“è successo
qualcosa,Shika?!”
“ho…ho litigato
con Temari”
“oddio…m-mi
dispiace tanto! Come mai?!”
“è gelosa, Ino…gelosa di te e di Noi…”
“gelosa per cosa?”
“penso ci abbia
visto insieme”
“insieme come
ora?”
“si, l’ altra volta credo…quando siamo andati…”
“si si, ho capito…ma non c’è modo
di risolvere la questione?”
“devo raggiungerla
a Suna e parlarle, riuscirò a convincerla!”
“perfetto. Non
sarebbe giusto finirla dopo tutto la fatica che
abbiamo fatto non pensi?!”
“per cosa?”
“per non farci scoprire…”
“si si, vero! Deve
tornare tutto come prima…”
“se no il nostro Segreto…”
“gia…a puttane!”
“come sei fine
Nara!”
“zitta Yamanaka! Andiamo, che poi devo subito correre da lei”
“Ti prego Tem…” la pregava con occhioni
dolci, sulla soglia della camera Turchese
“lasciami in pace Kanky!”gesticolò mandandolo via
“vieni a mangiare
dai…” intervenne l’altro, sbucando dalla porta
“Gaara, per favore, anche tu no!!”
“non mi piace
questo tuo digiuno signorina!”agitò in aria un mestolo in
legno il più alto
“a chi staresti cercando di dar ordini tu!?” lei gonfiò la voce
sfidando il fratello
“li sta dando a
te, su,vieni a cenare” rispose il rosso con una strana
e ambigua dolcezza
“non me la sento…”
“e perché no??”
“non ho fame...”brontolò rannicchiandosi di più sul letto, dov’era
nascosta da quasi l’intera giornata
“non ci credo!tu
hai sempre fame, Tem!”
“vedi! È questo il problema!Guarda che bella
famiglia di sfigati…un gatto travestito, un tasso con
problemi di identità e UNA BALENA!!!ç____ç” alzò lievemente la voce lanciando
la conversazione il più lontano possibile da lei
“ma non dire
stronzate!!Ti sei sempre piaciuta! che
hai adesso? Panico Adolescenziale?!” disse sarcastico
il più grande insistendo con il pericolosissimo
utensile rustico.
“evidentemente
piacevo troppo a me, senza accorgermi che non piacevo agli altri”
la chioma bionda affondò tra le ginocchia
ripiegate sul corpo. Il viso si spense così come la sua voce.
“che non piacevi a
chi??” disse acido il moro
“agli altri, Kankuro! Che c’è? Sei sordo forse?!”
la reazione severa del fratellino risvegliò
la ragazza che alzò lo sguardo su questo, interrogativa.
“se è per Shikamaru
puoi anche fare lo sforzo di dircelo! Siamo i tuoi fratelli
dopotutto!”
gli occhi blu della giovane si strizzarono.
Lasciò andare le gambe e si alzò in piedi di fronte alle due figure.
“siete i miei
fratelli solo quando avete bisogno di me per qualche stupida missione! Non
siete buoni a niente, altri che fare soffrire me e la restante popolazione del
villaggio!”
la ragazza aveva le lacrime agli occhi, che
le marcavano le parole.
Era arrabbiata, infuriata forse, tanto da farle arrossare le guance,
mettendo in mostra le grosse pozzanghere verdi.
Dolore nel petto e
nella mente.
Urlava ad innocenti il suo, seppur nascosto, dolore…
“s-soffrire
Tem?
Che cos’abbiamo fatto?!” chiese con voce tremante il più
alto, incredule
“IO MI SONO FATTA IL CULO PER QUESTA
FAMIGLIA, dalla nascita di Gaara! HO PROVATO IN TUTTI
I MODI A VIVERE IN SERENITA’ COME LE PERSONE NORMALI! MA
VOI AVETE SEMPRE VOLUTO FARE DI TESTA VOSTRA! SIETE
CRESCIUTI NELL’ODIO, ED IO MI SONO STUFATA! MI SONO ROTTA!! HO DECISO DI VIVERE ANCH’IO, PER ME STESSA QUESTA VOLTA!”
“questa volta??” domandò il minore un po’ intimorito dalle urla
disprezzanti della sorella
“si, con Shikamaru i-io…credevo che avrei trovato la
felicità…”
calò la brillantezza delle iridi acquamarina.
Quelle dei due fratelli invece si intensificarono.
Fissarono il volto femminile con attenzione, per scorgere ogni singola traccia
dei suoi sentimenti,per…aiutarla?
“c-con lui riuscivo a dimenticare tutto e mi sentivo…viva…”
Temari della Sabbia guardò le due sagome immobili
d’innanzi a lei, proseguì
“mi sentivo vivere
veramente, entrando nei miei sentimenti e nelle mie emozioni. Riuscivo ad essere finalmente me stessa, senza timore
di essere troppo debole. Mi
mostravo come chiunque altro. Arrossivo come chiunque altro. tremavo
come chiunque altro. E non avevo paura…”
una mano andò ad asciugare il pianto,
strofinandosi sugli occhi.
“con lui mi sentivo felice…veramente felice...”
tirò un po’ su col naso, si sciolse i biondi
capelli e li rilegò.
Tentò di
ricomporsi, ma chi era in grado di vedere, notava ancora le lacrime.
