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Autore: Lila_88    25/02/2008    7 recensioni
Beverly Hills 90210. Brenda nasconde un segreto ai suoi amici e alla sua famiglia. Ma, si sa, i segreti prima o poi vengono a galla.
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA BRUTTA MALATTIA

Kelly stava dormendo profondamente. Al contrario, Dylan era sveglio da tempo. Osservando la ragazza, gli erano venuti in mente i ricordi degli ultimi due anni. Da quando i gemelli Walsh erano entrati a far parte della sua vita, tutto il suo mondo era cambiato. In meglio. Da ex-alcolizzato a bravo ragazzo; chi l’avrebbe mai detto! Brandon meritava tutta la sua ammirazione. La sua amicizia era stata fondamentale per superare il suo passato tormentato. No, non era tutto merito suo. Era anche e, forse, soprattutto grazie a Brenda che era riuscito ad uscire dal tunnel dell’alcool. Brenda, la prima ragazza che aveva amato veramente. Forse l’unica che avrebbe amato così intensamente in tutta la sua vita. Certo, adesso stava con Kelly, e l’amava, però sapeva che non era la stessa cosa. Si, amava Kelly. Ma non come aveva amato Brenda. Dylan sapeva fin troppo bene che stare lontano da Brenda, certe volte, era ancora difficile.

Andrea stava riflettendo sulla sua condizione. Incinta. Lei, l’eterna brava ragazza del gruppo. Nessuno, lei per prima, avrebbe mai immaginato potesse accaderle una cosa del genere. Brenda aveva provato il brivido di chi scopre di essere incinta nel momento sbagliato, all’età sbagliata. Tuttavia Brenda aveva accertato che non lo era. Solo una sensazione, solo un falso pericolo, il suo. Lei invece era veramente incinta. E, adesso, non sapeva cosa fare. A chi chiedere consiglio. Forse era proprio Brenda la persona giusta. Loro non erano particolarmente in confidenza, però Andrea sapeva che se avesse avuto bisogno di aiuto, Brenda l’avrebbe aiutata.

Non sapeva più cosa fare, come risolvere quella situazione. Lei e David non andavano più molto d’accordo ultimamente. Un continuo litigio il loro. Adesso si trovava fuori, sulla spiaggia. Aveva bisogno d’aria, di pensare. Lei amava David. Ma non potevano continuare così. Capiva che David dovesse essere sotto stress. La radio, gli studi, il divorzio di Mel e Jackie. Tuttavia non poteva sfogarsi sempre su di lei. Donna vide il ragazzo andare verso di lei. Doveva essere appena tornato dal suo turno notturno alla radio.
David era entrato in casa e non aveva trovato Donna. Forse se n’era andata. Lui non si sarebbe stupito di ciò, visto i loro rapporti ultimamente. Attraverso la finestra la vide passeggiare sulla spiaggia. Decise di raggiungerla.

- Ciao…
- Ciao, sei appena arrivato?
- Già.
- Forse dovresti andare a riposare.
- Come mai già qui fuori così presto?
- Avevo voglia di fare due passi sulla spiaggia.
- Tutto bene?
- Si, certo. Dai, torniamo a casa.
Quasi timidamente, Donna prese per mano David, avviandosi con lui verso l’appartamento.

Brandon si svegliò e si accorse solo dopo un momento di non essere in camera sua. Si trovava nella casa di Lucinda. Più precisamente nel suo letto. Sapeva che quella sua relazione era sbagliata e sarebbe dovuta finire subito, ma non ci riusciva. Era più forte di lui. Gli sembrava impossibile allontanarsi da lei. Piuttosto, il suo vero problema in quel momento, era quello di tornare in fretta a casa. Doveva prepararsi per la scuola, o avrebbe fatto tardi alla lezione del professor Richland, l’ex-marito di Lucinda. I casi della vita...

Steve era sempre più “impegnato” con la confraternita. Se si poteva chiamare impegno partecipare a continue feste e girare diverse ragazze in un mese. Il sogno americano di tutti i ragazzi della sua età. E lui ci era dentro. Cosa poteva chiedere di meglio dalla vita? Attraverso la confraternita aveva dimenticato la vera realtà. Se n’era allontanato senza neanche rendersene conto.

