Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Ithil    19/02/2008    4 recensioni
A scatenare la lite era bastata una stupida battuta, aggiunta al cattivo umore scatenato dalla stramega figuraccia fatta quella mattina in palestra – avevo beccato una pallonata in piena faccia , ed ero rimasta letteralmente intontita per una mezz’oretta e per di più, mi si era formata un’odiosa chiazza rossa in fronte –. Come potrebbe andare a finire una litigata fra i due piccioncini Edward e Bella??
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
sorry serenade

Sorry Serenade

 

Girai la chiave nel quadro spegnendo il motore del mio pickup e afferrai velocemente lo zaino appoggiato sul sedile vuoto del passeggero.

Attraversai nervosamente il vialetto di casa senza voltarmi a guardare verso la strada: lo strano formicolio che mi accarezzava la nuca, mi diceva che la macchina di Edward era silenziosamente parcheggiata alle mie spalle. No. Dovevo resistere alla tentazione di guardare verso la Volvo argentata: ero troppo in collera con lui per permettermi di sciogliermi davanti al suo fascino soprannaturale, come accadeva ogni singola volta che i miei occhi incontravano i suoi, così tanto dolci e dorati

Stavolta però aveva oltrepassato ogni limite.

Sapeva quanto fosse difficile per me pensare di continuare a crescere ogni dannato secondo, mentre lui sarebbe rimasto fermo eternamente alla bellezza fresca dei suoi 17 anniio, invece, ne avevo già compiuti 18.

Il pensiero di invecchiare mi assillava incessantemente: era come un animaletto che si era annidato nella mia mente e non voleva saperne di lasciarmi in pace.

A scatenare la lite era bastata una stupida battuta, aggiunta al cattivo umore scatenato dalla stramega figuraccia fatta quella mattina in palestra avevo beccato una pallonata in piena faccia , ed ero rimasta letteralmente intontita per una mezzoretta e per di più, mi si era formata unodiosa chiazza rossa in fronte .

Edward, ascoltando i pensieri, divertiti più che preoccupati, dei miei compagni era corso in mio aiuto. Aveva insistito tanto per portarmi da Miss Dafne, linfermiera, alla fine mi ritrovai stesa sul piccolo letto dellinfermeria con un sacchetto di ghiaccio in testa. Edward al mio fianco seduto immobile su una sedia in legno dipinto di azzurro.

Amore, come ti senti? sussurrò teneramente nel mio orecchio.

Mmm con una mano sollevai leggermente il ghiaccio dalla fronte, quel tanto che bastava per permettermi di aprire gli occhi e guardarlo, un po meglio. Mormorai.

Edward si alzò e potei sentire il siuo corpo stendersi vicino a me. Tolse il sacchetto del ghiaccio e lo lasciò ricadere sul piccolo tavolino vicino al letto.

Ma che fai? domandai curiosa.

Senza rispondermi appoggiò la sua guancia delicatamente sulla parte arrossata: il freddo della sua bellissima pelle marmorea, mi fece sentire decisamente megliosoprattutto perché lui era accanto a me.

Grazie sospirai.

Per risposta la sua mano strinse la mia. Era uno dei tanti momenti perfetti che passavamo insieme, ed ognuno di loro simprimeva indelebilmente nel mio cuore.

Ad un certo punto scosto il suo viso e poggiò, questa volta la mano sulla mia fronte. Ora potevo guardarlo negli occhi e leggere unespressione divertita stamparsi dimprovviso sul suo volto.

Che Hai? chiesi imbronciata. Sapevo che il mio viso doveveva essere abbastanza gonfio da farmi sembrare una mongolfiera.

Niente…” La punta fresca del suo dito tracciava amorevolmente i lineamenti del mio volto.

Dai! Lo so che ho un aspetto orribile, non ho bisogno che tu me lo ricordi!

No, non è quello…”

Allora cosa!? non capivo a cosa alludesse.

Poi sentii il suo polpastrello fermarsi chiaramente allangolo del mio occhio destro.

Pensa quanto saresti bella tutta piena di rughela mia vecchietta! esclamò.

Ma che cavolo dici!

Mi alzai di scatto a sedere, scostandomi da lui, allontanando la sua mano. Andai a guardarmi allo specchio appeso alla parete di fronte al mio letto.

Ero più gonfia di quanto pensassiJessica aveva messo tutta la forza che aveva in quella schiacciata!

