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Autore: RemusJohnLupin    01/09/2013    4 recensioni
Thalmor e Impero: due potenti fazioni in una battaglia senza fine. La Grande Guerra non salverà nessuno!
Quali intrighi si celano dietro le battaglie? Quali sono i pensieri dei nostri eroi?
Tante nuove situazioni e tanti nuovi personaggi!
*PRIMO CAPITOLO RISCRITTO*
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 4:
Un Nuovo Imperatore
 
8°, Alba, a. 115 4°E
Palazzo Imperiale, Imperial City, Cyrodiil
 
La pioggia era imminente.
Le nuvole sopra Imperial City erano sempre più grosse, più cupe e più grigie. Non vi era neanche un minimo scorcio di sole.
La città sembrava spenta: la poca gente che girovagava, per locande e botteghe, si costrinse a rientrare in casa prima dell'arrivo di un temporale.
Nell'aria si percepiva un debole venticello assai fastidioso.
Per questo la donna che saliva i gradini di marmo bianco, si nascondeva dietro un cappuccio blu, che teneva fermo con la mano sinistra, mentre con la destra cercava un bordo, su cui appoggiarsi, per tenere in piedi la propria esile e magra figura.
Dal mantello svolazzante, blu anch'esso, si poteva intravedere la lunga veste celeste che le lambiva le caviglie.

Dopo aver svoltato per alcune strade, ella giunse all'entrata del Palazzo Imperiale e venne squadrata dalle guardie all'ingresso che, dopo averla riconosciuta, la lasciarono entrare tranquillamente, dentro alla maestosa reggia. 
La donna in blu doveva conoscere bene la mappa del castello, perché si mosse con molta fretta lungo tutti i corridoi e, in poco tempo, arrivò a destinazione: La Sala del Consiglio degli Anziani.
 
Si tolse il cappuccio, liberando i lunghi capelli neri. Belli, ma crespi e spettinati.
Nonostante le prime rughe, e l'aspetto un po' trasandato, s'intravedeva che in tempi passati era molto attraente.
 
Alte pareti bianche e alcune colonne simmetriche tra il centro e i lati della stanza, contornavano la sala. 
Grandi finestre ad arco permettevano al sole di far entrare un po' di luce, ma non quel giorno che il cielo era ricoperto di nubi temporalesche. Perciò i servitori avevano sistemato varie candele lungo l'enorme tavolo, in modo da dare maggiore luminosità.
 