Brenda non si sentiva molto bene, negli ultimi tempi. Aveva continui mal di testa e, nella notte appena passata, era svenuta. In preda a forti dolori, si era alzata dal letto e si era diretta verso la camera del fratello. Aveva, con notevole disappunto, scoperto che Brandon non era rientrato a casa. Questo significava che era da sola. I suoi genitori, infatti, erano partiti da due giorni per un viaggio a Minneapolis. E lei non era nelle condizioni per stare da sola. Erano giorni che stava molto male. Ma questo i suoi genitori e Brandon non lo sapevano. Non sapendo come era successo, Brenda ricordava di essersi svegliata sul pavimento della camera di Brandon. Dalla luce che entrava nella stanza aveva capito che era mattino presto, l’alba. Era riuscita a trascinarsi nel suo letto, ma non aveva più chiuso occhio. Quella situazione non poteva andare avanti così. Era il caso di far presente le sue condizioni, almeno alla sua famiglia. Doveva scoprire cosa stesse accadendo al suo corpo.

Brandon parcheggiò di tutta fretta nel vialetto di casa, e scese. Notò subito il silenzio della casa. Strano, forse Brenda non si era ancora svegliata. E questo era ancora più strano. Al contrario, Brenda era già sveglia. Era in bagno, davanti allo specchio. Come faceva da giorni, stava cercando di nascondere, sotto il trucco, le occhiaie e il suo pallido colorito. I fatti erano due. O ci riusciva alla perfezione, o tutti erano troppo impegnati per accorgersene. Brenda optò per la seconda. In quel periodo, tutti erano troppo occupati nelle loro faccende per notare che lei stava male. Quasi si stupì quando sentì l’auto di Brandon. Si era forse ricordato di avere una sorella? Ben presto lo vide affacciarsi nel bagno, dalla propria camera.
- Oh, buongiorno sorellina! Pensavo stessi ancora dormendo!
- No, mi sto preparando per la scuola. Come mai non mi hai avvisato che stanotte non saresti tornato?
- Scusa, non era in programma. Hai già fatto colazione?
- No, non mi va di mangiare. E tu?
- Si. Sai, a casa di…
- Lucinda, lo so.
- Andiamo, o faremo tardi.
- Si, eccomi.

Kelly raggiunse Andrea, davanti alla scuola; con lei Donna.
- Ciao Andrea.
- Ragazze! Buongiorno.
- Brenda e Brandon?
- Non sono ancora…Ah, eccoli..
Le ragazze si voltarono. I gemelli si unirono al terzetto.
- Buongiorno!!! Siete pronte per un nuovo entusiasmante giorno di scuola??
Senza attendere risposta, Brandon si avviò, sotto gli occhi stupiti di Andrea, Donna e Kelly. Queste ultime, ridendo, lo seguirono. Andrea, invece, si avvicinò a Brenda.
- Hey, posso parlarti?
- Dimmi, Andrea.
- Io… Ecco, io avrei un problema.
- Che tipo di problema?
Andrea iniziò a balbettare, imbarazzata, ma Brenda non ebbe modo di ascoltarla. Una fitta lancinante alla testa l’aveva appena assalita. Accortasi che qualcosa non andava, Andrea smise di arrancare per trovare il modo di confidarsi e mise una mano sulla spalla dell’amica.
- Stai bene?
- Cosa?… Oh, si. Senti, ti dispiace se ne parliamo in un altro momento?
- Oh no, figurati! Sicura di stare bene?
- Si, è solo un po’ di mal di testa.
Brenda cercò di trattenere il tremito alle mani. Quel giorno stava veramente peggio del solito.
- Beh, adesso scusa. Devo andare.
Andrea, preoccupata, vide Brenda allontanarsi frettolosamente.

Nat non si meravigliò di vedere entrare Dylan al locale. Il ragazzo si andò a sedere al bancone.
- Nat! Gli affari?
- Eh, a quest’ora non c’è molta gente. Come va?
- Tutto ok. Sto aspettando di andar a prendere Kelly. Poi avevamo in mente di pranzare qui, con gli altri.
- Oh, wow! Allora vi aspetto.

Era l’ultima ora. Pochi minuti ancora e sarebbe suonata la campanella. Brandon non vedeva l’ora. Come Steve e Donna, del resto. L’unica veramente interessata alla lezione sembrava Kelly. Brandon si chiese che fine avesse fatto sua sorella. Avrebbe dovuto essere anche lei a quella lezione.

