Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Aryuna    08/03/2008    9 recensioni
Kagome e Inuyasha, odiati compagni di classe e di banco da tre lunghissimi anni. Kagome, stanca di venir presa di mira dal mezzodemone, organizza una vendetta con sua cugina Kikyo, ex-fidanzata del ragazzo. L'ho scritta assieme ad Emiko92. La storia, il progetto e l'ambientazione sono mie, gli sviluppi e i dialoghi li abbiamo scritti assieme! E' la mia prima fanfict, speriamo bene! (siate indulgenti, è pure abbastanza lunga)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La vendetta

Incredibilmente sono riuscita a postare il capitolo del giorno! Non sperate troppo per domani, il prossimo capitolo è troppo lungo per essere scritto solo domani sera, penso che uscirà lunedì. Volevo pubblicarlo ieri, ma non sono riuscita a scrivere perché mia madre, in un momento di illuminazione, si è ricordata che doveva mandarmi a fare la spesa -.- No comment.

Spero che il capitolo vi piaccia, in attesa del prossimo “San Valentino”! (il titolo è promettente, eh? ;) )

Fino al mattino




Kagome faceva avanti e indietro per il corridoio, nervosamente. Luna nuova, ancora luna nuova. E Inuyasha non si vedeva. Era impossibile che non venisse, non avevano neanche litigato! Era sabato 10 febbraio, e ormai erano le dieci passate. Non poteva essere, doveva venire! Perché era in ritardo? Forse era successo qualcosa.

Quando suonò il campanello, si fiondò alla porta. Lui era lì, tranquillo, ad osservare il cielo. Il primo istinto di Kagome fu quello di abbracciarlo, ma si trattenne, non conoscendo la sua reazione.

<< Scemo! Mi hai fatto preoccupare! >> lo aggredì a quel punto, non potendo sfogarsi in altro modo. Lui la osservò perplesso.

<< Eri preoccupata? Per me? >> domandò curioso, abbozzando un sorriso. Forse Kagome si stava immaginando quella sfumatura compiaciuta. Arrossì, e lo fece entrare dentro casa. Non ci volle molto, prima che il nonno facesse irruzione. Sembrava preparato a quella situazione. Aveva controllato sul calendario le notti di novilunio.

<< Cosa ci fai qui? >> ringhiò il vecchio, squadrando Inuyasha.

<< Compito di matematica >> rispose prontamente Kagome << Eh già >>

<< Per quando? >> chiese lui sorridente. C’era qualcosa che non tornava nella sua reazione. Inuyasha fece per precedere Kagome, ma la ragazza lo bloccò.

<< Domani >> rispose tranquilla. Dallo sguardo dell’hanyou, capì che era la risposta sbagliata. Il sorriso del nonno si allargò.

<< Domani è domenica >> fece notare, fin troppo allegro. Stava facendo saltare i nervi alla nipote.

<< Lo sappiamo, è che io faccio ripetizioni la domenica con la professoressa Kagura, e mi fa fare un compito per valutare il recupero >> spiegò Inuyasha , inventandosi sul momento una scusa per rimediare. Non poteva immaginare quanto fosse vicino alla realtà.

<< Non capisco perché devi tenere sveglia mia nipote >> ringhiò il nonno, ma per fortuna arrivò la mamma di Kagome a sistemare il tutto.

<< Oh, papà! Lascia che Kagome aiuti i suoi compagni di classe >> disse allegra << E’ un piacere averti qui, Inuyasha. Fai come se fossi a casa tua >>

Il nonno brontolò, dicendo che sarebbe rimasto a controllare, e lo fece. Si misero a fare i compiti di matematica, in silenzio. Quella sera non c’era nulla che piacesse al nonno in televisione, quindi dovettero rinunciare anche ai dialoghi sussurrati. Finché Inuyasha, non si alzò con sicurezza, sporgendosi per spiare il nonno.

<< Si è addormentato >> bisbigliò sollevato. Kagome fece un respiro profondo. Finalmente.

