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Autore: Davide R    28/08/2013    0 recensioni
Cinque studenti americani decidono di passare le vacanze estive partendo per un viaggio di piacere, il loro soggiorno vedrà tuttavia svolte inaspettatamente cruente. Dovranno cercare di farsi strada tra intrighi e lotte per il potere per cercare di tornare a casa sani e salvi.
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ispettore arrivò sul luogo del delitto circa mezz'ora dopo la macabra scoperta di Joshua. Era un uomo sulla trentina, aveva un ispida capigliatura color nero corvino di lunghezza media, ed il suo volto burbero e scontroso era coronato da un paio di antiestetiche sopracciglione di una foltezza che il ragazzo non avrebbe ritenuto possibile esistere. Indossava un dannatissimo impermeabile, come tutti i dannatissimi ispettori che si vedono nei telefilm americani. L'uomo si avvicinò al corpo esanime per trarre le prime conclusioni. Michael era in una posizione sdraiata, perfettamente regolare, gli occhi ancora aperti e intrisi del terrore del pericolo. L'ispettore Argirò scambiò delle brevi direttive in greco con i suoi collaboratori, per rimuovere il corpo e transennare il luogo, sarebbe arrivata la scientifica dopo per ulteriori analisi. I cinque ragazzi erano emotivamente provati: Joshua giaceva a terra con lo sguardo perso nel nulla, forse ancora alterato dai fumi dell'alcool; Marco imprecava con voce tonante, giurando vendetta per l'accaduto; Lexa e Trina erano insieme, la prima ragazza stava consolando l'altra, che tra copiose lacrime ricordava di come si fosse prefissata di dichiarare a Michael i propri sentimenti prima della fine del viaggio. Argirò si rivolse a Joshua, colui che aveva chiamato i soccorsi, esprimendosi in un inglese grezzo ma comunque ben comprensibile: << Dobbiamo portarti in commissariato ragazzo, capisco che tu sia ancora sconvolto dall'accaduto, ma tu hai ritrovato il corpo e quindi abbiamo delle domande a cui dovrai necessariamente rispondere, per il bene dell'indagine >> Joshua non obiettò minimamente, non ne aveva la forza, si alzò con una certa flemma e si accodò al piccolo drappello di poliziotti che si erano radunati in spiaggia. Lo fecero salire sui sedili posteriori, come se fosse un comune criminale. Il viaggio di ritorno dalla spiaggia Mavrovouni fu come un lungo sogno.  Perso nello spettro della sua macabra scoperta, non badò troppo alle strade sterrate e allo stile di guida spericolato della volante. Perché era capitato tutto a lui? Lui era un tizio tranquillo, il genere di persona che preferisce parlare solo quando ha cose intelligenti da dire e che per il resto ama perdersi nelle riflessioni, anche le più stupide. Joshua era un ragazzo di diciannove anni, magro fino all'osso, capelli castano chiaro che gli arrivavano alle spalle e che coltivava vari interessi, tra cui suonare la chitarra elettrica, la fisarmonica e il sitar, dono del suo defunto nonno. Di solito passava le ore ad ascoltare musica con le cuffie, facendosi i peggiori film mentali. Ma adesso no, adesso riusciva solo a richiamare alla mente il pallido volto di Michael, il suo sguardo vuoto reso ancora più esanime dal chiarore lunare, il sangue intriso nella sabbia come fosse vino rovesciato accidentalmente sulla tovaglia. Arrivati, la macchina frena bruscamente, il ragazzo scende, intontito com'è procede arrancando, fino a fermarsi ad un tratto addossandosi ad un palo. Vomito, di certo non il modo migliore per concludere la nottata. Le lacrime si mescolarono al riflusso gastrico e presto Joshua riconobbe l'acre sapore del rigetto improvviso. Adesso si sentiva più lucido, non ancora in piena forma, ma almeno aveva eliminato la Vodka dal suo stomaco. Argirò fece strada attraverso un cortile esterno, senza badare troppo a ciò che il ragazzo aveva appena fatto. Superarono un gran numero di stanze, tutte di colore bianco e arredate con il mobilio standard comune solo agli ospedali e alle scuole. Entrarono in una sala di dimensioni modeste, questa di colore celeste, con un unico tavolo al centro. L'ispettore bevve un sorso d'acqua dalla sua boccetta e poi invitò Joshua a sedersi sulla sedia. Era una sedia di quelle schifose che il ragazzo ricordò aver provato solo all'asilo, scomoda e poco leggera, di certo agevolava notevolmente gli interrogatori. Al ragazzo venne in mente il Trono di Spade, ovvero uno scranno composto interamente da lame descritto in una serie di libri che leggeva da mesi. Dev'essere lo stesso qui, pensò Joshua, questi brutti ceffi cercano un colpevole, non importa chi, e non esiteranno a utilizzare quello che dico contro di me, per avere vita facile. Fortunatamente Argirò fu di ben altra pasta da quella che si aspettava. << Tranquillizzati ragazzo, siamo qui perché dobbiamo cercare di trovare il colpevole dell'omicidio del tuo amico, tutto quello che ti chiediamo è un minimo di collaborazione per cercare di risolvere alcuni nodi della faccenda >> Passarono due ore in quella stanza, e Joshua cercò di rispondere al meglio a tutte le domande, anche a quelle di cui non era affatto sicuro, come l'ora del ritrovamento del corpo. Il monociglio incompleto dell'ispettore danzava sulla sua fronte corrucciata dopo ogni risposta. Ma il povero ragazzo era ancora troppo spaventato per potersi concedere anche solo una risata. Finito l'interrogatorio Argirò lo portò nel suo ufficio, una piccola stanza rettangolare, riempita da una scrivania colma di scartoffie e che dava su un ampia finestra con la tapparella abbassata. L'ispettore ordinò del caffè per entrambi e solo allora Joshua si accorse delle sue occhiaie pronunciate, in effetti il fattaccio era avvenuto a notte inoltrata. Il caffè era una bevanda insipida e allungata pesantemente, tutt'un altra cosa rispetto ai ricchi frappè che si concedeva allo Starbucks sotto casa sua, ma non protestò minimamente. In quel momento la caffeina era un dono che non era possibile rifiutare. Argirò riattaccò a parlare << Il fatto che tu abbia passato tutta la notte al falò con gli amici ti scagiona completamente dalla vicenda, poi sentiremo anche loro per confermare la tua versione >> Joshua non poté reprimere un sospiro di sollievo. L'ispettore continuò << Michael è stato colpito da una pallottola sparata da una Magnum alla tempia, ma non è stato ucciso in spiaggia, la postura del cadavere era troppo innaturale, devono averlo trasportato lì per nasconderlo dietro lo scoglio in modo da non lasciare tracce evidenti e...>> In quel momento il telefono fisso squillò, era un modello davvero antiquato. Argirò rispose con aria pesantemente scazzata, ma il suo volto mutò dopo aver terminato la chiamata. << Un ordigno è esploso sul taxi dei tuoi amici >> La stanza cadde in un silenzio assoluto. Perché deve fare tutto questo freddo? È Agosto cazzo
  
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