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Autore: IrAura    22/08/2013    3 recensioni
Con la quinta stagione di Glee alle porte, sono usciti i video spoiler del primo bacio di Blaine e Kurt.. A noi, non è sembrato affatto Klaine. Da qui, lo spunto per questa OS. Have fun!
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Time to rehearse



 



Caldo. Era quella l'unica parola a cui riuscivo a pensare, da un paio di giorni a quella parte.. Los Angeles a fine agosto sembrava volermi sciogliere, il suolo asfaltato ribolliva per l'afa e il set affollato di certo non migliorava il mio umore. Tour e TCA appena conclusi, ero tornato al lavoro.. E ovviamente, ero tornato da lui. Mi morsi il labbro, osservandolo da lontano: stavo seduto su una sedia da regista, sotto un pergolato, per godere di un po' d'ombra.. Indossavo gli occhiali gialli, ricordo della nostra terza stagione, un tempo in cui ero felice. Felice davvero. Ironico che la fonte di quella felicità passata e di quel fastidio presente fosse la stessa: Christopher. Deglutii a fatica, mentre si piegava in avanti, Dio solo sa per far cosa se non provocare i miei pensieri più perversi. Mi costrinsi a distogliere lo sguardo, afferrando una bottiglietta d'acqua in un frigobar a poca distanza. L'acqua gelida giù nella gola annebbiò la mia mente per qualche secondo, permettendomi di chiudere gli occhi senza ritrovarmi a immaginarlo nudo sul mio divano, gambe divaricate e sorriso perverso su quelle labbra al veleno.

"Dov'è Ryan?". Il truccatore non aveva saputo darmi una risposta soddisfacente. La costumista nemmeno. Provai con il cameraman. "Sai dove è finito Ryan? Devo parlargli. È urgente". Scosse la testa con aria dispiaciuta. Mi misi la mano in tasca, per prendere il cellulare e rimediare a questa sua inspiegabile assenza. "Cazzo!". In un attimo era in terra. "Speriamo almeno che non si sia rotto.. Giornata di merda.." Mormorai fra me e me, mentre mi piegavo istintivamente per raccoglierlo. Poi, nel rialzarmi, posai lo sguardo su Darren, a qualche metro da me. Che stava facendo? Con un cenno della testa gli dissi di avvicinarsi a me, invece di starsene con le mani in mano.

Mi alzai senza esitazione, proprio perché i miei muscoli, già tesi come molle, non aspettavano altro che un suo cenno. Maledissi il mio stesso corpo per essere così abituato a dargli ascolto. "Che c'è?" chiesi, e fu come sentir parlare un altro. Il mio tono era scocciato e sgarbato, e me ne vergognai a morte. Mi morsi il labbro di nuovo e lo guardai circospetto, in attesa di una risposta. Ormai ero abituato a trattarlo così, Chris. Sempre sulla difensiva, sempre con qualcosa da smentire. I giornalisti e le fan avevano passato il limite da molto tempo, Mia cercava di essere forte ma il suo sguardo ferito, nel leggere certi tweet e certe minacce, mi spezzava il cuore ogni singola volta. Mi riscossi, incrociando le braccia.

"Il signor Murphy, come al solito, non è reperibile... Non sa che è severamente vietato smaterializzarsi dentro i confini del set?". La freddura mi uscì spontanea, mentre continuavo a far squillare i tre numeri del mio superiore, ripetutamente. "Tu per caso l'hai visto? Sono arrivato ben tre ore fa, in anticipo come al solito, ma lui non c'era. Non ho tempo da perdere, alle cinque Will viene a prendermi per l'ennesima intervista promozionale del libro..".

Frenetico, di corsa, sempre impegnatissimo: eccolo lì Chris Colfer, nei vestiti di Kurt, pronto a provare la scena e poi a scomparire dietro a un vetro oscurato. Non risi alla sua battuta. Scossi le spalle e la testa, rapidamente. "Non l'ho visto, ma i ragazzi delle luci mi hanno dato il copione." sputai meccanicamente, prima di passarglielo senza la minima emozione. Mi voltai, come interessato a cosa ci accadeva intorno, alle persone che ci circondavano.. Ma era una follia. Folle anche solo provare a fargli credere che sentire il nome del suo attuale ragazzo non mi avesse ferito, che non avessi notato i pantaloni che come al solito lasciavano poco o nulla all'immaginazione, specialmente alla mia che aveva, in un'altra vita quasi, avuto prova delle gioie che quel tessuto lasciava prevedere. Guardavo lontano, tra i volti anonimi, sorridevo appena. In silenzio, io, che solitamente ero un rumore continuo.

