono su Mtv. Non so se qualcuno di voi la segua, ma io la AMO. **
Detto questo, so che è corto come capitolo, ma l'ho usato come introduzione.
I prossimi, saranno più lunghi. :)

Un bacio, e grazie per esservi soffermati a leggere.

Chiara. <3 
  
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