Fumetti/Cartoni americani > Giovani Vendicatori/Young Avengers
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Autore: Hawkette97    10/08/2013    1 recensioni
''Quindi ora che si fa?'' esordì con tono piuttosto avvilito il ragazzo con i capelli castani, seduto su di una panchina al centro di New York. Gli altri, coloro con cui stava parlando -o almeno con cui tentava di parlare tra un singhiozzo e l'altro, non poteva trattenere le lacrime- caddero in un tombale silenzio. Avrebbero voluto controbattere ogni sua tesi ma non ci riuscirono, erano tutti intenti a fissare il marciapiede sotto le panchine, assorti nei loro pensieri. Era davvero la fine dei Giovani Vendicatori.
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Billy Kaplan/Wiccan, Elijah Bradley/Patriot, Kate Bishop/Hawkeye, Teddy Altman/Hulkling, Thomas Shepherd/Speed
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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°Premessa. 


Il sole stava ormai tramontando su di una New York autunnale. I raggi di un profondo color arancione sfumavano nel giallo , creando squarci di luce intensa fra i grattacieli e i negozi. Gli uccellini cinguettavano fra le fronde degli alberi ormai che a loro volta avevano assunto dei bei colori caldi in perfetto constrasto con i passerotti. Il caldo fuori stagione aveva concesso qualche giorno di libertà in più a tutti i cittadini che potevano ancora permettersi di andare a correre o fare una bella passeggiata senza essere colti da un freddo troppo avventato che avrebbe congelato loro le ossa. La città era in continuo movimento, anche dai piani più alti dei palazzi si sarebbe udito il rumore assordante dei clackson durante l'ora di punta e solo a quel chiassoso rumore potevi dire di trovarti finalmente nella grande Mela. I bambini aveva ancora la libertà di poter uscire a giocare nella caotica tranquillità delle strade , cosa che implicava anche le madri di suddetti poveri bambini che erano costretti a tornare a casa per svolgere i compiti. 
Per quanto potesse essere ingiusto , così andava avanti il mondo. Gli adulti comandavano e i bambini ubbidivano senza neanche opporre resistenza. Se solo avessero provato a ribellarsi ne avrebbero pagato le conseguenze piuttosto dolorosamente. 
Però cosa c'era di male in un gioco? I bambini correvano per le strade in una fila disordinata, uno dietro l'altro sparpagliati per il marciapiede affollato. Un bimbetto spigliato teneva i pollici e gli indici in fuori in una perfetta finzione di sparatoria mentre un suo amico tentava di ripararsi da quei piombini con il coperchio di un secchio della spaazatura che teneva ben saldo ad un braccio. Le loro risate innocenti riecheggiavano in tutti i quartieri circostanti tanto che chiunque vi si fosse avvicinato avrebbe potuto godere di quella tenerezza. 
Visto, che male c'è se un bimbo gioca ad imitiare un supereroe? Cosa potrebbe succedere, è solo un gioco in fondo. 


''Credo che possa bastare, Ted.'' avvisò un ragazzo con i capelli castani che gli ricadevano sul viso tali da poter coprire quel visetto tanto avvilito. Per quanto si sforzasse di mantenere i nervi saldi, non aveva potuto fare a meno di asciugare qualche lacrima di troppo mentre fissava invano l'erba incolta sotto i suoi piedi. 
''Già, due ore di lavoro e sento che potrei ancora continuare!'' gli rispose Teddy mentre con il dorso della mano scostava via qualche ciocca di capelli dalla fronte per evitare che si inzuppasse di sudore. Nonostante la fatica sia fisica che mentale, Teddy riusciva a sorridere, consapevole di cosa significasse tutto quello per loro. Rivolse lo sguardo verso l'alto, verso il sole che tramontava su Melrose Boulevard. Caspita, era davvero uno spettacolo indimenticabile. ''Ok, basta Kaplan. Stasera ti prelevo e trascorriamo del tempo di qualità. Pizza , gelato e cinema. Tocca a te scegliere tutto e vedi di non deludermi.'' Ammonì il ragazzo con i capelli castani che ancora fissava il prato sotto i suoi piedi. Non ce la faceva proprio a sorridere. Eppure Teddy non si diede per vinto. Lasciò cadere la pala a terra in un mucchio di brecciolino e di erbetta verde che circondava i piedi di entrambi, in meno di un secondo portò le dita a sollevare il mento di quel ragazzo tanto avvilito perincontrare il suo sguardo. Eh sì, il suo sguardo era unico. I grandi occhi castani di Billy spiccavano all'interno di quell'incarnato delicato e bianco come una nuvola. Non una di quelle nuvole fastidiose, una di quelle estive e piacevoli che ti alleggeriscono le afose giornate estive. Teddy avrebbe compiuto chissà quali pazzie per quei grandi occhi castani tanto espressivi che avevano in se' l'innocenza di un bambino e che esprimevano le esperienze dell'avvio verso una vita adulta. Il biondo non demorse e rivolse al povero moretto un sorriso raggiante. Dentro si sentiva morire, certo, ma in un momento di tale crisi non avrebbe voluto peggiorare la situazione. E Billy finalmente gli sorrise teneramente per la prima volta in quella giornata triste.

