Teatro e Musical > Les Misérables
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Autore: saitou catcher    30/08/2013    1 recensioni
Allora, questa storia è nata sentendo la canzone degli ABBA, esprime l'affetto di Valjean per Cosette e la sua tristezza nel vedere che la sua bambina sta crescendo.
Hope you like it!
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hope, Fight, Dream, Love'
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Schoolbag in hand, she leaves home in the early morning
Waving goodbye with an absent-minded smile


Valjean sorrise, mentre Cosette girava su stessa, e rideva battendo le mani, mentre si ammirava allo specchio. L'immagine della sua bambina in abito da sposa lo commuoveva nel profondo e gli copriva gli occhi di un velo di lacrime, anche se faceva di tutto per non farlo notare.
“Sei bellissima, cara” disse, ammirando con un sorriso l'ennesimo svolazzo della gonna di Cosette.
Lei scoppiò a ridere. “Vecchio bugiardo! Lo dici solo perchè l'hai pagato un occhio della testa, papà.” Si fece più seria. “Ti piace davvero, papà?” chiese, sollevando tra le dita l'orlo di una manica bordata di pizzo.
“Mi piace tutto quello che fai, cara.”
Lei tornò a rivolgersi allo specchio, dopo avergli rivolto un sorriso. Quel sorriso così assente con cui lo congedava spesso, da che aveva conosciuto Marius...

I watch her go with a surge of that well-known sadness
And I have to sit down for a while


Da quando aveva smesso di essere il centro della sua vita? Da quando occupava così poco posto nei pensieri di lei?
Valjean scosse la testa, imponendosi di smetterla con quella riflessioni. Erano inutili e dannose, servivano solo a fargli venire il sangue amaro. Cosette sarebbe rimasta per sempre sua figlia, era ovvio. Eppure...

The feeling that I'm losing her forever
And without really entering her world


“Cosette, cara, mi sembri una bambina così sola. Non hai qualche amica con cui passare il tempo?”
“Non mi servono amiche. Io ho te, papà.”
Anche se non l'aveva mai ammesso, quella risposta lo rendeva felice. Gli piaceva la sensazione di essere amato da lei, gli piaceva la certezza di esserle necessario. Poi Marius aveva rotto l'incanto del loro piccolo mondo, si era portato via la sua bambina. Quando? Quando aveva perso Cosette? Ma era mai stata davvero sua?

I'm glad whenever I can share her laughter
That funny little girl


“Papà! Papà, guarda!”
Valjean distolse lo sguardo dalle carte a cui era rivolta la sua attenzione e alzandosi, andò a passi lenti verso il giardino, dove Cosette, ormai quattordicenne, lo stava chiamando. Facendosi largo tra i rami, la vide intenta a rimirare una farfalla che volava di fiore in fiore, facendo palpitare delicatamente le ali.
“Sì, cara?” domandò, venendole vicino.
Lei lo tirò per la manica.
“Papà, guarda! Guarda che bella farfalla!”
Lui seguì con gli occhi le evoluzioni dell'insetto che lei gli indicava.
“Non sei un po' grande per interessarti agli insetti?” La canzonò affetuosamente.
Lei gli rivolse un'occhiataccia. “Cattivo!”
Poi gli si buttò addosso, facendolo finire a terra. Era un gioco che facevano spesso, e Valjean avrebbe potuto respingere i suoi assalti senza sforzo, ma la lasciava vincere ogni volta per godersi le sue risate e le sue amorevoli prese in giro.
Siamo un'unica realtà, pensava spesso.

Slipping through my fingers all the time
I try to capture every minute


E invece adesso...
Perso com'era nei suoi pensieri,si accorse solo in quel momento che Cosette gli stava parlando, studiando criticamente ogni singola piega dell'abito.
“Spero proprio che sarà bel tempo il giorno del matrimonio, la pioggia rovinerebbe tutto... certo che il nonno di Marius è proprio un tesoro, non è vero, papà? E' stato così gentile a regalarmi tutto il corredo... meno male che i capelli di Marius sono abbastanza lunghi da coprirgli le ferite sulla testa, se no sai che roba... non che io mi vergoni del fatto che il mio fidanzato è un repubblicano, però loo sfigurerebbero, e lui è tanto un bel ragazzo... non ho forse ragione, papà?”
Lui rispose un “Sì, tesoro” appena mormorato, preoccupato com'era a non far udire nella sua voce il tremito del pianto.
L'hai persa. Ormai è per sempre, fattene una ragione.Tra due settimane sarà di Marius, non tua. Cerca di abituarti e goditi questi ultimi momenti con lei.

The feeling in it
Slipping through my fingers all the time
Do I really see what's in her mind ?


