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Autore: Marss    23/08/2013    2 recensioni
Sono Martina, ho 17 anni e sono la povera vittima di un noioso ed obbligatorio stage aziendale. Un intero mese di lavoro alla reception di un villaggio turistico in Basilicata. Sì, perché dovevo per forza complicarmi la vita, non potevo certo scegliere un albergo a Milano, magari anche vicino a casa!
Comunque, le cose non andranno poi tanto male. Soprattutto quando incontrerò Davide, animatore romano dagli splendidi occhi neri e dal sorriso mozzafiato...
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo due - Benvenute nella giungla!




 

Dopo svariate ore di treno, finalmente giungemmo a Napoli.
-Ehm, qualcuno mi da una mano con la valigia?- chiesi timidamente, guardandomi attorno.
Il treno si stava fermando e il mio bagaglio era troppo pesante per me. Un signore sulla sessantina fu l'unico ad alzarsi.
-Pesa più la valigia di te, cara!- disse, guardandomi e sorridendo.
Aveva ragione, eccome! Con il mio metro e sessanta e i miei 46 kg, sono sempre stata la più “piccola”, ho sempre odiato le battute sul mio peso e la mia altezza. C'è da dire che i capelli biondi compensavano la cosa. O almeno, avrebbero dovuto.
-Grazie mille per l'aiuto- dissi al gentile signore.
Io e Laura scendemmo dal treno e, un po' spaventate, decidemmo di rimanere vicine ai tabelloni, aspettando che comparisse il binario del nuovo treno.
Un'ora dopo eravamo sul regionale.
-Sono stanca di stare seduta!- disse lei, guardando fuori dal finestrino con malinconia.
-Anche io, e mancano ancora quattro ore di viaggio! Ripetimi con che coraggio stiamo andando a lavorare in culo al mondo...
Ridemmo entrambe, cercando di rendere la cosa meno spaventosa di quanto fosse in realtà. Non ero mai stata così lontana da casa da sola, e per così tanto tempo! Cercavo di non pensarci, la realtà era che mi cagavo addosso dalla paura!
-Speriamo almeno che ci mettano in una camera doppia...
-Già, arriveremo abbastanza tardi e non credo che avrò la forza di chiacchierare con degli estranei!- dissi, cercando di immaginare il nostro arrivo.
In quel momento, una voce metallica annunciò che il treno viaggiava con 45 minuti di ritardo, quindi saremmo arrivate a Metaponto alle 22.30 circa.
-Ci mancava solo questa!- imprecai, sempre più nervosa.
-Giusto per farci passare completamente la voglia di arrivare!
Incazzate nere, continuammo a parlare della nuova esperienza che ci attendeva.

Finalmente, la voce metallica ci interruppe, avvisandoci dell'imminente arrivo a Metaponto.
-Era anche ora!- esclamai, correndo a recuperare la valigia.
Scese dal treno, ci trovammo su una banchina completamente deserta. Eravamo in mezzo al nulla, la stazione era circondata dai campi e il buio dominava i dintorni.
-Cominciamo bene...- disse Laura, guardandosi attorno.
-Dove ci aspetta il direttore?
-In teoria all'uscita ma... dov'è l'uscita?
Ci mettemmo un po' per capire dove dovevamo andare, ma alla fine riuscimmo a non perderci in quella strana e complicata stazione. Alla fine del sottopassaggio c'era un uomo non troppo alto, in carne e con pochi capelli neri.
-Ti prego fa che non sia lui...- sussurrai a Laura, guardando l'uomo che, vedendoci arrivare, sorrise.
-Siete le stagiste di Milano?- chiese lui
'E ti pareva' pensai, sorridendogli
-Si, siamo noi
-Io sono Ciro, il direttore! Piacere!- disse, tendendoci la mano. -ehi, la tua valigia sembra molto pesante. Ti aiuto io.- aggiunse poi, rivolgendo lo sguardo verso me e il mio ingombrante bagaglio.
-Oh... non ce n'è bisogno, grazie! L'ho portata fino a qui senza problemi e...- provai a replicare
-Non se ne parla nemmeno! Sarete stanche e quella valigia ha tutta l'aria di pesare almeno una tonnellata! Su, la porto io- il suo tono, dolce ma deciso, non ammetteva repliche.
Acconsentii, passandogli il manico della valigia e seguendolo nel parcheggio.
-Allora, com'è andato il viaggio?- ci chiese poi, mettendo in moto la macchina
-E' stato... lungo! E stancante. Il ritardo del regionale non ci voleva proprio.- rispose Laura
-Posso immaginare! Partire da Milano poi...
-Adesso come funziona? Cominciamo entrambe domattina, avremo turni separati...?- chiesi, ansiosa di capire come
sarebbe andata il giorno seguente

