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Autore: Moony_911    28/08/2013    1 recensioni
Paola era seduta in cucina davanti ad una tazza di caffè forte persa nei suoi pensieri.
"Era passato qualche mese da che avevano festeggiato il venticinquesimo di Capello, ovvero dal giorno in cui, lei ed Andrea avevano preso a fare sul serio.
Ripensò a quanto successo quel giorno e un sorriso fece capolino."
una nuova versione della storia di Andrea e Paola... cosa sarebbe successo se lei non se ne fosse andata e avessero continuato a lavorare insieme?
(sarà che sto rivedendo le repliche mentre sono a casa a studiare e la curiosità incombe, allora ho pensato di buttarmi in questa avventura...)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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39.
Piccoli pomodorini crescono


 

Qualche giorno dopo Paola aveva l’appuntamento per fare la prima ecografia e se c’era una cosa di cui era certa, era che avrebbe chiesto a Gioia di seguirla durante la gravidanza.
In fin dei conti aveva preso l’abilitazione da ostetrica qualche anno prima e sapeva che era una forza nel suo lavoro.
Così si ritrovarono alle tre del pomeriggio seduti in sala d’aspetto tenendosi per mano in attesa di essere chiamati.
Poco dopo uscì Gioia avvertendoli che era il loro turno e sorrise vedendo l’aria trasognante di Andrea che non aveva detto niente.
La dottoressa non tardò ad iniziare la visita e dopo un primo colloquio, la fece accomodare sul lettino.
Le immagini si materializzarono sullo schermo, la dottoressa stava per dire qualcosa quando si fermò a ricontrollare e Paola ebbe paura che ci fosse qualcosa che non andava e strinse di più la mano di Andrea.
“Dottoressa va tutto bene?!” chiese Gioia che si era accorta della faccia preoccupata di Paola.
“Si, scusatemi!” rispose lei con un grande sorriso “volevo essere sicura prima di dirvi una cosa per un’altra!”.
“E quindi?!” chiese Andrea “è tutto nella norma,no?!”.
“Si ragazzi, è tutto a posto, solo che...”.
“Solo che?!”.
“Che ci sono due battiti cardiaci,” rispose la dottoressa sapendo di aver sganciato una bomba “e dalle dimensioni dell’embrione, Paola, sei di sei settimane più tre, il che torna con quanto mi hai detto prima!”.
Paola e Andrea erano ancora sconvolti dalla notizia, avrebbero avuto non uno, ma due bambini, i loro bambini!
Paola guardò Andrea e non riuscì a trattenere una lacrima di felicità, lui se ne accorse e le diede un bacio sulla testa. Non disse niente, avrebbero avuto tempo più tardi per parlare.
La dottoressa la invitò a rivestirsi e tornare a sedersi alla sua scrivania così da fare un attimo il punto della situazione su quello che sarebbe successo nelle settimane successive.
Uscirono dall’ufficio della dottoressa con un grande sorriso sulle labbra tenendosi per mano.
“Non c’è che dire” commentò Paola ad un certo punto con gli occhi lucidi per l’emozione“buona festa del papà amore mio!”.
Andrea sentendo le sue parole si fermò, l’abbracciò sollevandola da terra per farle fare un giro completo prima di rimetterla a terra.
Gioia li richiamò poco dopo, non voleva disturbarli ma avevano dimenticato di ritirare il libretto della gravidanza dove c’erano segnati tutti gli esami da fare divisi secondo la settimana di gravidanza, glielo consegnò e si congratulò con entrambi.
L’aria fresca che li colpì all’uscita dell’ospedale li fece scendere dalla nuvoletta felice dove erano saliti e li riportò alla realtà.
Andrea prese il telefono e compose un numero mentre Paola lo guardava cercando di capire chi stesse chiamando, quando lo sentì dire il nome del suo interlocutore.