Gli sfilai dalle mani quei fogli stropicciati. "È proprio di questo che dovevo parlargli. Mi ha fatto avere solamente le prime due pagine. Nessuna indicazione sulla coreografia durante la canzone, nessuna indicazione sul finale della scena". Sbuffai. "È impossibile lavorare così. È seriamente impossibile!" Iniziai a scorrere con lo sguardo lungo quelle poche righe di dialogo che gli autori avevano scritto nei mesi di pausa. Riuscivano sempre a stupirmi. Per la loro poca fantasia, ovviamente. Poi mi cadde l'occhio su una macchia rosa di evidenziatore. Una riga sottolineata più e più volte, a giudicare dal colore. "Ah, vedo che hai già sottolineato la tua part-". Mi zittii. L'unica cosa che Darren aveva avuto la premura di evidenziare non era certo una sua battuta. Era una direttiva ben precisa. "Dare, cosa significa?!?".

Non mi detti la premura di voltarmi. "Non sai leggere? Bacio, c'è scritto bacio." Di nuovo, quel tono rabbioso che non mi si addiceva. Deglutii. "Senti, muoviamoci. Abbiamo entrambi da fare, non sei l'unico occupato qui.." sbottai. "Non è la prima volta che lo facciamo, non ci vorrà molto." Non lo aspettai. Mi spostai velocemente verso il centro del cortile, circondato da persone e cose, oggetti di scena e ballerini, addirittura la banda. Sbuffai, perché Chris era rimasto fermo. "Allora?!"

Che gli era preso? Non era da lui trattarmi così. Non era da lui trattare nessuno così. Tantomeno me. Tantomeno dopo quello che c'era stato. Non che contasse ancora qualcosa per me o per lui, questo assolutamente no. Però... Ma chi volevo prendere in giro? Sapevo benissimo l'effetto che il mio sedere stretto nei pantaloni aveva su di lui. E ci avevo giocato in passato. Era stata una prova di forza. Una prova di resistenza. Dio, quanto amavo trionfare. Beh, adesso Darren mi stava disperatamente chiedendo di giocare ancora. Di metterlo alla prova. Sembrava determinato a vincere, stavolta. Ma io non ero più quello di due anni prima. "Arrivo, Dare! Scusa ma questi pantaloni mi impediscono di correre..". Ancheggiando mi diressi verso di lui, verso quel pic-nic decisamente troppo gay, verso quella folla che ci stava aspettando. Bacio, l'avevo letto fin troppo bene.

Quanto fu difficile distogliere gli occhi da quel sedere, non è dato sapere. Mi sentivo morire. Chris così bello, elegante, slanciato.. Il suo corpo era cresciuto, cambiato sotto gli occhi del mondo. E il mio? Sospirai, massaggiandomi un fianco.. Dovevo smetterla con i rinfreschi. Mi diressi a passo scelto verso il picnic. Picnic, ma siamo seri? Blaine si stava trasformando in un esserino patetico. O forse ero io, a sentirmi così, sotto al suo sguardo? Mr. Best Seller era sulla vetta del mondo. Libri, film, vita privata. Il fenomeno del decennio. E come se non bastasse, aveva quella spiacevole tendenza a esprimere giudizi su ogni benedetta cosa. Un tempo era una cosa che adoravo, adesso mi dava solo i brividi. Che tipo di brividi, dovevo ancora scoprirlo. Per il momento, di rabbia. "Ci siamo!" gridai, rivolto alle telecamere. Partì la musica, le nostre voci registrate in studio.