“ma sono contenta
che questa favola sia finita…dopotutto doveva accadere prima
o poi. Non ci sono i lieto fini,ed è un bene che
mi abbiate fatto tornare con i piedi per terra…era da troppo che sognavo, mi
sarei comunque dovuta svegliare un giorno…”
Sorrise.
Un sorriso
plastificato,carico di malinconia.
Le piccole rughe
intorno alle labbra: nostalgiche di vere risa.
Nostalgiche di
quella felicità che gli era stata strappata via, brutalmente…
Le
labbra dal loro canto, stanche, delle tante urla, e troppe menzogne.
Il suo viso era
così storpio dalla sua vera forma.
Apparve
quindi mutilato, dallo svegliarsi la mattina…soli…
“è colpa nostra…”
avanti e indietro,
avanti e indietro. Passi pesanti, da consumare il pavimento.
Le mani chiuse
dietro la schiena.
Strisciava così
per tutta la stanza, come un animale in gabbia.
“è tutta colpa nostra”
Alzava la voce
gesticolando appena
“non ti agitare,
non serve”
“hai ragione Gaara, non serve a
niente! Ma cosa possiamo fare a questo punto?!”
“noi non possiamo
fare nulla, non c’entriamo niente”
“c’entriamo
eccome! L’hai vista Tem! È a terra…”
“più che a terra
direi sotto terra”
“bene, e non vuoi
fare nulla per aiutarla?!?!”
“e che possiamo fare, scusa?! È una faccenda tra lei e quel
Nara!”
“ma siamo stati noi a combinare questo macello!”
“lui era con la Yamanka, di certo non è stata
colpa nostra”
“ma magari…”
“magari?!?” corrucciò la fronte, curioso
“abbiamo
frainteso, può essere…”
“e che ne
sappiamo…”
“se era stato un
malinteso, quei due potrebbero tornare insieme e Tem
sarebbe di nuovo felice, non credi?!”
“ma se è fin adesso che lavoriamo su come farli lasciare! Ora
che ci siamo riusciti vuoi mandare tutto all’aria?!”
“è..è che non ne sono più tanto sicuro…”
il moro afferrò il cappuccio che gli ricopriva la testa e lo sfilò, lasciando
prendere aria alla chioma castana.
“in che senso non
ne sei sicuro?”
il tono dell’altro fece intendere il suo
improvviso interesse per la conversazione
Kankuro fece qualche passo, per arrivare poi dinnanzi alla grande finestra illuminata dalla luce solare
di quel dì.
Fissò l’orizzonte,
le varie colline ed infine il cielo, così limpido
incorniciato dalle diverse nuvole bianche…
Pensò a quanto
aveva voluto liberarsi di quel ragazzo che osava portargli via la loro Temari…
Pensò a come
avevano desiderato che sparisse dalle loro vite…
E pensò infine
alle parole della sorella…
Erano state così
crude da avergli mosso qualcosa dentro, lo stomaco aveva avuto un vuoto e il
cuore…sembrava essersi fermato…
Non credeva che
lei, la donna Sabaku, stesse soffrendo così e che
loro avessero vissuto alle sue spalle per tutto quel tempo.
Non se n’era
neanche reso conto, ma avevano distrutto la loro, seppur disastrata, famiglia.
Ma Non l’avevano mai voluta, questa famiglia…
Non gli piaceva
l’idea di appartenere a qualcuno.
Eppure, si
volevano bene.
Erano fratelli…
“Gaara…”venne chiamato uno,
lievemente
lo sguardo di ghiaccio roteò sulla scura
schiena.
“dobbiamo portarlo
a Suna…”
“dobbiamo..?!” domandò con tono di superiorità
“esatto, dobbiamo”
ribadì il secondo voltandosi
“e perché dovrei
aiutarti a fare una cosa tanto folle?”
il maggiore afferrò nuovamente il copricapo e
se lo infilò.
Si sistemò le orecchie di stoffa ed andò davanti al fratello,
comodamente seduto su una sedia bordeaux.
si piegò sulle ginocchia, arrivando
all’altezza del rosso.
Si guardarono
fissi negli occhi.
“perché tu…”
tirò fuori le parole, lente ed infallibili…
“tu ami Temari quanto me, Gaara…”
le iridi castane
ricercavano un qualsiasi movimento di quelle celesti, ma nulla…immobili.
“e odi vederla
soffrire così. Vuoi aiutarla e sai benissimo che l’unico che può farlo e
proprio Shikamaru..”
il viso candido ma intriso di sangue non
rispose.
Rimase immobile a
fissare l’altro, apaticamente.
Quello si alzò,
dirigendosi verso l’uscita, senza dire una parola.
“aspetta…”
biascicò il più piccolo, alzandosi dalla sedia.
“vengo con te...”
NOTE DELL’AUTORE:
ok ok, ci ho messo
un eternità…chiedo perdonooooo!!!
Piccoli sketch
prima del gran finale…
Che ve ne pare!?
Avete notato la
piccolissima parte in cui Gaara ammetteva (indirettamente) di voler bene ai
suoi fratelli (in teoria sono a Temari, ma noi l’abbiamo capito XD)
Forza Shikaaaa
Va bine…
Leave comments please!
Bacio
Ale-kun