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Autore: julierebel17    18/08/2013    4 recensioni
"Non riesco a capire cosa diavolo mi prende, c'è che non ha senso ritrovarmi qui, dinanzi a te, con questa espressione da vittima incompresa del mondo. E' che quando si tratta di te, divento un'altra persona. Scusa"
"Sei solo una stupida". Resto sconvolta al sentir pronunciare tali parole.
"A-Andy io..." non riesco a terminare la frase che mi ritrovo stretta tra le sue braccia. Poggia il mento sulla mia testa. Posso ascoltare il suo cuore battere, direi che è senza dubbio la migliore ninnananna che potesse mai cullarmi in questo mare di emozioni.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ho sempre pensato che la mia vita fosse un disastro, forse perché mamma è andata via così presto, decisamente TROPPO presto.
Mi manca un casino, ma non posso farci nulla, devo tirare avanti, sopportare le crudeltà del mondo che continua a giocarmi brutti tiri.
Mi chiamo Helen Carter, ho solo diciassette anni, ma credo di essere morta otto anni fa, quando ho perso mia madre. Mio padre, William Carter, fa l’ingegnere edile ed è proprio per questo motivo che non ha mai tempo per me, la sua unica figlia.
Da quando è “successo” ha deciso di rigettare il suo dolore sul lavoro. Resta in ufficio fino a tardi, a stento pranziamo insieme, forse la domenica e nonostante si preoccupi di telefonarmi ogni dannata sera (dato che dorme sei giorni su sette in uno stanzino trasformato in “giaciglio”, poiché la sede di lavoro dista un’ora e mezza da casa nostra ) non posso dire che sia un padre presente.
Per quanto si preoccupi per me, le sue parole, ascoltate da un dannatissimo cellulare, anche se dolci non hanno lo stesso effetto di quando le si dicono di persona.
In quanto a me, beh che dire. Sono una ragazza particolare, molti mi definiscono “diversa” o “strana” o “emo” o come cazzo vogliono, insomma. Ho i capelli lunghi fino al seno e ricci, già, ricci e ribelli, un po’ come me. Sono neri e blu, ovviamente tinti. I miei occhi sono scuri come la pece e la pelle è bianca come il latte.
Si, una specie di Morticia della famiglia Addams con la permanente. Un lungo ciuffo liscio, piastrato accuratamente ogni giorno, mi copre l’occhio destro.
Spesso mi trucco di nero ed indosso abiti scuri, quasi fossi diventata parte dell’oscurità che mi circonda.
Dentro ho il vuoto totale. Non nascondo che a volte mi sento un po’ depressa, ma senza nessuno su cui contare mi sembra pur normale.  In questo momento, sono in camera mia, sto ascoltando varie canzoni, una di queste s’intitola “Saviour”.
“Però! Che bella!” penso. Mi risolleva sempre il morale.
“Saviour will be there when you are feeling alone” è molto dolce e mi incute coraggio.
C’è, però, una parte della canzone che mi fa commuovere ogni volta che l’ascolto, il cantante grida:”When I hear your cries praying for life, I will be there”
Eh già, sarai qui. Lo sento così vicino a me che riesco quasi a percepirne la presenza. Sembra volermi sostenere, proteggere, accudire senza neanche conoscermi. Direi che è una bella sensazione.
*Driiin* il campanello mi distoglie improvvisamente dai miei pensieri.
“Chi diavolo può essere? Sono le dieci di sera, che rompiballe!”

-Scusate, non mi sono neanche presentata! Comunque, sono Julie, spero che la mia storia vi piaccia! -
  
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