Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: fanniex    05/09/2013    2 recensioni
Pensate a Sherlock Holmes. Unitegli una dose di Poirot e una generosa spolverata di Ispettore Barnaby. Amalgamate il tutto, dandogli un aspetto un po' più seducente e piazzatelo in una Londra di un tempo non ben definito, alle prese con un classico intrigo british style. Questo è il detective John Elias!
Genere: Commedia, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2. ASHES TO ASHES!

La famiglia Donager era sicuramente una delle più antiche del paese. Una vecchia storia popolare narrava che Harry Donager, il primo visconte di Castlemaine, valoroso cavaliere del re di stirpe scozzese, fosse talmente geloso della bellissima moglie da tenerla sempre sotto chiave. Un giorno, di ritorno da una battaglia nelle aspre terre nel nord, il visconte si era fermato in una taverna per ristorarsi e gli era capitato di ascoltare casualmente alcuni avventori inconsapevoli fare pesanti allusioni sulla fedeltà della viscontessa e sulla vera paternità del piccolo figlio del visconte, la cui somiglianza con il maniscalco che si occupava dei cavalli del castello destava più di un sospetto. Donager non rivelò la sua presenza a quei poveracci, ma balzò subito a cavallo e furibondo corse verso casa. La viscontessa non ebbe nemmeno il tempo di sapere che cosa sconvolgesse tanto il marito. Donager la afferrò con violenza e la rinchiuse in una delle segrete, insieme al figlioletto di tre anni. Il giorno seguente, insensibile alle professioni di innocenza della moglie e ai pianti del figlio, fece murare la cella, lasciando i due a morire d’inedia. Ma la viscontessa, che proveniva da una stirpe di stregoni, con le sue ultime forze, scagliò contro Donager e la sua discendenza una terribile maledizione: nessun primogenito sarebbe mai vissuto abbastanza per ereditare il titolo e le sostanze dei Donager.

Ci vollero diversi giorni perché la mente di sir Harry tornasse lucida. Si rese conto della follia del gesto che aveva commesso e si precipitò alle segrete per liberare la moglie e il figlio. Purtroppo troppo tardi. Il loro destino si era già compiuto. Disperato, abbandonò il castello e prese a vagare solitario per le campagne in cerca di un po’ di pace per il suo animo inquieto.

“Molto suggestivo!” - Commentò Elias, dopo che ebbi finito di narrargli la leggenda del primo visconte di Castlemaine.

“Non sono portata a credere alle maledizioni, … ” - dissi, - “... ma devo ammettere che questi Donager sono davvero sfortunati!”

“Ti riferisci allo strano incidente accaduto al sedicesimo visconte, qualche anno fa?”

Il sedicesimo visconte di Castlemaine, Alexander Donager, era divenuto tale a soli diciassette anni, dopo la prematura dipartita di suo padre Thomas, fratello maggiore dell’attuale visconte. Thomas era deceduto, a soli quarantacinque anni, a causa di uno shock anafilattico, dovuto all’ingestione accidentale di arachidi, alle quali era fortemente allergico. Il giovane Alexander era un ragazzetto vivace ed esuberante che studiava a Eton con risultati non troppo brillanti. Ma era un Donager, e questo comunque faceva di lui un vincente. Il club studentesco del quale era presidente onorario aveva organizzato un sontuoso ricevimento per commemorare il defunto Thomas Donager, e nel contempo celebrare il nuovo visconte. In quell’occasione, ad Alexander fu fatto dono di un’antica pistola a tamburo, una preziosa rarità. Da quella pistola, soltanto due giorni dopo, partì il colpo che ferì mortalmente il giovane. Le indagini stabilirono che Alexander stava ripulendo l’arma e che, non accortosi che fosse carica, aveva inavvertitamente fatto partire un colpo. Un solo colpo che gli aveva fatto esplodere quasi metà del viso. La tesi dell’omicidio logicamente non venne neanche presa in considerazione, poiché le uniche impronte sull’arma erano quelle del ragazzo. E anche l’ipotesi di suicidio fu abbandonata con la stessa celerità. Alexander Donager era un ragazzo ricco e felice, a detta di tutti, l’ultima persona al mondo che potesse avere propositi suicidi. E poi era noto a tutti che i Donager avessero una congenita propensione alle sciagure!

Io e Elias stavamo viaggiando a bordo del treno diretto a Bidnold, nelle cui vicinanze si trovava la tenuta di Castlemaine. Lady Donager aveva richiesto la presenza di Elias, in seguito all’ennesimo incidente occorso a suo figlio Terrence.

