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Autore: lenina blu    06/09/2013    0 recensioni
-non credere di potertene andare così semplicemente!- disse la giovane estraendo la spada.
-sia tu che tua sorella avete un problema. Vi attaccate troppo alle persone, e quindi poi vi stupite perchè queste vi deludono...- disse lui. Anna , la tenente si cominciò ad avvicinare.
-Tenente non si muova- disse perentorio il Capitano. La giovane tenente strinse i pugni e si bloccò.
Non potevano arrestarci in territorio alleato?
-Esiste solo una persona di cui ti puoi fidare veramente, e quella persona è te stesso. Fammi il favore di dirlo anche a tua sorella.- disse lui.
Booktrailer disponibile qui : https://www.youtube.com/watch?v=tATvV9_MXC4
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dei Jano'
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B

 

Camminavo da sola. Era l'alba e mi ero svegliata come Alfa aveva detto. Stavo andando alle cascate e non potevo fare a meno di pensare che quello probabilmente sarebbe stato l'ultimo giorno nella tribù del popolo degli alberi. Altro che diventare la nuova alfa. Avessero scoperto la mia maledizione, sarebbero scappati subito. Tanto meglio. Il mio destino era quello di rimanere da sola per sempre. Sopratutto dopo che papà era morto, non mi era rimasto nessuno.

Sospirai. Non volevo fare del male nessuno, sopratutto a quel pallone gonfiato di Deva. Ci credono che si era arrabbiato quando alfa aveva fatto il mio nome. Era sicuro di essere il predestinato a fare da capo, così come i suoi genitori. Per me invece era stata una sorpresa. Come sarebbe mai potuta un'orfanella come me diventare capo, quando nessuno si curava di me, ma anzi mi deridevano?

Eppure quella era la mia casa. Sospirai. Ero giunta sotto la cascata. C'era uno spiazzo, il fiume che scorreva di lato e una tranquillità naturale. Adoravo quel posto.

-Finalmente sei giunta Marika- mi disse Allfa. Non c'era tanta gente. Non come la sera del rito. C'erano gli anziani saggi che sedevano su delle delle rocce squadrate. Al centro stava seduta Alfa con un bastone in mano. Non se ne staccava mai. Veniva tramandato di capo in capo ed era simbolo del nostro popolo.

Dave se ne stava in silenzio. Era abbastanza stufo da quella situazione.

-Muoviamoci Orfana- disse sprezzante. Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Ma non avrei pianto.

-Ehi Deva, sii gentile è una ragazza che ha i tuoi stessi diritti.- disse Alfa.

-Certo, mi scusi- disse lui nemmeno provando a scusarsi. Alfa.

-Venite qui. Ora vi consegnerò due pugnali di legno. Con questi non potrete ferirvi ma attaccare e difendervi si. Il vincitore sarà colui che dimostrerà la vera forza di un capo, durante questo combattimento. Potete iniziare- disse l'anziana.

Preso il mio coltello di legno mi allontanai da Deva. Non vedevo l'ora che questa cosa finisse. Lo avrei lasciato vincere senza oppormi troppo. Decisi di partire ad attaccarlo io per prima.

Avrei fatto finta di attaccarlo. Non volevo fargli troppo male. Lui comunque in ogni caso non mi avrebbe fatto nulla e io avrei finto.

Gli corsi incontro cercando di colpirlo con un pugno. Lui ovviamente più grande e grosso di me, lo bloccò con una mano senza fare troppa fatica. Mi prese per il polso e mi scaraventò a terra con violenza. Lui non sembrava giocare. Mi inflisse subito un pugno alla pancia.

Doveva essere stato molto forte, ma io non sentii nulla. Feci finta di provare dolore e mi spostai da terra velocemente, allontanandomi, prima che potesse sferrarmene un altro. Lui mi guardava incuriosito.

-Non credevo fossi così morbida- disse lui sorridendo. Divenni rossa per l'imbarazzo. Era successo di nuovo. Quando mi strattonavano o spingevano, credevano tutti che fossi morbida! Ma non era così. Lui mi corse incontro cercando di attaccarmi di nuovo, questa volta però con il coltello di legno. Schivai per pochissimo il colpo diretto al viso abbassandomi. Con la gamba destra gli sferrai un colpo sul fianco destro, cercando di fargli perdere l'equilibrio. Ma era troppo grosso e non riuscii a smuoverlo che di pochi centimetri.

Lui mi prese la gamba e nuovamente mi ritrovai per terra. Non mi mossi. Volevo che sferrasse sto benedetto colpo, e avrei fatto finta di perdere. Lui cominciò a colpirmi il ventre con una scarica di pugni che un essere umano normale non si sarebbe più mosso per diverso tempo. Io lo lasciavo fare, tanto non sentivo dolore. Per farlo finire in fretta però finsi di non farcela più.

Devo ammettere che ero una brava attrice. Lanciai uno sguardo verso gli anziani e sembravano seriamente preoccupati per la mia incolumità. Solo Alfa non diceva niente. Anche se non vedeva era in grado di sentire tutto perfettamente e di sicuro capiva quello che stava succedendo. Stavo ritornando a guardare se Dave aveva finito o no, quando il mio sguardo cadde verso una figura nera seduta su un albero.

Concentrata nel capire chi fosse avevo smesso di fingere un dolore che non sentivo. Non era della nostra tribù. Aveva degli abiti strani. Poi finalmente riuscii a vedere il viso. Era lui.

Dave continuava a sferrarmi pugni all'addome, con la testa china, concentrato nel farmi del male. Gli misi una mano sulla testa e lo spinsi di lato per spostarmi. Lui non ne voleva sapere di spostarsi però.

-Dave c'è qualcuno lì tra gli alberi!- dissi io cercando di non farmi sentire.