Brenda entrò in bagno. Stava malissimo. Aveva bisogno di tornare a casa in fretta, ma non se la sentiva di guidare. Andrea uscì dalla toilette. Neanche lei aveva un ottimo aspetto.
- Queste nausee, non ne posso più.. oh, Brenda! Non ti avevo visto.
- Hai detto nausee? Stai male?
- Ehm…beh…ecco…
Ragionando un attimo, Brenda collegò le nausee al problema di Andrea.
- Andrea, dimmi che non è come penso…
- E come pensi?
- Sei incinta?
- A dire la verità… Si, sono incinta.
- E’ Dan il padre?
- No!! Jesse…
- E lui lo sa?
- No, non ancora. In realtà, non so nemmeno se dirglielo.
- Certo che devi dirglielo! Deve sapere che sta per diventare padre di una creatura…oh…
A Brenda stavano tremando le mani ed aveva iniziato a sudare.
- Brenda! Che cos’ hai??
Brenda non riusciva a rispondere. Cadde in ginocchio. Faceva fatica anche a respirare. Alla fine svenne.

I ragazzi uscirono dall’aula e andarono in cortile, dove trovarono Dylan ad aspettarli.
- Finalmente!
Kelly si avvicinò per baciarlo. Brandon era preoccupato perché non vedeva da nessuna parte sua sorella. Ad un tratto, un’ambulanza irruppe nel tranquillo cortile del campus. Tutti i ragazzi si voltarono preoccupati. Videro i soccorritori portare una barella per le scale. Pochi momenti più tardi, essi uscirono. Il gruppo rimase sbigottito, quando si accorse che la ragazza sulla barella era Brenda. Il primo a correre verso di lei fu Brandon, seguito immediatamente da Dylan. Poi anche il resto di loro raggiunsero gli altri.

- Brenda!!!! Hey aspettate, sono suo fratello!!!!
I soccorritori videro il gruppo avvicinarsi, capitanato da Brandon e Dylan. Ben presto videro Andrea avvicinarsi all’ambulanza.
- Ragazzi, state calmi. Solo due di voi possono salire sull’ambulanza.
Brandon non se lo fece ripetere e salì a bordo. Per quanto avrebbe voluto seguirlo, Dylan notò il volto pallido di Andrea e la costrinse a salire. Il ragazzo, poi, non aspettò neanche la partenza dell’ambulanza, ma si allontanò, correndo verso la sua auto.
- Dylan!!! Dylan, aspettaci!!!

Non c’era stato niente da fare. Dylan non li aveva aspettati. Era salito al volo ed era partito, per rimanere dietro all’ambulanza, che aveva spiegato le sirene. Gli altri erano saliti sull’auto di Kelly, che cercava di ignorare la punta di gelosia nel vedere la reazione di Dylan. Non era il momento giusto.

Brandon, durante il tragitto in ambulanza, osservò il volto senza sensi di sua sorella. Solo in quel momento notò quanto fosse tirato e sofferente. Si girò verso Andrea, la quale gli aveva spiegato cosa era successo e vide che anche lei non stava molto bene.
- Che cosa c’è?
- Ho la nausea… non ne posso più…
- Neanche tu fossi incinta!
Quella di Brandon voleva essere una battuta. Tuttavia, vedendo la reazione di Andrea, comprese.
- Tu… tu sei incinta??
Non ci fu modo di approfondire il discorso, perché avevano raggiunto l’ospedale. Brandon seguì la barella, mentre Andrea fu accompagnata a sottoporsi ad una visita di controllo.

Dylan parcheggiò e scese di tutta fretta. Incontrò Brandon lungo il corridoio.
- Allora?
- La stanno curando.
- Ma che cos’ ha?
- Non lo so. Andrea era con lei. Stavano parlando, quando, ad un tratto, Brenda ha iniziato a sudare e a stare male. Poi è svenuta.
- Dov’è Andrea?
- Credo che la stiano visitando.
- Sta male anche lei?
- No, cioè si…credo…
- Sta male o no?
- Senti.. è complicato, ok?

Gli altri arrivarono qualche minuto più tardi. Brandon, Dylan e Andrea erano seduti sulle sedie del corridoio. Kelly, senza dire niente, si sedette vicino Dylan.

Mezz’ora più tardi, arrivò in ospedale anche David. Brandon aveva intanto avvertito i suoi genitori che però erano bloccati a Minneapolis per le brutte condizioni del tempo. Erano impazienti, molto preoccupati per Brenda. Le porte della sala si aprirono e, degli infermieri portarono fuori il lettino, dove Brenda si trovava, ancora incosciente. Il dottore uscì al seguito e si avvicinò ai ragazzi che osservavano gli infermieri allontanarsi con Brenda.
- Chi è il parente più prossimo?
- Io. Sono suo fratello gemello.
- Mi segua.
Brandon e il dottore si allontanarono. Gli altri tornarono a sedersi.
- Che facciamo?
- Aspettiamo.
- Andrea, tu come stai?
- Oh, bene, grazie.