“Vivien, ripetimi che cosa ti ha detto Lady Donager a proposito dell’accaduto!” - Mi chiese il detective, mentre pranzavamo nella carrozza ristorante.

“Pare che il bambino stesse giocando nel giardino con il fratellino,” - gli risposi, mentre lui continuava placidamente ad abbuffarsi di arrosto di maiale, - “quando da una delle terrazze dell’ultimo piano si è staccato un blocco di marmo da una delle statue … ”

“Da una delle statue?” - M’interruppe.

“… Sì! Sa, una di quelle statue classiche decorative … beh, comunque, questo blocco è caduto e ha mancato il piccolo per pochi centimetri.”

“Sono incidenti che possono capitare … Soprattutto se si vive in magioni provviste di statue che rischiano di cadere in ogni momento!” - Ridacchiò sarcasticamente.

Anche se ci teneva molto al suo atteggiamento scostante, Elias si credeva un tipo davvero spiritoso.

“Tendenzialmente sarei portata a darle ragione! Ma il bambino è scampato ad almeno altre due disgrazie simili nell’arco di poche settimane.”

Non era affatto mia intenzione cercare di convincerlo a prendere la maledizione più seriamente. Volevo solo intaccare la sua tracotanza almeno un po'. Così gli descrissi i due precedenti sinistri, come me li aveva narrati Lady Corinne, durante l’angosciosa telefonata che ci aveva convocati a Castlemaine.

Il primo episodio era capitato verso la fine dell’estate. I bambini erano stati abituati sin da piccolissimi a vivere a stretto con la natura e a praticare sport. In particolare Terrence, che aveva solo otto anni, era molto portato per il nuoto. Era stato Anthony Rivers , un lontano cugino con il quale avevano rapporti molto stretti, ad insegnargli a nuotare nel laghetto della proprietà. Il laghetto era circondato da alberi e fusti dai quali pendevano delle robuste liane e i bambini erano soliti arrampicarsi sulle liane per poi lasciarsi cadere nell’acqua sottostante. La mattina dell’incidente però Terrence era andato da solo a nuotare al laghetto. Qualche ora più tardi, Paulette Casey, la governante dei piccoli Donager, mentre passeggiava nei giardini della tenuta, aveva sentito delle urla provenire dal lago. Precipitatasi per soccorrere il malcapitato, trovò il bambino che stava per affogare. Paulette non ebbe esitazioni. Pur non sapendo nuotare, si buttò in acqua e riuscì a trarre in salvo Terrence. Più tardi, il piccolo raccontò di come si fosse arrampicato, come d’abitudine, sulle liane. Quando, d’improvviso, una delle piante aveva ceduto di schianto facendolo precipitare in acqua. Lo spavento lo aveva destabilizzato, facendolo annaspare e bere parecchia acqua, rischiando così l'annegamento.

Un paio di settimane dopo, Terrence e il fratellino, Avery, erano in giro per la tenuta in compagnia del fattore, quando il gancio che trainava uno dei rimorchi si era improvvisamente staccato, rischiando di piombare a tutta velocità proprio su Terrence, che, casualmente, si trovava nella traiettoria del veicolo. Fortunatamente il vecchio fattore aveva ancora i riflessi molto pronti ed era riuscito a scansare il bambino un attimo prima dell’impatto.

“Lei crede che ci sia qualcosa di strano dietro questi incidenti?” - Gli domandai, terminato il mio racconto. - “O il piccolo Terrence è soltanto un bambino molto sfortunato?”

“Oppure molto fortunato!”

Gli chiesi spiegazioni per quell’affermazione. Fare del cinismo sulla vita di un bambino di otto anni era un po’ troppo. Persino per John Elias.

“Andiamo Vivien, non fare quello sguardo inferocito! Non ti si addice! Sto dicendo solo che altri Donager non sono stati altrettanto favoriti dalla buona sorte.”

***
n.d.a. 
I TITOLI DEI CAPITOLI, COME PROBABILMENTE AVRETE GIà INTUITO, SONO CELEBRI CANZONI INGLESI. NON HANNO ATTINENZA DIRETTA CON LA TRAMA. MA, A MIO PARERE, CALZANO COME PICCOLI RIFERIMENTI.
QUESTA è "ASHES TO ASHES" di DAVID BOWIE. X IL PRIMO CAPITOLO AVEVO USATO "THIS CHARMING MAN" degli SMITHS.

A presto,
Fannie

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: fanniex