Kelly stava dormendo profondamente. Al contrario, Dylan era sveglio da
tempo. Osservando la ragazza, gli erano venuti in mente i ricordi degli
ultimi due anni. Da quando i gemelli Walsh erano entrati a far parte
della sua vita, tutto il suo mondo era cambiato. In meglio. Da
ex-alcolizzato a bravo ragazzo; chi l’avrebbe mai detto!
Brandon meritava tutta la sua ammirazione. La sua amicizia era stata
fondamentale per superare il suo passato tormentato. No, non era tutto
merito suo. Era anche e, forse, soprattutto grazie a Brenda che era
riuscito ad uscire dal tunnel dell’alcool. Brenda, la prima
ragazza che aveva amato veramente. Forse l’unica che avrebbe
amato così intensamente in tutta la sua vita. Certo, adesso
stava con Kelly, e l’amava, però sapeva che non
era la stessa cosa. Si, amava Kelly. Ma non come aveva amato Brenda.
Dylan sapeva fin troppo bene che stare lontano da Brenda, certe volte,
era ancora difficile.
Andrea stava riflettendo sulla sua condizione. Incinta. Lei,
l’eterna brava ragazza del gruppo. Nessuno, lei per prima,
avrebbe mai immaginato potesse accaderle una cosa del genere. Brenda
aveva provato il brivido di chi scopre di essere incinta nel momento
sbagliato, all’età sbagliata. Tuttavia Brenda
aveva accertato che non lo era. Solo una sensazione, solo un falso
pericolo, il suo. Lei invece era veramente incinta. E, adesso, non
sapeva cosa fare. A chi chiedere consiglio. Forse era proprio Brenda la
persona giusta. Loro non erano particolarmente in confidenza,
però Andrea sapeva che se avesse avuto bisogno di aiuto,
Brenda l’avrebbe aiutata.
Non sapeva più cosa fare, come risolvere quella situazione.
Lei e David non andavano più molto d’accordo
ultimamente. Un continuo litigio il loro. Adesso si trovava fuori,
sulla spiaggia. Aveva bisogno d’aria, di pensare. Lei amava
David. Ma non potevano continuare così. Capiva che David
dovesse essere sotto stress. La radio, gli studi, il divorzio di Mel e
Jackie. Tuttavia non poteva sfogarsi sempre su di lei. Donna vide il
ragazzo andare verso di lei. Doveva essere appena tornato dal suo turno
notturno alla radio.
David era entrato in casa e non aveva trovato Donna. Forse se
n’era andata. Lui non si sarebbe stupito di ciò,
visto i loro rapporti ultimamente. Attraverso la finestra la vide
passeggiare sulla spiaggia. Decise di raggiungerla.
- Ciao…
- Ciao, sei appena arrivato?
- Già.
- Forse dovresti andare a riposare.
- Come mai già qui fuori
così presto?
- Avevo voglia di fare due passi sulla
spiaggia.
- Tutto bene?
- Si, certo. Dai, torniamo a casa.
Quasi timidamente, Donna prese per mano David, avviandosi con lui verso
l’appartamento.
Brandon si svegliò e si accorse solo dopo un momento di non
essere in camera sua. Si trovava nella casa di Lucinda. Più
precisamente nel suo letto. Sapeva che quella sua relazione era
sbagliata e sarebbe dovuta finire subito, ma non ci riusciva. Era
più forte di lui. Gli sembrava impossibile allontanarsi da
lei. Piuttosto, il suo vero problema in quel momento, era quello di
tornare in fretta a casa. Doveva prepararsi per la scuola, o avrebbe
fatto tardi alla lezione del professor Richland, l’ex-marito
di Lucinda. I casi della vita...
Steve era sempre più “impegnato” con la
confraternita. Se si poteva chiamare impegno partecipare a continue
feste e girare diverse ragazze in un mese. Il sogno americano di tutti
i ragazzi della sua età. E lui ci era dentro. Cosa poteva
chiedere di meglio dalla vita? Attraverso la confraternita aveva
dimenticato la vera realtà. Se n’era allontanato
senza neanche rendersene conto.