-So già che è un trucco, Orfanella, smettila di opporti e lasciami vincere- disse continuando a colpirmi. Non mi interessava combattere contro di lui. Dovevo sconfiggere l'uomo sedutto con il ghigno. Era stato lui ad uccidere mio padre.

-Spostati Dave!- Gli dissi contro urlando, facendo appello a tutte le mie forze per spostarlo. In quel momento successe una cosa stranissima. Il pugnale di legno che avevo tra le mani si illuminò. Dave se ne accorse e si spostò. Subito ne approfittai per allontanarmi qualche metro da lui. Stavo ancora cercando di capire quando l'uomo con il ghigno che avevo visto saltò in mezzo alla radura.

Gli anziani cominciarono a mormorare.

-Datemi il Jano della metamorfosi e non morirà nessuno- disse lui venendo avanti e estraendo una scimitarra. Dave sembrava essersi ripreso e scattò in piedi.

-Chi sei?!- chiese in allerta lui.

-Tu sei quello sporco assassino che ha ucciso mio padre!- gli gridai contro. L'uomo mi guardò rivolgendomi un ghigno inquietante.

-Beh allora vieni qui che ti mando dal tuo bel paparino...-disse avvicinandosi. Non abbassai lo sguardo. Non avevo niente da perdere. L'alternativa a morire sarebbe stata vivere da sola emarginata per sempre. Il pugnale di legno continuava a brillare.

Improvvisamente dal nulla, al suo fianco apparvero delle fiamme. Che diavolo stava succedendo?

Nessuno stava capendo più nulla. Ad un tratto da quelle fiamme apparve un ragazzo. Era giovane, alto e moro. I suoi occhi erano molto scuri.

-Ehi Adriàn, ricordati che siamo qui per il Jano, non per uccidere la gente- gli disse lui ammonendolo con lo sguardo. Il suo amico non se ne curò molto perchè gli rispose:

-Vuoi togliermi quel poco di divertimento che c'è in questo lavoro?eh Fiamma?-

L'uomo non fece in tempo a rispondere che Alfa uscì dal suo silenzio.

-Come osate, mercenari, violare questa terra sacra? Soprattutto tu con il Jano del Fuoco- disse l'anziana.

-Beh non mi pare sia l'unico a possedere un Jano qui- disse Fiamma. Non capivo a cosa si riferisse. Lanciò uno sguardo verso le mie mani e vidi che non impugnavo più il pugnale di legno, ma avevo tra le mie mani un bellissimo pugnale dalla lama nera. Sull'elsa era incisa la sagoma di un leone, che era illuminata di una bella luce nocciola. Non capivo.

-Capisco. Beh abbiamo il nuovo successore.- disse Alfa.

-E' Dave.- prese un sospiro e cominciò a parlare.

-Il pugnale che vedi tra le tue mani Marika è il pugnale sacro che si tramanda di generazione in generazione al capo. Dovresti essere tu la nuova Alfa. Tuttavia il pugnale come immagino ha la lama nera, ciò significa che è maledetto. Che tu sei maledetta. Non puoi rimanere tra noi, popolo degli alberi, sacro al dio Sole. Quindi il tuo posto verrà preso da Dave. Il tatto che il pugnale abbia preso la lama nera, e non la solita lama bianca significa che appunto sei maledetta. Ora decidi cosa farne. Sappi però che alla tua morte, indipendentemente dalle mani in cui sia finito, il pugnale ritornerà qui sotto forma di pugnale di legno.-

disse la donna. I saggi al suo fianco cominciarono a mormorare.

-Ma come alfa!? Sono io il più forte tra i due!- protestò Dave -dovrei essere io ad aver trasformato il pugnale, non lei!-

-Dave, la nuova Alfa è lei, in quanto ha un potere nascosto molto più forte del tuo, non opporti alle decisioni di dio- concluse Alfa -ora però Marika sei bandita dal popolo degli alberi. Non potrai più ritornare qui. Ti riconosco come nuova Alfa. D'ora in poi non avrai bisogno di tornare qui ogni tre anni. Addio- disse l'anziana.

Io stavo ancora cercando di capire cosa diavolo stesse succedendo. Cosa voleva dire che ero bandita? Bandita da casa mia?

-Uuuh le cose si fanno interessanti. Ma non lascerò andare nessuno di voi vecchia.- disse Adriàn.

-anzi facciamo così, vi lascerò andare solo se la ragazzina riuscirà a sconfiggermi- disse indicandomi. Cosa? Mai. Non ce l'avrei mai fatta a sconfiggerlo. Ma non potevo lasciare che li uccidesse. Ma mi avevano bandito. Ero la nuova Alfa, io? Forse così mi sarei spiegata perchè qualsiasi cosa facessi non mi ferivo.

-Dacci il Jano e ce ne andiamo- disse Fiamma.

-Non ce ne andiamo un corno Fiamma- disse Adriàn guardandolo. Era infastidito e aveva perso il ghigno inquietante. Fiamma invece mi fissava in maniera insistente.

No. Non mi sarei staccata da quel pugnale o Jano o come si chiamava. Ormai era l'unica cosa di prezioso che avevo.

-No.-dissi guardandolo negli occhi. Quella fu una delle ultime cose che ricordai con certezza, prima di perdere il controllo.

 

 

Fine Capitolo

 

 

Note autrice:

 

Salve ragazzi :)

Tra qualche giorno partirò per uno stage per la grecia di due settimane , ergo non potrò caricare nulla, anche se forse avrò la rete wi fi la sera in appartamento D: non so. Comunque, andrò con la scuola quindi non so quanto tempo avrò per scrivere D: D:

Quindi al prossimo capitolo :)

grazie per chi mi segue ancora :) :) siete fantasticii

 

Elena

 

   
 
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