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Autore: Cara_Sconosciuta    06/03/2008    10 recensioni
Ok, le avrò ripetuto una ventina di volte che era tutta una questione di lavoro, che sono uscito con lei solo per aiutarla a scrivere quell’articolo e che ero nervoso perché non volevo farle fare brutta figura… ma andiamo, non potevo dirle la verità, no? Cioè, a momenti non ci credo io, come faccio a dirglielo senza che lei mi rida in faccia, se non ne sono convinto io stesso? Storiella su "The latest buzz"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo prendere un break da hsm, così ho cercato un altro telefilm che mi ispirasse un minimo e ho trovato “The Latest Buzz”

Volevo prendere un break da hsm, così ho cercato un altro telefilm che mi ispirasse un minimo e ho trovato “The Latest Buzz”. Ok, non è una cosa molto profonda, ma io tendo a trovare i personaggi interessanti in tutte le scemenze e qui ho trovato Noah e Rebecca.

Contate che sono ragazzi di prima liceo, quindi magari è tutto (sentimento compreso) un po’ in versione bonsai, rispetto ad hsm… ma spero vi piaccia!

Temperance

The latest love

Ok, le avrò ripetuto una ventina di volte che era tutta una questione di lavoro, che sono uscito con lei solo per aiutarla a scrivere quell’articolo e che ero nervoso perché non volevo farle fare brutta figura… ma andiamo, non potevo dirle la verità, no?

Cioè, a momenti non ci credo io, come faccio a dirglielo senza che lei mi rida in faccia, se non ne sono convinto io stesso?

Eppure lei mi piace… credo.

Non lo so, non sono mai stato.. innamorato?

Però credo che sia un po’ così, come quando vai al concerto del tuo gruppo preferito e il cuore ti va a palla non appena attacca la prima chitarra o il primo colpo sulla batteria.

Come quando suonano quella canzone che per te è speciale, quella che non smetteresti mai e poi mai di ascoltare, e allora ti senti come se potessi volare, anche se è solo uno stupido pezzo di musica.

Una stupida ragazza, nel mio caso.

Una stupidissima ragazzina sciocca di nome Rebecca Harper.

E pensare che mi sono incasinato da solo…se non mi fossi offerto per mostrarle cosa significa uscire con un ragazzo….

Mannaggia a me, come ho fatto a pretendere di poterle mostrare qualcosa che nemmeno io so?

Già, perché io, Noah Jackson, re delle note musicali, giornalista dell’unico giornale canadese gestito da adolescenti non ho mai avuto un vero appuntamento.

E con chi sarei potuto uscire, visto che Rebecca è la prima che mi piace davvero?

Mi piacerebbe riprovarci, perché quell’uscita è stata un vero disastro… insomma, stanotte ho sognato di baciarla!

Io! Di baciare lei!

Ragazzi, ma dove siamo?! A me hanno sempre fatto schifo i baci!

Dovrei odiarla, Rebecca, per quello che mi sta facendo diventare… e invece vorrei solo abbracciarla.

Non mi riconosco più…

“Ehilà.”

Oh, fantastico.

Wilder.

“Ciao, Wilder.” Cerco di dimostrare il minor entusiasmo possibile, nella speranza che se ne vada, lasciandomi solo con il mio nuovo me e i pensieri su Rebecca.

“Indovina che cosa o trovato nella mia casella di posta stamattina!”

Lo so che ci ha trovato: glielo ho mandato io.

Ieri, quando ero ancora Noah.

“Non lo so, che ci hai trovato?” Nemmeno mi sforzo di recitare…

“Un messaggio dagli alieni che cerco di contattare da secoli! Noah, non è una notizia straordinaria?!

“No.”

“Mi raccomando, non ci mettere troppo entusiasmo…”

Mmm…”

Noah, stai bene?”

Wow, Wilder che si preoccupa per me! Cos’è, il mondo sta andando a rotoli e nessuno mi ha avvertito?

“Sì, sì, sto bene…”

No, non sto bene.

Ho la rebecchite acuta.

“Non è vero.”

“Sì.”

“No.”

“Sì.”

“No.”

Wilder, saprò bene io come sto!” Esclamo, alzandomi di scatto. Ma quanto può essere snervante?!

“A me sembri un filo nervoso.”

“Non sono nervoso, ok?!” Mi volto, aprendo le braccia per mettere forza in quello che dico…e colpisco qualcosa di pericolosamente simile ad un bicchiere.

Ho paura di guardare.