Il dottore portò Brandon nel suo studio.
- Allora, dottore? Come sta mia sorella?
- Vede, sua sorella sta male. Stiamo aspettando i risultati della TAC. Sa se prende farmaci, o da quanto tempo sta così male?
- N- no. Veramente, io non lo so. Sa i nostri genitori sono partiti e io e lei, in questi giorni abbiamo avuto impegni che ci hanno tenuto un po’ distanti. Però a me sembrava che stesse bene. Magari stava male e non mi ha detto niente. Sa Brenda cerca sempre di non farmi preoccupare… Ma è qualcosa di grave, secondo lei?
- Può darsi.
Un’infermiera bussò ed entrò.
- Dottore, i risultati della paziente della 8.
- Grazie.

David passò un braccio intorno alle spalle di Donna, quasi impacciatamente. Avevano assoluto bisogno di parlare, ma quello non era un buon momento. Kelly guardò Dylan. Era molto scosso. Egoisticamente, si chiese come si sarebbe comportato se ci fosse stata lei al posto di Brenda. Sapeva che i suoi pensieri erano sbagliati, ma non poteva farci niente. Aveva sempre saputo che Dylan non l’amava come aveva amato Brenda. Quando i due stavano insieme, lei aveva segretamente invidiato l’amica. Lo sguardo che Dylan aveva per Brenda era unico. Quello sguardo Dylan non lo aveva mai avuto per lei, da quando stavano insieme.

Dal canto suo, Dylan era arrivato ad una conclusione: amava ancora Brenda. Lo aveva capito quando l’aveva vista sulla barella. Il suo cuore si era fermato. Ed ora non aspettava altro che sapere come stava, vederla, abbracciarla. Gli dispiaceva per Kelly e non sapeva che cosa fare.

Il dottore lesse i risultati. Come sospettava. Purtroppo. Sospirò. Brandon era molto impaziente, e teso.
- Dottore, sono gli esami di Brenda?
- Già.
- Che cosa succede? Che cos’ha?
- Vede, sua sorella deve essere una ragazza tosta, oltre che testarda. Mi dispiace doverla informare che le condizioni di sua sorella sono piuttosto gravi. La paziente ha un tumore, al cervello.
Fu come aver ricevuto una pugnalata allo stomaco, mortale. Non riusciva a realizzare.
- Che cosa?
- Ecco vede, non sono sicuro che sia operabile. L’intervento potrebbe comportare dei rischi, addirittura un peggioramento. Ma questo verrà deciso in seguito a degli altri accertamenti che sarà opportuno eseguire per delineare più precisamente la situazione. Per il momento possiamo solo attendere il risveglio della paziente, che dovrà restare in ospedale per qualche giorno. Non so, vuole essere presente al momento che le daremo la notizia?
- Certo. Dottore… guarirà?
- Lo spero. Sua sorella, nonostante tutto ha una fortuna: un corpo giovane, pronto a reagire.
- Lei ha detto che è tosta… Perché?
- Beh, se il suo obiettivo era quello di tenere nascosto che stava male, avrà fatto una gran fatica e deve aver sofferto.
- Già, lei è molto tosta, e forte. Terrà duro.
- Anche questo sarà importante per affrontare la malattia. Questo e tanto affetto.
- Ci può contare.
- Si, ho notato che ci sono tante persone lì fuori. Tuttavia adesso è inutile che stiano lì. Non possono ancora fare niente per Brenda.
- Vado a parlarci.

