Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: bibrilove98    30/08/2013    4 recensioni
Chiara ama leggere. Legge perché le piace stare con la testa tra le nuvole e per lei tutto ciò che legge può diventare realtà. Ma questa volta non credeva che quel libro potesse avvicinarsi così tanto alla vita reale, o meglio, che lei potesse avvicinarsi così tanto a quel mondo, un mondo vissuto e rivissuto attraverso la storia, ma mai in quel modo, un mondo in pericolo. Presto si ritroverà a combattere al fianco di nuovi amici per difendere quel posto di cui inizialmente non si sente parte, ma poi diventa come una seconda casa. Molti nemici cercheranno di ostacolarla, tra antichi saggi poco permissivi, chimere, principi troppo viziati e la nostalgia di ritornare a casa. Ma niente di tutto questo riuscirà a fermarla, fino a quando quel libro non finirà.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Ho sempre amato leggere. Leggo da quando avevo sei anni, ma non sottovalutatemi, non sono il tipo di ragazza che può essere considerata un “topo da biblioteca”, fino a quel giorno. Era il 10 Giugno, il primo giorno di vacanze e anche il giorno in cui sarebbe uscito il mio libro preferito. Mi alzai presto e scesi di corsa le scale.
-Buon giorno Chiara. –disse una donna sulla quarantina, con gli occhi chiari e i lunghi capelli ramati.
-Ciao mamma! Lo sai che oggi esce il primo libro di una nuova serie di Richard Roswell? Amo quell’uomo e amo tutti i suoi libri!
Incominciai a saltellare per la stanza e ad urlare come una pazza. Bene, questa era la mia reazione ogni volta che usciva un nuovo libro che volevo leggere. Molti miei amici mi credevano impazzita ma vi assicuro che sono normalissima….o almeno credo.
-Esce un nuovo libro? –chiese mio fratello Mark entrando nella cucina. Mark aveva solo dodici anni, tre in meno di me, ma si credeva molto superiore e spesso in casa nostra scoppiavano enormi litigate anche per la più piccola cosa. Quella mattina indossava il suo solito cappellino degli Yankees, una maglietta enorme e il solito pantalone che lascava scoperto metà del suo adorabile fondoschiena. Mark aveva i capelli castani come i miei e gli occhi azzurri, particolare della mamma che sfortunatamente non avevo ereditato. In fondo non era male come ragazzo, certo, un poco troppo piccolo per me, ma era carino, ciò che non sopportavo in lui, però, era la sua testardaggine e la sua superbia.
-Certo! –dissi tutta emozionata. Mark si sedette su una sedia con la sua tazza di latte e mi guardò intensamente.
-Chiara, sorellona mia, mi chiedo sempre perché non ti fai una vita sociale come una quindicenne della tua età invece di perdere tempo appresso a questi stupidi libri?
Ricambiai lo sguardo. –Mark, caro fratellino stupido e ignorante, perché non cerchi di crescere e di alzarti un poco quei pantaloni che ti si vedono le mutandine rosa con i cuoricini?
Mark mi guardò malissimo. Probabilmente si sarebbe alzato e avrebbe cercato di darmi uno schiaffo se la mamma non lo avesse fermato con un occhiataccia.
-Chiara e Mark, figli miei adorati, perché non la smettete una buona volta di litigare come due bambini? –ci rimproverò la mamma.
-Ma lei ha incominciato! –si lamentò piagnucolando mio fratello.
-Stai zitto stupido. –gli dissi facendo una linguaccia.
-Chiara. –mi rimproverò la mamma. Io mi avvicinai al frigorifero ignorandola completamente, lo aprii e mi presi una fetta di anguria. Dopo aver fatto colazione salii in camera e mi vestii. Ovviamente non mi aspettavo di trovare già il libro in libreria, ma volli tentare quindi presi la mia borsa e uscii di casa. Ero così emozionata che non mi accorsi nemmeno delle parole che mi diceva mio fratello per prendermi in giro. Presi la metropolitana, arrivai al centro di Manhattan e incominciai a girarmi tutte le libreria. Passai prima dalla mia preferita. Era quella più fornita ed era di un amico dei miei genitori ma la trovai chiusa e come quella anche tutte le altre migliori librerie della città. Strano, molto strano. Il desiderio di leggere quel libro, però era così forte che fui costretta ad entrare nell’unica libreria in cui non ero mai stata. Si trovava in un vicoletto e non ci andava mai nessuno, anzi, non sapevo nemmeno della sua esistenza finché non vidi un enorme insegna su una porta piccolissima. Mi avvicinai alla porta, ma questa si aprì da sola. Un poco mi faceva paura, dentro era tutto buio e sembrava che la casa fosse infestata.