''Kat non te ne puoi andare.. Riflettici!'' quella voce acuta da ragazzo sedicenne riecheggiò per tutto il cortile. Thomas stava tentando in tutti i modi di persuadere quella ragazza dai capelli scuri che seguivano la direzione del vento, morbidi nell'aria. Kate non osò rispondere, anche lei aveva perso ogni speranza di un progetto a cui aveva dedicato gran parte del suo tempo e tutto il suo cuore. Mantenne lo sguardo basso mentre percorreva gli stessi passi e la scia nella terra che lasciava il baule antico, portato avanti da quel ragazzo dalla pelle scura che li precedeva di qualche passo. Anche lui sembrava piuttosto avvilito, manteneva lo sguardo verso il prato come a pianificare ogni prossimo passo mentre trascinava dietro se' quel gran tesoro che racchiudeva gran parte delle loro povere vite. 
''Dopo tutto quello che è successo.. Che è successo tra di noi, Kat...'' Sussurrò con un fil di voce Thomas tanto impercettibile che solo la ragazza fu capace di poter controbattere.
''Ho detto di no Thomas!'' Le sue parole tuonarono come nel pieno di una tempesta mentre finalmente sollevava lo sguardo da quella scia lasciata a terra. I suoi occhi color del ghiaccio erano decorati di piccole lacrime cristalline quasi piacevoli alla vista se non fosse stato per la tristezza tanto evidente del momento. Rimase a fissare lo sguardo del ragazzo con i capelli bianchi e lui ricambiò ogni singolo secondo durante quel tragitto tanto che per poco non gli sembrò che fossero entrambi troppo vicini.
Kate, Eli e Thomas raggiunsero l'enorme buca al centro del giardino malconcio e , per quanto intrisititi , non poterono fare a meno che sorridere a quello sguardo soddisfatto di Teddy che sembrava accoglierli a casa durante la viglia di Natale.
''Allora, c'è tutto?'' sorrise Teddy ai quattro ragazzi, facendo un cenno col capo verso quel baule marrone. Quell'enorme bagaglio aveva un colorito particolare, un marroncino mogano difficile da trovare. Il colore scuro era impreziosito dalle rifiniture in oro splendente, quel colore del sole che quasi abbagliava la vista dei ragazzi. Alla vista, chiunque avrebbe giurato che quel baule fosse davvero pesante per qualunque persona sulla Terra, ma non per un super-soldato. Ed Eli l'aveva rigorosamente trascinato con fierezza. 
'' Sì, il foulard bianco di lino di Occhio di Falco, la cuffietta di Wiccan, gli occhiali di Speed, il giubbino smanicato di Hulkling , gli shuriken di Patriot... proprio tutto.'' ammise Eli, se per tutto intendesse la parte migliore della sua vita. In quei pochi mesi in cui erano stati veramente tutti amici, avevano imparato il valore del sacrificio, l'onestà, il coraggio di potersi ribellare di fronte ad un'ingiustizia. Quei ragazzi avevano imparato molto l'un l'altro in quel periodo in cui sapevano di essere cressciuti un po'. 
Patr--Eli afferrò con entrmabe le mani un manico del baule e dopo aver fatto una profonda pressione sulle ginocchia, riuscì a scaraventare quel bagaglio dentro la buca con quanta più forza gli scorresse ancora nelle vene e la osservò lì, inerme in quel buco marroncino e verde di fili di erba mentre pian piano veniva ricoperta da ulteriori strati di granella scura e polverosa. Teddy terminò il lavoro in pochi secondi e quando fu sicuro che vi fosse abbastanza terra da sorreggerlo , piantò la pala dritta nel terreno e vi poggiò un piede in stile vecchio West.
''Quando la dissotterriamo?'' Sorrise raggiante nella speranza che tutti potessero rispondere o sorridere, ma nessuno ebbe il coraggio di sollevare lo sguardo da quella poltiglia sotto i loro piedi, e si rattristarono all'unisono.
''Forse dovremmo aspettare le soglie della vecchiaia.. tipo i 30 anni.'' ridacchiò Kate mentre scostava i capelli scuri da una spalla. Aveva afferrato la dolcezza di Teddy e aveva rilanciato di un sorriso raggiante. Del resto non aveva senso piangersi addosso, non in quel momento. Era tutto passato. I maschietti -così come li chiamava lei- sorrisero divertiti da quell'umorismo infantile e per un attimo sollevarono lo sguardo verso le stelle splendenti su New York. Per un attimo tutti smisero di pensare ai problemi e sorrisero.
''Fino ad allora però, non saremo più i giovani vendicatori.''
  
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