Cominciò tutto quell’estate del 2009, la mia vita andò a rotoli.
Ero andata a strare da mia zia per quell’estate, non avrei mai pensato che avrei incontrato la mia rovina.
<< Forza ragazze, sveglia. >> disse mia zia già pronta per andare in giro.
<< Siamo in vacanza, lasciaci dormire, ti prego. >> gli risposi girandomi dall’altra parte.
<< Allora decidete stare a casa e sistemare il casino che c’è oppure venire con me. >> disse, era brava a ricattare.
Io mi cugina ci guardammo nei occhi, ed in due secondi eravamo già pronte per uscire.
<< Ricattatrice >> gli dissi passandogli accanto.
<< Lo so, sono brava vero? >> disse con un sorriso .
<< Maledettamente brava zietta. >> gli rispose.
Quel giorno mi ero messa le prime cose che mi erano capitate, pantaloncini di jeans, una canottiera nera e delle scarpe da ginnastica.
 << Aspetta non è un po’ troppo scollata quella maglietta? >> disse mia zia indicandomi la scollatura che non avevo visto prima, in effetti lo era ma non era colpa mia che avevo la terza ed ogni maglietta mi metteva in risalto il seno.
<< E da mamma vuole rimorchiare. >> disse mia cugina facendomi l’occhiolino.
Quel giorno andammo al centro commerciale, io e mia cugina andammo per conto nostro lasciando mia zia a fare la spesa.
Il pomeriggio andammo a riprendere mio cugino che stava dai nonni.
Più tardi decidemmo di andare sotto casa a giocare un po’ a pallone ed è stato là che ho conosciuto un ragazzo.
<< Hey, ciao Gabriel? Facciamo due tiri io e te? >> disse il ragazzo che ancora non conoscevo.
Dopo che finirono di giocare riaccompagnò mio cugino da me, mia cugina e mia zia che parlavamo di ragazzi.
<< Piacere Axel >> disse guardandomi nei occhi.
<< Piacere Natalie >> gli risposi, allora mi sembrava la bellezza fatta persona ma se ora mi chiederete com’è direi che il mostro fatto persona.
<< Hey stai lontano da mia nipote. >> disse mia zia, non capivo il perché.
<< E dai mica gli faccio del male, comunque ha dei bei occhi tua nipote. >> disse come se non ci fossi.
Cominciammo a parlare, a conoscerci e mi piaceva.
<< Dai ragazzi ora dobbiamo andare. >> disse mia zia.
Io e mia cugina non volevamo a casa ma ci andammo perché sapevamo che non ci fossimo andate ci avrebbe riccatate o peggio.
Quella sera non mangiai per niente, il mio stomaco si era chiuso e speravo di rivedere Axel.