Tutti abbandonarono i loro pensieri e si alzarono, vedendo Brandon. Il suo volto era abbattuto, non prometteva niente di buono. Il ragazzo guardò i suoi amici. Non sapeva come dar loro la notizia. Pensò a Andrea. Se era incinta, aveva avuto già abbastanza spaventi per il giorno. Forse era meglio che lei non sapesse, almeno per il momento. Ma se la conosceva non se ne sarebbe andata senza sapere tutto. Vedendo che Brandon non si decideva a parlare, fu Steve ad aprire bocca.
- Allora, Brandon, che succede?
- Ragazzi non è una bella notizia quella che vi devo dare. Brenda sta male, molto male… Lei… Lei ha…(sospiro), ragazzi, non so come dirvelo. Dirlo a voi lo farà diventare reale…
Brandon si interruppe. Le conseguenze della notizia ricevuta si stavano abbattendo su di lui tutte assieme. Vedendolo in quello stato, Kelly gli si avvicinò, mettendogli le mani sulle spalle.
- Coraggio, puoi dircelo. Che cos’ ha Brenda?
Tenendo lo sguardo basso, Brandon si decise a parlare.
- Brenda ha un tumore… Un tumore al cervello. A quanto pare è grave, forse non potranno neanche operarla.
Andrea si sedette di colpo, sconvolta. Dylan sentì il suo cuore spezzarsi. David strinse a sé Donna, piangente. Steve ammutolì. Brandon rialzò la testa, con gli occhi lucidi e abbracciò Kelly.

Tempo dopo, i ragazzi erano ancora in corridoio. Donna e David, abbracciati, sembravano aver dimenticato d’un colpo i loro problemi. Dylan si era chiuso in se stesso. Kelly gli si era avvicinata, ma lui si era allontanato. Brandon era seduto, la testa calata fra le gambe, con Andrea e Steve accanto. Ad un tratto Brandon rialzò la testa.
- Sentite, voi tornate pure a casa. Qui ci penso io.
Gli altri espressero la volontà di rimanere. Brandon li guardò con gratitudine.
- Ragazzi, vi ringrazio per l’appoggio, ma per ora è inutile stare tutti qui. Andrea, immagino tu, soprattutto, abbia bisogno di riposo. Vai a casa. E voi pure. Vi chiamerò se ci sono novità.

Tutti si mossero per lasciare l’ospedale. Tutti, tranne Dylan. Kelly, vedendo ciò si fermò. Gli altri salutarono e andarono via. Kelly lanciò le chiavi della sua auto a Donna.
- Andate anche voi.
- No, io rimango.
- Anch’io.
- No, tu vai a casa, Kelly.
- Ma… Dylan?
- Vai. Passa da Nat. Ci aspettava.
Fu in quel momento che Kelly comprese che la sua storia con Dylan era al capolinea. Nello sguardo del ragazzo vide Amore. Ma non per lei, per Brenda. Dylan l’amava ancora. Kelly abbassò lo sguardo e andò via.

Brandon si voltò verso Dylan.
- Perché vuoi rimanere?
- Perché amo tua sorella.
- E Kelly?
- Kelly capirà. O forse lo ha già fatto. Non l’ ho mai amata come ho amato e come amo Brenda. Hai avvisato i tuoi genitori?
- Loro sono bloccati. Glielo voglio dire di persona.
- Già, è giusto così.

Poco più tardi un’ infermiera si avvicinò ai due ragazzi.
- Scusate? La ragazza si è appena svegliata.
- Possiamo vederla?
- Certo, seguitemi.

Brenda guardò confusa la stanza in cui si trovava. Era in ospedale? Come ci era arrivata? Poi tutti i ricordi della mattina le tornarono alla mente. Era stata male, dopo che Andrea le aveva detto di essere incinta. Sorrise, vedendo entrare nella stanza suo fratello e rimase stupita di vedere che con lui c’era anche Dylan. I due si avvicinarono al letto.
- Ciao, ragazzi.
- Hey, ma cosa combini?
- Sto bene.
Il dottore entrò nella stanza. Capendo cosa stava per succedere, Dylan si avvicinò a Brenda, la baciò sulla fronte e uscì dalla stanza.

- Salve, signorina. Come si sente?
- Insomma, certamente meglio di come stavo questa mattina.
- Senta, da quanto tempo sta così male?
- Un po’.
- Abbiamo fatto degli esami.
Brandon si sedette sul letto vicino a Brenda e le passò un braccio intorno alle spalle.
- Che cos’ ho?
- Non è così semplice. Le sue condizioni non sono per niente buone. Ma non si preoccupi, faremo il possibile per uscire da questa situazione.

Dylan uscì un attimo dall’ospedale. Vide un telefono pubblico e si avvicinò per telefonare a Kelly.

