Ho visto lebbrosi vagabondi inginocchiarsi per eterno ritornare
Nell’occhio del lago, affoga senza pietà per lui un mostro
Dai denti affilati
Gettai dalla scogliera la mia ombra rinsecchita,
pregando per quell’orrore, che la sbranasse
e desto si piegasse
Sussurrandogli parole di sporcizia nelle orecchie annacquate
Accarezzandogli il ventre con lingue marce
Mi tagliarono la giugulare e risero di me
Si macellarono a vicenda senza guardare
Nel fondo del lago, nel fondo di occhi impazziti
Ho visto lebbrosi vagabondi sgozzarsi
Per un po’ di oblio in mezzo alle cosce bagnate del nulla