Brenda non si sentiva molto bene, negli ultimi tempi. Aveva continui
mal di testa e, nella notte appena passata, era svenuta. In preda a
forti dolori, si era alzata dal letto e si era diretta verso la camera
del fratello. Aveva, con notevole disappunto, scoperto che Brandon non
era rientrato a casa. Questo significava che era da sola. I suoi
genitori, infatti, erano partiti da due giorni per un viaggio a
Minneapolis. E lei non era nelle condizioni per stare da sola. Erano
giorni che stava molto male. Ma questo i suoi genitori e Brandon non lo
sapevano. Non sapendo come era successo, Brenda ricordava di essersi
svegliata sul pavimento della camera di Brandon. Dalla luce che entrava
nella stanza aveva capito che era mattino presto, l’alba. Era
riuscita a trascinarsi nel suo letto, ma non aveva più
chiuso occhio. Quella situazione non poteva andare avanti
così. Era il caso di far presente le sue condizioni, almeno
alla sua famiglia. Doveva scoprire cosa stesse accadendo al suo corpo.
Brandon parcheggiò di tutta fretta nel vialetto di casa, e
scese. Notò subito il silenzio della casa. Strano, forse
Brenda non si era ancora svegliata. E questo era ancora più
strano. Al contrario, Brenda era già sveglia. Era in bagno,
davanti allo specchio. Come faceva da giorni, stava cercando di
nascondere, sotto il trucco, le occhiaie e il suo pallido colorito. I
fatti erano due. O ci riusciva alla perfezione, o tutti erano troppo
impegnati per accorgersene. Brenda optò per la seconda. In
quel periodo, tutti erano troppo occupati nelle loro faccende per
notare che lei stava male. Quasi si stupì quando
sentì l’auto di Brandon. Si era forse ricordato di
avere una sorella? Ben presto lo vide affacciarsi nel bagno, dalla
propria camera.
- Oh, buongiorno sorellina! Pensavo
stessi ancora dormendo!
- No, mi sto preparando per la scuola.
Come mai non mi hai avvisato che stanotte non saresti tornato?
- Scusa, non era in programma. Hai
già fatto colazione?
- No, non mi va di mangiare. E tu?
- Si. Sai, a casa di…
- Lucinda, lo so.
- Andiamo, o faremo tardi.
- Si, eccomi.
Kelly raggiunse Andrea, davanti alla scuola; con lei Donna.
- Ciao Andrea.
- Ragazze! Buongiorno.
- Brenda e Brandon?
- Non sono ancora…Ah, eccoli..
Le ragazze si voltarono. I gemelli si unirono al terzetto.
- Buongiorno!!! Siete pronte per un nuovo
entusiasmante giorno di scuola??
Senza attendere risposta, Brandon si avviò, sotto gli occhi
stupiti di Andrea, Donna e Kelly. Queste ultime, ridendo, lo seguirono.
Andrea, invece, si avvicinò a Brenda.
- Hey, posso parlarti?
- Dimmi, Andrea.
- Io… Ecco, io avrei un
problema.
- Che tipo di problema?
Andrea iniziò a balbettare, imbarazzata, ma Brenda non ebbe
modo di ascoltarla. Una fitta lancinante alla testa l’aveva
appena assalita. Accortasi che qualcosa non andava, Andrea smise di
arrancare per trovare il modo di confidarsi e mise una mano sulla
spalla dell’amica.
- Stai bene?
- Cosa?… Oh, si. Senti, ti
dispiace se ne parliamo in un altro momento?
- Oh no, figurati! Sicura di stare bene?
- Si, è solo un po’
di mal di testa.
Brenda cercò di trattenere il tremito alle mani. Quel giorno
stava veramente peggio del solito.
- Beh, adesso scusa. Devo andare.
Andrea, preoccupata, vide Brenda allontanarsi frettolosamente.
Nat non si meravigliò di vedere entrare Dylan al locale. Il
ragazzo si andò a sedere al bancone.
- Nat! Gli affari?
- Eh, a quest’ora non
c’è molta gente. Come va?
- Tutto ok. Sto aspettando di andar a
prendere Kelly. Poi avevamo in mente di pranzare qui, con gli altri.
- Oh, wow! Allora vi aspetto.
Era l’ultima ora. Pochi minuti ancora e sarebbe suonata la
campanella. Brandon non vedeva l’ora. Come Steve e Donna, del
resto. L’unica veramente interessata alla lezione sembrava
Kelly. Brandon si chiese che fine avesse fatto sua sorella. Avrebbe
dovuto essere anche lei a quella lezione.
Brenda entrò in bagno. Stava malissimo. Aveva bisogno di
tornare a casa in fretta, ma non se la sentiva di guidare. Andrea
uscì dalla toilette. Neanche lei aveva un ottimo aspetto.
- Queste nausee, non ne posso
più.. oh, Brenda! Non ti avevo visto.
- Hai detto nausee? Stai male?
-
Ehm…beh…ecco…
Ragionando un attimo, Brenda collegò le nausee al problema
di Andrea.