“Oh, Noah, guarda cosa hai combinato!”

Rebecca.

E ti pareva.

“Scusa… è colpa di Wil….” È già sparita in bagno.

Stupendo, davvero stupendo: la ragazza che sogno tutte le notti ha un’intervista tra dieci minuti e io le macchio il vestito di cioccolata… sono un disastro.

Ed è tutta colpa sua… non avrei mai litigato con Wilder se non fosse stato per lei!

“Fossi in te le procurerei un abito nuovo.

Mentre mi volto verso il mio amico, quasi ringhio. Come si permette di respirare, dopo quello che mi ha fatto combinare?

“Certo, proprio una cosa facile! Dove lo trovo, io, un vestito in tre…. Passa Amanda a due metri da me.

Idea.

“Amanda!” Parto in quarta, lasciando Wilder a bocca semiaperta.

Ma guarda che disastro…

Uffa… e nemmeno riesco ad arrabbiarmi con lui.

Aspetto quest’intervista da tipo sempre, Noah mi rovina il vestito più bello che ho e io non sono capace di avercela con lui.

Uffa uffa e ancora uffa.

È che quell’appuntamento…o finto appuntamento, ha cambiato tutto il cambiabile tra noi.

Cioè, anche prima lui mi piaceva… ma non così!

Perché non è mai stato elegante come quella sera.

Perché i suoi occhi non avevano mai brillato così, prima.

Perché era bello e simpatico e ce l’ha messa tutta… ma io sono un disastro.

Un disastro che non sa con che faccia si presenterà all’intervista.

Perché sono così…. Così dannatamente Rebecca?

TOC TOC

Bussano.

Chi bussa alla porta di un bagno?

“Rebecca, posso entrare?”

È Noah.

Non gli rispondo, ma lui entra lo stesso.

Ha una tuta, addosso, come al solito… anche se quella camicia nera gli donava da morire.

Guarda in basso, come se si sentisse in colpa, e porta in mano un qualcosa avvolto in un sacco nero di stoffa.

Volevo… volevo scusarmi e darti questo.”

Mi passa il coso e io lo prendo e lo apro, senza emettere un sedicesimo di suono.

Sono l’imbranataggine fatta persona…

“Sai, ho pensato che sono stato un gran deficiente di là… insomma, dovevo stare attento e invece ti ho rovinato tutto, vestito e intervista e volevo… boh, farmi perdonare, penso. Però non sapevo come fare e poi ho visto Amanda e mi sono detto che Amanda ha talmente tanti abiti che di certo uno poteva prestartelo e allora…”

Gli chiudo la bocca con una mano, sorridendo.

È troppo carino imbarazzato… non lo avevo mai visto così…

Nel sacco nero c’è un vestito rosa pallido, bello come solo quelli di Amanda sono e di certo mille volte meglio del mio.

“Grazie.”

Che gran discorso, Harper, davvero degno di una che con le parole ci lavora…

Sono qui che penso febbrilmente a cosa dire o fare o a come si fa a respirare, quando lui mi prende il coso-vestito dalle mani e mi dà un bacio.

Un bacio vero, non uno sulla guancia, sulla fronte o sul naso.

No, un bacio sulle labbra, come quelli dei telefilm.

E mi piace, mi piace un sacco, solo che non so come rispondere perché non ho mai baciato nemmeno il dorso della mia mano.

Non faccio in tempo a dirmi che, forse, dovrei fare qualcosa anche io, che lui già si è allontanato e mi ha riaffibiato il vestito.

“Sai di buono.” Commenta, con un sorriso un po’ sfacciato e un po’ timido.

“Più dei dolci del bar?”

“Molto di più.” Ed è vicino di nuovo e io di nuovo faccio la statua.

All’inizio penso che mi voglia baciare ancora, ma poi si inclina verso il mio orecchio, scostandomi i capelli.

“Sei in onda tra quattro minuti e… ti va di riprovare?”

Che… che cosa?”

“Il primo appuntamento. Prometto che andrà meglio.”

Ok….” Rispondo solo ok, anche se vorrei gridare che sì, non vedo l’ora di andare al nostro secondo primo appuntamento, che ne fare duecento di primi appuntamenti con lui…e anche di baci, così forse imparo anche a darli e… e sto solo farneticando da sola davanti a uno specchio nel bagno delle ragazze, perché lui mi ha fatto l’occhiolino ed è corso fuori.

Forse farei meglio a seguirlo… senza spiccare il volo, se ci riesco.

   
 
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