La donna in blu era l'unica all'interno della sala e ogni suo passo riecheggiava nella stanza. Si sedette all'ultimo posto, in fondo alla tavola e attese.
-Di cinquanta non c'è ne uno puntuale- si lamentò sbuffando.
-Ci sono io- tuonò l'uomo appena entrato nella stanza. Sorridente avanzava con passi veloci e sicuri. Le si avvicinò e disse
-Lady Helena Ravenclaw; quale piacere nel rincontrarla-
Helena lo squadrò
-Ma certo! Il giovanotto dei Beckendorf!-
ricordò la donna, riconoscendo lo sguardo vivace, i piccoli occhi color ghiaccio e i capelli ricci e biondi.
-Anche voi avete ricevuto la chiamata?- continuò Lady Ravenclaw
-Già... In realtà era per mio padre, ma lui è troppo vecchio per muoversi da Dawnstar e così ha mandato me-
-Sarete il più giovane tra i vecchi-
Risero entrambi.
-Così pare, ma sono certo che darò del filo da torcere a tutti- constatò con un' altra risata Ser Beckendorf.
Mentre Helena e il ''giovanotto'' parlavano del più e del meno, la gente in sala continuava ad aumentare e poco dopo la stanza era quasi piena.
La riunione ebbe inizio quando tutti si accomodarono intorno al lungo tavolo.
Lady Ravenclaw notò che Titus Mede stava già sonnecchiando, pertanto decise di non alzare troppo la voce, tanto chiunque le avrebbe mostrato attenzione.
-Bentornati a ognuno di voi! I fatti già li sappiamo. L'Imperatore è morto e siccome non ha lasciato eredi, serve un successore. Quindi passando direttamente alla fase volontari... Qualcuno si vuole offrire?-
-Ehm... ehm...- Ser Finnerthone cercava un po' di attenzione... Ser? Ser Finnerthone? Oh no! Eccolo Mr. Sono-il-nipote-del-cugino-di-5°-grado-di-Uriel-Septim-quindi-pretendo-rispetto. Ovviamente non poteva mancare. -Vorrei ricordare a tutti - riprese - che sono il nipote del cugino di 5° grado di Uriel Septim quindi quel trono sarebbe mio-
-No non sarebbe tuo! Neanche se oggi ci fosse un Septim potrebbe esser nominato Imperatore di diritto. L'unico che potrebbe ereditare quel trono è un Gryffindor, ma non ce ne sono- sostenne Ser Karl Beckendorf.
-Avete già negato quel trono a mio nonno! Ora osereste negarlo anche a me?-
-Tuo nonno era un maiale!- rispose secca e cattiva Lady Helena -Nella sua vita non ha mai concluso niente, era sempre qui presente per ripetere la stessa frase Sono il cugino bla bla bla e quindi bla bla bla. Ora che tuo nonno è morto, ora che l'Imperatore è morto. Gradirei serietà anche da parte vostra!- concluse.
La donna era furente in volto, sembrava potesse esplodere da un momento all'altro. I suoi capelli sembravano più spettinati del solito e i suoi occhi mostravano rabbia verso chiunque avesse osato contraddirla.
-Si, si, si... Serietà, serietà. Ha detto la parola giusta: serietà – riprese Ser Finnerthone massaggiandosi la vispa barba a faraone che gli pendeva dal lungo e magro viso, caratterizzato da quel classico volto da menefreghista -Ebbene, io non sono certo qui a farle, a farvi - continuava indicando tutti - perdere del tempo. Ma vedete, se voi aveste del buon senso mi avreste già nominato Imperatore. Il popolo vuole un Septim che lo governi!-
-Se io avessi del buon senso a quest'ora lei sarebbe già stato cacciato da qui! E ora staremmo parlando di cose più importanti!-
Ser Capriccio scosse la testa e le borbottò qualche maledizione contro.
Cominciò a piovere.
-Perdonatelo vostra signoria. Ci abbiamo provato molte volte a farlo ragionare, ma una mente mal organizzata, come la sua, non può giungere a tali livelli d'intelligenza.- un Elfo Scuro si alzò in piedi. Alto di buona stazza. Le sue gambe e braccia avevano ancora segni di piccoli muscoli, che dovevano essere stati molto più grossi in età giovine
-Ma ora se mi permette, Lady Ravenclaw... il nostro caro Finnerthone qui, una cosa ''intelligente'' l'ha detta – molti dei presenti spalancarono la bocca increduli - certo ha sbagliato, però l'ha detta. Ha detto: ''il popolo vuole un Septim che lo governi". Io dico no, il popolo ne ha abbastanza dei Septim! Dopo Pelagius il Pazzo, dopo la Crisi che c'è stata, dopo il governo di Uriel VII che non ha saputo reggere ai daedra, se non con la morte del proprio figlio ed unico erede, se non con la morte dell'Impero stesso. Io penso che questo popolo ne abbia avuti anche troppi di Septim. Quindi, mi dispiace Ser Finnerthone ma né lei, né suo nonno siete gli uomini giusti nei quali ridestare la propria fiducia.-