Inclinai il capo verso sinistra per illuminare meglio la parte che Edward mi aveva indicato: il gonfiore aveva fatto creare piccole pieghe sulla pelle sarebbero sparite subito,lo sapevo Ma quella battuta aveva risvegliato lanimaletto nella mia testa, che aveva ricominciato ad agitarsi, facendo contorcere il mio stomaco per la rabbia.

Rimasi a fissare la mia immagine riflessa.

Bella.. Edward mi chiamò, ma non risposi : la sua battutina era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, e sapevo che di li a poco avrei cominciato a piangere.

Senza degnarlo di uno sguardo uscii dalla stanza sbattendo la porta, fortuna che miss Dafne era uscita per alcune commissioni Con un fruscio Edward mi si parò davanti bloccandomi la strada.

Bella, scusanon volevo dire…”

Non lo feci finire di spiegarsi Lasciami stare!

Con uno sforzo immane, aiutata dalla rabbia che mi invadeva, riuscii a non rimanere più di tanto incantata dal suo fascino di vampiro.

Feci per oltrepassarlo, ma mi afferrò il braccio, costringendomi a guardarlo.

Che cosa ho detto?

Che cosa hai detto!? feci eco alle sue parole. lo sai quanto ci sto male per battutine come quella.. scossi la testa, Purtroppo è così e lo sarà sempre, almeno fino a quando non ti deciderai a …” Avrei voluto continuare, ma anche se arrabbiata, non ero così ingenua da mettere in pericolo la realtà dei Cullen.

Ma stavo scherzando…”

Bello scherzo! sbottai.

Scommetto che se fosse stato quella specie di cane a prendertiin gironon te la saresti presa così tanto…” insinuò.

Adesso cosa centra Jake! Proprio non capisci,eh?lasciami andare, ho bisogno di stare da sola. Dissi con estrema freddezza.

Vidi la sua mascella contrarsi, la sua mano ricadde lungo il fianco liberandomi dalla sua stretta.

Era un bene che si fosse interrotta lìse avessimo continuato a discutere ci saremmo fatti del male.

Finii le ore di lezione senza vedere nemmeno lombra di Edward: doveva avermi preso in parola.

Dovevo ammettere che un po mi mancava, ma appena cominciavo a sentire la tristezza per la sua assenza, il pensiero delle sue parole, tornava a rimbombarmi nella testa,lasciando spazio solo al risentimento

 

La sua Volvo Grigio metallizzato era ancora parcheggiata dallaltra parte della strada, ma dalla finestra della mia camera, avevo come limpressione che nellabitacolo non ci fosse nessunoche fosse solo un modo per dirmi che era sempre con me, nonostante la litigata?

 

Rimasi tutto il pomeriggio stesa sul letto, immobile a fissare il soffitto e la luce che si faceva sempre più soffusa man mano che le ore passavano.

Verso le cinque ero giunta alla conclusione che ero stata una stupida ad essermela presa così tanto per  quella che, in fondo, era solo una stupidaggine.

Probabilmente laveva detto solo per distrarmi e per sottolineare il fatto che gli sarei piaciuta sempre e comunque anche con la faccia gonfia come lavevo o tutta rugosaquando sarei diventata vecchia.

Ma io non sarei invecchiata, dato che prima o poi sarei riuscita a convincere i Cullen in particolare Edward a farmi diventare una della famiglia a tutti gli effetti.

Alle 5.15 sentii la macchina di Charlie arrivare sul vialetto. Poco dopo la porta dingresso venne aperta con un giro di chiave.

Bells!? gridò dal fondo delle scale.

sono in camera mia…” risposi.

Edward è con te?

No dissi seccata.

Allora perché la sua macchina è parcheggiata davanti casa?

Non lo so

Fortunatamente Charlie era un uomo di poche parole e non continuò con le domande, non salì nemmeno a controllare, aveva capito che cera qualcosa che non andava dal mio tono di voce.

Dopo poco il brusio del televisore ruppe il silenzio che regnava in casa.

 

Sospirai. Mi rigirai di lato e mi addormentai.

Non so per quanto rimasi incosciente, so solo che fui svegliata da una musica dolcissima provenire dal piano disotto. Charlie non poteva essere: non amava la musica classica.

Pian piano che riprendevo contatto con la realtà, mi resi conto che la melodia veniva da fuori.

