Mi trovavo a letto,tra le mie calde lenzuola e quel morbidissimo piumone bianco.
avevo la faccia affondata nel cuscino mentre lasciavo penzolare un braccio fuori dal letto,sfiorando con le dita il parquet.Dormivo senza vestiti,solo un paio di boxer. la notte mi piaceva essere libero e comodo.
Stavo facendo un sogno stupendo,ma tutto finì a causa di quella stupida sveglia,che mi fece sobbalzare.
la spensi pesantemente con la mano ed aprii piano gli occhi.La sua foto era sempre li sul comodino :la foto della mia Sophie,la mia migliore amica.
quella cornice rifletteva i miei occhi ancora assonnati e le mie labbra che non avevo ancora leccato come ogni mattina.
spostai lo sguardo verso la sveglia e sobbalzai da letto.
*Oh cavolo,è tardi!! devo andare al Liceo!*
Indossai la prima maglietta che trovai posata sulla sedia e un paio di pantaloni
*diamine,sono bucati*
Non mi interessavo,infondo cos'è un buco sulla coscia quando ho partecipato ad X-factor con le scarpe bucate?
il mio pensiero era sempre li,xfactor,la prima volta.
presi la school bag e corsi giù per le scale.
mia mamma vedendomi mi toccò la spalla
"Liam,non fai colazione?" mi disse
"Scusami,sono molto in ritardo" risposi
Le diedi un bacio e corsi via.
"Ti amo,mamma" le dissi prima di chiudere la porta in fretta.
Stavo correndo per raggiungere la fermata del bus.ecco un altro ricordo:
Alle elementari e alle medie ero uno dei ragazzi più in gamba nella corsa e nella resistenza.
QUESTO SONO IO:LIAM JAMES PAYNE.
così bravo che mi chiamarono per partecipare alle olimpiadi che si sarebbero tenute in quel periodo.
era un mio pregio,che scopriì nelle ore di ginnastica a scuola,infatti diventò la mia materia preferita.
*no!!*
vidi il pullman giallo partire davanti ai miei occhi,lasciandomi li con la cartella a tracolla ed un fiatone immenso.
non mi scoraggiai e ripresi a correre.corsi fino all'entrata della scuola e guardai l'orologio.
*Ecco,ho fatto ritardo,come sempre*
entrai in classe e venni rimproverato dalla prof.
"Payne,ormai sono giorni che entri in classe in ritardo!" mi richiamò
"Mi scusi,davvero,non succederà più" risposi.
Nel frattempo i miei compagni di classe ridacchiavano e mi prendevano in giro.ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Mi sedetti all'ultimo banco,quello degli sfigati.ultimamente era sempre mio.
In quel periodo andava tutto male:Arrivavo tardi a scuola,la prof mi faceva il culo,i compagni mi deridevano,durante la pausa pranzo ero sempre solo,i miei voti facevano schifo e al pomeriggio,quando tornavo a casa dovevo badare a Cece,una piccola peste,per cui non avevo mai tempo per me. I compiti li facevo poche volte e il mio libretto era pieno di note. sapevo che quell'anno sarei stato bocciato,anche se non eravamo nemmeno a metà.