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Autore: EclecticFirst    04/09/2013    0 recensioni
Riabituarsi ad essere visibile a tutti, a non avere più una fragile maschera a proteggermi, non è stato affatto semplice. Ogni tanto, quando la pressione della folla sembra diventare opprimente, mi guardo ancora attorno, alla ricerca di qualcuno al mio fianco che mi protegga, dimenticando che il Gioco si è ormai concluso da sette giorni.
(Avvertimenti: Spoiler sulla fine della storia)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shiki Misaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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104.
L’enorme edificio che dà il nome a questa zona di Shibuya incombe quasi minacciosamente sulla folla, offuscando la luce del sole: quest’ultima è stata beffardamente sostituita da mastodontici cartelloni pubblicitari, schermi ad intermittenza che inneggiano all’ultima novità, gigantografie di modelli e modelle dai corpi perfetti, astuzie studiate per meravigliare ed ammaliare le migliaia di persone che quotidianamente si riversano in queste strade come un fiume in piena.
Riabituarsi ad essere visibile a tutti, a non avere più una fragile maschera a proteggermi, non è affatto semplice. Ogni tanto, quando la pressione della folla sembra diventare opprimente, mi guardo ancora attorno, alla ricerca di qualcuno al mio fianco che mi protegga, dimenticando che il Gioco si è ormai concluso da sette giorni.
Come meccanismo di autodifesa, abbraccio con forza Mr.Mew e, dopo aver trovato rifugio in un angolo isolato, o un posto a sedere vicino alla fermata del bus, chiudo gli occhi: poco tempo fa, l’avrei fatto per scansionare i pensieri di chi mi circondava, frugando nelle memorie altrui come una deprecabile ladra. Tuttavia, privata di tali poteri, quel che sento adesso è ben altro.
Voci confuse riempiono l’aria, creando la più improbabile delle sinfonie: un’unione di infinite, minuscole dissonanze, rielaborate dall’invisibile ma esperta mano di un Compositore, che dall’alto tutto vede e giudica. Riapro gli occhi, e perdo completamente la cognizione del tempo, mentre contemplo quasi in trance la folla che passa di fronte a me. Ieri, oggi e domani diventano concetti distanti, impalpabili, irrisori di fronte all’”adesso” che si dipana in ogni direzione.
Sono sempre stata un’assidua frequentatrice di questo quartiere, eppure, dopo quelle tre settimane, ho come l’impressione che qualcosa sia cambiato, nelle persone: i loro sguardi, il modo di camminare, il più piccolo ed insignificante gesto, all’apparenza sembrano i soliti, eppure esprimono, forse inconsapevolmente, un profondo e rinnovato desiderio di vivere. Sarà grazie ai graffiti di CAT, il cui pensiero è riassumibile nella frase “Cogli l’attimo”? Oppure è merito di ciò che è successo nell’UG? Per quanto mi sforzi, non riesco a trovare una risposta soddisfacente a questa domanda.
Improvvisamente, mi risveglio da quella specie di sogno, e l’orologio del cellulare mi riporta in modo definitivo alla realtà: gli avevo promesso che l’avrei aspettato ogni giorno, in quel luogo, ed ora sono quasi in ritardo per l’appuntamento! Rinfrancata (nel fisico), ma al tempo stesso scombussolata (nella mente) da quella breve sosta, mi rialzo ed inizio a correre.
Appena prima di giungere a destinazione, mi fermo improvvisamente. Sono senza fiato, non essendo abituata a sforzi prolungati, ma non è per recuperare le forze che ho interrotto la mia corsa. Ogni briciolo di determinazione sembra essere scivolato via dal mio corpo mentre, da lontano, li guardo ridere e scherzare vicino alla statua di Hachiko. Sento brividi percorrere ogni fibra del mio essere, mentre pensieri che credevo di aver lasciato alle mie spalle offuscano ogni cosa.
Loro…vorranno ancora essere miei amici? Anche se li ho ingannati? Anche se l’aspetto con cui mi conoscono non mi apparteneva? Una persona come me, così debole da rinunciare perfino a se stessa, pur di essere accettata dagli altri, pur di accettarsi? Merito di stare con loro, di esser felice insieme a loro? L’idea di fuggire mi sembra sempre più allettante.
Istintivamente, la mia mano scivola nelle tasche, alla ricerca del cellulare: devo chiamare Eri. E’ quel che faccio sempre quando ho bisogno di conforto, non c’è nulla di male, no? Tuttavia, le mie dita si posano su ben altro. E’ un oggetto minuscolo, poco più grande di un bottone.
Sembra impossibile, eppure la sto guardando con i miei stessi occhi. . Teoricamente, non dovrei più possedere una Spilla del Giocatore! Incredula, continuo ad osservare, quasi in soggezione, il simbolo dell’incredibile avventura che abbiamo vissuto e superato insieme. Stringendola, mi sembra di sentire una voce familiare, simile ad un sussurro.
”Il mondo finisce con te. Se desideri vivere appieno, espandi il tuo mondo. Spingi i tuoi orizzonti oltre il loro stesso limite.”* E’ così. Non devo far altro che avere fiducia nei miei compagni, e soprattutto in me stessa.
Finalmente, a testa alta, abbandono la piccola, oscura e all’apparenza confortevole gabbia plasmata dalle mie paure, e vengo accolta dai sorrisi di Neku, Beat e Rhyme.

Anche io sono cambiata, non è forse così?






Note dell’autore:
Tutti i diritti per “The World Ends with You” appartengono ai rispettivi proprietari, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
*Per quanto riguarda la frase simbolo di questo gioco, pronunciata da Hanekoma, ho avuto non pochi problemi in fase di traduzione, e ho ancora diversi dubbi, ma mi dispiaceva lasciarla in inglese, mi sembrava stonare con il resto. Lascio giudicare a voi la bontà dell’operazione.
Salve a tutti! L’idea di scrivere una ff dedicata a Shiki, probabilmente il mio personaggio preferito di “The World Ends with You”, mi aveva sempre intrigato, ma ha trovato una concreta (e forse anche troppo rapida) realizzazione nel momento in cui ho visto un AMV dedicato al gioco, qualche ora fa.
Spero che il risultato sia apprezzabile, e di non essere andato OOC per quanto riguarda la caratterizzazione della nostra protagonista.
Credo che sia tutto, se avete qualche minuto da spendere, sappiate che ricevere un commento fa sempre piacere. Alla prossima!
-EclecticFirst
   
 
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