Anche se non avevamo provato molto, Zach seppe darci le giuste direttive. Utilizzammo la dinamica di un vecchio pezzo preparato e mai registrato, un esercizio di stile che il coreografo si era divertito a montare per noi. Come negarlo, ci adorava. Adorava la chimica che tutti dicevano di vedere in noi. Sì, in passato era stato così. C'era stata chimica davvero. Ma quella l'avevamo vista solo noi due e le pareti delle nostre case. Al massimo potevano averla sentita i vicini e Brian. "E un, du', tre, quat'!" Via con la musica. Sarebbe stato semplice, ci saremmo dovuti muovere in maniera speculare, niente di più. Ci aveva lasciato carta bianca. In fondo, eravamo noi Kurt e Blaine. Dare venne verso di me, girando intorno al telo steso sulla gradinata. Iniziai a sfuggirgli, girando nel suo stesso senso. Cantare in playback era piuttosto semplice, il divertimento stava nel leggere quegli occhi screziati. Che aveva in mente stavolta?

Fingere allegria, felicità, gioia.. Non ero mai stato troppo bravo in questo. Di solito io ero davvero su di giri, di continuo, a causa di Chris la maggior parte del tempo, e le scene di pura energia mi riuscivano naturali.. Stavolta era diverso. Fortuna che era solo una prova, o mi sarei giocato il posto. Mi mossi velocemente, ballando intorno ai tavoli e zigzagando tra la banda, negli occhi il lilla dei vestiti di Chris. E le sue spalle. E il suo bacino. E il suo petto. Cristo, quel ragazzo. Salii sul tavolo, in preda a una furia cieca. Mimai un acuto, chiudendo gli occhi.. Eppure, a occhi chiusi, lo vedevo ovunque.

Niente. Probabilmente non aveva niente in mente. Dietro a quegli occhiali familiari non riuscivo a scorgere assolutamente niente. Nient'altro che Blaine. Non un briciolo di Darren. Eppure, mi sembrava impossibile. Forse non mi stavo spingendo sufficientemente oltre il limite... Lo vidi correre al mio fianco con la solita aria da protagonista. Lo vidi saltare sul tavolo e ballare. Lo seguii, rispolverando qualche mossa imparata durante single ladies, ballando come ero solito fare a casa, durante le serate delirio con Will. Già, Will. Che avrebbe detto se mi avesse visto vendermi così? Probabilmente... Non ebbi il tempo di pensarci, perché vidi Darren ai miei piedi. Era sceso, pendeva dalle mie labbra. Mi fissava e mi voleva. O era semplicemente Blaine che voleva Kurt come lui un tempo aveva desiderato me? L'avrei scoperto di lì a poco. Decisi di scendere in un modo diverso da quello che l'altro si sarebbe aspettato da me.

Quelle dannate gambe da airone. Me le sarei volute stringere addosso, avvitate intorno al mio corpo, proprio come un tempo. Indietreggiai e salii nel punto segnato dalle x. No, non ancora. Non sono pronto. Quanto cazzo è bello? Non ce la farò mai. Mi viene da vomitare. Lo voglio. Lo voglio. Dio, quanto lo voglio.

La mandibola protesa verso di lui. Scesi dal tavolo, mentre Darren continuava a fingere, seguendo il playback. Il mento verso l'alto. Lo stavo provocando, cercavo i segni che in passato avevo imparato a riconoscere. Gli occhi leggermente socchiusi. Mi avvicinavo pericolosamente a lui, ma un attimo dopo indietreggiava verso il centro del cortile, verso il tavolo designato. La lingua contro il palato. Aspettavo. Aspettavo che fosse lui a dare il tempo, mentre eravamo al centro dell'attenzione. Bacio. Nessun'altra direttiva. Sapevano che ce la saremmo cavata egregiamente da soli. 'Ed eccoci qui. La resa dei conti, Dare. Stupiscimi. Come la prima volta'. La mia stessa voce mi martellava in testa. Le mie tacite parole sembrarono fare centro, a tal punto che mi domandai se le avessi davvero pronunciate.

Incollai le labbra alle sue, sicuro. Prepotente. Desideroso. Incredibilmente.. Debole. Come la prima volta, come in quel caffè fuori Los Angeles, dove me lo avevano presentato la prima volta. Ero un duro, un tempo. Sicuro di me, allegro, felice. Assaporai il gusto familiare delle sue labbra, d'istinto gli strinsi le ossa del bacino, me lo portai vicino. Tutto veloce, dettato da nient'altro che non fosse istinto. Eravamo Darren e Chris in quel momento, Blaine e Kurt non potevano essere più distanti.

