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Autore: valws    07/08/2013    1 recensioni
Nessuno sa come siano finite le cose.
E probabilmente è giusto così.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Elizabeth Stonem, Freddie Mclair, James Cook
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Now that we are older,
I remember you
Reaching out to show me all the things that I must do
Now that we are older,
I remember you
Now that we are close to death and close to finding truth 

WE MIGHT FALL"

 

  

In una camera d’albergo, James Cook, scriveva una lettera alla ragazza dai capelli scompigliati e gli occhi neri quanto il mondo in cui essa viveva.
Le scriveva, forse, l’ultima lettera.  

 

James Cook ed Effy Stonem.
Sembra così ridicolo, adesso, mettere i nostri nomi vicini.
Sembra tutto andato a puttane Eff.
Non so come siam finiti così.
Viviamo in due mondi differenti con due vite differenti.
Non so neanche se ti ricordi di me, quindi te lo chiederò, ti ricordi di me?
Ti ricordi di Cook?
Il fottutissimo Cook.
Il coglione della scuola, quello che si mise contro il suo migliore amico per una stronzetta di Bristol.
E quella stronzetta eri tu.
Nessun’altra.
Nessun’altra mi si avvicinava come facevi tu.
Non c’era nessun altro.
Eravamo soltanto tu ed io contro tutti.
Oh,piccola Effy.
Quanto t’avrei voluta difendere da quell’oscurità che ti circondava.
E t’avrei amata come mai nessuno ha fatto.
So di sembrar sfigato, ma prima o poi avrei dovuto scriverti.
Vivo una vita del cazzo in un posto del cazzo.
Un po’ mi fa paura pensare a quanto m’abbia cambiato conoscerti.
Perché tutte mi sembran te, ma mai nessuna lo è.
Mai nessuna  ti assomiglia abbastanza.
Adesso, con la vita del cazzo che reggo, avrei bisogno soltanto di te.
Non importa se siam cresciuti, ti ricordo ancora.
E fanculo le storielle sul ‘cresci e dimentichi le tue storie del liceo’.
Io non ci riesco, cazzo!
Non ci riesco.
Nemmeno per sogno.
Avrei bisogno di te con i tuoi freddi sguardi ed i tuoi occhi chiari.
Eri l’unica a saper reggermi.
E anche se ho sempre detto di non aver mai nulla, giuro, per un po’ t’ho avuta.
E tu sei stata la cosa migliore che potessi avere.
Sa tanto da film romantico ciò che ti sto a scrivere, e so benissimo che riderai, ma non trovo altre parole per spiegarti quanto sia stato importante per me il tuo arrivo nella mia vita.
Ma tu non ci sarai più, non sentirò più il tuo respiro, né i tuoi baci sinceri.
Non si tratta soltanto del fatto che stai in prigione.
Non ci saresti comunque.
Perché so  benissimo di ricordarti lui, i tempi bui, i nostri litigi per quel triangolo stupido che s’era venuto a formare.
Vorrei semplicemente rivederti,ma non voglio farti del male.
So che ti manca, a volte manca anche a me, mi manca il mio migliore amico.
Non riesco a credere che dopo tutte le cazzate che ho fatto sia tu quella in prigione.
Quante cazzate hai fatto Eff? Quante altre ne farai?
Lì, in quella prigione, ci dovrei stare io, non tu.
E so che penserai che son stupido, ma Effy, sento un amore per te che mai svanirà.
A piacermi di te era la sfrontatezza, la freddezza invernale che avevi addosso e poi l’amore improvviso che ti appariva in volto.
Mi sono innamorato di un’altra ragazza dopo di te, ma l’ho capito troppo tardi.
Non l’ho stretta tra le braccia, non ho sentito le sue ossa volermi intorno.
Adesso è morta, è andata.
L’ho persa per una scopata del cazzo.
L’ho persa per sempre e soltanto per colpa mia.
Sono sempre il solito coglione di Bristol.
Faccio sempre gli stessi sbagli, perdo sempre le ragazze che amo, me la prendo ancora con tutti.
Preferirei essere qualsiasi altra persona, ma non Cook.
Cook è una testa di cazzo, un coglione fatto di pasticche e droghe da liceali.
Cook non sa crescere, e ti giuro, vorrei crescere anche solo per dimostrar di essere alla tua altezza.
Ma non sarò mai alla tua altezza, non è vero?
Sento nostalgia dei vecchi tempi, del vecchio gruppo, di te.
Sono felice di sapere che adesso hai le palle per affrontare cose come la prigione, sono felice di saperti libera nonostante il luogo in cui ti trovi.
Hai affrontato cose peggiori Eff Eff.
O forse dovrei dire Elisabeth?
Io conosco te, tu conosci me. Siamo stati insieme, abbiamo scopato in ogni senso della parola.
Noi siamo Cook ed Effy.
Forse, quando uscirai di prigione, ci incontreremo per strada e ci riconosceremo subito.
Questo non posso dirtelo, non posso dirti come finiranno le nostre storie.
O se saremo ancora una storia soltanto.
Spero almeno che tu ricordi me come io riesco a ricordar te.
-   I’m fuckin’ Cook.

 

Il ragazzo posò la penna sul tavolo, si fissò il tatuaggio ed andò a spedire la lettera.
Quella lettera non tardò ad arrivare e la ragazza potè leggerla tra le quattro mura della cella in cui si trovava.
Decise di rispondergli, di riaffogare i suoi lunghi capelli sulla spalla di quell’improvvisato scrittore che era diventato Cook, il suo Cook.

 
Caro Cook,
devo dire che starmi lontanto ti abbia fatto perdere la ragione.
Sembri un secchione del primo anno, ma comunque apprezzo il fatto che tu ti sia ricordato di me.
Pensavo d’averti distrutto in tutti i modi possibili in cui si possa distruggere un cuore.
Eppure, anche se magari l’ho fatto, ci sei passato su.
Sono felice, davvero felice, di sapere che tu stia bene e sia lontano da questa merda.
Non finire in prigione Cook, fa davvero schifo starci dentro, ma io so di poterlo superare.
Sei intelligente Cook, lo sei sempre stato.
Non sai quanto mi manchino tutti, mi manchi tu.
Mi manca Freddie, ma in questi anni ho cercato di dimenticarlo del tutto.
Non ci sono riuscita, ma non per questo voglio allontanare te.
Sei l’unico a cui importa della stronzetta  di Bristol, sei l’unico di cui importi a me.
Ripensandoci adesso, non vedo più le nostre uscite come delle sballate stupide.
C’era qualcosa nel fare sesso con te, c’era qualcosa in te.
Spero tu non mi odi per come son andate le cose tra di noi, è che non sono fatta per l’amore.
Probabilmente non m’innamorerò mai più.
Fa male, fa andare fuori di testa.
A volte vorrei ritornare alla vecchia me, quella che mai fiatava parola.
Cook, Oh Cook, grazie di tutto.
Adesso penso sia ora di lasciarti, mi dispiace.
Mi manchi.
-  Eff.

La letterà  arrivò, seguita da quelle dopo e quelle dopo ancora.
Erano due amici ritrovati, un’amicizia rinata.
Nessuno sa come siano finite le cose.
E probabilmente è giusto così.

  
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