Some will win, Some will loose and some were born to sing the blues.
Mentre Brendon amava Nate, spesso era il nome di Ryan a passargli per la testa, nonostante questo fosse convinto di non essere più innamorato del suo ex chitarrista. Nell'essere stanco, rotto e dannatamente talentuoso di Nate,Brendon ci vedeva Ryan, il suo Ryan. Non quello di Pretty.Odd, ma quello dei primi tempi in cui sentiva il bisogno di nascondersi, proteggersi, dietro la sua voce.
Ryan più volte, durante la loro relazione, musicale e non, gli aveva detto di essere il suo porto sicuro e lui non era mai stato così fiero di se stesso, non aveva mai amato così tanto cantare.
Ma Nate non era Ryan, per fortuna, e non aveva bisogno della sua voce dato che aveva la sua. E poi, anche volendo Brendon non avrebbe potuto cantare per Nate, la sua voce era di Ryan.
Anche quando cantava parole scritte di sua mano poteva sentire che le parole stonanavano, che la sua voce non gli apparteneva. Essa apparteneva a Ryan, la sua voce usciva dalla sua bocca, dai suoi polmoni, per cantare di loro, per non lasciare i ricordi svanire come era successo alle sensazioni, ai ricordi dei loro corpi che si toccavano.
E per quanto questo fosse insano e morboso, a Brendon andava bene così. Aveva imparato ad approcciarsi davanti al problema, non aveva avuto scelta. Non voleva indietro la sua voce, voleva che qualcosa lo legasse a Ryan, voleva non essere obbligato a parlare, non senza le parole di Ryan.