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Autore: Mabelbones    08/08/2013    2 recensioni
«Il vero legame famigliare è quello che scorre nelle mie vene» i suoi occhi cambiarono colore, marchiando a fuoco le sue iridi del solito giallo luminoso, mentre i denti divennero più animali e molto meno femminili «bella familiare, che l'ha abbandonato» il giovane beta poté indistintamente vedere un lampo di furia comparire nei suoi occhi «mi hai proprio rotto sai...» fece lei un secondo prima di gettarsi avanti, Isaac già preparato nella sua forma non si tirò certo indietro e finirono tutti e due distesi a terra a lottare nel fogliame.
Beta contro beta in un incontro poco casuale a casa Hale. Laura torna a casa, come reagirà Derek? E Isaac che l'ha trovata?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spense il motore, restando un attimo nell'abitacolo a fissare lo scenario che le si parava davanti, uno scenario che aveva già visto, senza aver vissuto. La puzza di bruciato impregnava ancora l'aria intorno a casa Hale e a questa si era aggiunta di recente, a giudicare dallo stato dell'abitazione, odore di muffa e muschio. Spalancò lo sportello della macchina e atterrò sul terreno umido con i tacchi, nel suo abbigliamento abituale, jeans e una maglia colorata, i capelli biondi legati in una coda alta. Tutto era come lo aveva lasciato, tre anni prima, il che per quanto la riguardava doveva essere una conferma che della sua famiglia non era rimasto che cenere e carbone. Lei di certo, non avrebbe mai permesso che la casa restasse in quello stato se fosse rimasta a Beacon Hills, non era così che avrebbe voluto ricordarla, non abbrustolita, con il tetto ceduto, le tegole annerite e la porta... «la porta» inclinò la testa di lato, nell'osservare meglio l'ingresso dell'abitazione e fece qualche passo avanti, salendo le scale e avvicinandosi quanto più da poter toccare con mano il legno marcio. Non ricordava fosse rossa e tanto meno che fosse l'unico pezzo salvatosi nell'incendio, doveva essere stata verniciata e cambiata di recente. «Chi sei? non puoi stare qui... è proprietà privata» una voce alle sue spalle interruppe le sue osservazioni silenziose. Il vento, che non soffiava a suo favore, le aveva impedito di fiutare il ragazzo che adesso le si parava davanti con molta sicurezza. Inarcò un sopracciglio, sorpresa e scese lentamente gli scalini, accompagnata dal rumore dei tacchi sul legno. Il suo intuito le suggeriva che non doveva essere un caso che un adolescente stesse nel territorio degli Hale, in mezzo al bosco e per di più a piedi scalzi. «Chi cavolo sei tu...» fece un cenno nella sua direzione, avanzando ancora di un passo e alzando gli occhi verdi sui suoi azzurri. 
 
