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Autore: BigFakeSmileAndStupidLies    28/08/2013    1 recensioni
La famiglia Scott si trasferisce, in seguito al licenziamento del padre, Mark, nella città isolata di Lensly.
Tutto va bene fin quando, un giorno la figlia maggiore sparisce misteriosamente; da quel momento tutto nella città cambia, le persone si comportano in modo strano e la famiglia inizia ad indagare da sola, in mancanza dell'aiuto della polizia.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PRIMO CAPITOLO

 

New York, 12 Settembre 2013

 

Ogni mattina era sempre la stessa storia, la famiglia Scott si svegliava puntualmente alle sei di mattina, una veloce colazione e tutti prendevano strade diverse, le due figlie, Susy e Lily salivano sul pulman che le avrebbe portate a scuola, il padre, Mark, saliva sulla sua auto per poi sfrecciare velocemente a lavoro e la madre, Kelli, faceva la casalinga, andava a fare la spesa e a bere un caffè con alcune amiche.

Ma oggi no, non sarebbe stato così.

In seguito al licenziamento di Mark la famiglia Scott non poteva più permettersi una casa tanto grande e una macchina così costosa, dovevano abbandonare tutto, cambiare stile di vita.

Erano intenzionati ad andare a vivere in una piccola casa nella città di Lensly, fino a questo momento sconosciuta.

< Ma come diavolo hai fatto a farti licenziare? > urlava Kelli verso suo marito Mark durante il viaggio in macchina mentre Susy osservava sua sorella maggiore, Lily mentre scriveva ripetutamente interminabili messaggi con il cellulare, aveva un sorriso stampato in faccia, sembrava felice.

< cos'hai da guardare?! > chiese Lily con tono arrogante

< n-niente > balbettò timidamente la sorellina, tornando a guardare fuori dal finestrino.

Il paesaggio era stupendo, ma qualcosa cambiava man mano che si avvicinavano alla cittadina dove erano diretti, tutto sembrava diventare più cupo, più spaventoso; ma forse era solamente l'immaginazione della piccola Susy, che pur avendo ormai quattordici anni e mezzo aveva una grande fantasia.

Sulla strada non c'era anima viva, e tra gli alberi del boschetto che delineava la strada si poteva intravedere qualche volpe in cerca di cibo, Susy essendo amante degli animali e della natura chiese al padre di fermarsi per poter scendere a vedere l'elegante animale.

< Papà frena! > urlò la ragazza facendo frenare il padre bruscamente

< che succede?! > ribattè lui, allarmato

< c'è una volpe, possiamo accarezzarla? > il padre sentendo la richiesta della figlia si girò di scatto

< ma che ti prende Susy? Lo sai bene anche tu che quelli sono animali selvatici, poi è meglio lasciarli in pace quando cacciano > disse

< ma papà.. > cercò di ribattere la figlia, che però fu interrotta dalla sorella maggiore che le tappò la bocca guardandola con aria scocciata

Susy si girò nuovamente per vedere se la volpe fosse ancora li, ma non fu così, vide solamente una mano spuntare da dietro un sasso; non ci fece tanto caso consapevole di cosa fosse capace di farle pensare la sua dannatissima immaginazione e passò a guardare davanti a lei.

Era da qualche minuto che Kelli, la madre delle due ragazze si girava a guardare cosa stesse facendo la sua figlia sedicenne, Lily.

< Tesoro ma che stai facendo? Sei sempre con il cellulare in mano.. > chiese cercando di comunicare con la figlia che continuava a scrivere sulla tastiera del telefono senza mai fermarsi.

< cosa c'è mamma..? non ti va mai bene nulla! Quando parlo troppo non va bene, quando sto in silenzio non va bene! BASTA! > rispose la figlia in modo arrogante

< cerca di calmarti signorina > disse Mark a Lily, cercando di mantenere la calma avvisandola che se avrebbe continuato se ne sarebbe potuta pentire

< mi sto scrivendo con un ragazzo su facebook, siete contenti ora!? > rispose Lily per poi spegnere il cellulare e metterlo nella sua borsa.

In auto la tensione si faceva sentire, un silenzio quasi assordante regnava, fin quando non fu ora di scendere

< Siamo arrivati, forza andate a casa io parcheggio e vi raggiungo! > disse Mark fermandosi per far scendere sua moglie e le due figlie dall'auto.