Darren aveva capito alla perfezione. Mi aveva dato ciò che volevo, quando lo volevo. Avevo vinto anche stavolta. Chissà perché, però, la vittoria non aveva lo stesso gusto di un tempo. Mi aveva lasciato vincere, era evidente. Lui stesso non vedeva l'ora di darmi questa magra soddisfazione e di prendersi la propria sfiorandomi di nuovo. Istintivamente mi irrigidii, sperando che nessuno si fosse accorto di ciò che era appena accaduto fra noi. Quando sciogliemmo quel bacio, sentii l'afa avventarsi su di me. Mi asciugai il sudore dal volto, sfruttando quella orrenda camicia viola, continuando ad evitare lo sguardo dell'altro.

Veloce come era iniziato, finì. Come ogni cosa con Christopher.. Durava un istante. Era come un uragano, ti lasciava quando voleva e ti abbandonava al suolo, seduto e ancora inebetito. Proprio come mi sentivo in quel momento.. Fuori da tutto. Sorrisi d'istinto, gettandogli una delle occhiate dei vecchi tempi, ma mi accorsi immediatamente dell'errore. Afferrai gli occhiali di scatto e li infilai, precipitoso, come un bambino che nasconde un piccolo disastro alla mamma. Mi allontanai in fretta da quello che non mi sembrava altro che il luogo di un delitto. "Grandissimo, amico!" sentii dire da qualcuno che mi afferrava la spalla. Mi voltai e il sorriso affabile di Chord mi stava restituendo un'espressione compiaciuta. "Sei stato molto bravo, considerando con chi ti trovi a lavorare.." disse, voltandosi verso Chris, leggermente lontano. Ridacchiai. Mi sentivo in colpa nei confronti del biondo, a volte, perché la nostra amicizia era nata principalmente dalla sua antipatia per Christopher, in un momento in cui avevo davvero bisogno di qualcuno che non mi ricordasse ogni secondo di quanto fosse meraviglioso, bellissimo, talentoso, speciale. E mi facesse indirettamente capire quanto idiota ero stato a lasciare lo sfuggire in quel modo. Ci avvicinammo all'area della regia, d'istinto sentii Chris vicino a me. Fortunatamente, era finita almeno per la mattinata. Ci fecero i solito complimenti, ci dissero che avevamo colto il significato profondo di quel bacio e che erano tutti molto soddisfatti. E alla fine: "Beh, andate a rifarlo. Ciak, seconda!"

Controllai il cellulare. Il solito messaggio di Will su Brian. Quel gatto sembrava scatenarsi sempre e solo in mia assenza. Per fortuna che il mio compagno sapeva come arginare il suo bisogno di cibo. Dopo essere uscito indenne dalla filippica del regista su quanto magistralmente avessimo interpretato la scena, presi nuovamente il cellulare in mano, più per noia che per altro. Tre messaggi di Will. Apparentemente il web era già impazzito per i video spoiler della scena, ed i post di odio nei suoi confronti erano cresciuti esponenzialmente. Non ebbi il tempo di rispondere, perché fui richiamato all'attenzione dal cameraman. "Aspettano tutti te..". Provammo e riprovammo quella coreografia ben nota ad entrambi. Non c'era più una sfida. Adesso i ruoli erano fissati.

Due, tre, quattro, cinque volte. Fummo ripresi da ogni angolazione, con luci diverse, gesti differenti. Quel bacio era atteso da una stagione intera, perché quello in auto a San Valentino era stato quasi una sorpresa.. Nessuno aveva davvero creduto a Ryan, quando aveva twittato lo spoiler. Anche quello era stato un momento duro, per me. Chris spalmato sopra il mio corpo, in quell'auto stretta, le mie labbra sulle sue con le telecamere a pochi centimetri dal viso.. Folle. Dopo l'ennesimo ciak, ci concessero una breve tregua. Mi dileguai in fretta, rientrando nel tendone dove si distribuiva il cibo. Afferrai una bottiglietta d'acqua e me la scolai in due sorsi, poi, divorato dai sensi di colpa ("Darren, smettila! I vestiti di Blaine non ti stanno più! Devi metterti a dieta!") ingollai un paio di sandwich, premurandomi di non essere visto da nessuno. Mi sedetti fuori, una birra gelata in mano, in un angolo riparato dal sole e dalla gente. Da Chris.