<< Saliamo in camera mia >> suggerì a bassa voce. Si sorprese del fatto che l’hanyou la precedette. Si ricordò subito dopo che la prima notte era salito nella sua stanza per prenderle la trapunta.

Si rese conto solo in quel momento di non aver mai visto né immaginato Inuyasha nella sua piccola stanzetta rosa. Scoprì subito dopo che effetto faceva. Era come se tutti i mobili e gli oggetti fossero posizionati per concentrare l’attenzione su di lui. O forse era lui che attirava l’attenzione del mobilio. Kagome scacciò rapidamente quel pensiero. Quella notte era decisa a fare una cosa. Inuyasha si era seduto sul letto, a gambe incrociate e poggiato al muro. Sembrava una statua per quanto era immobile. Kagome, si accoccolò, raccogliendo le gambe in un abbraccio, sopra al cuscino, fissandolo curiosa. Quel giorno non si era ancora abituata a vedere quella chioma fluente del colore della pece, e gli occhi scuri, quasi viola.

Inuyasha si voltò verso di lei, leggermente a disagio. Stava nella stanza di Kagome, seduto sul letto di Kagome, con gli occhi di Kagome fissi su di lui. E un potenziale nonno omicida al piano di sotto, che dovevano sperare non si risvegliasse.

<< Tienimi sveglia >> disse decisa la ragazza, spezzando il silenzio. Inuyasha si sentì sollevato, ma al contempo confuso.

<< Perché? >> domandò fissando i suoi occhi felini sul suo volto. Era decisamente bellissima, anche in pigiama.

<< Due ragioni! >> spiegò lei allegramente << Primo, non è giusto che solo tu rimanga sveglio. Secondo, voglio vederti quando torni normale >>

<< Non è tutto questo granché, rimarresti delusa >> brontolò l’hanyou, spostandosi, in modo da stare seduto frontalmente alla ragazza. Kagome sorrise. Sembrava di buon umore quella sera.

<< Bè, se proprio vuoi restare sveglia, dobbiamo trovare qualcosa da fare >> cedette lui infine. Kagome aveva già un’idea.

<< Ti dà fastidio se ti faccio qualche domanda? >> chiese, impostandosi sulla modalità impicciona. Inuyasha inarcò le sopracciglia.

<< In che senso? >>

<< Su di te. Se non ti dà fastidio. Puoi non rispondere, se vuoi >>

L’hanyou la guardò, indeciso. Non gli piaceva parlare di sé. Non voleva che la sua vita diventasse di dominio pubblico. Ma forse, di Kagome poteva fidarsi. In fondo, era lei che lo aveva accolto a braccia aperte a casa sua, quando si era presentato totalmente senza preavviso. E che lo faceva anche adesso. E, da quanto ne sapeva, non aveva mai detto a nessuno di quel particolare. Era rimasto un segreto tra loro due.

<< Va bene >> concesse, distogliendo lo sguardo << cosa vuoi sapere? >>

<< Tua madre era umana, giusto? >> cominciò Kagome, con attenzione. Non voleva metterlo a disagio, per una volta che si stava aprendo.

<< Si >> rispose lui, senza aggiungere altro. Kagome si impuntò su quel particolare.

<< Come si chiamava? >>

<< Izayoi >>

<< Era bella? >>

Inuyasha alzò lo sguardo su Kagome. Che razza di domanda era?

<< Così dice il vecchio Miyoga. Io non me la ricordo, ero piccolo quando è morta >>

<< Chi è Miyoga? >> chiese Kagome, confusa.

<< Un demone pulce che serve la mia famiglia da secoli. Da quando ho memoria è sempre stato sulla mia spalla a saltellare >> rispose lui sorridendo. Anche Kagome sorrise. Stava cominciando a parlare in modo meno forzato.

<< E non ti ricordi nulla di lei? >> chiese la ragazza. Le sembrava impossibile che non avesse il minimo ricordo della madre.