- Andrea, dimmi che non è come
penso…
- E come pensi?
- Sei incinta?
- A dire la verità…
Si, sono incinta.
- E’ Dan il padre?
- No!! Jesse…
- E lui lo sa?
- No, non ancora. In realtà,
non so nemmeno se dirglielo.
- Certo che devi dirglielo! Deve sapere
che sta per diventare padre di una creatura…oh…
A Brenda stavano tremando le mani ed aveva iniziato a sudare.
- Brenda! Che cos’ hai??
Brenda non riusciva a rispondere. Cadde in ginocchio. Faceva fatica
anche a respirare. Alla fine svenne.
I ragazzi uscirono dall’aula e andarono in cortile, dove
trovarono Dylan ad aspettarli.
- Finalmente!
Kelly si avvicinò per baciarlo. Brandon era preoccupato
perché non vedeva da nessuna parte sua sorella. Ad un
tratto, un’ambulanza irruppe nel tranquillo cortile del
campus. Tutti i ragazzi si voltarono preoccupati. Videro i soccorritori
portare una barella per le scale. Pochi momenti più tardi,
essi uscirono. Il gruppo rimase sbigottito, quando si accorse che la
ragazza sulla barella era Brenda. Il primo a correre verso di lei fu
Brandon, seguito immediatamente da Dylan. Poi anche il resto di loro
raggiunsero gli altri.
- Brenda!!!! Hey aspettate, sono suo
fratello!!!!
I soccorritori videro il gruppo avvicinarsi, capitanato da Brandon e
Dylan. Ben presto videro Andrea avvicinarsi all’ambulanza.
- Ragazzi, state calmi. Solo due di voi
possono salire sull’ambulanza.
Brandon non se lo fece ripetere e salì a bordo. Per quanto
avrebbe voluto seguirlo, Dylan notò il volto pallido di
Andrea e la costrinse a salire. Il ragazzo, poi, non aspettò
neanche la partenza dell’ambulanza, ma si
allontanò, correndo verso la sua auto.
- Dylan!!! Dylan, aspettaci!!!
Non c’era stato niente da fare. Dylan non li aveva aspettati.
Era salito al volo ed era partito, per rimanere dietro
all’ambulanza, che aveva spiegato le sirene. Gli altri erano
saliti sull’auto di Kelly, che cercava di ignorare la punta
di gelosia nel vedere la reazione di Dylan. Non era il momento giusto.
Brandon, durante il tragitto in ambulanza, osservò il volto
senza sensi di sua sorella. Solo in quel momento notò quanto
fosse tirato e sofferente. Si girò verso Andrea, la quale
gli aveva spiegato cosa era successo e vide che anche lei non stava
molto bene.
- Che cosa c’è?
- Ho la nausea… non ne posso
più…
- Neanche tu fossi incinta!
Quella di Brandon voleva essere una battuta. Tuttavia, vedendo la
reazione di Andrea, comprese.
- Tu… tu sei incinta??
Non ci fu modo di approfondire il discorso, perché avevano
raggiunto l’ospedale. Brandon seguì la barella,
mentre Andrea fu accompagnata a sottoporsi ad una visita di controllo.
Dylan parcheggiò e scese di tutta fretta.
Incontrò Brandon lungo il corridoio.
- Allora?
- La stanno curando.
- Ma che cos’ ha?
- Non lo so. Andrea era con lei. Stavano
parlando, quando, ad un tratto, Brenda ha iniziato a sudare e a stare
male. Poi è svenuta.
- Dov’è Andrea?
- Credo che la stiano visitando.
- Sta male anche lei?
- No, cioè
si…credo…
- Sta male o no?
- Senti.. è complicato, ok?
Gli altri arrivarono qualche minuto più tardi. Brandon,
Dylan e Andrea erano seduti sulle sedie del corridoio. Kelly, senza
dire niente, si sedette vicino Dylan.
Mezz’ora più tardi, arrivò in ospedale
anche David. Brandon aveva intanto avvertito i suoi genitori che
però erano bloccati a Minneapolis per le brutte condizioni
del tempo. Erano impazienti, molto preoccupati per Brenda. Le porte
della sala si aprirono e, degli infermieri portarono fuori il lettino,
dove Brenda si trovava, ancora incosciente. Il dottore uscì
al seguito e si avvicinò ai ragazzi che osservavano gli
infermieri allontanarsi con Brenda.
- Chi è il parente
più prossimo?
- Io. Sono suo fratello gemello.
- Mi segua.
Brandon e il dottore si allontanarono. Gli altri tornarono a sedersi.