“A che stai pensando, Cosette?”
Lei era trasalita lievemente staccandosi dalla finestra. Il suo volto aveva detto subito a Jean Valjen che c'era qualcosa di strano-la sua Cosette non era capace di mentire-eppure non era riuscito a carpire dai suoi occhi i pensieri che le frullavano in testa, irrequieti come uccellini in gabbia.
“Vorrei saperne di più su di te, papà.”
Era finita come tutte le altre volte che avevano iniziato quella discussione, con lui che si chiudeva in un ostinato silenzio. E lui che si domandava: cos'ha in mente Cosette?

Each time I think I'm close to knowing
She keeps on growing
Slipping through my fingers all the time


Purtroppo, adesso lo sapeva anche troppo bene.
Non si pentiva di aver salvato Marius alle barricate; l'avrebbe rifatto cento volte pur di ridare il sorriso alla sua Allodola; ma soffriva. Sarebbe stato meglio, cento volte meglio, pensava, se quel Marius non avesse mai incrociato la loro strada. Ma doveva arrendersi all'evidenza: Cosette ormai era una donna, una donna che apparteneva a un altro.

Sleep in our eyes, her and me at the breakfast table
Barely awake, I let precious time go by
Then when she's gone there's that odd melancholy feeling
And a sense of guilt I can't deny


“Papà, mi stai ascoltando?”
Cosette gli s'inginocchiò davanti, poggiandogli le mani sulle ginocchia e scuotendolo lievemente per distoglierlo dalla sua meditazione.
“Eh? Che c'è, cara?”
Cosette aggrottò le sopracciglia e sporse in fuori le labbra in segno di corruccio. “Non lo so, papà” disse, misurando le parole. “Mi sembri così chiuso in te stesso, ultimamente. A volte mi chiedo... a volte mi chiedo se sei contento del fatto che io mi sposi.”
Valjean rimase interdetto per un istante. Da quando la sua bambina ingenua era diventata così inopportunatamente acuta?
“Ma, cara, certo che lo sono!” si affrettò a rassicurarla. “Come potrei non esserlo, quando la cosa ti rende così felice?”
Cosette sorrise, rinfrancata, e riprese a cicalare del matrimonio. Ma Valjean non riuscì a ricambiare il sorriso.
Se sapessi come odio mentirti così, piccola mia...

What happened to the wonderful adventures
The places I had planned for us to go
(slipping through my fingers all the time)
Well, some of that we did but most we didn't
And why I just don't know


Valjean ricordò i primi giorni trascorsi insieme a Cosette, la sua eccitazione e la tenerezza che gli stringeva il cuore nel vederla correre di qua e di là, e sbarrare gli occhi di fronte a quel mondo così nuovo per lei. Quante cose aveva pianificato per lei e per se stesso, allora? E adesso, di tutti quei sogni che ne era stato?
Si erano infranti contro la durezza della realtà, quando ancora
non erano che soffi portati via dal vento.

Slipping through my fingers all the time
I try to capture every minute
The feeling in it
Slipping through my fingers all the time
Do I really see what's in her mind?
Each time I think I'm close to knowing
She keeps on growing
Slipping through my fingers all the time


L'aveva accompagnata a trovare Marius come tutti i pomeriggi, e come tutti i pomeriggi, si era ritrovato in disparte a giocare il ruolo del terzo incomodo. Del resto aveva poco da spartir con Marius, e in quei momenti Cosette non gli badava:era troppo presa a contemplare il suo amore e bisbigliare con lui, di cosa poi, lui non ne aveva idea. E ogni giorno che si avvicinava al matrimonio gli rendeva quella vista meno tollerabile.

Sometimes I wish that I could freeze the picture
And save it from the funny tricks of time
Slipping through my fingers...


Cosette si guardò di nuovo allo specchio e sorrise, un sorriso colmo di dolcezza, che la illuminò da dentro, facendola apparire ancora più bella di quanto già non fosse. Valjean, a quella vista, si alzò, e le si mise alla spalle, abbracciandola da dietro e poggiandole il mento sulle spalle. Cosette trasalì a quel gesto, poi intenerita, posò le mani su quelle del padre che le cingevano la vita. “Ti voglio bene, papà.” Mormorò a mezza voce.
Valjean annuì appena, stringendola più forte e godendosi quell'attimo che avrebbe voluto durasse per sempre.


Slipping through my fingers all the time

E così il giorno del matrimonio era arrivato.
Ma Valjean non era lì ad assistere.
Se n'era andato prima, dopo aver rivelato a Marius la sua identità e averlo pregato di tenere il segreto con Cosette.
E in quel momento, sentì di aver compiuto l'ultimo passo che gliela sottraeva per sempre.

Schoolbag in hand she leaves home in the early morning
Waving goodbye with an absent-minded smile


*Angoletto dell'autrice*
Allora, io amo AMO gli ABBA, e questa è la prova che pensare a les mis mentre si sentono gli ABBA è la cosa meno adatta da fare xD
Beh, spero che questo piccolo sclero vi sia piaciuto <3
  
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