Più di metà sala applaudì, alcuni parevano increduli, altri confusi.
Sir Finnerthone prese la veste di pelle poggiata sullo schienale della sedia e uscì con passi risuonanti. Offeso e arrabbiato si dileguò dal castello in men che non si dica.
Il più attento alla conversazione era Ser Beckendorf, continuava a fissare il principale interlocutore, l'Elfo Scuro che ora con un sorriso stampato in faccia, si compiaceva e si era alzato di due centimetri dalla gioia e dal discorso ben riuscito. La meno attenta era Helena, che stava cercando di rimanere impassibile e di non sembrare interessata alle parole dette dal Dunmer .
Vedendo in quanti erano concordi, Ser Slytherin, l’Elfo, optò per proseguire nel suo incantevole rapporto -Dico bene? Il popolo vuole la novità. Qualcuno che ha saputo reagire alla crisi come Ocato I, qualcuno che sa guidare un esercito come Uriel V e qualcuno che ha portato l'Impero al massimo dei suoi albori! Qualcuno come Katariah. E chi se non un Elfo Scuro potrebbe pareggiare queste capacità? Consiglieri, ridate l'Impero in mano agli Elfi, date l'Impero in mano a me e io lo riporterò alla sua età dell'oro!-
Meno di metà sala applaudì, alcuni parevano increduli, altri confusi.
Ser Finnerthone rientrò nella stanza e mentre tutti lo osservano sedersi lui sorrise e commentò
-Fuori piove-
Molti di coloro che lo videro arrivare erano rimasti, in un primo momento, basiti, ma dopo la sua risposta alle loro facce allibite, tutti scossero il capo in segno di disapprovazione.
Si sedette e si fregò le braccia per riscaldarsi, fregandosene dei commenti altrui 
-Allora cosa mi sono perso?-
Lady Ravenclaw gli diede risposta -Ser Slytherin, qui presente, si è appena offerto per diventare nuovo Imperatore-
-Ah - le gocce di pioggia cominciarono a sbattere violentemente sui vetri della Sala - Ve lo diceva che pioveva- disse ancora con un sorriso smagliante, riappoggiando la pelliccia, ora bagnata, sullo schienale della sedia.
-La sua proposta al momento è la migliore in palio- fece notare Helena
-Qualcun'altro gradisce competere?-
Silenzio tombale
-Se posso dire la mia... io non considero appropriati per il ruolo nessuno dei due- intervenne Karl Beckendorf -Guardando il caratteraccio di Ser Finnerthone, è inutile dire che non ha le capacità per essere un Imperatore. E' capriccioso, pretenzioso, viziato e infantile e non aggiungerei altro. Per quanto riguarda Ser Slytherin - mentre Beckendorf arrossiva, Slytherin cominciava a impallidire - ho sentito molto parlare di voi e delle vostra incredibile capacità nell'adulare la gente. Nel convincerla, nel raggirarla. Direi che oggi abbiamo avuto una vera e propria dimostrazione. Quindi complimenti, in pochi hanno questa fortuna. E direi che ha tutta la mia stima per quanto riguarda la sua determinazione e intraprendenza, ma è la sua ambizione che non mi convince. Vede dicono che lei dopo aver raggirato le persone... le frega. L'ammetta. E’ vera o no questa diceria?
E' l'unico Elfo Scuro qui dentro che non appartiene a una casata di Morrowind, come ha fatto ad avere questo posto? E' tra le dieci persone più ricche di Tamriel. Come ha fatto a guadagnarsi quei soldi, quando lei è solo un semplice consigliere, mentre tutti gli altri hanno già un ruolo importante all'interno dell'Impero? Lei è un uomo molto intelligente Ser Slytherin, ma è proprio qui che voi due - continuava indicando Finnerthone e il Dunmer - sbagliate e vi assomigliate. Chi governa non deve desiderarlo o volerlo, deve essere volenteroso. L'Imperatore non sta al centro di Tamriel. Il popolo sta al centro di Tamriel.- e qui concluse il giovanotto dei Beckendorf.
Molti rimasero quieti, ma dopo pochi secondi partirono gli applausi. Lady Helena compiaciuta gli sorrideva notevolmente. Ma tutta quella felicità durò poco.
-Baggianate! Dite solo baggianate!- tuonava il Dunmer
-Io racconto solo la verità!- ribatteva il Nord
Ma i dibattiti si scatenarono in tutta la sala, ogni presente diceva la sua
-Non lascerò mai che l'Impero cada nella mani di uno sporco Elfo!- contemplava un vecchio barbuto rosso ometto.
-I Dunmer ci hanno già data grandi speranze in passato. Lo faranno di nuovo- contemplava un vecchio Redguard.