- Che facciamo?
- Aspettiamo.
- Andrea, tu come stai?
- Oh, bene, grazie.
Il dottore portò Brandon nel suo studio.
- Allora, dottore? Come sta mia sorella?
- Vede, sua sorella sta male. Stiamo
aspettando i risultati della TAC. Sa se prende farmaci, o da quanto
tempo sta così male?
- N- no. Veramente, io non lo so. Sa i
nostri genitori sono partiti e io e lei, in questi giorni abbiamo avuto
impegni che ci hanno tenuto un po’ distanti. Però
a me sembrava che stesse bene. Magari stava male e non mi ha detto
niente. Sa Brenda cerca sempre di non farmi preoccupare… Ma
è qualcosa di grave, secondo lei?
- Può darsi.
Un’infermiera bussò ed entrò.
- Dottore, i risultati della paziente
della 8.
- Grazie.
David passò un braccio intorno alle spalle di Donna, quasi
impacciatamente. Avevano assoluto bisogno di parlare, ma quello non era
un buon momento. Kelly guardò Dylan. Era molto scosso.
Egoisticamente, si chiese come si sarebbe comportato se ci fosse stata
lei al posto di Brenda. Sapeva che i suoi pensieri erano sbagliati, ma
non poteva farci niente. Aveva sempre saputo che Dylan non
l’amava come aveva amato Brenda. Quando i due stavano
insieme, lei aveva segretamente invidiato l’amica. Lo sguardo
che Dylan aveva per Brenda era unico. Quello sguardo Dylan non lo aveva
mai avuto per lei, da quando stavano insieme.
Dal canto suo, Dylan era arrivato ad una conclusione: amava ancora
Brenda. Lo aveva capito quando l’aveva vista sulla barella.
Il suo cuore si era fermato. Ed ora non aspettava altro che sapere come
stava, vederla, abbracciarla. Gli dispiaceva per Kelly e non sapeva che
cosa fare.
Il dottore lesse i risultati. Come sospettava. Purtroppo.
Sospirò. Brandon era molto impaziente, e teso.
- Dottore, sono gli esami di Brenda?
- Già.
- Che cosa succede? Che cos’ha?
- Vede, sua sorella deve essere una
ragazza tosta, oltre che testarda. Mi dispiace doverla informare che le
condizioni di sua sorella sono piuttosto gravi. La paziente ha un
tumore, al cervello.
Fu come aver ricevuto una pugnalata allo stomaco, mortale. Non riusciva
a realizzare.
- Che cosa?
- Ecco vede, non sono sicuro che sia
operabile. L’intervento potrebbe comportare dei rischi,
addirittura un peggioramento. Ma questo verrà deciso in
seguito a degli altri accertamenti che sarà opportuno
eseguire per delineare più precisamente la situazione. Per
il momento possiamo solo attendere il risveglio della paziente, che
dovrà restare in ospedale per qualche giorno. Non so, vuole
essere presente al momento che le daremo la notizia?
- Certo. Dottore…
guarirà?
- Lo spero. Sua sorella, nonostante tutto
ha una fortuna: un corpo giovane, pronto a reagire.
- Lei ha detto che è
tosta… Perché?
- Beh, se il suo obiettivo era quello di
tenere nascosto che stava male, avrà fatto una gran fatica e
deve aver sofferto.
- Già, lei è molto
tosta, e forte. Terrà duro.
- Anche questo sarà importante
per affrontare la malattia. Questo e tanto affetto.
- Ci può contare.
- Si, ho notato che ci sono tante persone
lì fuori. Tuttavia adesso è inutile che stiano
lì. Non possono ancora fare niente per Brenda.
- Vado a parlarci.
Tutti abbandonarono i loro pensieri e si alzarono, vedendo Brandon. Il
suo volto era abbattuto, non prometteva niente di buono. Il ragazzo
guardò i suoi amici. Non sapeva come dar loro la notizia.
Pensò a Andrea. Se era incinta, aveva avuto già
abbastanza spaventi per il giorno. Forse era meglio che lei non
sapesse, almeno per il momento. Ma se la conosceva non se ne sarebbe
andata senza sapere tutto. Vedendo che Brandon non si decideva a
parlare, fu Steve ad aprire bocca.
- Allora, Brandon, che succede?
- Ragazzi non è una bella
notizia quella che vi devo dare. Brenda sta male, molto
male… Lei… Lei ha…(sospiro), ragazzi,
non so come dirvelo. Dirlo a voi lo farà diventare
reale…
Brandon si interruppe. Le conseguenze della notizia ricevuta si stavano
abbattendo su di lui tutte assieme. Vedendolo in quello stato, Kelly
gli si avvicinò, mettendogli le mani sulle spalle.
