- Non ce la faccio! Perché devo combattere?
È in lacrime il piccolo cucciolo d’eroe, scaraventato in un mondo di sangue che nemmeno capisce.
Si stringe le spalle coperte di lividi, sentendole troppo fragili per il peso che saranno obbligate a sostenere.
- Io vorrei essere normale. – singhiozza, ma nessun suono giunge dall’alta sagoma del suo severo maestro.
Piccolo guarda il bambino addormentato, il figlio del suo nemico, colui che ha messo in discussione il motivo della sua stessa esistenza, e per un istante i suoi occhi d’assassino luccicano di uno strano rimpianto.
- Sì, moccioso, forse vorrei esserlo anch'io.