New
York's In Love
Stella
sedeva ad un tavolino in fondo alla sala. Quello era il suo posto
preferito, in ombra, tranquillo ma ugualmente con una buona visuale sul
palco. Le piaceva guardare lo spettacolo senza essere vista a sua
volta, le dava modo di studiare senza imbarazzo l'uomo che veniva a
vedere. Quella sera era arrivata più tardi del solito,
avendo dovuto fermarsi a finire un esame in laboratorio. Le luci erano
già state abbassate e la band stava per cominciare. Questa
sera c'era una cantante che non conosceva. Ma non era strano, lei non
era una conoscitrice, andava a queste serate solo per vedere lui. E
ogni volta Stella aveva l'impressione che le si fermasse il cuore. Era
strano, lo conosceva da così tanto tempo, ed erano
più che amici, eppure ogni volta si emozionava. Forse
perchè continuava a stupirla che un uomo solitamente schivo
avesse un hobby che lo portava ad esibirsi davanti ad un pubblico. Le
piaceva vederlo così rilassato e a suo agio. Ricordava fin
troppo bene quanto aveva dovuto insistere perchè non vi
rinunciasse e quanto era stata felice di aver avuto ragione. Anche
negli anni più bui quel palco aveva avuto un effetto
rilassante su di lui.
Mentre la musica riempiva la sala lei lo seguiva con lo sguardo. Come
sempre o quasi, era vestito di nero e l'inserto argentato del basso
rifletteva la luce ad ogni movimento. Lui era concentrato sull'assolo,
una cascata di note veloci e vibranti, poi quel suo sorriso soddisfatto
mentre si immergeva nell'ombra e la cantante dava prova della sua
bravura. Stella si chiedeva che effetto avrebbe fatto vederlo adesso
alla giovane che quella stessa mattina era scappata dal laboratorio
dopo aver sentito la sfuriata che aveva fatto ad Adam perchè
gli aveva consegnato degli esami in ritardo. Lei stessa ne era rimasta
un po' intimorita quando lo aveva conosciuto. “Troppo poco
timore e per troppo poco tempo” le faceva notare lui, ma lo
diceva sempre con un sorriso che gli permetteva di essere perdonato
all'istante. Eppure chi non lo conosceva bene tendeva ad etichettarlo
come un uomo troppo rigido, freddo ed inflessibile. Lui si sarebbe
definito “normale” ma c'era così tanto
di più in lui. Sotto quella rigida scorza c'era un uomo
onesto e affidabile. C'era una timidezza in lui che l'aveva sempre
meravigliata, come se non fosse mai del tutto sicuro di essere
accettato o compreso. Le piaceva la consapevolezza di essere una delle
poche persone capaci di comprenderlo davvero. Adesso vedeva le sue dita
agili pizzicare le corde dello strumento e immaginava quelle dita sul
suo corpo. Per fortuna nessuno poteva vederla arrossire nel buio della
sala. Ma adesso che quell'immagine era stata evocata nella sua mente
non riusciva a togliersela dalla testa e altre immagini si
accavallavano alla prima. Grandi mani che la accarezzavano e si
perdevano tra i suoi riccioli, forti braccia che la stringevano, gambe
muscolose che si intrecciavano alle sue....
L'applauso la strappo improvvisamente da quei sogni ad occhi aperti. Le
luci della sala si accesero mentre il palco si svuotava. Stella
applaudì insieme agli altri, sperando che nessuno avesse
colto il suo imbarazzo. Si sentiva il viso accaldato e aveva la
tentazione di appoggiarsi il bicchiere sulle guance per rinfrescarle
anche se il ghiaccio ormai si era sciolto da tempo.
- Hey! - la approstrofò una voce ben nota, prima che il
proprietario entrasse nel suo campo visivo e sedesse accanto a lei
Stella gli sorrise – Ciao. Siete stati bravissimi stasera.
Lui arrossì un poco al complimento e bevve un sorso dal
bicchiere di Stella.
Lei gli colpi scherzosamente la mano e poi intrecciò le dita
alle sue.
- Stella, vuoi andare a cena oppure...?
- Andiamo a casa – lo interruppe - Voglio che tu sappia a
cosa ho pensato tutta la sera
- Me lo immagino, replicò lui, - ma sono sempre disposto a
fare un po' di pratica. - aggiunse con un sorriso complice.
E Stella sapeva che non l'avrebbe delusa perchè Mac Taylor
era anche un innamorato gentile e attento e un amante romantico e
appassionato e questo era un aspetto che preferiva tenere per se.
Fine
Robin,
5 gennaio 2008
Note:
Iil
titolo è quello di una canzone di David Bowie tratta
dall'album "Never Let Me Down" del 1987
L'immagine è tratta da snapshots
dell'episodio 4x04 - Time's Up
Questa
era davvero l'ultima fanfic finita dedicata a CSI New York che avevo
sul computer. Sta cominciando a farsi strada nella mia testa l'idea per
una nuova storia ma prima dovrò finirne un paio in
corso su NCIS e Stargate SG1. A presto!
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