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Autore: Paradise Lost    05/09/2013    0 recensioni
Liverpool Vittoriana del 1884. Dave conduceva una vita tranquilla, fino a quando conosce Ell, un'investigratrice privata di alto livello. Tra i due nasce subito una forte complicità, guidata dall'astuzia di lei e la forte curiosità di lui. Ma una lettera minacciosa irrompe nell'ufficio di Dave, e la giovane investigatrice sembra entusista di avere tra le mani un nuovo caso; il primo caso di Dave ed Ell.
Genere: Avventura, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Ci fermammo nell’angolo sud-ovest della piazza, e Ell tirò fuori dalla sua giacca la lettera. –Stessa busta, francobollo diverso. – affermò. La aprimmo ed Ell, come al solito, volle essere la prima a leggere il suo contenuto. – E’ in Inglese. – affermò, sbalordita. Volli vederla. Al Signor Dave Campbell, vedo che è riuscito a prendere la sua seconda lettera. Mi congratulo con lei. Vediamoci stasera al porto. DA SOLO. Se sarà in compagnia di qualcuno, sarò costretto ad ucciderla. Ell, non pensare di venire, stasera, queste cose interessano soltanto me ... – No, non verrò, non ti devi preoccupare, Dave. – si limitò a dire, per poi passare ad uno stato di silenzio tombale. Si fece sera. Ell e Io facemmo ritorno all’appartamento in King Street verso le 19; mi preparai per la cena, e successivamente, per andare al porto. Ell non si fece vedere. Rimase in camera sua fino alla mia partenza, dove la salutai prima di partire. Era nella sua camera nell’intento di vivisezionare un cadavere per i suoi studi e non le volli chiedere altro, per il disgusto che quella visione mi recava. Dopodiché presi la prima carrozza che trovai e mi diressi alla zona del porto. Notai che una figura, nell’oscurità mi stava seguendo per tutto il viaggio, e solo alla fine, si diresse in una direzione a me sconosciuta. Ancora Liverpool mi era quasi del tutto estranea. Quando scesi dalla carrozza, e pagai il cocchiere, notai una figura di un uomo, ad aspettarmi sul molo. Mi salutò da lontano e mi fece cenno di avvicinarmi. Sentivo il pericolo divampare, e una volta arrivato a pochi centimetri da lui, sentii il mio cuore battere velocemente come non mai. La sua faccia era oscurata dalle tenebri. – Vedo che alla fine, è venuto. Non mi presenterò per fini personali, spero capisca. Vedo che la sua idea sia definitiva, allora. – disse. – Di quale idea stiamo parlando? – risposi, agitato. – Lei prenderà parte alle indagini di Ell, posso dedurre. Per questo mi hanno mandato ad ucciderla. Un uomo molto potente, da una mente più che geniale di quella della sua cara amica. Uno dalla Russia. Mosca è la sua città, il suo scopo è di provocare grandi innovazioni e scoperte. – rispose la figura, mentre mi puntò un congegno simile a una pistola alla testa. – Addio. – continuò. Da lontano echeggiò però uno sparo e una figura giovane, aveva sparato all’uomo che poco prima stava per uccidermi. Ell. – Grazie a Dio! Ell, grazie mille … - ma non feci in tempo a finire la frase che mi rimproverò. – Dave, sei un completo idiota. Secondo te per quali altri scopi potevano farti venire al molo da solo? Se non era per qualche indizio che quel poveraccio sicuramente aveva da offrirti prima di ucciderti, ti avrei già ucciso io stessa per le tue macchinazioni! Ma che cosa hai al posto del cervello? – urlò. Tornammo a casa, Ell non sembrava arrabbiata; ma comunque evitai qualsiasi tipo di conversazione. – Che cosa ti ha detto? Intendo nel momento prima di spararti. Ho notato benissimo che ha sillabato qualcosa. – disse. – Ha detto soltanto che era stato inviato da un Russo, un uomo potente, che aveva idea di sconvolgere o comunque di innovare qualcosa. Niente di rilevante, Ell. Le innovazioni sono sempre pacifiche. – scosse la testa. – No, Dave. L’innovazione che i nostri amici intendono è sicuramente qualcosa riservata al terrorismo. Non dirmi che leggi ancora i giornali. Russia e Inghilterra sono sotto sorveglianza, ognuna controlla l'altra in segreto. C’è una discordia, in corso. Non si è ancora risolta, diamine, Dave! – si soffermò – Ci sono! Non occorre andare a trovare quest’uomo. Lui è già qui, in Inghilterra. E il suo scopo è il parlamento Britannico, ne sono quasi sicura. Ma non capisco il perché del tuo coinvolgimento. – poi si addormentò, e sprofondò nel sonno più totale assopendosi sulla mia spalla. “Che strani, gli investigatori.” Diceva mia madre, e pensandoci, non aveva neanche tutti i torti.
  
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