- Coraggio, puoi dircelo. Che
cos’ ha Brenda?
Tenendo lo sguardo basso, Brandon si decise a parlare.
- Brenda ha un tumore… Un
tumore al cervello. A quanto pare è grave, forse non
potranno neanche operarla.
Andrea si sedette di colpo, sconvolta. Dylan sentì il suo
cuore spezzarsi. David strinse a sé Donna, piangente. Steve
ammutolì. Brandon rialzò la testa, con gli occhi
lucidi e abbracciò Kelly.
Tempo dopo, i ragazzi erano ancora in corridoio. Donna e David,
abbracciati, sembravano aver dimenticato d’un colpo i loro
problemi. Dylan si era chiuso in se stesso. Kelly gli si era
avvicinata, ma lui si era allontanato. Brandon era seduto, la testa
calata fra le gambe, con Andrea e Steve accanto. Ad un tratto Brandon
rialzò la testa.
- Sentite, voi tornate pure a casa. Qui
ci penso io.
Gli altri espressero la volontà di rimanere. Brandon li
guardò con gratitudine.
- Ragazzi, vi ringrazio per
l’appoggio, ma per ora è inutile stare tutti qui.
Andrea, immagino tu, soprattutto, abbia bisogno di riposo. Vai a casa.
E voi pure. Vi chiamerò se ci sono novità.
Tutti si mossero per lasciare l’ospedale. Tutti, tranne
Dylan. Kelly, vedendo ciò si fermò. Gli altri
salutarono e andarono via. Kelly lanciò le chiavi della sua
auto a Donna.
- Andate anche voi.
- No, io rimango.
- Anch’io.
- No, tu vai a casa, Kelly.
- Ma… Dylan?
- Vai. Passa da Nat. Ci aspettava.
Fu in quel momento che Kelly comprese che la sua storia con Dylan era
al capolinea. Nello sguardo del ragazzo vide Amore. Ma non per lei, per
Brenda. Dylan l’amava ancora. Kelly abbassò lo
sguardo e andò via.
Brandon si voltò verso Dylan.
- Perché vuoi rimanere?
- Perché amo tua sorella.
- E Kelly?
- Kelly capirà. O forse lo ha
già fatto. Non l’ ho mai amata come ho amato e
come amo Brenda. Hai avvisato i tuoi genitori?
- Loro sono bloccati. Glielo voglio dire
di persona.
- Già, è giusto
così.
Poco più tardi un’ infermiera si
avvicinò ai due ragazzi.
- Scusate? La ragazza si è
appena svegliata.
- Possiamo vederla?
- Certo, seguitemi.
Brenda guardò confusa la stanza in cui si trovava. Era in
ospedale? Come ci era arrivata? Poi tutti i ricordi della mattina le
tornarono alla mente. Era stata male, dopo che Andrea le aveva detto di
essere incinta. Sorrise, vedendo entrare nella stanza suo fratello e
rimase stupita di vedere che con lui c’era anche Dylan. I due
si avvicinarono al letto.
- Ciao, ragazzi.
- Hey, ma cosa combini?
- Sto bene.
Il dottore entrò nella stanza. Capendo cosa stava per
succedere, Dylan si avvicinò a Brenda, la baciò
sulla fronte e uscì dalla stanza.
- Salve, signorina. Come si sente?
- Insomma, certamente meglio di come
stavo questa mattina.
- Senta, da quanto tempo sta
così male?
- Un po’.
- Abbiamo fatto degli esami.
Brandon si sedette sul letto vicino a Brenda e le passò un
braccio intorno alle spalle.
- Che cos’ ho?
- Non è così
semplice. Le sue condizioni non sono per niente buone. Ma non si
preoccupi, faremo il possibile per uscire da questa situazione.
Dylan uscì un attimo dall’ospedale. Vide un
telefono pubblico e si avvicinò per telefonare a Kelly.
Kelly era nella casa sulla spiaggia, con il resto del gruppo. Steve ed
Andrea avevano deciso di rimanere lì, in attesa di notizie
su Brenda. Il telefono squillò, tutti erano agitati, ma
speranzosi che quelle in arrivo fossero buone notizie. Andò
David a rispondere.
- Pronto?
- David, sono Dylan.
- Dylan! Allora?
- Brenda si è svegliata da
poco.
- Sul serio? Oh, menomale! Come sta?