"Tesoro, non ti preoccupare... Davvero... No... No. Non dirlo neanche per scherzo. Non mi importa di quello che dicono, che scrivono, che tweettano o quant'altro. Non me ne importa niente. Ho te, questo è l'importante". La sua voce al telefono era velata di tristezza. Mi chiesi per quanto ancora Will avrebbe sopportato gli insulti e le provocazioni. Mi chiesi per quanto ancora sarebbe rimasto al mio fianco. Il più a lungo possibile, pregai. Avevo sempre avuto bisogno di qualcuno come lui. Di qualcuno che mi sorreggesse nei momenti di debolezza, che mi amasse senza troppe complicazioni, che condividesse con me la propria vita. A suo tempo mi illusi che sarebbe potuto essere Darren. Poi capii con chi avevo a che fare. Mi voltai, il cellulare ancora all'orecchio, e lo vidi lì, seduto, la maglia sporca di maionese e le briciole sul papillon. Il solito bambino. "Ne parliamo dopo, ok? Adesso devo proprio andare... Ti aspetto qua fra qualche ora.. Ah, ricordati di dare i croccantini dietetici a Brian! Sì... Anch'io... Tanto, Will..". Mi avvicinai a quell'essere irritante che rideva dei propri rutti quasi fossero divertenti. "Lo sai vero che se continuerai a mangiare così, prima o poi perderai la parte? Non mi sembra che nelle caratteristiche di Blaine ci sia 'obeso', sbaglio?".

Quella voce. "Tu questo rischio non lo corri, dato che la prima caratteristica di Kurt è essere una zoccola." Non mi voltai nemmeno, mi limitai a bere un altro sorso di birra, sperando che si dileguasse.. Ma era una speranza vana, la mia. Chris non se ne andava mai. "Senti, sono venuto qui per starmene da solo, non ho certo voglia di sentire la tua voce da checca..".

Le sue parole erano frutto palese di una scottatura. "Un bambino, ecco cosa mi sembri". Accavallò le gambe e serrò le labbra. "Anzi, ecco cosa sei. Sei un bambino che batte i piedi a terra per avere il giocattolo tanto desiderato. Sei talmente abituato ad avere tutto ciò che chiedi, da non saper accettare che qualcuno ti si neghi". Stavo affondando, involontariamente lo stavo ferendo più di quanto avessi già fatto in passato. "Io intanto ho trovato qualcuno che sia in grado di amare la mia voce da checca. E tu, Dare? Tu cosa hai trovato? Ne è valsa la pena quella sera?". Le mani mi tremavano leggermente, così le misi in tasca, al sicuro.

Mi voltai di scatto. "Lo sai benissimo che quella sera non ha significato niente per me.. Niente. Sei un bastardo a ritirarla fuori così." sibilai tra gli incisivi, lo sguardo in fiamme. Il rimorso per quell'errore mi tormentava da mesi. Ma io, io dovevo sapere.. Dovevo capire se era solo lui a farmi quell'effetto o no. Se ero effettivamente attratto anche dagli uomini o se mi ero solo trovato in mezzo a un amore sconvolgente, totalitario, pieno, che aveva il nome di Christopher Colfer. Mi morsi il labbro e scossi le spalle, d'istinto: il solo ricordo di quella notte con uno sconosciuto mi dava i brividi. Sentivo già la nausea. "Beh, se hai trovato chi ti apprezza non dovresti lasciartelo scappare. Ci sei già riuscito una volta e guarda il risultato.." ridacchiai amaro. "Will si chiama, giusto? Davvero simpatico. Ai SAG non mi è sembrato particolarmente sveglio.. Ma d'altra parte, ho letto qualcosa del suo blog.. Non mi aspettavo di certo un genio."

