Ora vi lascio: buona lettura!
“È incredibile come una
giornata di pioggia passata con la persona a cui tieni di più al mondo possa
far nascere nel tuo cuore una tempesta di sentimenti completamente in contrasto
gli uni con gli altri!”
Siamo chiusi qui dentro da almeno cinque ore e lei non ha smesso un secondo di muovere la bocca: canta, parla, si lamenta, prova qualche accordo e si lamenta di nuovo: la capisco, anche a me sta scoppiando la testa, abbiamo lavorato tutto il pomeriggio.
“Non ce la faccio più, Tommy! Va bene che Darius ha deciso che devo scrivere e incidere un singolo in poco meno di una settimana, ma così divento pazza!... Ehi! Ma tu non mi stai ascoltando!”
Ha ragione, però non la sto del tutto ignorando: adoro il modo in cui la sua voce culla i miei pensieri, facendoli oscillare su e giù, seguendo i toni ora alti e ora bassi di una segreta melodia nella sua testa…
... What was the song inside your head? …
A volte mi chiedo quale sia
la canzone che la fa addormentare ogni notte e che ogni mattino la sveglia… Mi
chiedo cosa le fa cambiare tono ed umore così velocemente, come il tempo di una
giornata di marzo… Lei è così: variabile
come una canzone…
“Sai che sei cattivo, Quincy? Mi hai fatta lavorare tutto il giorno e non ti preoccupi neanche della mia povera testa che sta per esplodere!”
È sempre la sua dolce voce a distogliere i miei pensieri; si avvicina e mi si siede in braccio…
… Quanto vorrei
stringerla come quella volta, ma non posso: ormai non è più mia!... Così vicina
ma al tempo stesso così lontana… Si è allontanata da me… O forse sono io ad
essere stato allontanato dal suo cuore… Ma lei resta sempre qui, al sicuro,
chiusa nel mio…
“Povera la mia ragazza… Chissà quali cose importanti avevi da fare con il diluvio che c’è fuori!”
Rido vedendo la sua bocca, aprirsi e chiudersi senza trovare nulla con cui controbattere, e poi la sua espressione muta, guardarmi stupita per qualche motivo…
Fermi tutti! Ho appena
detto “la mia ragazza”?! Si, in un certo senso lo è ancora: sono sempre il suo
co-produttore… Anche se al suo ragazzo non va a genio l’idea perché passo più tempo io con lei… Ad essere sinceri
lo faccio apposta: ho convinto io Darius ha farle incidere il singolo entro la
fine della settimana… E con la fortuna e il mal tempo dalla mia parte ho
passato tutte le sere della settimana in sua compagnia….
“Hai fame, Harrison?”
“Se ho fame?! Sono otto ore che non mangio niente e tu mi chiedi se ho fame?!... Tanto per curiosità, cosa avevi in mente, Quincy?” forse ha capito cosa le sto per chiedere…
“No, pensavo che, dato che ho… Anzi, abbiamo quasi finito… Potremmo, non so, mangiare fuori… Insieme… Sempre che a Jamie stia bene…” le sorrido sperando che lo sguardo da seduttore di Little Tommy Q la convinca ad uscire con me…
“Ma te lo devo dire in cinese che Jamie non è il mio ragazzo?! Comunque, per la cena… Ok, sono affamata! Dammi due minuti che mi cambio” E prima di correre di sopra mi bacia sulla guancia…
Ormai sono giorni che
faccio di tutto per ottenere uno di quei baci, che mi fanno rabbrividire per la
passione e la dolcezza che contengono: non sono mai sulla guancia, ma sempre un
po’ più giù, verso il collo, dove la pelle è più sensibile… Quei baci… Quei
baci che sembrano promettere qualcosa di più… O forse sono io che voglio quel
qualcosa in più, illudendomi che, prima o poi, lei tornerà da me… Ma forse non
è una cosa impossibile…
È andata di sopra a cambiarsi e, conoscendola, ci metterà una mezz’oretta buona, il che mi dà il tempo di fare un paio di telefonate; tiro fuori un fogliettino di carta con sopra due indirizzi e i relativi numeri di telefono, chiamo e confermo le prenotazioni fatte in precedenza…
Sto programmando questa
serata da lunedì e, per qualche motivo, avevo la sensazione che Jude non
avrebbe rifiutato un mio invito a cena… Voglio che tutto sia perfetto stasera…
Perché?... Perché mi sono accorto che non l’ho mai corteggiata veramente… per
tre anni abbiamo giocato a prenderci e a lasciarci… Quando lei era con me mi
sembrava di stare in Paradiso e quando invece non c’era era come cadere
all’Inferno…
“Eccomi, sono pronta!”
Rimango letteralmente a bocca aperta: è dannatamente sexy!
Indossa un maglioncino color panna, una minigonna che copre a mala pena
il ginocchio e degli stivali del medesimo color del maglione, il tutto
corredato da uno sguardo tanto provocante quanto innocente.
”Non c’era bisogno di cambiarti… Ci avrei pensato io…” Probabilmente non ha
colto l’allusione altrimenti avrebbe già ricambiato con una battutina del
repertorio Harrison. Usciamo e ci dirigiamo alla macchina nel parcheggio
sotterraneo; mi si avvicina da dietro e sento il suo respiro caldo sul collo,
le sue mani che accarezzano il davanti della mia maglietta scendendo sempre più
giù… alla cintura dei jeans… sulle gambe…
”Ferma lì! Non puoi fregare Tommy Q, bella! Lascia le chiavi…” le afferro la
mano che si è intrufolata in una delle mie tasche e la guardo mentre mi fa gli
occhi dolci chiedendomi di farla guidare, al mio “assolutamente no” mette
il muso e sale in macchina, la seguo e,
trattenendo a stento una risata per quella dolcissima espressione, le dico:
“Dai, magari al ritorno…”, mi sorride. Metto in moto e dopo qualche minuto la
mia Viper corre veloce lungo l’autostrada; lei mi chiede dove la sto portando
ma io, abilmente, svio il discorso su altri argomenti…
Una notte... Una notte solo per noi… Una notte soltanto per averla o perderla per sempre… Una notte intera con lei e domattina, se me lo permetterà, potrò vedere il suo viso al risveglio...
Piaciuto?... La storia è già conclusa, perciò se mi dite che vi piace la continuo altrimenti al cancello...
A voi la scelta...
Un bacio
§FrAnCeScA§