Oggi devo uscire.
Una breve visita ai nonni
e poi, passeggiata in centro con mia madre.
Un gelato , quattro compre e di nuovo a casa.
Niente di che, ma ci metto ore a prepararmi.
Svuoto l'armadio alla ricerca dell'abito giusto.
Del trucco,
dell'accessorio.
Finalmente dopo tanto sono pronta
ma prima di chiudere la porta,
mi guardo un ultima volta.
Sono carina.
Me lo dicono anche la nonna e le sue amiche.
Sorrido e vado in centro.
Cammino a testa alta e guardo le vetrine.
Poi li vedo,
dei coetanei
due ragazzi e una ragazza
si avvicinano parlando tra loro.
Mi osservano a loro volta ,
all'improvviso delle risatine,
faccio finta di nulla.
É solo la mia immaginazione? .
Forse si, forse no.
Tanto non ce l'hanno con me...
Mi volto verso una vetrina
Scorgo il mio riflesso..
I capelli si son gonfiati.
Il trucco è volgare.
Quelle scarpe sono ridicole,
i vestiti mi fanno sembrare una grassona.
Ma quale carina, ma dove!
Sono le vecchiette a dirmelo, le signore anziane conoscenti.
“Ce l'hai un ragazzo”. Mi chiedono?
“No”. Rispondo.
“Sei carina, lo troverai”. Insistono.
Sorrido e abbozzo.
Si certo come no. Intanto penso.
Il tempo passa e non cambia niente.
Eppure sono dimagrita.
Sto attenta alla linea.
Mi vesto meglio.
Allora perché sono sola?
Quei ragazzi ce l'avevano con me? Si .
Sconosciuti.
Ma uguali ai miei ex compagni.
Di scuola, di lavoro, di vita.
Le risatine di oggi e le parole di allora.
“Non ti abbiamo regalato la mimosa perché non sei una donna”.
“Sei talmente brutta che me lo fai ammosciare”.
“Sono contento di non piacerti più, mi fai esalare per quanto fai schifo”.
“Sei grassa”.
“Sei bassa”.
“I tuoi vestiti non sono firmati”.
“Non sei alla moda”.
“Sei una pezzente”.
“Cicciona”
“Pecorona”.
“Non truccarti è inutile, tanto nessuno ti si accatta”.
“Chiunque è meglio di te”.
“Hai una testa enorme.”.
“Sei rozza”
Sei moscia”....
Queste ed altre mille parole che ogni tanto dimentico.
O almeno ci provo.
In verità le ricordo ancora.
Sono passati anni ma le ho impresse nella memoria.
Basta un niente
e mi tornano alla mente.
Sono dentro di me.
Fanno parte di me.
Qualunque cosa faccio,
qualunque mise indosso.
Ovunque vado.
Sono sempre li.
Ogni sguardo maschile è un insulto.
Ogni sguardo femminile è di sberleffo.
Sono parte di me.
Sono dentro di me.
Continuo a camminare.
Faccio finta di nulla.
Non mi resta che continuare il mio giro.
Guardo spesso l'orologio però .
Di tornare a casa non vedo l'ora
Cammino a testa bassa ora.
Non ho più voglia di comprare niente.
Qualunque cosa indosso mi sta male.
Non è il mio corpo
sono io.
Mi sento inadeguata
qualunque cosa indosso,
l'eco di quelle parole
fa ancora il suo fracasso.
Ovunque vado.
Sono sempre li.
Sono dentro di me.
Fanno parte di me.
Salve gente.
Ultimamente nei TG, sento spesso parlare di bullismo e di suicidi giovanili.
Potrei dire mille cose al riguardo ma non servirebbe a nulla.
Preferisco raccontare in poche brevi strofe, quanto le parole possono far male.
Quanto possano lenire l'anima e renderci fragili e insicuri.
Certe frasi ti restano dentro per sempre, come macigni sul cuore.
Non le dimentichi mai più e possono rovinarti la vita.
Io purtroppo lo so per esperienza.
Perciò con il cuore in mano vi supplico , state attenti a quello che dite, potete far male più di quanto immaginate.
Potreste rovinare una vita o spezzarla addirittura.
Pensateci.
Un abbraccio e alla prossima.
Ps: grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto le mie (ehm storie ) e in particolare a chi mi ha lasciato un parere
Siete fantastici :)
In particolare Kiki87, che adoro .
A presto ♥