Serie TV > Pretty Little Liars
Segui la storia  |      
Autore: misScarlett    18/08/2013    2 recensioni
I suoi capelli corvini erano raccolti in un ordinato chignon, che dava alla sua persona quell'aura di superiorità con cui si era sempre fatta forza. Un sorriso, un sorriso sicuro e confidenziale, era posato sulle sue labbra con naturalezza, e non sembrava volersene andare. Come ossigeno era ogni bisbiglio, ogni mormorio, ogni sussulto. «Quella è Cheyanne Blackwood.» «Che ci fa qua?» «Avevo sentito che si era trasferita a Philadelphia...» [...]
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aria Montgomery, Emily Fields, Hanna Marin, Nuovo personaggio, Spencer Hastings
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Danger, danger, the queen’s about to kill. There’s a stranger and life about to spill."

Cheyanne Blackwood aveva lasciato il suo trono circa tre anni prima. Aveva lasciato Rosewood pur non volendo, ma ora era tornata. Aveva sentito varie cose su quella cittadina in cui in passato non succedeva mai nulla. Ad Alison DiLaurentis aveva lasciato il suo regno, e lei l’aveva trasformato in una monarchia in cui vigeva il malcontento più generale. Fino a che la reggente non era stata uccisa. Tutti avrebbero rivoluto la regina. Pensava a questo mentre scendeva dalla sua Porche nera nuova di zecca, che aveva parcheggiato proprio di fronte alla sua vecchia (e ora nuova) casa, e si guardava intorno chiudendo la portiera. I suoi occhi verdi scandagliavano ogni centimetro di quella strada, di quei marciapiedi, di quelle villette a schiera: non molto era cambiato. E nemmeno lei lo era, in fondo. Per quello si trovava così bene in mezzo a quei viali alberati, quelle case tutte uguali, quelle macchine parcheggiate tutte nello stesso senso, tutte di un colore simile. Rosewood era prevedibile. Anzi, a Rosewood si voleva essere prevedibili. Ogni cittadino viveva in quella specie di campana di vetro nel quale era certo di essere, senza volerne uscire. Ed ogni cosa doveva essere perfetta, limpida, giusta, alla luce del sole. Era un vero peccato che il cuore di quella cittadina fosse più nero che mai. Corrotto, marcio, irreversibilmente compromesso. Rosewood era segreti e bugie dietro bellezza e cortesia. Esattamente come Alison. Ecco perchè l'aveva scelta. Cosa avesse fatto in sua assenza, non le aveva riguardato, non finchè non si era affacciata la possibilità di ritornare a regnare. Perchè Cheyanne era una regina, lo era davvero. E le costava ammettere che ormai non lo era più. L'ombra di Alison aleggiava sulla sua testa come un fantasma che volesse perseguitarla: da morta era più forte che da viva, aveva tutto quel potere che una volta era suo, solo suo. Avrebbe solo potuto riprenderselo, in quello che sarebbe stato il suo penultimo anno prima del diploma. Era abbastanza puntuale per il suo primo giorno di scuola. Il primo del ritorno. Il più importante, quello che l'avrebbe fatta rientrare nella società. Immediatamente. Avrebbero dovuto essere molti gli spettatori di quella sua entrata in scena, e per questo aveva parcheggiato ad una ragionevole distanza dalla scuola. Il tempo passava, il che implicava che arrivasse sempre più gente. Linfa vitale erano i loro sguardi che si poggiavano sulla sua figura, che si faceva sempre più distinta a mano a mano che si avvicinava all'ingresso della scuola. Perfetta quale era sempre stata, si muoveva elegantemente nel suo vestitino bianco, facendosi annunciare dal ritmo che i tacchi scandivano ad ogni suo passo. I suoi capelli corvini erano raccolti in un ordinato chignon, che dava alla sua persona quell'aura di superiorità con cui si era sempre fatta forza. Un sorriso, un sorriso sicuro e confidenziale, era posato sulle sue labbra con naturalezza, e non sembrava volersene andare. Come ossigeno era ogni bisbiglio, ogni mormorio, ogni sussulto. «Quella è Cheyanne Blackwood.» «Che ci fa qua?» «Avevo sentito che si era trasferita a Philadelphia...» Tante domande, poche risposte, una certezza. Lei era lì, era tornata. E sapeva tutto. Sapeva per esempio che quattro tra i casi disperati di quella scuola - o almeno così erano al primo anno, quando lei ancora regnava - erano diventate prima le migliori amiche di Alison, poi il centro dei pettegolezzi di Rosewood. Le conosceva anche lei. Ma soprattutto, loro conoscevano lei. Hanna, Spencer, Aria, Emily. Le guardava mentre si avvicinava sempre di più a loro, con strafottenza: erano ben diverse da come le ricordava. Il suo sorriso si allargò quando fu di fronte a loro e si fermò là. La giusta dose tra gentilezza e falsità.

