Rabbia. E’ forse l’unica cosa che è sempre stata presente nella mia vita. Più di mia madre, perché la maggior parte delle volte lei non era presente, almeno per me; in compenso c’era la sua dannata rabbia verso mio padre e qualsiasi cosa lui facesse, facendolo arrivare al punto di drogarsi e restarci sotto quando avevo dieci anni. Tra l’altro, dopo averlo indotto a morire (non do a lei tutta la colpa, ma una parte di responsabilità sì), la sua rabbia non se ne andò, anzi, mutò in rabbia per averci “abbandonati” e perché secondo lei “quello stronzo se n’è andato perché non aveva le palle di stare al mondo”. E poi c’è sempre stata la mia di rabbia, verso il mondo, la vita, verso quel dio che probabilmente mi ha sempre odiata. A volte rifletto: la Chiesa dice che dio è il padre di tutti gli uomini.. probabilmente sono la figlia che dio non ha mai voluto; chissà, magari per capriccio, o magari perché aveva deciso che non ero abbastanza per lui e i suoi standard. Non so, ma a questo punto credo che dio, suo figlio e chi gli sta intorno non sia diverso da un delinquente di periferia: dio, come gesù, viene dai bassi fondi, è un dio di borgata, ora ne sono certa.
 Ripensandoci, un’altra cosa che è sempre stata presente nella mia vita è l’amore. Paradossale, vero? Eppure sì, c’era sempre quella piccola parte di amore che ha permesso che mi mantenessi mentalmente sana; non un amore non corrisposto, o l’amore dei miei genitori, di parenti o di amici. No, piuttosto un amore che io ho sempre provato per qualcosa di così banale ma allo stesso tempo così meraviglioso, qualcosa in cui quasi ognuno si ritrova, qualcosa per cui vale la pena lottare: la musica. Fin da piccola dimostravo la mia passione per la musica, per il canto e la mia volontà di suonare uno strumento. Purtroppo mia madre era troppo concentrata sulla sua rabbia verso mio padre e il suo immenso amore per i miei fratelli per accorgersi che forse qualche dote musicale l’avevo. E così, sono cresciuta adorando coloro che della musica ne avevano fatto la propria vita e, nel frattempo, avevano fatto la storia della musica. Ho passato gli anni ascoltando i più grandi, i più famosi gruppi rock e punk, come i Guns n’ Roses, i The Beatles, Pink Floyd, Dire Straits, Ramones.. insomma, mi sono creata un mondo in cui rifugiarmi per scappare dalla merda che c’è qui a Rodeo e dallo schifo di casa mia.
 E poi c’è sempre stato un altro amore, che ho già citato: quello che mia madre prova verso i mei fratelli e verso chiunque, eccetto me. E c’è anche quell’amore che proprio i mei 5 fratelli non hanno mai provato verso di me: in questo sono identici a chi li ha fatti.
 In sostanza, 17 anni di merda in cui io, Joey, ho dovuto faticare per stare al mondo. E ora mi trovo qui, il 12 settembre 1989, a pensare che domani dovrò andare in quella fottutissima nuova scuola perché, naturalmente, dall’ultima mi hanno cacciata. Chissà com…
 -Se vuoi mettere qualcosa nello stomaco ti conviene scendere-
 Ed ecco che mia madre interrompe il mio pensiero filosofico della domenica per dirmi, con la voce più piatta e asettica mai sentita, che la cena è pronta. Se voglio mangiare devo davvero scendere, o quelle 5 bestie non si preoccuperanno di lasciarmi qualcosa!

--Angolo dell'autrice--
Salve a tutti ^^ questa è la mia prima ff, spero vi piaccia! Cercherò di aggiornare il più in fretta possibile, ma non ho scadenze fisse! Recensite se vi va. Grazie mille, al prossimo capitolo.. -Pola.