Kelly era nella casa sulla spiaggia, con il resto del gruppo. Steve ed Andrea avevano deciso di rimanere lì, in attesa di notizie su Brenda. Il telefono squillò, tutti erano agitati, ma speranzosi che quelle in arrivo fossero buone notizie. Andò David a rispondere.
- Pronto?
- David, sono Dylan.
- Dylan! Allora?
- Brenda si è svegliata da poco.
- Sul serio? Oh, menomale! Come sta?
- Adesso le stanno comunicando della malattia. Comunque ha ripreso un po’ di colore.
- E’ il caso che anche noi veniamo in ospedale?
- No, è meglio se restate a casa. Credo che abbia bisogno di riposo e tra poco vedrai che manderanno via anche me e Brandon. Ma una cosa la potete fare.
- Dimmi tutto.
- Cercate di contattare i signori Walsh. Sentite per quando pensano di riuscire a partire. E, David, loro non sanno niente. Vedi di non farti scappare nulla.
- Certo, non preoccuparti. C’è altro?
- Kelly è lì?
- Si.
- Puoi passarmela, per favore?
- Un attimo.
David passò il telefono a Kelly, che si allontanò dalla stanza.
- Che cosa c’è?
- Noi dobbiamo parlare.
- Non ce n’è bisogno. So già quello che devi dirmi.
- Kelly…
- Senti, ho già capito, ok? E’ evidente che ami ancora lei. Ho sempre saputo che provavi ancora qualcosa per Brenda.
- Non è così semplice. Io ti voglio bene, davvero. Ti amo. Sto bene con te. Solo che…
- Che non sono Brenda.
- Kelly, anch’io ho sempre saputo di provare qualcosa per lei, solo che stasera mi sono reso conto che… Non posso stare senza di lei. Mi dispiace.
- Lo so, dispiace anche a me. Ma non ce l’ ho con te. Adesso per prima viene Brenda, e la sua salute. Per cui non preoccuparti. Va da lei. Stalle vicino, amala. Credo che anche lei ti ami ancora.
- Lei ha bisogno anche di te.
- Lo so. E ci sarò.

Dylan arrivò fuori dalla stanza di Brenda, nel momenti in cui ne uscì il dottore.
- Posso entrare?
- Certo, vada pure.
Dylan bussò leggermente, prima di entrare. Brenda era fra le braccia del fratello. Stava piangendo. Dylan si avvicinò. Lui e Brandon si guardarono negli occhi. Brandon sciolse l’abbraccio e Brenda si accorse solo allora della presenza di Dylan. Senza dire niente, il ragazzo la prese tra le braccia, baciandola teneramente sulla fronte.

Un’ ora più tardi, Dylan spedì Brandon affinché contattasse i suoi genitori. Lui restò con Brenda, che si era addormentata, con le guance ancora bagnate dalle lacrime. Lui la stava osservando. Era bellissima. Come aveva potuto pensare si passare il resto della sua vita senza di lei? A malincuore, si fece strada dentro di lui il pensiero che forse era troppo tardi. Avrebbe potuto dover passare ugualmente la vita senza di lei. Si avvicinò al letto. La osservò da vicino. Il suo volto era smagrito, pallido. Come era possibile che nessuno si fosse accorto di niente? Nessuno aveva capito quello che stava succedendo?

Brandon era nella cabina telefonica, per telefonare ai suoi genitori, ma non ci riusciva. Non voleva che i suoi genitori sapessero la notizia per telefono, ma non riusciva a mantenersi calmo, per nascondere la preoccupazione e la rabbia. Già, la rabbia. Perché sua sorella? Perché non qualcun altro? Si rese conto che quello poteva sembrare un pensiero egoistico, ma era più forte di lui. Facendosi coraggio, prese la cornetta.
La voce di suo padre, rispose al secondo squillo.
- Papà? Dove siete?
- Siamo riusciti a partire, ma comunque non arriveremo prima di notte. Come sta Brenda?
- Si è svegliata poco fa. Il dottore l’ha visitata ed adesso sta riposando.
- Ma si sa che cosa le è successo?
- E’ stata male a scuola, ma per adesso il dottore sta aspettando i risultati di alcuni esami.
- Va bene, cercheremo di arrivare il prima possibile, ciao Brandon.
- Ciao papà.
Brandon riattaccò la cornetta e appoggiò la fronte contro il vetro della cabina.

Poche ore più tardi, a sera, Brandon e Dylan erano nella stanza di Brenda, che si rifiutava di mangiare.
- Brenda, non puoi rimanere digiuna.
- Non mi va niente, ho lo stomaco chiuso …
- Hey, non risolverai nulla, rimanendo digiuna, lo sai?
- No, basta Brandon, lasciami in pace!!! Cosa credi, che sia facile per me?!? Hai idea di quello che sto passando?
- Credi che io stia bene, a saperti in queste condizioni? Sto provando dolore, ma cerco di fare il possibile per aiutarti!! Sei tu che ti stai buttando giù!! Non devi arrenderti!!!
- Sono stufa di soffrire … Se mi vuoi veramente aiutare, lasciami stare!!!