Non si riusciva a capire più niente; la sala si divideva in ''Ha ragione Beckendorf'' e in ''Ha ragione Slytherin'' e ovviamente nessuno si degnava di commentare il possibile operato di Ser Finnerthone.
Offese a entrambi le parti e nei confronti di ogni razza volavano da una parte all'altra del tavolo. Così Lady Helena Ravenclaw dovette chiedere più volte il silenzio -Votiamo! Votiamo e non se ne parla più. Vediamo quanti a favore di Ser Slytherin, quanti a favore di Ser Finnerthone e quanti voti bianchi-
Per fare una votazione, bisognava munirsi di un foglio su cui scrivere i nomi dei vari candidati. Il foglio, sistemato in un luogo isolato, veniva man mano scribacchiato da ognun consigliere, che esprimeva il proprio voto segnando una X vicino al nome del proprio favorito. Il voto bianco equivale al non esprimere il proprio parere e la X viene segnata nella voce, per l’appunto, “Bianco’’
Dopo poco meno di mezz'ora, Lady Helena prese la parola con il foglio concluso in mano.
-6 assenti. Pertanto la maggioranza equivale a 23 voti. 1 voto a favore di Ser Finnerthone e 21 voti a favore di Ser Slytherin. Quindi 20 presenti hanno scelte di non votare- Ser Slytherin batté un pugno sul tavolo.
-Ma, va ricordato, che io non ho ancora votato, e siccome io sono la direttrice di questo consiglio, il mio voto ne vale due. Quindi le sorti dell'Impero sono in mano a me- sostenne scompigliandosi nuovamente i capelli.
-E il mio voto sarà... bianco-
Nella sala si sollevarono dei lunghi no e dei lunghi si. In qualunque caso l'Impero necessitava ancora di un Regnante.
-Questo voto ha constatato che per i Consiglieri nessuno di voi due ha le giuste potenzialità per dirigere Tamriel. Quindi si necessita di un nuovo possibile successore e io avrei anche l'uomo giusto...- continuò l'anziana donna in blu voltandosi verso Ser Titus Mede.
-Io? Dite a me? Ne ho avute anche troppo di avventure nella mia vita per sopportare pure questa-
-Appunto per questo che chiedo a voi di diventare Imperatore. Lo sappiamo tutti che Ocato II avrebbe voluto voi! E così avrebbe voluto anche suo padre. Chi se non voi?-
Titus Mede rimase impietrito, cercava di non dare nell’occhio, di rimanere impassibile. Ma i ricordi non si possono cancellare. Sapeva dove ella cercava di arrivare.
-Il passato è passato. Helena-
-No, che non è passato. E’ ancora ben impresso. Impresso nella mente di noi tutti. Chi potrebbe mai dimenticare quei giorni?- molti presenti annuivano
-Mio padre non mi ha mai parlato così bene di un uomo come ha fatto con voi- si ricordò Beckendorf
-Titus… - riprese la donna -sappiamo tutti che la famiglia Gryffindor ti deve molto, ma ora tocca di nuovo a te. Hai sostituito Canceler I, quando lui non poteva. Ora non puoi dire di no a suo figlio. Non puoi rifiutare questo ruolo.-
Lady Ravenclaw aveva toccato il punto che più temeva Titus. Era vero, non poteva dire di no, non dopo quello che era successo.
S’alzò e disse soltanto -Accetto-
Lady Ravenclaw si compiacque.
Le votazioni non si fecero attendere e i risultati nemmeno.
Ser Finnerthone guadagnò nuovamente un solo punto.
Le carte bianche erano solo 3.
30 i voti per Ser Titus Mede e 10 quelli a favore di Ser Slytherin.
Lady Helena Ravenclaw annunciò con grande felicità la notizia -Abbiamo un Nuovo Imperatore! Un Nuovo Imperatore! Titus I Mede!-
Un coro di applausi proseguì alla bella notizia, mentre fuori dalle mura del Palazzo, i tuoni cominciavano a farsi sentire sempre più forti.

NOTE:
The Return!
Si scusate la lunga attesa, ma non ho potuto farci niente. Tra lo studio e la vita privata non ho avuto tempo di scrivere la storia per vari giorni!
Ringrazio tantissimo I Killed Sirius Black, ovvero Helena, che nonostante i suoi vari impegni ha trovato il tempo e la pazienza di corregere i mii innumerevoli disastri ortografici e letterali.
Spero tanto che questo capitolo vi piaccia, perché mi sono impegnato tanto per costruirlo e per renderlo il più bello e coinvolgente possibile.
Ho già in mano l'inizio per un prequel di questa storia che riguarda le avventure di Titus Mede, se volete assaporare anch'esse fatemelo sapere :3

Buona lettura e recensite please ;),
Remus

p.s.: le date degli avvenimenti sono state radicalmente cambiate. Quindi la storia non seguirà la Cronologia degli avvenimenti come descritta in Skyrim e/o Wikipedia
   
 
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