- Adesso le stanno comunicando della
malattia. Comunque ha ripreso un po’ di colore.
- E’ il caso che anche noi
veniamo in ospedale?
- No, è meglio se restate a
casa. Credo che abbia bisogno di riposo e tra poco vedrai che
manderanno via anche me e Brandon. Ma una cosa la potete fare.
- Dimmi tutto.
- Cercate di contattare i signori Walsh.
Sentite per quando pensano di riuscire a partire. E, David, loro non
sanno niente. Vedi di non farti scappare nulla.
- Certo, non preoccuparti.
C’è altro?
- Kelly è lì?
- Si.
- Puoi passarmela, per favore?
- Un attimo.
David passò il telefono a Kelly, che si allontanò
dalla stanza.
- Che cosa c’è?
- Noi dobbiamo parlare.
- Non ce n’è
bisogno. So già quello che devi dirmi.
- Kelly…
- Senti, ho già capito, ok?
E’ evidente che ami ancora lei. Ho sempre saputo che provavi
ancora qualcosa per Brenda.
- Non è così
semplice. Io ti voglio bene, davvero. Ti amo. Sto bene con te. Solo
che…
- Che non sono Brenda.
- Kelly, anch’io ho sempre
saputo di provare qualcosa per lei, solo che stasera mi sono reso conto
che… Non posso stare senza di lei. Mi dispiace.
- Lo so, dispiace anche a me. Ma non ce
l’ ho con te. Adesso per prima viene Brenda, e la sua salute.
Per cui non preoccuparti. Va da lei. Stalle vicino, amala. Credo che
anche lei ti ami ancora.
- Lei ha bisogno anche di te.
- Lo so. E ci sarò.
Dylan arrivò fuori dalla stanza di Brenda, nel momenti in
cui ne uscì il dottore.
- Posso entrare?
- Certo, vada pure.
Dylan bussò leggermente, prima di entrare. Brenda era fra le
braccia del fratello. Stava piangendo. Dylan si avvicinò.
Lui e Brandon si guardarono negli occhi. Brandon sciolse
l’abbraccio e Brenda si accorse solo allora della presenza di
Dylan. Senza dire niente, il ragazzo la prese tra le braccia,
baciandola teneramente sulla fronte.
Un’ ora più tardi, Dylan spedì Brandon
affinché contattasse i suoi genitori. Lui restò
con Brenda, che si era addormentata, con le guance ancora bagnate dalle
lacrime. Lui la stava osservando. Era bellissima. Come aveva potuto
pensare si passare il resto della sua vita senza di lei? A malincuore,
si fece strada dentro di lui il pensiero che forse era troppo tardi.
Avrebbe potuto dover passare ugualmente la vita senza di lei. Si
avvicinò al letto. La osservò da vicino. Il suo
volto era smagrito, pallido. Come era possibile che nessuno si fosse
accorto di niente? Nessuno aveva capito quello che stava succedendo?
Brandon era nella cabina telefonica, per telefonare ai suoi genitori,
ma non ci riusciva. Non voleva che i suoi genitori sapessero la notizia
per telefono, ma non riusciva a mantenersi calmo, per nascondere la
preoccupazione e la rabbia. Già, la rabbia.
Perché sua sorella? Perché non qualcun altro? Si
rese conto che quello poteva sembrare un pensiero egoistico, ma era
più forte di lui. Facendosi coraggio, prese la cornetta.
La voce di suo padre, rispose al secondo squillo.
- Papà? Dove siete?
- Siamo riusciti a partire, ma comunque
non arriveremo prima di notte. Come sta Brenda?
- Si è svegliata poco fa. Il
dottore l’ha visitata ed adesso sta riposando.
- Ma si sa che cosa le è
successo?
- E’ stata male a scuola, ma
per adesso il dottore sta aspettando i risultati di alcuni esami.
- Va bene, cercheremo di arrivare il
prima possibile, ciao Brandon.
- Ciao papà.
Brandon riattaccò la cornetta e appoggiò la
fronte contro il vetro della cabina.
Poche ore più tardi, a sera, Brandon e Dylan erano nella
stanza di Brenda, che si rifiutava di mangiare.
- Brenda, non puoi rimanere digiuna.
- Non mi va niente, ho lo stomaco chiuso
…
- Hey, non risolverai nulla, rimanendo
digiuna, lo sai?
- No, basta Brandon, lasciami in pace!!!
Cosa credi, che sia facile per me?!? Hai idea di quello che sto
passando?
- Credi che io stia bene, a saperti in
queste condizioni? Sto provando dolore, ma cerco di fare il possibile
per aiutarti!! Sei tu che ti stai buttando giù!! Non devi
arrenderti!!!