Brandon uscì dalla porta, sbattendo la porta. Brenda si sdraiò e diede le spalle a Dylan. Lui si avvicinò al lettino.
- Brenda?
Vedendo che non rispondeva, il ragazzo fece il giro del lettino e vide che stava piangendo.
- Hey, no! Non piangere … dai, vieni qui …
Lei gli si buttò fra le braccia.
- Io non volevo trattarlo così...
- Lo so e lo sa anche lui. Ma devi capirlo. Lui ti vuole bene e vuole solo aiutarti. Inoltre ha ragione. Non devi arrenderti. Devi combattere, anche se è difficile.
- A che serve? A cosa serve se tanto morirò ugualmente?!
- Questo non puoi saperlo. Brenda, per favore, fallo per te, per la tua famiglia. Fallo per me, combatti!
- Dylan...
- Brenda, non voglio vederti così...
- E va bene... Senti, non è che mi faresti un favore? Potresti andare a chiamare Brandon?
- Ma certo, tu inizia a mangiare.

Dylan uscì dalla stanza di Brenda e vide che Brandon era seduto in sala di aspetto. Dylan andò a sedersi vicino a lui.
- Hey, tua sorella vuole che tu vada di là, per scusarsi...
- Non deve lasciare che la malattia la abbatta.
- Già, ma lei è solamente confusa. Non sa come comportarsi. Non pensava veramente quello che ha detto.
Brandon si alzò.
- Allora, io vado da lei. Tu che fai?
- Sto qui. Voi due avete bisogno di parlare un po’.

Nella casa al mare, i ragazzi erano tutti in salotto. Nessuno aveva voluto andare a dormire. David era sul divano, da una parte aveva Donna, dall’altra Kelly. Andrea era seduta su una poltrona, sul quale bracciolo si era accomodato Steve.
- Che succederà adesso?
- E chi lo sa...
- Speriamo solo che riesca a guarire...
- Non hai sentito quello che ha detto Brandon? Forse non potranno neanche operarla.
- Allora cosa dobbiamo fare, Steve? Arrenderci e aspettare che lei muoia?
- Non lo so... vorrei solo che questo fosse un brutto sogno.
- Sentite, per quanto è difficile, dobbiamo stare vicino a Brenda, cercando di tirarla su di morale. Dobbiamo stare con lei, parlare dei vecchi tempi... Fare quello che facevamo prima, insomma.
Le parole non furono necessarie. Non appena Brandon entrò in camera, andò subito ad abbracciare la sorella. Le, fra i singhiozzi, cercò di dire qualcosa.
- Mi dispiace...
- Ssh, stai tranquilla, non preoccuparti. Va tutto bene...
- No, non è vero. Dove sono mamma e papà?
- Stanno arrivando.
- Sanno già tutto?
- No, non ancora.

Un paio d’ore dopo, Jim e Cindy Walsh entrarono nell’ospedale in cui era ricoverata Brenda. Avevano fatto il prima possibile. La prima persona che incontrarono fu Dylan, il quale era rimasto nella sala di aspetto.
- Dylan! Dov’è Brenda? Come sta, cosa hanno detto i dottori?
- E’ in quella stanza, con Brandon. E’ meglio se andate da lei. Io, intanto, vado a chiamare i dottori per avvisarli del vostro arrivo.
I signori Walsh entrarono nella stanza della figlia e andarono subito ad abbracciarla.
- Tesoro, come stai?
Brenda non fu in tempo a dire niente, perché la porta si aprì nuovamente e entrò il dottore che aveva in cura la ragazza.
- Voi siete i genitori della paziente?
- Si, esatto...
- Se mi seguite, vi spiegherò ogni cosa.

La notizia della malattia della figlia fu come un fulmine a ciel sereno, per i signori Walsh. Tuttavia, il dottore presentò loro i risultati di altre analisi effettuate nella notte alla ragazza, che facevano sperare quantomeno in una possibilità di effettuare l’intervento senza troppi rischi. Infatti i nuovi reperti mostravano la situazione di Brenda più chiaramente. Per quanto la malattia era comunque in uno stadio piuttosto avanzato, non era così grave di come l’avevano inizialmente descritta a Brandon.

