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Autore: Sickophilia    03/09/2013    1 recensioni
Una storia d'amore basata su una maledizione.
Due personaggi che si amano e si odiano, che si amano e si uccidono per poi rivedersi sempre.
One-shot nonsense basata sul b-side degli Arctic monkeys ''Too much to ask''.
Solo se mi avessi amata...
Genere: Dark, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Violenza
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                              Would a kiss too much to ask?

Link canzone----->http://www.youtube.com/watch?v=mSV64Q1qNZA


''And the ending doesn’t sound
like the happiest around''



Non aveva più un cuore pulsante dopochè lui glielo aveva completamente strappato dal petto; ora sentiva un grande buco nero a sinistra, e il vento riusciva a penetrarci creando una sensazione di gelo che la faceva sentire inutile, morta. 
Ma purtroppo ancora non era morta.
-Perchè sei tanto  ostinata a  voler rimanere attaccata a questo schifo di vita? Non eri tu quella che voleva smettere di esistere? Allora perchè muori così difficilmente?
I suoi occhi verdi divantavano più grandi e duri man mano che si avvicinava a lei. Non poteva immaginare il motivo per il quale quei bellissimi e angelici occhi si trovassero su una persona tanto diabolica come lui però, ogni volta che si degnava di guardarla, la ragazza sentiva che l'enorme buco nero veniva riempito di calore e amore. Era questo il motivo per cui si ostinava a vivere, il suo sguardo e la speranza che quello sguardo tanto intenso e duro nascondesse un briciolo di affetto per lei.
Ma non era più così, lo sentiva, lo vedeva dai suoi modi di fare. Niente la distruggeva più della certezza dell'odio di lui nei suoi confronti, e niente la annientava più del ricordo dei momenti felici, dei ''ti amo'' sinceri detti sfiorando delicatamente le labbra.
-Alzati!- le ordinò afferandola violentemente per i capelli e costringendola così a distendere le sue gambe molli e ridotte solo ad ossa e pelle. Da quanto tempo che non mangiava? Una lacrima di dolore fisico e psicologico le rigò la guancia. Lui sorrise, manifestando così sadismo e insensibilità verso quella che era stata la persona più importante per lui. Vederla piangere ora non gli faceva lo stesso effetto provocato in passato, adesso per lui c'era un che di ridicolo in quelle lacrime.
-Lo sai che finalmente il tuo desiderio di morire sta per essere esaudito? 
La ragazza abbassò lo sguardo e si mise le mani alle orecchie perchè sentire quelle parole tanto sbagliate dalla persona tanto giusta la faceva morire nell'animo prima di qualsiasi azione fisica. Perchè continua ad amarlo?
-Quanto sei stupida e ridicola oltre al fatto che non fai altro che piangere. Mi annoi. Facciamola finita subito- le sussurrò all'orecchio prima di buttarla violentemente a terra.
Si udì un terrificante suono di ossa rotte. Chissà cosa si era rotto. La mano? Un piede? Un amore?
Quando la vide ranicchiarsi su se stessa, portando le magre gambe al petto, gli venne una brillante idea. Avrebbe reso l'atto piu interessante da compiere, a differenza di tutte le altre volte che si annoiava da morire.
Le si stese accanto facendo combaciare il suo petto contro la schiena di lei e cominciò ad annusare la sua preda partendo dai morbidi capelli castani, scendendo verso il collo candido, arrivando alla spalla, dove, non riuscendo a resistere a quel profumo ipnotizzante, strappò coi i denti un pezzo di carne.
Le sue urla squarciarono il cielo nuvoloso e un raggio di sole si fece spazio per poi colpire col suo calore assassino la carne martoriata della vittima.
-Ora riesci a sentire calore? Sì, lo so si puo facilmente confondere col dolore ma non sono la stessa cosa. Hai mai provato calore vero? Quello che ti riempie l'anima e ti fa sentire viva? Non rispondi? Beh, lo prendo come un no, e se non hai mai provato calore, non meriti di avere nemmeno il minimo soffio vitale.
La ragazza mugolò disperata. Avrebbe voluto rispondere che provava calore ogni volta che la guardava negli occhi anche se sapeva che lo faceva solo per farla soffrire ulteriormente, che ogni volta che la toccava si sentiva viva, anche se infelice. Però per soffocare il dolore dello strappo sulla spalla si era morsa talmente forte la lingua da impedirle di muoverla per parlare. Un'altra lacrima scese. Il peso della maledizione era insopportabile.
Arrivando delicatamente con le labbra al suo orecchio, le sussurò: -Come preferiresti morire? In modo rapido e indolore oppure lento, doloroso ma più soddisfacente per te?
Con una fatica disumana riuscì a rispondere alla domanda di lui con un sussurro quasi impercettibile: -Un bacio sarebbe troppo da chiedere?
Rimase sorpreso di fronte alla sua richiesta. Che ragazza incosciente! Poteva avere una morte veloce e invece ha risposto senza riflettere, ottenedo la via più dolorosa.
-Ai tuoi ordini, amore mio- rispose sorridendo.
La girò affinchè la sua schina fosse completamente appoggiata sul cemento freddo,si stese delicatamente sul suo corpo ridotto ad ossa e per la prima volta la gurado attentamente negli occhi leggendovi paura, freddo, dolore e amore.
Lei si stupì dei suoi modi cosi delicati e in un impeto di coraggio riuscì a parlare di nuovo, per dire la sua ultima frase.
-Se tu mi amassi...
Uno schiaffo secco e violento non le diede il permesso di finire la frase e il ragazzo, arrabbiato, scaricò tutto il peso del suo corpo muscoloso sulle fragili e magre membra della ragazza, facendola sussultare in ricerca d'aria.
E dopo interminabili istanti finalmente le loro labbra si unirono in un bacio violento e allo stesso tempo dolce,  disperato e desiderato da entrambi che alleggerì l'animo di entrambi e che li fece scoppiare d'amore. 
La passione ritrovata in quel bacio fece per un attimo scordare a lui la maledizione che colpiva entrambi, ma, in un momento di lucidità si rese conto di star perdendo tempo e che il tramonto stava per arrivare. 
A quel punto, con un dolore immenso nel corpo, con due dita strinse il naso della ragazza continuando a baciarla violentemente rubandole tutto il fiato che lei aveva a disposizione.
Lei cominciò a dimenarsi, ad agitarsi cercando ossigeno per poter continuare a vivere, ma lui non glielo permetteva.
Gli ultimi spasmi indicavano che la vita la stava abbandonando, e dopo alcuni minuti finalmente cessò di esistere.
Addolorato e innamorato,prese il corpo senza vita della sua amata e avvicinandosi lentamente al bordo del grattacielo, le posò un delicato bacio sulle labbra per poi buttare le sue membra nel vuoto.
-Addio amore mio, ci rivediamo domani sera.




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