-C’è… c’è nessuno? –chiesi un poco titubante. Poi un ometto basso e tozzo uscì da dietro il bancone.
-Un cliente! Vieni bella vieni. –disse l’uomo invitandomi ad entrare. Entrai e mi avvicinai all’ometto.
-Come posso aiutarla? È da tanto che non entrano altri clienti, ma questo lo sapevo, i miei libri non possono andare a chiunque. –disse l’ometto trotterellando da una parte all’altra del balcone. Aveva un grosso naso e degli occhietti piccoli che sembravano più grandi grazie alle lenti dei suoi occhiali rotondi. Indossava un gilet verde e sotto una camicia sgualcita e un poco sporca e un pantalone marrone.
-Ehm, si, giusto. –balbettai. –stavo cercando il primo libro della serie di Richard Roswell, dovrebbe essere uscito oggi quindi non so se vi è arrivato.
-Oh mia cara. –disse l’ometto. –io qui ho tutti i libri esistenti a questo mondo. Richard Roswell hai detto? Torno subito. –l’uomo sparì dietro una porta. Mi guardai in torno e notai che nonostante da fuori il negozio sembrasse piccolo, in realtà da dentro era gigantesco. C’erano un sacco di scaffali pieni di libri anche molto antichi. Mi avvicinai ad uno e trovai un libro che leggeva mia madre quando aveva l’età di Mark, libri antichi come i promessi Sposi di Manzoni (si, l’avevano tradotto anche in inglese) o le vecchie commedie di Shakespeare, ma i libri non sembravano delle copie, dei libri riscritti al computer, sembravano molto più vecchi e polverosi.
-Vedo che ti piace leggere. –disse l’ometto che era ritornato con in mano un libro.
-Quanti libri che possedete. –dissi ammirata.
-Io non li possiedo, io ho il compito di assegnarli a persone speciali come te, perché possano continuare a vivere e riscrivere i vecchi libri. –in realtà non feci molto caso alle parole che disse quell’uomo, mi avvicinai ad un libro e lessi delle scritte in greco.
-L’Iliade… -dissi sforzandomi di capire quel poco di greco che avevo studiato alle superiori.
-Certo. Vicino c’è anche l’Odissea. Sono tra i più importanti libri che io abbia mai conservato. Omero me li diede di persona.
-Che cosa? –chiesi inarcando un sopracciglio.
-Hai capito bene Chiara.
-Un attimo. –dissi un poco allarmata. –come fa a sapere il mio nome e Omero non può averveli consegnati di persona, sono troppo vecchi!
-No, Omero non è il più vecchio, ho anche antichi testi egizi scritti da scribi molto importanti che sfortunatamente nessuno conosce. –disse l’uomo sospirando.
-Ma… ma… va bè, lasciamo perdere. –dissi. Probabilmente quell’uomo era pazzo e non avevo nessuna intenzione di rincitrullirmi con lui.
-Posso avere il mio libro? –chiesi.
-Certo, prendilo. –mi avvicinai alla cassa per pagare, e distolsi lo sguardo da quell’uomo per prendere il mio borsellino con i soldi, ma quando rialzai la testa quell’uomo non c’era più.
-Ehm… signore? La devo pagare. –dissi. Poi abbassai lo sguardo e notai che non era il libro che avevo chiesto. Sembrava molto più vecchio e la copertina era di un grigio chiaro.
-Non ce n’è bisogno. –disse una voce che sembrò proprio quella dell’uomo. Non capii da dove provenisse la voce, sembrava che venisse da tutte le parti, per un momento pensai che fosse la libreria a parlare. –Io conosco tante cose Chiara, ho vissuto tanto tempo… prendi quel libro e custodiscilo, la storia la devi vivere tu, esiste un solo libro magico per specie e tu hai il potere di cambiare ciò che sta scritto, attenta però, nelle storie il bene vince quasi sempre e il tuo intervento può lasciare invariate le cose o peggiorarle, pensa bene a ciò che farai con quel libro. Ho scelto te perché hai le giuste capacità e so che non mi deluderai.
