Sole, caldo, relax, acqua, mare, piscina, riposo.
Duff sonnecchiava tranquillo sulla sdraio vicino alla piscina.
Il silenzio, la calma e la tranquillità del posto erano un vero toccasana per il bassista.
All’improvviso, qualcuno di molto piccolo si arrampicò sulle sue gambe e si posò comodamente sul suo petto.
Duff mugugnò e aprì gli occhi “Amore, cosa ci fai addosso al papà?” domandò sorridendo mentre accarezzava la testolina bionda di sua figlia.
Grace fece un sorrisetto gioioso “Bagnetto” affermò con decisione.
Duff la afferrò per le ascelle, la sollevò e nel frattempo si mise a gambe incrociate sulla sdraio “Okay, andiamo a fare il bagno. La mamma ti ha messo il costumino?”
La bimba scosse la testa e il bassista sospirò “Non importa, te lo metto io. Andiamo, su”

Duff, con Grace tra le braccia, si diresse verso la casa, quando si fermò in prossimità della sdraio su cui era sdraiata Susan “La mamma sta facendo la lucertola impanata. Vedi come si è messa? E’ proprio come una lucertolina che prende il sole. Tu non imparare, è molto meglio costruire i castelli di sabbia con il papà”
Grace lo guardò stupida, ma annuì con convinzione e il suo papà le stampò un bacio suo nasino.

L’operazione ‘costume da bagno’ venne eseguita in pochi minuti. I due uscirono di casa tenendosi per mano e si fermarono quando arrivarono al bordo della piscina.

Il biondino sciolse delicatamente la presa di Grace dalla sua mano, si sedette ed immerse i piedi nell’acqua “Pronta?”
“Sì” assicurò la piccola.
“Fantastico”
“Papà… dove sono i braccioli?” domandò allarmata la bambina quando suo padre la afferrò e le bagnò i piedi con l’acqua fredda della piscina.
“Tranquilla, oggi non ci servono. Ci sono qua io” la rassicurò Duff con un sorriso convincente.

Quel pomeriggio Duff McKagan tentò di insegnare a nuotare ad una Grace di appena due anni.
Le ore erano volate, e tante erano state le risate e le bevute d’acqua della bambina.
Non era riuscito nel suo intento, ma Grace si divertì un mondo a sguazzare nell’acqua come una piccola paperella.
L’occhio vigile del bassista la sorvegliò attentamente per tutto il tempo e Duff sigillò quei momenti nel suo cuore.
“Amore adesso basta, non bisogna esagerare. Domani ci facciamo un altro bagno, io e te. Senza quella bellissima lucertola impanata della mamma. Ci siamo divertiti un sacco, vero?”
Grace rise ad annuì soddisfatta, tese le braccia verso l’alto per farsi prendere in braccio, suo padre l’accontentò e lei gli diede un bacino sulla guancia.
Quel gesto di innocente tenerezza rese il bassista profondamente felice.



Angolo della matta:
SONO TORNATAAAAA  -ecchissene frega!-
E finalmente riesco a pubblicare qualcosa di decente, visto che ho in carreggiata non so quante storie sui Guns, ma non riesco a concluderle nemmeno se piango in turco (?).
Insomma, la tristezza assoluta.
Ebbene sì, io amo il Duffone in versione papino, è troppo bello e gnagnoso. Come si fa a non amarlo? eh? EH?
Lascio a voi i commenti!
A presto!
The Edge