Queste una volta toccata terra iniziarono a guardarsi attorno con aria interrogativa, il posto era deserto, magari era una città disabitata o semplicemente per l'orario, dopotutto erano le nove di sera ormai, forse tutti stavano cenando.

Lily come se nulla fosse iniziò a camminare indisturbata verso una locanda da dove proveniva una musica country molto particolare; spalancò la porta e davanti a lei i tavoli erano vuoti, al bancone c'era una giovane ragazza dall'aria un po' trasandata che puliva i boccali di birra.

< desidera? > chiese la giovane barista

< desidero sapere velocemente dov'è casa mia > rispose Lily con aria scocciata

< GRAZIE > aggiunse la madre, cortesemente

< siete nuovi di qui, sbaglio? Come vi chiamate? > chiese la ragazza

< siamo la famiglia Scott, loro sono le mie due figlie Susy e Lily e tra poco dovrebbe raggiungerci anche mio marito, Mark. Io invece sono Kelli, piacere, tu come ti chiami? >

< io sono Cecilia, lavoro qui come barista. Avevo sentito parlare dell'arrivo di una nuova famiglia qui in città, ma non credevo fosse come voi, voglio dire, così elegante. > ribattè Cecilia

Le tre ragazze si guardarono gli abiti, a loro apparivano normali, non eleganti.
< Ti ringrazio Cecilia > disse Kelli accennando un sorriso < sai per caso dirci dove si trova casa nostra? >

< seguitemi >la misteriosa ragazza condusse Kelli, Susy e Lily nel retro del locale per poi farle uscire da una porticina nel fondo del corridoio < proseguite di qui, è una scorciatoia. Arriverete ad una casa vicino ad un grande abete, quella è la vostra nuova casa, buona fortuna. > Cecilia indietreggiando sparì nel buio.

Kelli e le figlie uscirono velocemente dal locale, incrociarono Mark e insieme si diressero verso quella che sarebbe stata la loro nuova dimora.

La riconobbero subito, quell'abete era impossibile non notarlo immediatamente!

La casa era a tre piani, sembrava piuttosto grande e forse, essendo in quattro persone, sarebbe stata anche troppo.

Entrarono dalla porta principale, davanti a loro videro un grande atrio, il pavimento in marmo ricordava molto quelle antiche ville di campagna che a loro piacevano tanto.

Al centro dell'atrio un tavolino circolare, su di esso un mazzo di chiavi ognuna con un cartellino con su scritto il nome di ciascuno dei componenti della famiglia.

< credo siano le chiavi delle nostre camere da letto > disse Susy guardandosi intorno

vide una grande scala, sempre in marmo bianco, che portava al piano superiore.

< Speriamo! Almeno così nessuno potrà entrare in camera mia senza il mio permesso! > intervenne Lily rompendo il profondo silenzio che si era creato in quella casa.

Improvvisamente si sentì bussare forte alla porta, tutti si girarono di scatto.

Ancora silenzio, Kelli si avvicinò impaurita alla porta, ma tirò un sospiro di sollievo quando vide di fronte a se Cecilia, la barista conosciuta il quel locale pochi minuti prima.

< mi sono dimenticata di dirvi che questa notte rimarrete senza elettricità, mi dispiace darvi questa notizia proprio la notte del vostro arrivo > varcò l'entrata della porta, che si chiuse dietro di lei scricchiolando < tenete, queste sono per voi. Vi serviranno in caso dobbiate alzarvi questa notte > disse poi porgendo delle candele a Mark.

Cecilia si allontanò senza voltare le spalle ed uscì dalla porta chiudendola davanti a se; il silenzio tornò a regnare, tutti si guardavano con aria spaventata.

< mamma mi fa paura questa casa > disse Susy con aria intimorita

< stai zitta e abbi un po' di coraggio una volta tanto! > ribattè Lily

< non trattare così tua sorella! > disse Mark puntando il dito contro Lily

< ehi, basta litigare! Forza, andiamo a dormire, vedrete che domani tutto passerà > disse Kelli rassicurando Susy e portando pace tra Mark e Lily

Ognuno prese la rispettiva chiave, insieme salirono le scale ed entrarono nelle loro stanze.

  
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