A partire dal giorno seguente, iniziarono i preparativi per arrivare alla data dell’operazione che era stata stabilita entro due settimane. Gli amici della ragazza le stettero molto vicini, per non parlare della famiglia e Dylan. Proprio le premura di quest’ultimo aveva attirato l’attenzione di Brenda. La ragazza aveva anche notato che lui e Kelly erano un po’ distanti tra loro. Così decise di chiedere spiegazioni a Dylan.

Quel pomeriggio fu Dylan, il primo ad arrivare in ospedale. Vedendo che era solo, Brenda pensò che fosse il momento giusto per parlare con lui.
- Hey, Dylan, ti posso fare una domanda?
- Tutto quello che vuoi.
- Che succede tra te e Kelly?
- In che senso, scusa?
- Beh, ho notato che non siete mai insieme e inoltre tu passi molto più tempo dietro a me che con lei. Insomma, volevo sapere se fra voi era tutto ok.
- Ti dispiace che io passi tutto questo tempo con te?
- No, anzi, a dir la verità non sai quanto ciò mi faccia piacere...
- Bene, ne sono felice. Anche perché io e Kelly ci siamo lasciati. A dire il vero sono io che ho lasciato lei.
- Perché lo hai fatto? Pensavo che tu l’amassi...
- Le voglio bene, certo. Tuttavia mi sono reso conto che amare è un’altra cosa. Non amo Kelly, io amo te.
- Che cosa?
- Hai capito bene. Ho capito di amarti ancora. Quando ti ho visto, quel giorno, nel cortile della scuola, su quella barella, il mio cuore si è fermato. E’ stato allora che ho compreso di amarti ancora. Così ho lasciato Kelly, che ha capito tutto in fretta, e ho deciso di starti vicino.
- Ma, Dylan... Non mi stai dicendo questo perché sono malata e potrei non superare l’intervento, vero? Questo mi ferirebbe molto, perché io non ho mai smesso di amarti e per me, sapere che tu provi lo stesso vuol dire molto... Non potrei sopportare che tu cambi idea...
- Hey, ascoltami bene, piccola. Primo: ti assicuro che non ti sto prendendo in giro. Ti amo e niente potrà mai più cambiare questo. Inoltre sono sicuro che andrà tutto bene. Tu passerai l’intervento e guarirai. Tornerai ad essere la Brenda che io ho conosciuto. E io ti starò accanto.
- Dylan, forse tu non sai che potrebbe accadere... Può darsi che io debba fare delle cure che mi faranno perdere i capelli e stare male. Può darsi che fra poco sarò irriconoscibile e tu penserai che sarò brutta e non mi vorrai più...
Dylan si avvicinò al letto.
- No, Brenda. Tu non sarai mai brutta per me. Sei bellissima e lo sarai sempre. Inoltre io ti amo. Non puoi liberarti di me. E dopo l’operazione, quando starai bene, noi due staremo insieme per sempre.
- Che vuoi dire con questo?
- Che ti voglio sposare. Brenda Walsh, vorresti diventare la signora Mackay?
- Oh mio Dio! Oh mio Dio! Dylan!!! Ma certo che si!!!
Brenda, con le lacrime agli occhi, abbracciò stretto Dylan.

Un anno dopo

Casa Mackay. Dylan fischiettava, mentre preparava la colazione. Quando fu pronto mise tutto su un vassoio e andò in camera. Ancora sotto le coperte, Brenda, dai corti capelli bruni, sorrise vedendo entrare il ragazzo. Con gioia, guardò la sua mano sinistra, sul cui anulare spiccava un anello, la fede che indicava che adesso era legata a Dylan con il vincolo del matrimonio. Dopo l’operazione, che era andata a gonfie vele, la ragazza aveva avuto bisogno di circa sei mesi, prima di tornare ad avere una vita normale. Dopodiché le nozze fra lei e Dylan avevano portato nuova gioia all’interno del gruppo, unito più che mai. In un modo o nell’altro tutti avevano trovato nuovamente la serenità. Andrea aveva partorito una stupenda bambina di nome Hannah e si era sposata con Jesse. Donna e David avevano ritrovato il loro reciproco amore. Kelly e Brandon avevano iniziato a guardarsi con occhio diverso da un po’ di tempo e non era passato molto tempo che Donna li trovasse ad amoreggiare sul divano della casa al mare. Steve rimaneva l’unico single, ma per il momento sembrava essere felice così.
Nel giro di un anno le loro vite avevano trovato i binari giusti.










  
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