“No Maresciallo, non si preoccupi,non è successo niente di grave, anzi, solo che avremmo bisogno di parlarle con calma il più presto possibile!”.
Aspettò la risposta dall’altra parte del telefono e si congedò dicendo che nel giro di venti minuti si sarebbero presentati.
“Che succede?”.
“Niente. Ho chiesto a Capello di riceverci, è bene che sia lui il primo a saperlo e potremmo anche cominciare a firmare la richiesta per il matrimonio”.
“Davvero?!”.
“Davvero davvero, “rispose lui tranquillo cingendole le spalle con un braccio mentre camminavano “anche se c’è ancora tempo non siamo più soli adesso e mi piacerebbe fosse tutto in ordine da quel punto di vista quando arriveranno i pomodorini!”.
Venti minuti più tardi entrarono in ufficio dell’anziano maresciallo che li aspettava incuriosito dalla loro richiesta.
“Allora ragazzi, che succede?!?”.
Fu Andrea a rispondere a quella domanda. Gli spiegò che era giunto il momento in cui firmare i fogli per la dispensa per il matrimonio e quando Giuseppe gli chiese il motivo, il suo giovane vice non riuscì a non trattenere un sorriso mentre prendeva la mano di Paola.
“Aspettiamo un bambino Maresciallo...” rispose timidamente lei.
“Un bambino!?” replicò Capello stupito.
“Due per l’esattezza,” intervenne allora Andrea quasi gongolando alla sola idea di avere due bambini in giro per casa “ma questa è un altro discorso ad essere sinceri, ma si, Paola è incinta!”.
Capello era rimasto senza parole. indubbiamente era contento perché quei due avevano dato finalmente una forma al loro rincorrersi degli ultimi anni e questi bambini ne sarebbero stati la prova tangibile, dall’altra era preoccupato, che cosa sarebbe successo?
Aprì il cassetto della scrivania e vi estrasse una cartellina, dove aveva riposto tutti i documenti che aveva ricevuto qualche giorno prima dal capitano Ranieri e si apprestò a farglieli vedere.
“A questo proposito penso sia bene cominciare a riempire questi moduli così che possiamo inoltrare al più presto la richiesta e sperare che non tardino a rispondere” disse porgendo loro una penna.
Compilarono tutti i moduli e li restituirono al maresciallo che una volta imbustati, li avrebbe messi nella posta in partenza del giorno successivo.
“Ora non ci resta che aspettare... ovviamente Paola sappi fin da ora che col passare del tempo ti assegnerò al lavoro d’ufficio” gli disse infine prima di sorridere e congedarli”... e non accetterò proteste di alcun genere!!”.
Erano già in corridoio e stavano andando verso l’uscita quando vennero richiamati.
“Ah, Ferri...” disse Capello “visto che sei qui, mi sono dimenticato di dirti una cosa, torna un attimo nel mio ufficio!”.
Paola lo guardò con aria interrogativa come a chiedere che cosa stesse succedendo, lui fece spallucce e fece il percorso a ritroso.
Chiuse la porta alle sue spalle e chiese di che cosa si trattasse. Aveva una strana sensazione addosso, ma probabilmente era la bellissima notizia che avevano appena avuto che lo aveva frastornato.
“Prima che me ne dimentichi...” esordì Capello “è arrivato questa stamattina, e il colonnello Di Chiara ha già chiamato quattro volte nel giro di due ore, cosa diamine sta succedendo?!”.
“Non lo so...” rispose Andrea guardando il fax che aveva in mano con il logo del comando di Roma dove appunto lavorava Di Chiara“ma ho come la sensazione che non sia niente di buono.”
E infatti c’aveva preso perché subito dopo ne lesse il contenuto sotto lo sguardo preoccupato del suo superiore e non appena capì di che cosa si trattava, la appallottolò con rabbia prima di scaraventarla contro il muro.
“Dannazione!” esclamò mettendosi a sedere con la testa poggiata sulle mani cercando di capire cosa doveva fare.

  
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