Chiusi gli occhi e in un secondo mi ritrovai fuori dalla libreria, o meglio, dove ci sarebbe dovuta essere la libreria ora c’era un muro di mattoni, sembrava che quel luogo non fosse mai esistito. Aprii le braccia e mi trovai il libro in mano. Che cosa stava succedendo? Quell’uomo era pazzo, sicuro, ma le parole che mi aveva detto mi rimbombarono nella testa. E quello strano manuale che ora stringevo tra le mie braccia mi incuteva un poco di paura. “Stai zitta stupida!” mi dissi “hai solo immaginato tutto, quello era un vecchio psicopatico.” Nonostante ciò, mi diressi a passo svelto verso casa, anche se per un lungo tratto, mi sentii osservata.
 
Finalmente ritornai a casa. Mi chiusi la porta alle spalle di scatto. Avevo l’affanno e non mi spiegai come mai fossi così nervosa. L’incontro con quell’uomo mi aveva molto turbata.
-Ben tornata! –mi disse la mamma affacciandosi dalla cucina. Cercai di ritornare in me e di calmarmi per non far agitare la mamma. –Hai trovato il libro?
-Più o meno. –dissi osservando quello strano libro che tenevo in mano.
-In che senso scusa?
-Non è proprio quello che volevo –confessai. –ma non c’era e ne ho preso un altro.
-Basta che lo leggi. Sei andata da Will non è vero? –disse la mamma continuando ad affettare le zucchine.
-In realtà era chiuso. –ammisi. La mamma mi guardò strana. –Chiara, oggi è Martedì e Will è aperto.
-No, era chiuso, posso giurartelo. –dissi sgranando gli occhi.
-Okay. –fece la mamma. –e dove sei andata?
-In quella libreria vicino a quel vicolo, quella sperduta dove non ci va mai nessuno.
In quel momento la mamma mi guardò con una faccia veramente preoccupata -Chiara, non esiste nessuna libreria lì. –Va bene, ora ero veramente spaventata, ma decisi di non far preoccupare pure la mamma e ammisi di essere andata in un'altra libreria. Salii di corsa le scale ed entrai in camera mia. Poggiai il libro sul letto e osservai la copertina grigiastra.
-Va bene, vediamo cosa mi racconti di bello. –Lo presi tra le mani e incominciai a sfogliarlo. Erano tutte pagine bianche.
-Sto ufficialmente impazzendo. –dissi spalancando gli occhi. Aprii il libro alla prima pagina e ci trovai delle scritte sopra che dicevano: “Questo libro è stato scritto da un autore, ma tu hai il potere di cambiare la sua storia. Attenta ad interferire con ciò che dice il narratore, tu puoi cambiare gli avvenimenti e la storia, ma puoi anche decidere da che parte stare. Attenzione alle tue alleanze o hai rapporti che crei con i personaggi, soprattutto se vanno al di fuori delle semplici amicizie. Ah…e… cerca di non farti ammazzare.”
Certo le ultime parole non erano molto confortanti, ma qualcosa dentro di me mi disse che dovevo leggere e seguii il mio istinto e forse feci il mio più grande errore perché fui letteralmente risucchiata in un vortice magico dentro il libro.

 
 

BUONPOMERIGGIO
Allora, per chi non mi conosce ancora, io sono Bibrilove98 :3
Questa è la mia nuovissima fan fiction che ho incominciato questa estate :D sono arrivata all’undicesimo capitolo, quindi aggiornerò molto velocemente :)
Mi sarebbe tanto piaciuto provare a scrivere una specie di libro con le mie mani e un giorno mi è venuta l’illuminazione :3 spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se è solo il primo, ma posso dirvi che ben presto Chiara si ritroverà catapultata in un mondo fantastico e farà amicizia con delle persone speciali. Chissà come si comporteranno con lei!
Non voglio dirvi altro! Spero vivamente che la storia vi abbia ispirato :D
Se vi è piaciuta, sarei ben contenta di trovare delle recensioni sia positive che negative (cercherò sempre di migliorare ;) )
Ho pubblicato anche una nuova One shot che si intitola “Sono Figlia di Efesto” se vi va passate :D
Aggiornerò molto presto ;)
Un bacio <3
-Bibrilove98
 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: bibrilove98