<< Mi ricordo la sua voce quando cantava. Mio padre la adorava. Ma anche lui è morto, poco dopo >>

<< E tu vivi da solo con Sesshomaru? >>

<< E con la madre di Sesshomaru >> precisò l’hanyou << è stata la prima moglie di mio padre, ed odiava mia madre e me. Mi ha preso con lei solo perché aveva promesso >>

<< Tuo padre aveva un’altra moglie? Allora perché ha sposato tua… aspetta un attimo, l’ha sposata? >>

Inuyasha sospirò. Non era tanto facile da spiegare.

<< Allora… mio padre e la madre di Sesshomaru si sono sposati per un matrimonio combinato, ma lei lo amava davvero. Per lui, invece, era un semplice dovere. Quando conobbe mia madre, poté solo proteggerla, ma non sposarla. Se lo avesse fatto, probabilmente un membro della famiglia l’avrebbe uccisa per rivendicare il primo matrimonio >>

Kagome spostò lo sguardo sulle coperte. Era una situazione complicata quella della famiglia di Inuyasha.

<< Ma se la madre di Sesshomaru ti odia… come fai a vivere con loro? >> chiese, timorosa. Non voleva dare l’impressione di impicciarsi troppo, ma non resisteva. Voleva sapere tutto di lui. Non voleva segreti.

<< Lo faccio per non separare la famiglia. Sono un hanyou, non sarei ben visto se fossi separato dalla mia famiglia. Causerebbe solo molti problemi. E poi, dato che mi odiano, torno a casa solo per dormire >> spiegò lui, con un po’ di rassegnazione.

<< Vieni pure qui quando vuoi >> disse subito Kagome << non mi dai fastidio >>

Lui sorrise. Com’era bello quando sorrideva.

<< Me lo ricorderò… sempre se a tuo nonno va bene >> aggiunse ironico. Kagome rise. Dopo un po’, si accorse che la stava fissando.

<< Sicura che non vuoi dormire? >> chiese Inuyasha dopo un lungo scambio di sguardi. Kagome scosse la testa, decisa.

<< Ti sveglio prima dell’alba, se vuoi >> insistette lui. Non voleva che Kagome passasse la notte in bianco per lui. La ragazza valutò l’opzione.

<< Va bene. Ma se ti senti solo svegliami >>

<< Sentirmi solo? >> ridacchiò lui << Meglio se dormi, ! >>

Kagome gli fece una linguaccia, e si mise offesa sotto alle coperte. Stava decisamente scomoda così.

<< Non stai scomoda? >> intuì il ragazzo, osservandola mentre si rigirava nel letto per la settima volta. Kagome si mise a sedere.

<< Non riesco a dormire così >> si lamentò.

<< Alzati in piedi >> disse lui. Kagome, seppur perplessa obbedì. Inuyasha alzò la coperta, lasciando scoperto il materasso.

<< Siediti qui >> disse poi, dando una pacca al posto accanto a lui. Kagome si sedette, confusa. Poi, con un gesto fluido, Inuyasha le avvolse il piumone attorno alle spalle, e le passò un braccio attorno alle spalle, obbligandola a poggiare la testa sul suo petto.

Era stato talmente veloce che Kagome si accorse solo all’ultimo che l’aveva abbracciata, e arrossì tremendamente. Si affrettò a nascondere il viso con i capelli con un rapido gesto del capo.

<< Comoda? >> chiese lui con tranquillità. La ragazza annuì. Non era sicura di riuscire a parlare. Doveva ammettere, che dopo l’imbarazzo iniziale, stava davvero comoda appoggiata al petto di Inuyasha. Si sentiva protetta. Nasconse le gambe lateralmente, sotto la trapunta, e si accoccolò con un braccio sul suo petto, chiudendo gli occhi.

Dopo pochi minuti, cadde in un sonno profondo e senza sogni.



<< Kagome? >>

<< Inuyasha… >> mugolò la ragazza, stiringendo il cuscino. O meglio, quello che pensava fosse un cuscino.

<< Ehi, Kagome! Mollami! >> si lamentò la stessa voce maschile di prima.