Strinsi i pugni. "Ma come ti permetti? C-come fai a giudicare una persona solamente da qualche articolo su un vecchio blog?". Sbuffai, innervosito dagli sguardi perplessi dei membri dello staff che ci passavano accanto curiosi. "I-io non capisco! Stai delirando, Dare, e sappiamo entrambi il motivo". Nei suoi occhi lessi il disappunto di chi crede di aver chiarito e scopre che non è così. "Lo sai, sai benissimo che ti ho perdonato già per il tuo errore. Ma non puoi chiedermi di resettare tutto. Non adesso, almeno. Con Will sto bene, lui è maturo... È adulto, riesce ad ascoltarmi ed io ascolto lui... No-non ha niente a che vedere con quello che avevamo noi..". Sperai che non mi chiedesse di precisare a cosa mi stessi riferendo.

Di nuovo, un sorriso amaro. "Ah sì? Cosa avevamo noi, Chris? Sono stanco di pensarci. Sono solo.. Molto stanco." Mi alzai in piedi e lo superai lentamente. Mi sentivo il cuore pesante, assurdamente doloroso nel petto. Avevo bisogno assoluto di respirare. E da anni a quella parte, conoscevo solo un modo efficace: sfiorare le sue labbra con le mie. "Abbiamo una scena da girare. Non ho voglia di perdere tempo.. Non più." Mi allontani in fretta, mordendomi il labbro, e raggiunsi il centro della scena. Pronto a ripartire.

"Ultimo ciak e per oggi siete liberi, ragazzi!". Udire quelle parole del regista fu un sollievo indescrivibile. Girai con il pensiero che di lì a qualche minuto avrei visto Will ed avrei potuto affogare i ricordi di quella brutta giornata. Un po' di cibo spazzatura ed un film Disney mi avrebbero rimesso al mondo. Prima però, l'intervista. E prima ancora, la scena. Stavolta le labbra di Darren avevano una nuova urgenza contro le mie. Stavolta sembravano non poter sopportare l'idea di lasciarmi andare. Proprio come quella sera in macchina. Proprio come quell'ultimo bacio che mi aveva strappato quasi con prepotenza. "E, stop!". Fine. Fine. Fine. Il mio sguardo incrociò il suo, e per un attimo sentii il bisogno di abbracciarlo. Una pacca sulla spalla, ecco a cosa mi limitai. Una innocente pacca sulla spalla, da amico. Nient'altro. Una battuta pronunciata a mezza bocca, per sdrammatizzare.

Risi, perché era quello che ci aspettava da me. Mi allontanai, perché era quello che ci si aspettava da me. Finsi tranquillità, gioia, finsi che andasse tutto bene. Perché era quello che ci si aspettava da me. Quello che tutti, sempre, si aspettavano da me. Quando avevo saputo di Cory, si erano stupiti che avessi cancellato le interviste, per qualche giorno.. Era incredibile, doloroso, sbagliato. Mi allontanai e tornai verso l'auto, senza salutare nessuno. Fu allora che li vidi: Will era venuto a prenderlo, si stavano abbracciando nel parcheggio. Mi scoprii a pensare che erano belli. Insieme, completi, felici, felici davvero. Senza neppure sapere perché, sorrisi. Avevo coltivato la mia rabbia per Chris per mesi.. E adesso? Ora che era svanita, nel vederlo finalmente al suo posto nel mondo.. Che cosa mi restava? Cosa poteva fare Darren Criss, dopo aver lasciato andare la sua parte migliore? Poteva andare avanti.



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Note:
Ciao a tutti!:) Dopo una lunga assenza, siamo tornate in scena! L'uscita dei video spoiler Klaine ci ha impedito di rimanere ancora in silenzio, quindi abbiamo deciso di scrivere questa OS, fra una giornata al mare e l'altra, fra un esame universitario e l'altro, fra una sex riot e l'altra...:)
Ci teniamo a precisare che nessuna di noi è realmente una CrissColfer. Certo, se Darren e Chris stessero insieme, non potremmo che esserne felici (Felici?!? Pazze di gioia!!!), ma siamo perfettamente consapevoli del fatto che Miarren e Chill sono due ship fin troppo reali.:) (-Aura ha un amore spassionato per entrambe!ndr)
Speriamo che la lettura sia stata di vostro gradimento!
Alla prossima,
IrAura.
 

  
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