Prologo

Era una notte buia e tempestosa, a Los Angeles la pioggia non faceva altro che abbattersi sui tetti degli enormi grattacieli.

Le strade erano deserte, tutti erano rinchiusi nella propria abitazione tranne diciasette persone, tutte riunite in uno studio psichiatrico. Una di loro era la dottoressa Taylor Heyes, la quale era intenta a capire il motivo per cui amici e parenti si trovassero lì, insieme ad altri cinque sconosciuti.

Purtroppo per lei, loro avevano scelto esattamente il momento sbagliato. L'orario in cui doveva già chiudere e tornare a casa dopo una dura e lunga giornata di lavoro, in cui si era già presa un bel mal di testa.

E adesso, da più di un'ora e mezza, si trovavano tutti lì senza aver risolto nulla.

Nessuno dava la possibilità agli altri di esprimere la loro opinione, non facevano altro che parlare uno sopra l'altro e creare solo confusione.

In aiuto di Taylor era arrivato un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi marroni, alto e magro ma non eccessivamente. Il suo nome era Liam. Non il diminutivo di William Spencer III ma Liam James Payne.

«BASTAA!» tuonò Taylor visibilmente irritata e stanca. «STATE TUTTI ZITTI.» nella stanza calò il silenzio improvvisamente, tutti erano stupiti per la reazione inaspettata. Di solito Taylor è molto paziente, Steffy, sua figlia, non l'aveva mai vista arrivare a quel punto neanche quando Brooke, la sua rivale in amore da sempre, gli rubava Ridge non appena lei a sua volta lo rubava alla bionda. La stessa reazione di Steffy la ebbe anche il figlio maggiore Thomas -denti scintillanti- Forrester.

«Così non risolveremo nulla, bisogna trovare una soluzione.» disse Liam l'aiutante. Taylor non potè che concordare.

«Mi è venuta un'idea.» tutti si fecero attenti e vogliosi di sapere cosa stesse passando per la testa della donna. «Uno per volta parlerete dei vostri drammi e alla fine vedremo cosa fare.» tutti pensarono che quella fosse la soluzione migliore ma si creò nuovamente chaos quando non riuscirono a decidere chi dovesse iniziare.

Taylor alzò gli occhi al cielo, pensò che sarebbe stata una lunga serata. «Liam, iniziamo da te.» Payne si voltò verso la donna sentendosi chiamato in causa.

«I-io?» domandò timidamente.

«No, certo che no.» sorrise al ragazzo per rassicurarlo. «Tu qui mi sembri l'unico normale.» sussurrò per non farsi sentire da orecchie indiscrete.

Tutti li fissavano, aspettando.

«Liam Spencer.» specificò dopo quella piccola distrazione. «Iniziamo da te e voglio sapere come mai sei conciato in quel modo!»

Il ragazzo era vestito con una giacca di pelle nera, una catena con il simbolo del dollaro si trovava attorno al suo collo, pantaloni di jeans strappati e portati sotto il sedere e vistosi tatuaggi colorati e coloriti per quanto riguarda il significato che esprimevano.

Di certo quello non sembrava neanche lontanamente il figlio di Bill Spencer.

Non aveva mai sfoggiato quel look, di solito sfoggiava abiti dai colori tenui e sobri.

Il ragazzo si alzò del tutto sicuro di sè, si schiarì la voce per circa due minuti e appena vide lo sguardo omicida che gli riservavano tutti impazienti di aspettare i suoi comodi, iniziò.

«Tutto è iniziato quando...»

Note delle autrici:

Salve a tutti!
Siamo Vale e Vale ahahah :)
Come ben si è capito questa è una storia a quattro mani, io (Valentina) in collaborazione con Vale_lightblue (Valeria) :D
Siamo felici per questo nuovo progetto perchè era da tanto che volevamo qualcosa insieme, questa storia è nata casualmente e abbiamo colto l'attimo ;)
Ora scappiamo, dobbiamo uscire che ci stanno aspettando! Un bacione <3

Valentina & Valeria