<< …scemo >> mormorò aprendo gli occhi, assonnata. Chi era a parlare?

<< Oh, grazie >> rispose l’hanyou, fissandola con gli occhi violetti. Kagome avvampò, e quando si accorse che il presunto “cuscino” era in realtà Inuyasha, e scattò in piedi.

<< Oddio! Scusa >> disse rapidamente, ma Inuyasha le fece cenno di abbassare la voce. Solo in quel momento, Kagome si accorse che non era ancora mattina, e ricordò della sera precedente.

<< Che ore sono? >> chiese bisbigliando, sedendosi sulla sedia, di fronte al ragazzo.

<< E’ quasi l’alba >> rispose lui semplicemente. Kagome annuì. Rimasero in silenzio per diversi minuti, finché Kagome non concentrò lo sguardo sull’hanyou. Per un attimo, le era sembrato di vedere la sua immagine sfocata. Successe di nuovo.

<< Inuyasha… ma cosa…? >> cominciò, ma si interruppe quando vide i suoi capelli scuri agitarsi, come mossi dal vento. Guardò fuori dalla finestra, e vide il primo raggio di sole che si affacciava sull’orizzonte. Riportò rapidamente lo sguardo su Inuyasha. I capelli stavano diventando gradualmente più chiari, e le orecchie si facevano appuntite, quasi elfiche. I suoi occhi furono tra le ultime cose a cambiare. Il suo sguardo scuro si fece luminoso, riacquistando quel colore ambrato che lo distingueva. Le orecchie tornarono quelle di sempre, ricoperte dal soffice pelo bianco.

Kagome rimase a guardare la scena, senza riuscire a dire una parola. La stanza sembrava illuminata, o forse erano il suoi capelli argentati a renderla luminosa.

Inuyasha abbozzò un sorriso forzato.

<< Tornato normale >> mormorò, facendo vedere che anche gli artigli erano al loro posto. Kagome rise di quel gesto.

<< Però, è strano vederti così dopo che mi ero abituata a vederti umano >> disse la ragazza risedendosi nuovamente accanto a lui.

<< Non è la prima volta che lo dici >> la riprese il ragazzo. Era vero. Kagome decise di ignorarlo, e prese una ciocca di capelli argentati. Erano così soffici! Le veniva voglia di abbracciare la folta chioma del ragazzo, se non fosse che questo avrebbe scatenato una situazione imbarazzante. Già Inuyasha la guardava perplesso, senza capire cosa stesse facendo.

<< Ti posso fare una treccia? >> chiese lei, non riuscendo a resistere. Inuyasha strabuzzò gli occhi.

<< Sei impazzita? Non penso proprio >>

<< E dai! La disfo subito >> insistette lei, con gli occhi languidi. Inuyasha alzò gli occhi al cielo, rassegnato.

<< E va bene >> concesse, lasciando che Kagome si divertisse. Era piacevole sentire le sue mani delicate sui capelli. Lo rilassava.

<< Senti, Kagome… >> cominciò dopo un po’, arrossendo. Ringraziò che la ragazza fosse concentrata sulla treccia.

<< Si? >> chiese lei spensierata, incrociando le ciocche per l’ultima volta. Ammirò soddisfatta la sua creazione.

<< Tu credi che noi… insomma, tu ed io… >> continuò lui, impacciato. Kagome sciolse la treccia perplessa. Non lo aveva mai visto così in difficoltà.

Un urlò fece sobbalzare entrambi, e Inuyasha guardò Kagome, e poi la finestra.

<< Fai finta di dormire >> disse rapido, aprendola e saltando fuori. Kagome, shockata, si affrettò a chiuderla, e a ficcarsi sotto alle coperte. Dopo poco, il nonno fece irruzione nella stanza, ma rimase deluso di non trovare nessuno, a parte sua nipote.

<< Oh, se n’è andato >> disse allegro, mentre Kagome lo malediceva mentalmente.

Inuyasha, dal canto suo, stava insultando il vecchio in tutte le lingue che conosceva.

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Aryuna