-Quasi sicuramente avrete turni separati, appena arriviamo la capo ricevimento vi spiegherà tutto. Abbiamo uno splendido gruppo di lavoro, i ragazzi sono bravi e giovani, ci sono altre due stagiste nel settore ricevimento che hanno iniziato oggi quindi... spero che vi troviate bene e che riuscirete ad integrarvi velocemente!
Rimasi in silenzio, cercando di immaginare lo “splendido gruppo di lavoro”
'Con il culo che abbiamo, saranno sicuramente stronzi...' pensai.
-Eccoci arrivati!- esclamò Ciro, lasciando la macchina in un ampio parcheggio.
Scesi, recuperai la valigia e mi guardai attorno: l'ingresso era enorme! Avevo visto qualche foto su internet, ma non gli rendevano assolutamente giustizia! Suddiviso su due piani, il villaggio poteva ospitare fino a 1500 persone, un bel po' di gente! Entrando, ti trovavi nell'immensa hall, con il lungo bancone della reception sulla sinistra e un'enorme scala sulla destra. Da lì si accedeva al bare della terrazza. Superando la hall ti trovavi ad un bivio: a sinistra c'erano il ristorante, la sala congressi ed un gruppo di camere, a destra altre stanze e alcuni negozi tipici locali. Uscendo dalla hall arrivavi alla piscina e, seguendo il sentiero, potevi raggiungere la spiaggia, l'anfiteatro e un altro bar.
-Wow- fu l'unica cosa che riuscii a dire, entrando nella hall e avvicinandomi alla receptionist
-Salve ragazze! Siete le nuove stagiste di ricevimento, vero?- ci chiese una responsabile, Francesca.
-Si, di Milano!
-Perfetto. Com'è andato il viaggio?
-Piuttosto bene, siamo un po' stanche...
-Non ne dubito! Chiamo la capo ricevimento, così vi spieghiamo come funziona e poi vi accompagniamo nella vostra camera!
Francesca entrò in un ufficio e ne uscì subito dopo, accompagnata da una donna alta e magra, con grossi occhiali rossi e capelli neri che le arrivavano alle spalle.
-Io sono Annalisa, la capo ricevimento.- disse, porgendoci la mano -allora, per prima cosa, benvenute! Ora Francesca vi metterà il bracciale del villaggio, in modo che possiate girare liberamente. Cominciate domani, Laura alle 9, Martina alle 15.30. Potete fare colazione nella mensa riservata al personale, al piano terra sul retro del villaggio. Il resto ve lo spiegheremo domani! Patrizia vi accompagnerà nella vostra camera. Buona notte, ci vediamo domattina!- detto questo, Annalisa tornò nel suo ufficio.
-Datemi i vostri documenti, così faccio le fotocopie e ve li restituisco subito- ci disse Francesca -e questi sono i braccialetti. Noterete presto che all'interno del villaggio ce ne sono di diversi colori. I vostri, come i nostri e quelli degli animatori, sono verdi, per far capire agli ospiti che siete parte del personale.
-Fra, ti interrompo solo un secondo! Sono Patrizia, piacere!- disse una ragazza alta, in carne, con grandi occhi azzurri e corti capelli castani
-Ecco fatto ragazze!- ci disse Francesca, restituendoci i documenti -ora fate ufficialmente parte dello staff!
-Venite, vi accompagno in camera- Patrizia recuperò una chiave dall'ufficio nel retro del bancone e ci venne incontro, facendoci strada. Passammo per il corridoio che portava al ristorante e alla sala congressi, poi salimmo al primo piano con l'ascensore.
-In questo piano ci sono anche degli ospiti, ma un intero corridoio è stato dedicato agli stagisti, agli animatori e ai responsabili di sala e cucina. Non fate casino o gli ospiti si lamenteranno con Annalisa.
-Quanti altri stagisti ci sono?
-In totale siete 11. Quattro in ricevimento, quattro in sala e tre in cucina, Ecco, questa è la vostra, 1507.
Patrizia aprì la porta ed entrammo. La camera era abbastanza grande, con tre letti singoli, tre grandi armadi, un balcone e il bagno. Le pareti, come in tutto il villaggio, erano gialle.
-Ci sono tre letti, ma la stanza è solo vostra. Per andare in mensa percorrete tutto il corridoio, scendete le scale e poi entrate nella grande porta di fronte. Se vi perdete, venite a chiedere in reception. Vi lascio disfare i bagagli ora. Buonanotte e... benvenute nella giungla!

  
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