Raein

Se quei lividi nascondessero molto di più che semplici cadute, probabilmente le sue labbra non sarebbero in grado di dirlo ad alta voce, timorose di ferire l'unica persona in grado di stargli vicino, quell'uomo che, dopo tutto, si era spinto a tanto, raccogliendolo come se fosse il dono più bello, solo per allevarlo tra le mura del tempio di Kinzan; eppure, quando il nulla regnava sovrano sul suo animo dolente, tormentato dalla perdita ancora gravosa al centro del petto, ogni ricordo sapeva essere quasi vivido contro la retina, tramutandosi in realtà di fronte ai suoi occhi infantili.
Nel mondo non esiste un luogo in cui la sofferenza sia giusta, ma neppure uno che sia privo della stessa.
Dal testo: Chiuse gli occhi di scatto, toccando con i polpastrelli quelle abrasioni che erano sulla via della guarigione, entrambe in punti più o meno evidenti, con il sangue rappreso in grumi densi e duri come la buccia d’un mandarino – se solo vi avesse premuto forte le unghie sarebbero tornate a sanguinare come qualche giorno prima quando, in un impeto di rabbia, aveva tentato di cancellare la traccia della nottata orrenda e repellente che aveva vissuto.