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Autore: Lucash99    01/09/2013    0 recensioni
A distanza di quasi otto mesi, arriva il gran finale di "Un lato oscuro".
Vi starete chiedendo cosa mai potrà accadere ancora a Nél dopo una vità già così tanto tormentata, questa storia, allora, é la risposta alla vostra domanda. Mi auguro vi piaccia, buona lettura.
Per chi non avesse letto "Un lato oscuro", se siete interessati alla lettura di questo racconto potrete comunque leggerlo, dato che il primo capitolo é un riassunto della storia precedente.
Genere: Drammatico, Thriller, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un lato oscuro'
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Nél non si sentiva al sicuro neppure nella sua cella, il fatto che Chris si trovasse nella postazione accanto a lui lo preoccupava non poco, infatti quest'ultimo non era intenzionato a mettere la parola “fine” alla vicenda della sua vendetta, cominciò a passare al suo vicino di prigione biglietti a scopo intimidatorio, la sua vittima avrebbe potuto avvisare la polizia delle minacce che ripetutamente subiva, ma, sapendo che Jonathan si sarebbe ancora una volta immischiato nella faccenda mettendo nuovamente la sua vita in pericolo, non lo faceva.

“Potrei anche lasciarti vivere... sai? Potrei anche attendere mentre i tuoi sensi di colpa ti logorano... ma non lo faccio, sei una persona priva di alcun sentimento e non ne soffriresti. La tua ora é giunta, inizia a tremare, essere senza scrupoli. Hai ancora qualche altro giorno di vita, goditelo, finchè puoi...”

Era la decima lettera che gli arrivava quel giorno, la sua pazienza aveva ormai raggiunto il limite:

“Non ne posso più di questi pezzi di carta, non ce la faccio più a vivere in questa maniera angosciante, voglio farla finita, così almeno potrò stare tranquillo, non avrò più motivi per i quali preoccuparmi perché sarà tutto terminato, voglio chiudere questa mia orribile vita... basta, non posso più resistere... addio Jonathan, addio mondo... ho soltanto bisogno di un pugnale e tutto sarà finalmente concluso.”

La fortuna (se così la si vuole chiamare) fu dalla sua parte, notò un altro detenuto che si dimenava con in mano un arma:

«Quello é un pugnale?»

L'uomo si accorse di lui:

«Sì, ma non spargere la voce in giro, sto cercando di sbarazzarmene, ma non so in che maniera fare!Tu hai qualche consiglio?»

Nél fu contento di accogliere la sua richiesta:

«Puoi darlo a me.»

«Mi farai questo favore? Ma... potresti riscontrare dei problemi a causa di questo.»

«Non ti preoccupare, dallo a me.»

Il coltello arrivò vicino alla cella del ragazzo, che riuscì ad afferrarlo.

“Eccomi qui, al capolinea... all'epilogo di questa mia inutile vita, addio Jonathan, addio mondo...”

Alzò il pugnale e se lo puntò contro, ma un istante prima dell'estremo gesto...

«Nél, dove hai preso quel pugnale?»

“Questo é Jonathan...”

Esito per qualche istante, poi però rispose con decisione:

«Non sono affari tuoi, vattene!»

L'agente di Polizia, che casualmente in quel momento stava facendo un giro di controllo, aprì le sbarre e si introdusse nella cella del giovane.

«Perché vuoi farlo?»

«Non sopporto più queste minacce, voglio farla finita.»

Il suo amico provò a rassicurarlo, ma non ci riuscì:

«Non devi preoccuparti, penserò io a proteggerti.»

Nél alzò notevolmente il tono di voce:

«Non riesci a capire che é proprio questo il problema? A causa dei miei problemi tu rischi continuamente la vita, e io non voglio questo... non potrei mai perdonarmi una cosa del genere...»

Jonathan lo intimava a fermarsi:

«Fallo per me, resisti, non puoi suicidarti, ne soffrirei troppo.»

Ma lui non demordeva:

«Smettila, questo trucco non ha più effetto su di me, e poi ricorda che é per il tuo bene che lo faccio...»

Quello era un istante decisivo, per la vita di Nél che... definitivamente si sarebbe spenta.

“Lo stai facendo per me... grazie Nél, ma resta il fatto che non posso assolutamente permettertelo!”

Nel frattempo la mano del suicida partì, più decisa che mai, Jonathan, però, si frappose tra l'arma ed il ragazzo, cercò di allontanare il pugnale da quest'ultimo, ma... nella colluttazione purtroppo... venne colpito vicino al cuore.

“Jonathan... cosa ho fatto... sono proprio uno stupido, anche adesso che cercavo di salvarti... ti ho fatto del male... ma forse c'é ancora qualcosa speranza, prometto che ti porterò in salvo... altrimenti senza di te non saprei più come andare avanti...”

Nél avviso subito tutti della tragica notizia, l'ambulanza venne chiamata e arrivò in un istante, ognuno sperava in un buon esito dell'operazione, ognuno sperava nella salvezza del trentenne, ma sarebbe davvero andata a finire così?

 

  
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