Qualcuno stava ascoltando un cd sotto la mia finestra? Edward non poteva tenere così alto il volume della sua radio

Ancora assonnata, mi affacciai alla finestra scostando la tenda,  ciò che vidi mi ridestò completamente dal torpore: Edwardera sotto la mia finestra e suonava un bellissimo pianoforte bianco! Mi pizzicai il braccio credendo che fosse tutto un sogno: Edward, il pianoforte Ma sensazione di dolore che avvertii, mi disse che era tutto stramaledettamente vero

Non volevo assolutamente sapere come aveva fatto a portare il pianoforte da casa sua senza farsi vedere da nessuno un ragazzo diciassettenne con un pianoforte in spalla in giro per la cittadina di Forks sarebbe stato troppo per qualsiasi mente, anche la più visionaria! .

Lo guardavo attonita: era seduto lì, davanti ai miei occhi su uno sgabello bianco, vestito con una elegante camicia chiara lasciata aperta sul collo, pantaloni e giacca nera era perfetto.

Scesi di corsa le scale, mio padre guardava più sorpreso di me dalla finestra dellingresso, non distolse lo sguardo nemmeno per dirmi “…quel ragazzo è pazzo…”, mentre aprivo la porta per raggiungere il mio Ed.

Era buio e la luna era alta nel cielo stellato. La sera era fresca e i profumi dellestate ormai vicina pervadevano piacevolmente laria.

Mi avvicinai incredula al pianoforte, cercando di non fare rumore per non disturbare la suonata.

Largentea luce della luna risaltava ancor di più il bianco latteo del volto bellissimo di Edward: il mio sguardo passò sulla fronte rilassata nonostante la concentrazione, scivolò lungo il naso perfetto e  larmoniosa linea delle sue pallide labbra, incurvate deliziosamente in un sorriso di compiacimento sapeva quanto io adorassi il brano che stava suonando: era lo stesso che aveva eseguito per me appena un anno fa, la prima volta che conobbi la famiglia Cullen continuai ad osservarlo, quasi fosse unopera darte della natura.

I suoi occhi occupavano il centro della mia attenzione, così attraenti, profondi e dorati come il miele: era incredibile come una creatura come lui , né viva né morta, dipinta dalle leggende come un essere abominevole, capace di uccidere una persona in pochi secondi, potesse sprigionare una tale bellezza e fosse capace di amare un semplice essere umano come me e farsi amare così tanto quanto lo amavo io.

Le sua dita affusolate scivolavano sui tasti come una carezza, producendo note meravigliose e soavi.

Come avevo fatto a rendermi così ridicola davanti a lui, il mio amore, arrabbiandomi con lui per una sciocchezza Non era lui a doversi scusare, ma io

Ormai vicina,  appoggiai la mano sulla sua spalla.

Senza smettere di suonare Edward si spostò leggermente di lato, facendomi posto sullo sgabello rettangolare.

Mi sedetti e quando lo baciai sulla guancia cessò allistante di premere i tasti.

Mi prese le mani e con lo sguardo basso mi chiese scusa.

Non devi.. lo zittii premendo debolmente il mio dito indice sulle sue labbra, sono io che devo scusarmi, ti preoccupi sempre per me e io ti ripago irritandomi così facilmente…” abbassai colpevolmente la testa e fissai le nostre mani intrecciate luna con laltra.

Bella ti amo e ti amerò per leternità, qualunque sia il tuo aspetto…” era questo a cui alludeva oggi, ed io lavevo capito troppo tardi.

Lo guardai, il cuore batteva con violenza contro il mio petto, sembrava quasi voler uscire per ricongiungersi, finalmente, alla sua metàanche se questa ormai non batteva più fisicamente .

Bella amo così tanto tela tua meravigliosa anima…” aveva quel sorriso sghembo che mi faceva impazzire.

Ti amo anche io Edward,  da morire! risposi.

Lo so…” disse in un sussurrò.

Fece scivolare la punta gelida del suo dito lungo la mia guancia e un brivido attraversò la mia schiena arrivando dritto al mio cuore, non mi sarei mai abituata alleffetto che il suo fascino di vampiro produceva  su di me.

I nostri visi si avvicinavano sempre di più fino a che le mie labbra calde non si unirono a quelle fredde di lui, in un bacio carico dellamore che devastava i nostri cuori.

 

 

 

***************************

 

Ciao a tutti!!

 

Questa è la prima ff che scrivo sulla mitica saga di twilightperciò fatemi sapere se vi è piaciuta oppure no

 Grazie a tutti coloro che recensiranno!

 

Baci xxx

Ithil

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Ithil