- Sono stufa di soffrire … Se
mi vuoi veramente aiutare, lasciami stare!!!
Brandon uscì dalla porta, sbattendo la porta. Brenda si
sdraiò e diede le spalle a Dylan. Lui si avvicinò
al lettino.
- Brenda?
Vedendo che non rispondeva, il ragazzo fece il giro del lettino e vide
che stava piangendo.
- Hey, no! Non piangere … dai,
vieni qui …
Lei gli si buttò fra le braccia.
- Io non volevo trattarlo
così...
- Lo so e lo sa anche lui. Ma devi
capirlo. Lui ti vuole bene e vuole solo aiutarti. Inoltre ha ragione.
Non devi arrenderti. Devi combattere, anche se è difficile.
- A che serve? A cosa serve se tanto
morirò ugualmente?!
- Questo non puoi saperlo. Brenda, per
favore, fallo per te, per la tua famiglia. Fallo per me, combatti!
- Dylan...
- Brenda, non voglio vederti
così...
- E va bene... Senti, non è
che mi faresti un favore? Potresti andare a chiamare Brandon?
- Ma certo, tu inizia a mangiare.
Dylan uscì dalla stanza di Brenda e vide che Brandon era
seduto in sala di aspetto. Dylan andò a sedersi vicino a
lui.
- Hey, tua sorella vuole che tu vada di
là, per scusarsi...
- Non deve lasciare che la malattia la
abbatta.
- Già, ma lei è
solamente confusa. Non sa come comportarsi. Non pensava veramente
quello che ha detto.
Brandon si alzò.
- Allora, io vado da lei. Tu che fai?
- Sto qui. Voi due avete bisogno di
parlare un po’.
Nella casa al mare, i ragazzi erano tutti in salotto. Nessuno aveva
voluto andare a dormire. David era sul divano, da una parte aveva
Donna, dall’altra Kelly. Andrea era seduta su una poltrona,
sul quale bracciolo si era accomodato Steve.
- Che succederà adesso?
- E chi lo sa...
- Speriamo solo che riesca a guarire...
- Non hai sentito quello che ha detto
Brandon? Forse non potranno neanche operarla.
- Allora cosa dobbiamo fare, Steve?
Arrenderci e aspettare che lei muoia?
- Non lo so... vorrei solo che questo
fosse un brutto sogno.
- Sentite, per quanto è
difficile, dobbiamo stare vicino a Brenda, cercando di tirarla su di
morale. Dobbiamo stare con lei, parlare dei vecchi tempi... Fare quello
che facevamo prima, insomma.
Le parole non furono necessarie. Non appena Brandon entrò in
camera, andò subito ad abbracciare la sorella. Le, fra i
singhiozzi, cercò di dire qualcosa.
- Mi dispiace...
- Ssh, stai tranquilla, non preoccuparti.
Va tutto bene...
- No, non è vero. Dove sono
mamma e papà?
- Stanno arrivando.
- Sanno già tutto?
- No, non ancora.
Un paio d’ore dopo, Jim e Cindy Walsh entrarono
nell’ospedale in cui era ricoverata Brenda. Avevano fatto il
prima possibile. La prima persona che incontrarono fu Dylan, il quale
era rimasto nella sala di aspetto.
- Dylan! Dov’è
Brenda? Come sta, cosa hanno detto i dottori?
- E’ in quella stanza, con
Brandon. E’ meglio se andate da lei. Io, intanto, vado a
chiamare i dottori per avvisarli del vostro arrivo.
I signori Walsh entrarono nella stanza della figlia e andarono subito
ad abbracciarla.
- Tesoro, come stai?
Brenda non fu in tempo a dire niente, perché la porta si
aprì nuovamente e entrò il dottore che aveva in
cura la ragazza.
- Voi siete i genitori della paziente?
- Si, esatto...
- Se mi seguite, vi spiegherò
ogni cosa.
La notizia della malattia della figlia fu come un fulmine a ciel
sereno, per i signori Walsh. Tuttavia, il dottore presentò
loro i risultati di altre analisi effettuate nella notte alla ragazza,
che facevano sperare quantomeno in una possibilità di
effettuare l’intervento senza troppi rischi. Infatti i nuovi
reperti mostravano la situazione di Brenda più chiaramente.
Per quanto la malattia era comunque in uno stadio piuttosto avanzato,
non era così grave di come l’avevano inizialmente
descritta a Brandon.