«Temo che voi siate di fronte al mio armadietto.» la voce risuonò melliflua, tanto che Hanna rabbrividì e si spostò immediatamente. Per un attimo si era illusa che volesse palare con loro, con lei, ma non era così. Stare in presenza di Cheyanne era peggio di aver rivisto Ali: arrivava un passato che Hanna voleva solo dimenticare, un passato di cui si vergognava. «Sei tornata stabilmente, quindi?» Doveva darsi un tono. Ora era lei la reginetta della scuola, Cheyanne non poteva nulla contro di lei. Hanna ignorò l'occhiataccia di Spencer e guardò le spalle ambrate della ragazza intenta ad aprire il suo armadietto. Era perfetta. Era la versione bruna e più pericolosa di Ali, o almeno era quello che le avevano sempre fatto pensare. Era difficile, però, credere che fosse più pericolosa di A. Ecco su cosa Hanna si faceva forza, ecco come si diceva che non aveva nulla da temere.
Spencer aveva lanciato uno sguardo colmo di rimprovero verso l'amica. Una domanda fatta così a bruciapelo ad una come Cheyanne Blackwood non avrebbe portato a niente di buono. Tra di loro, Spencer era quella che meglio conosceva Cheyanne, quella che un tempo era stata la migliore amica di Alison. O meglio, una migliore amica come lo era Ali per loro. Concetto del tutto discutibile, di conseguenza. Anche Spencer, come tutte, si era fatta da parte per lasciar arrivare Cheyanne al suo armadietto, ma nessuna di loro si era allontanata. Il ritorno di quella ragazza si caricava di troppi significati, specie in quel momento. E se c'entrasse anche lei con la sparizione di Ali? Cheyanne aveva aperto l'armadietto, e ora si era voltata verso di loro con quel sorriso talmente bello da spaventarla. Si soffermò su Hanna. «Oh, Hanna. Spero che il mio ritorno sia più stabile del tuo peso.»
Emily vide chiaramente la faccia di Hanna diventare paonazza, e non poté far altro che sentirsi offesa anche lei. La prese per un braccio e cercò di trascinarla via, prima che sbottasse come faceva spesso. «Andiamo, Han.» Hanna si fece trascinare via facilmente, ma ancora guardava Cheyanne con astio.
Le quattro liars si allontanarono in fretta, lasciando la nuova arrivata con quel sorriso sadico sul volto. Pochi passi e il cellulare di Aria suonò per primo. Un sms. Tutte si voltarono verso di lei. Aria le guardò, ma non fece in tempo ad aprire bocca. Squillò anche il cellulare di Emily. Di Spencer. Di Hanna. Presero tutte i loro telefonini, e aprirono il messaggio, ovviamente da un numero sconosciuto. Aria fu la sola che ebbe il coraggio di leggere quelle parole. «Prima o poi dovrete decidere a quale Ape Regina dovete ubbidire. Scegliete con cautela, stronzette. -A.»
____________________________________
 
//Primo capitolo di una serie di episodi che avrei in mente e spero di riuscire effettivamente a mettere nero su bianco. Il nuovo personaggio nella mia mente ha le esatte fattezze di Camilla Belle, attrice raffiguarata nell'immagine in alto. Il racconto è temporalmente posizionato all'inizio della terza stagione. Spero vi possa incuriosire e spero di essere costante nella pubblicazione dei capitoli. Fatemi sapere cosa ne pensate! A presto.//
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Pretty Little Liars / Vai alla pagina dell'autore: misScarlett