"[...]
Di solito, il sabato pomeriggio, dopo aver passato solamente la mattina al negozio, mi piaceva passare per Starbucks e sedermi vicino alla vetrata con un caffè fumante tra le mani e aspettare, cosa non lo so.
Aspettavo.
Forse che il tempo passasse, forse che i pensieri si mettessero d'accordo tra di loro, o forse semplicemente mi piaceva guardare le persone che passavano dall'altra parte della vetrata e immaginare quelle che potevano essere le loro vite.
Solo che poi all'improvviso dall'altra parte di quella vetrata passò proprio quella persona che stavo aspettando.
Dopo più di un anno.
[...]"