A partire dal giorno seguente, iniziarono i preparativi per arrivare
alla data dell’operazione che era stata stabilita entro due
settimane. Gli amici della ragazza le stettero molto vicini, per non
parlare della famiglia e Dylan. Proprio le premura di
quest’ultimo aveva attirato l’attenzione di Brenda.
La ragazza aveva anche notato che lui e Kelly erano un po’
distanti tra loro. Così decise di chiedere spiegazioni a
Dylan.
Quel pomeriggio fu Dylan, il primo ad arrivare in ospedale. Vedendo che
era solo, Brenda pensò che fosse il momento giusto per
parlare con lui.
- Hey, Dylan, ti posso fare una domanda?
- Tutto quello che vuoi.
- Che succede tra te e Kelly?
- In che senso, scusa?
- Beh, ho notato che non siete mai
insieme e inoltre tu passi molto più tempo dietro a me che
con lei. Insomma, volevo sapere se fra voi era tutto ok.
- Ti dispiace che io passi tutto questo
tempo con te?
- No, anzi, a dir la verità
non sai quanto ciò mi faccia piacere...
- Bene, ne sono felice. Anche
perché io e Kelly ci siamo lasciati. A dire il vero sono io
che ho lasciato lei.
- Perché lo hai fatto? Pensavo
che tu l’amassi...
- Le voglio bene, certo. Tuttavia mi sono
reso conto che amare è un’altra cosa. Non amo
Kelly, io amo te.
- Che cosa?
- Hai capito bene. Ho capito di amarti
ancora. Quando ti ho visto, quel giorno, nel cortile della scuola, su
quella barella, il mio cuore si è fermato. E’
stato allora che ho compreso di amarti ancora. Così ho
lasciato Kelly, che ha capito tutto in fretta, e ho deciso di starti
vicino.
- Ma, Dylan... Non mi stai dicendo questo
perché sono malata e potrei non superare
l’intervento, vero? Questo mi ferirebbe molto,
perché io non ho mai smesso di amarti e per me, sapere che
tu provi lo stesso vuol dire molto... Non potrei sopportare che tu
cambi idea...
- Hey, ascoltami bene, piccola. Primo: ti
assicuro che non ti sto prendendo in giro. Ti amo e niente
potrà mai più cambiare questo. Inoltre sono
sicuro che andrà tutto bene. Tu passerai
l’intervento e guarirai. Tornerai ad essere la Brenda che io
ho conosciuto. E io ti starò accanto.
- Dylan, forse tu non sai che potrebbe
accadere... Può darsi che io debba fare delle cure che mi
faranno perdere i capelli e stare male. Può darsi che fra
poco sarò irriconoscibile e tu penserai che sarò
brutta e non mi vorrai più...
Dylan si avvicinò al letto.
- No, Brenda. Tu non sarai mai brutta per
me. Sei bellissima e lo sarai sempre. Inoltre io ti amo. Non puoi
liberarti di me. E dopo l’operazione, quando starai bene, noi
due staremo insieme per sempre.
- Che vuoi dire con questo?
- Che ti voglio sposare. Brenda Walsh,
vorresti diventare la signora Mackay?
- Oh mio Dio! Oh mio Dio! Dylan!!! Ma
certo che si!!!
Brenda, con le lacrime agli occhi, abbracciò stretto Dylan.
Un anno dopo
Casa Mackay. Dylan fischiettava, mentre preparava la colazione. Quando
fu pronto mise tutto su un vassoio e andò in camera. Ancora
sotto le coperte, Brenda, dai corti capelli bruni, sorrise vedendo
entrare il ragazzo. Con gioia, guardò la sua mano sinistra,
sul cui anulare spiccava un anello, la fede che indicava che adesso era
legata a Dylan con il vincolo del matrimonio. Dopo
l’operazione, che era andata a gonfie vele, la ragazza aveva
avuto bisogno di circa sei mesi, prima di tornare ad avere una vita
normale. Dopodiché le nozze fra lei e Dylan avevano portato
nuova gioia all’interno del gruppo, unito più che
mai. In un modo o nell’altro tutti avevano trovato nuovamente
la serenità. Andrea aveva partorito una stupenda bambina di
nome Hannah e si era sposata con Jesse. Donna e David avevano ritrovato
il loro reciproco amore. Kelly e Brandon avevano iniziato a guardarsi
con occhio diverso da un po’ di tempo e non era passato molto
tempo che Donna li trovasse ad amoreggiare sul divano della casa al
mare. Steve rimaneva l’unico single, ma per il momento
sembrava essere felice così.
Nel giro di un anno le loro vite avevano trovato i binari giusti.