«Ti ripeto che questa è proprietà privata» lui non si mosse, non accennando ad indietreggiare per nulla intimorito dalla sua presenza, un altro campanello d'allarme le si accese nella testa. «Certo che è proprietà privata ragazzino, questa è casa mia.» esordì lei, suscitando un moto di incredulità e sorpresa sul suo viso. Laura sorrise, mostrando una fila di denti bianchi e perfetti e lo scintillio dorato apparve nei suoi occhi, il colore dei beta. Isaac, quasi incredulo, sollevò il cellulare all'altezza dell'orecchio e premette il tasto delle chiamate veloci. Una voce familiare dall'altra parte della cornetta, risposte al telefono «che c'è?» il ragazzo deglutì, incerto davanti ad una Laura curiosa che non accennava a muovere un muscolo «Derek...» iniziò lui «credo dovresti venire alla vecchia casa» a sentire il nome di suo fratello, questa volta fu lei, a restare sorpresa. Uno scatto in avanti le permise di arrivare a pochi centimetri dal volto di Isaac in meno di due secondi, tacchi, fogliame e terreno morbido non erano mai stati un ostacolo per i suoi movimenti, sin da quando aveva quindici anni e aveva deciso che i suoi piedi avrebbero visto solo due cose: tacchi o terreno nudo. «Passami il telefono» esordì con un tono di voce che non ammetteva esitazione. Il ragazzo obbedì senza emetettere un fiato e le passo il motorola. Senza distogliere lo sguardo la ragazza si portò la giovane donna all'orecchio. Per un momento, ma solo per un momento temette che non fosse lui dall'altra parte del telefono, poi sentì di nuovo la voce, familiare, calda, come la ricordava «Dove sei stata» esordì lui, la sua voce filtrata attraverso l'apparecchio comunque non aveva alcun segreto per lei: tensione, commozione, rabbia. Qualsiasi emozione provasse in quel momento suo fratello era anche una sua emozione, sebbene andare via fosse stata una sua scelta. «In giro... con la camaro» aggiunse, dopo una manciata di secondi. Laura chiuse il telefono e gli e lo porse, senza dire nulla. Isaac continuava a starle vicino, incredulo, per la scena alla quale aveva assistito.  «Perchè ha-» «sta arrivando» lo interruppe lei, prima che potesse concludere la domanda sul perchè avesse chiuso il telefono senza dire altro. Non ebbe modo di contare i minuti che la separarono dal suo arrivo, ma durante tutto il tempo Isaac non le staccò gli occhi di dosso nemmeno per un attimo «c'è qualche problema ?!» si voltò lei esasperata in una nuvola di capelli biondi. Il ragazzo scrollò le spalle, poggiato alla macchina «mi stavo solamente chiedendo come hai potuto lasciare che pensasse che eri morta» «non sono affari tuoi» commentò lei, gelida «è la mia famiglia ora, quindi si sono affari miei» «il vero legame famigliare è quello che scorre nelle mie vene» i suoi occhi cambiarono colore, marchiando a fuoco le sue iridi del solito giallo luminoso, mentre i denti divennero più animali e molto meno femminili «bella familiare, che l'ha abbandonato» il giovane beta potè indistintamente vedere un lampo di furia comparire nei suoi occhi «mi hai proprio rotto sai...» fece lei un secondo prima di gettarsi avanti, Isaac già preparato nella sua forma non si tirò certo indietro e finirono tutti e due distesi a terra a lottare nel fogliame. 
«BASTA» la voce dell'alfa irruppe in mezzo alla radura interrompendo il combattimento. Isaac si affrettò ad alzarsi e mettersi in piedi, smuovendo la terra dai pantaloni in cachi, mentre la ragazza rimase un attimo interdetta e stupita «Ma guardati...» fece, riacquistando controllo senza alcuna fretta «l'alfa sei tu adesso...» scosse la testa, sorridendo. «Laura» esordì lui, cedendo all'illusione che sua sorella sia viva e vegeta per la prima volta solo in quel momento. La ragazza coprì la distanza che la separava dal fratello balzandogli letteralmente in braccio e sebbene all'inizio rimase un attimo interedetto lui ricambiò con affetto il gesto. «Credevo fossi morto» continuò prendendo poi di nuovo le distanze «non sei mai venuta a controllare» intervenne il secondo beta, pur sapendo che avrebbe causato un altro moto d'ira nei confronti della lupa. Laura si voltò verso di lui, di nuovo con lo sguardo in fiamme «ma tu vuoi morire o cosa, mezza tacca...» la ragazza sollevò un braccio artigli estratti, che venne prontamente bloccato dall'alfa a un metro dal ragazzo «Laura» ripetè Derek, pronunciando con gusto il nome della sorella una volta ancora, dopo tanto tempo e senza curarsi di nascondere un sorriso divertito «lui è Isaac, il mio beta» «e così, mi hai... sostituita» fece lei, con un tono che dietro l'aria divertita nascondeva un moto di gelosia nei suoi confronti.  
 
«Vorrei parlare con lei Isaac» fece ad un certo punto, facendo un cenno al ragazzo, che non afferrò a pieno e rimase poggiato alla macchina, limitandosi ad annuire «da soli» aggiunse Laura, con strafottenza e l'aria di chi si è guadagnata una piccola vittoria su qualcuno. «Ah, ok... allora io vado» il ragazzo indietreggiò, staccandosi dalla carrozzeria e sollevando una mano per indicare alle proprie spalle «vado a farmi un giro, lontano da qui». Non appena si fu allontanato abbastanza la sorella si girò verso di lui con aria interdetta «dimmi che non sono tutti così giovani e perspicaci ti prego». Sospirò, passandole un braccio intorno alla spalla, mentre si mettevano a camminare nella direzione opposta «Isaac è un bravo ragazzo» «lo odio» «ti è simpatico» fece lui, distanziandosi per sondare la sua espressione, divertito « penso gli staccherò la testa prima o poi» «ti piace.» confermò lui, entrando nella vecchia casa.
 

;ANGOLO AUTORE
Spesso mi capita di farmi un film mentale semplicemente
da una role di prova per entrare in un gdr (I role player capiranno).
Questa all'inizio doveva semplicemente essere un modo per mettere
alla prova la mia capacità di interpretare Laura ed è così che l'ho
immaginata: un po' capricciosa, gelosa di Derek, irascibile come Cora,
un mix di spezie di cui ho scritto solo un assaggio. Spero vi piaccia ^^
   
 
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